mercoledì 6 giugno 2018

MATTEO SALVINI. GALEOTTO FU QUELL'IMMIGRATO CLANDESTINO...

Michele Santoro nel caldeggiare la sua candidatura al CdA della RAI suggerendo i nomi di Milena Gabanelli alla Presidenza, Marco Travaglio alla direzione Tg1 (sì e la Giulia Innocenzi alla Consolle) si è dichiarato entusiasta della rivoluzione sperando che la metta in atto  promessa dal nuovo Governo con il discorso di Giuseppe Conte “populista qualunquista modesto” che ha pronunciato come programma dichiarandosi orgoglioso del suo titolo di professore che invece non aveva Renzi.
Il Matteo comunque, questo va detto, a differenza di Conte  non era un esecutore degli ordini di Salvini-Di Maio, ma un Master. E commander checchè se ne dica quanto fosse antipatico tanto che sarebbe bastato un po' più di umiltà per renderlo accettabile al popolo, al di là del suo entourage, per sperare in una riconferma del mandato.
Può essere ma i tempi sono maturati in suo sfavore per seguire il vento della nuova rivoluzione destrorsa e pentastellata il cui contratto populista qualunquista e modesto manca di altre tre parole importanti: istruzione, cultura, grandi opere.

Tre parole sulle quali negli anni 50 si si è fondato il cambiamento in Tunisia sotto la Presidenza di Bourghiba che aveva puntato sull'istruzione e cultura come base per un futuro migliore portato a termine dal Regime del Presidente Ben Alì che aveva potenziato con le grandi opere come le autostrade mezzi di trasporto e telecomunicazioni.
La Tunisia è fra le priorità del programma del ministro dell'interno Matteo Salvini per risolvere il problema immigrazione perchè da quel Paese sono esportati galeotti messi in libertà a seguito di due indulti dei quali hanno usufruito in maggioranza detenuti incarcerati a seguito della rivoluzione del Gelsomino o per la partecipazione ai vari tafferugli che ne sono seguiti in quantità prima dell'assestamento (si spera) dell'attuale governo.
Quello che andrebbe precisato è invece il mancato controllo degli sbarchi perchè oltre ai documenti di identità si sarebbe dovuto approfondire la “conoscenza” dando un'occhiata alla fedina penale tramite l'Ambasciata italiana così come faceva la Questura con gli immigrati ai tempi di Ben Alì prima di rilasciare un permesso di soggiorno.
Tra il “Dossier Tunisia” che un'esponente del Governo musulmano ha consigliato a Salvini di studiare, ci sono sicuramente anche queste informazioni che potrebbero dare delucidazioni negli attuali rapporti con il Governo Tunisino che potrebbe dare libero accesso agli schedari penali.


Pertanto se "galeotto fu quell'immigrato clandestino" sbarcato sulle nostre coste la leggerezza è da imputare anche all'Italia la quale avrebbe dovuto attivarsi nel controllo dei documenti di identità e di quelli penali.
Il precedente Governo ha sottovalutato il problema immigrazione che invece è stato il cavallo di battaglia e relativa vittoria di Matteo Salvini e  che il PD avrebbe potuto evitare  alleandosi con il M5S ma uno dei due leader avrebbe dovuto fare un passo indietro: Di Maio nemmeno a pensarlo e Matteo Renzi manco a dirlo. Solo Salvini ha avuto il buon senso di farlo elevandosi a vincitore per cui confidiamo che come già enunciato, sia ancora il buon senso a guidarlo in questo mandato perchè i problemi che affliggono il quotidiano degli italiani sono diventati un'emergenza per cui un programma populista è quello che ci vuole. Istruzione e cultura insieme alle grandi opere non sono un'emergenza del Paese ma sicuramente saranno affrontate nel corso del mandato.. Se lo ha sancito un professore che si sente tale più di quanto non sia Ministro del Consiglio saprà quello che ha detto. Del resto anche gli italiani hanno votato così e dunque così sia. Prima di giudicare vedremo i fatti. Buon lavoro.

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