lunedì 14 novembre 2016

TEATRO. NON SE NE PUO' PIU'

I
AD ESSERE ONESTI DI TEATRO NON SE NE PUO' PIU', tanto per citare Pirandello ne'
 IL PIACERE DELL'ONESTA' 
 In ogni stagione teatrale c'è sempre un testo di Pirandello un classico fra gli autori contemporanei dell'Italia. Del sud perchè è proprio quella la location che ha dato i natali ai grandi autori della letteratura e del teatro, anche se va riconosciuto che il più grande sia stato sempre e comunque Alessandro Manzoni lombardo doc che ha fatto scuola come libro di testo facendo penare assai gli scolari non riuscendo ad immedesimarsi in quel romanzo di piccolo Paese con i Promessi Sposi antiquati e fuori dal mondo che si stava aprendo alla liberazione dei costumi con minigonne in primis.

Negli anni 60 Pirandello era molto battuto sulle scene con le varie compagnie di giro dei Giovani e non solo perchè veniva tradotto anche per i cantanti di S.Remo e attori della Tv a fare coppia di successo annunciato.
L'accoppiata vincente era rappresentata da Domenico Modugno e Delia Scala che andavano in tour con Rinaldo in Campo facendo un bagno di folla in applausi in standing ovation. Tutto per Domenico Modugno ovviamente che era reduce dal grande successo ottenuto con Liolà di Pirandello dove si era distinto per grande professionalità.
Ma con Rinaldo in Campo Domenico Modugno non ha  resistito perchè inebriato dagli applausi e dalla folla che urlava il suo nome:  quando era uscito dalla scena per gli inchini, si era messo a cantare Volare mandando in paranoia la sua partner Delia Scala che non si era unita all'entusiasmo del pubblico uscendo piccata e lasciandolo a bearsi da solo
         



Delia Scala, da attrice consumata del teatro e della Tv non avendo apprezzato un tal comportamento, deplorevole per un artista che si confonde con i suoi personaggi, aveva finito malvolentieri la tournée in attesa di altre scritture, che per Modugno non sono più arrivate perchè il Teatro ha le sue regole che non vanno trasgredite.


Confondere i personaggi per fare un ritratto d'artista è una licenza lecita solo per l'autore ritrattista al quale è consentito senza offendere nessuno qualsiasi forma, pur correndo il rischio di non essere capito, per esaltare un'immagine avvalendosi di varie tecniche, dal puzzle al cubismo, dall'impressionismo al manierismo, dall'acquarello al colore all'olio. Così nel fare critica ad un'opera, all'autore è consentito divagare soffermandosi sul curriculum dei vari protagonisti o di quello principale perchè alla creatività non si può mettere un limite, mentre chi traduce un testo deve rispettare lo spirito dell'autore senza travisare in elucubrazioni che lui mai si sarebbe sognato di esprimere. Un conto è il giudizio estetico formulato a piacere un altro è l'interpretazione che va eseguita con grande umiltà professionalità e rispetto verso chi ha ideato il personaggio o il mito che dir si voglia.
Come a dire Carta Bianca a conduttori critici ed opinionisti mentre gli interpreti seguano il regista. Se poi interprete e regista sono la stessa persona,  questa dovrebbe seguir una sceneggiatura del testo originario, senza saltar di palo in frasca.

Nel caso di Modugno è come se Massimo Ranieri nel bel mezzo di Filumena Marturano si fosse messo a cantare Rose Rosse per Te mentre parrebbe lecito per esempio parlando del Bugiardo di Goldoni con Maurizio Lastrico citare anche le sue partecipazioni come comico di Zelig ad arricchire il suo ritratto.
Insomma Modugno aveva pestato clamorosamente con Rinaldo in Campo del quale è comunque rimasto impresso un motivetto che piace tanto:
“Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti solo tre”.
Una curiosità su Domenico Modugno: il cantante abitava nell'Isola dei coglioni. Oh, pardon, dei Conigli. Che lapsus ma è comprensibile quando si parla di somari!






Dare Carta Bianca è molto rischioso comunque sia ad un conduttore che ad un interprete perchè le statistiche parlano chiaro: Anna Proclemer (Grande amore di Giorgio Albertazzi) con Carta Bianca in Tv in bianco e nero aveva fatto un clamoroso flop, mentre con Carta Bianca Elisabetta Pozzi (flirt di Giorgio Albertazzi)a Teatro entrando nel mito con un trittico classico ha fatto un sì con Cassandra, un no con Clitennestra e infine un forse con Medea. Forse perchè  era meglio ispirarsi al classico che alla cronaca nera. Il verdetto ai posteri. Su Rai 3 Carta Bianca con la Berlinguer.



           


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