venerdì 15 marzo 2019

Il RUMORE DELL’ACQUA


A me piace il rumore dell’acqua e primo fra tutto il rumore della pioggia ricordando quella poesia di memoria scolastica: “Che dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina sui tegoli rossi del tetto, suii bruscoli secch dell'orto, sul fico e sul muro ornati di gemmule d'oro? Passata passata è l’uggiosa giornata, passata passa, di fuor dalla nuvole nera, di fuor dalla nuvola bigia il cielo si imbigia e domani sarà primavera.
Maledetta primavera ormai visto che l clima è impazzito e non ci sono più le primavere di una volta.
Infatti siamo ripiombati nel freddo invernale dopo che da fine febbraio e inizi di marzo era arrivato una ventata di caldo quasi estivo.
L’ambientalismo ha portato in Piazza migliaia di giovani capitanati da una ragazzina Greta Thunberg che si era postata davanti al Parlamento Svedese per sensibilizzare il Governo sul clima del nostro Pianeta mettendo il dito nel buco dell’ozono e poi puntandolo sulle scie chimiche che formate dal volo di aerei pilotate a distanza dai vari governi per controllare la pioggia da far cadere sui lembi di terra scelti lasciando desertificare quelli da scartare.
Molte sono le star che si sono attivate sull’ambientalismo che invece Donald Trump ha depennato dal suo programma archiviando il problema perché per l’America ce n’erano di ben più importanti da assolvere come il muro con il Messico.
E curiosamente proprio da un regista messicano era arrivato un film tutto incentrato sulla natura selvaggia che esplodeva in tutta la sua forza e bellezza facendo da sfondo a una storia di cacciatori di pelle in un clima gelido sempre innevato e pieno di ghiaccio, ma soprattutto per i suoni che accompagnavano le immagini.
I suoni ambientali erano una dolce musica che ritmava lo scorrere dell’acqua dei rigagnoli o fiumicelli con le goccioline che si espandeva intorno agli stivali inzuppati, oppure il ticchettìo del fuoco che ardeva in mezzo al ghiaccio, o il sibilo duro e sferzante del vento che fischiava facendo in pratica da colonna sonora al film Revenange “Redivivo” diretto dal regista Alejandro Gonzales Inarritu.
E’ proprio il suono della natura che non viene abbastanza esaltato nei film e che dovrebbe estendersi anche agli interni dove spesso si vedono gli attori muoversi in un silenzio tombale.
Il suono dei 4 elementi acqua aria fuoco e terra, quest’ultima  immersa nel fruscìo delle foglie o dei sassi che rotolano e quelli calpestati nel manto ghiaioso sono parte integrante di un film per renderlo il più possibile vero e galvanizzare l’attenzione degli spettatori ad immergersi nel contesto.
Con gli elementi anche il suono delle cose che un regista geniale come Sergio Leone aveva introdotto con il film Per un pugno di Dollari avvakendosi della musica di Ennio Morricone per “figurar” il rotear del sigaro…trrrrrr…o quello della pistola come una sorta di danza che in un crescendo di cavalli al galoppo arrivava al culmine nel duello finale dove i due rivali si fronteggiavano come in un musical per poi sparar il colpo assassino al rintocco a morte, uno solo, di una campana che dava il gong prima del KO quando la vittima coglieva l’attimo per esalare l’ultimo respiro.


Il regista Inarritu dopo aver vìnto l’Oscar per questo film che aveva colpito nel segno avvincendo con le peripezie dei cacciatori fra una natura ostica ma nel contempo affascinante, è stato scelto per fare da Presidente alla Giuria di Cannes, mentre Leonardo Di Caprio sempre premio Oscar per il
film è sempre più impegnato sul fronte ambientalismo insieme a tante altre star come Harrison Ford.
La curiosità consiste nel fatto che siano comunque i giovanissimi a sentire questo problema che comunque già negli anni 80 stava mettendo le sue radici.

A quel tempo avevo infatti conosciuto una famiglia tedesca in vacanza sull’Adriatico che mi aveva molto stupito dicendo quanto i loro ragazzini simpatizzassero per il partito dei Verdi che qui in Italia ancora non si conosceva. Col tempo è cresciuto tanto da arrivare al Governo
E allora sarebbe cosa giusta dar loro fiducia per la NO_TAV in difesa dell’ambiente soprattutto dopo la testimonianza dei dissidenti in Piemonte, vista nei servizi a Carta Bianca, è stata molto persuasiva e convincente.
Così sarebbe auspicabile che sul rumore esagerato intorno alla TAV calasse un silenzio tombale perché il suono disturba chi abita lavora vive e ama in questo territorio a contatto con la natura comprendendo meglio il problema delle madamine di città Torino. E fra queste Lucianina Littizzettooooooo!
Non c’è niente di peggio di una che stava al palo di minchia sabrì e che  si sia imbolsita e ingrassata sul tavolo del Fabio Fazio parlando con la boccuccia a culo di gallina per fare fino citando la jolanda al posto della "figa".
Dopo il minchia in tormentone il passo nella minchiata medio borghese è stato breve come il salto della quaglia. Sì dalla RAI e Mediaset da Berlusconi. Il quale si sa è favorevole alla TAV.

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