venerdì 2 novembre 2018

PORTOBELLO, MERCATINO SULLE ALI DELLA NOSTALGIA


Antonella Clerici ha iniziato una nuova avventura televisiva riportando in Tv Portobello, il successo personale televisivo di Enzo Tortora dopo Campanile Sera quando il pubblico  italiano ancora si divertiva con poco nelle piazze di paese intorno ad una sorta di albero della cuccagna.
Con Portobello Tortora aveva portato alla ribalta un'italietta genialoide composta da persone comuni in stato di creatività che a volte si traduceva in stato di grazia a forgiare persone straordinarie.
Il pubblico da casa era partecipe offrendosi generosamente di comprare al mercatino allestito in studio in uno scambio proficuo per la RAI e l'abbonato da allora rimasto in prima fila per pagare sia il Canone che i mega cachet ai conduttori. Da allora rimasti immutati, magari dopo aver vagato di un'emittente all'altra per poi segretamente aspirare di tornare a casa da mamma RAI disposta a pagare le sue star anche quando non può offrir loro un lavoro.

Pur di non invogliarle ad emigrare la RAI le tiene in caldo in magazzino insieme alle cineteche da servire al momento opportuno come un piatto di minestra riscaldata che non si nega a nessuno. La nota curiosa è che tra le cineteche RAI si sia persa traccia di Campanile Sera preziosissima testimonianza di uno spaccato, insieme ai docu di Pier Paolo Pasolini e di Soldati dei quali si trovano spezzoni In Correva L'Anno di Paolo Mieli, di un'italietta ingenua e in maggioranza analfabeta tradotta in sbruffoncella nelle commedie all'italiana come il Sorpasso, le Fate o tanti altri episodi d'autore con i Soliti Noti da Gassman a Tognazzi, passando per Totò e Anna Magnani in duetti esilaranti.
La mascotte di Portobello era ed è rimasta un Pappagallo al quale è abbinato un premio a chi riesca farlo parlare ripetendo “a pappagallo” Portobello.Curiosamente a quel tempo i Pappagalli invece che andavano forte eran quelli che pronunciavan la parola Loreto...Loreto...Loreto, ovviamente bandita dalla RAI per non evocare un fascio ritorno alla memoria di una storia tutta da dimenticare tanto da non trovar traccia nei libri scolastici, ma solo su docu delle cineluce e sui giornali dell'epoca o in tanti libri che, si sa, gli utenti non sono obbligati a leggere.

La storia vera di quiei tempi è stata comunque tramandata di genitori in figli, di nonni in nipoti in un passaparola che ci ha impresso dentro la guerra in tutto il suo orrore anche per chi non l'ha vissuta.
In ogni famiglia, specie nel dopoguerra, c'era sempre un cantore intorno al quale riunirsi per ascoltare tutto il patimento subito sia quando si stava meglio quando c'era lui carolei, che quando è stato messo in atto la disfatta  devastante  dal quale comunque l'Italietta è risorta a testa alta raggiungendo quel benessere che, bene o male, viviamo in questo periodo dove anche i poveri trovano, volendo, un piatto di mistra fumante  o una spesa offerta caritatevolmente da volontari molto attivi in Italia e della quale si fa onore e vanto.
Persino Salvini non manca di vantarsi di quanto l'Italia abbia dato aggiungendo un basta per essere arrivata al capolinea..
Infatti alla stazione di Ventimiglia capolinea fra Italia e Francia la Francia ha chiuso prendendo alla lettera la parola Basta.
Ma tornando a Portobello originale sembra giusto ricordare che l'unica ad essere riuscita a far pronunciare la parola al pappagallo sia stata Paola Borboni la vecchia attrice molto spiritosa di teatro e cinema  che anche  a tarda età non disdegnava ruoli sexy come in Sesso Matto nel quale comunque la vera attrazione di fisica e carnale  bellezza era Laura Antonelli quando ancora faceva impazzire gli italiani.

Per quale motivo si ripropongano queste trasmissioni resta un mistero perchè gli italiani con i social soprattutto sono cambiati anche come giuggerelloni diversamente abili da quelli di una volta autentici e sinceri bonaccioni dei tempi di Mario Riva, Mike Bongiorno di Corrado e di Enzo Trortora perchè erano trasmissioni a misura di conduttori genuini che le hanno portato al successo, restando al giorno d'oggi solo una triste imitazione. Che potrebbe valere giusto  per il tempo di una performance come a Tale e Quale,  o di una sola  puntata in una sorta di revival  nostalgico di una televisione che fu perchè tante puntate in scimmiottamento sono dure da digerire.
Antonella stessa ha avuto da ridire, e con ragione perchè lei non si è risparmiata per portarla al succeso, sulla conduzione di Elisa Isoardi che ha preso il suo posto alla Prova del Cuoco perchè non sta mantenendo quota, questo vale anche per lei con il Portobello che resterà sempre di Enzo Tortora.
Non si cambia la strada vecchia per una nuova  occupando un posto in un programma già collaudato e ampiamente sperimentato da qualcuno perchè il rischio è di rimanere sempre all'ombra dell'originale, pensando invece di partire avvantaggiati piuttosto che ricominciar da capo potendo poi affermare a ragione e con orgoglio di  aver intrapreso nuove vie e percorsi che non sian stati già battuti da altri.
A che scopo? A dimostrar di saperlo fare meglio quando non si riesce nemmeno a farlo uguale, quanto meno nello stesso indice di gradimento  a livello di audience difficilmente da raggiungere perchè gli utenti sono tutti sparigliati fra l'Infinito delle emittenti.

Bastava prendere ispirazione, senza pappagallo. Bene l'idea di Carlotta Mantovani in quanto vedova di Fabrizio Frizzi a dimostrar che mamma RAI è un servizio pubblico. E privato.  Carlotta infatti è stata presentata a tutti più come vedova di Frizzi ora sotto l'ala protettrice di Antonella, che come conduttrice. Ricordo una volta che Raffaella Carrà quando aveva osato parlare di sua madre ammalata difendendola da un attacco stampa era stata bacchettata dalla RAI per aver usato il servizio pubblico per un interesse privato. I tempi sono cambiati evidentemente.
















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