venerdì 24 giugno 2022

A NOSTALGIA TANTI NASTRI D'ARGENTO 2022


Finalmente con il Nastro D'argento l'Italia, giocando in casa, si è celebrata concedendosi i meritati premi
che le erano stati negati a Cannes. Sono regole del gioco che valgono anche al cinema dove, come nel privato, ad essere coccolati sono sempre e soprattutto i maschi specie primogeniti per cui ogni scarafone è genio a mamma sua.   Marco Bellocchio per esempio è partito come enfant prodige con il film I Pugni In Tasca e in Italia per lui è stato tutto un crescendo: ogni film un capolavoro anche quando all'estero veniva snobbato. A torto comunque essendo un autore fra i più bravi a raccontare il nostro Paese attraverso storie private o avvenimenti storici senza comunque raggiungere la popolarità di un Fellini, per esempio che ha lavorato molto di fantasia a confermar quella regola del gioco che il reality sia meglio della realtà. Infatti un attore come Pier Francesco Favino dopo aver fatto tanti film è esploso con il personaggio “tale e quale” a Bettino Craxi nel film Hammamet che è servito comunque a farlo scoprire come il più bravo attore che abbiamo in Italia. 


Non è bellissimo, ma il fisico tozzo e taurino, la mascella volitiva l'espressione rude che comunque illumina con un bel sorriso e occhi che brillano, lo rendono irresistibilmente affascinante e sexy. Lui incarna l'uomo per me, quello della canzone di Mina quando dice è fatto apposta per me è forte con me e come uomo sa dir parole ...D'amor? No, lui sa parlare sa raccontare sa recitare sa intrattenere sa sedurre con una dialettica colta e intelligente sa essere spiritoso e brillante, sa eccitare. E poi sa far l'amore. Nudo sullo schermo esprime una carnalità bestiale. The Best. 

Pier Francesco Favino ha ricevuto comunque il Nastro D'Argento come miglior attore per il film Nostalgia di Mario Martone girato a Napoli fra i suoi vicoli - Rione Sanità in primis nel quale è nato il protagonista l'imprenditore Felice dopo aver vissuto tanti anni in Libano e interpretato da Favino - in cui la camorra lavora al meglio girando con i motorini per gli agguati e dove si trova una piccola oasi di amorevole accoglienza nella parrocchia di un prete coraggioso che raccoglie giovani dalla strada per toglierli da un futuro malavitoso. Così Felice di ritorno a Napoli si trova in bilico fra due mondi agli antipodi provando ammirazione per l'operato del prete ma nel contempo sentendo una forte attrazione per il potere conquistato dall'amico del cuore ritrovato diventato un boss della camorra nella quale anche Felice ci aveva maneggiato quando era ragazzino. 

La Napoli verace fa da sfondo alle vicende per cui diventa parte essenziale del film rappresentata in tutto il folclore dei panni stesi delle botteghe dove si attirano i clienti urlando offrendo i prodotti in assaggio prima di comprare, i bambini che giocano per strada, le vecchie che si siedono sulla soglia a vedere il passaggio e i giovani scapestrati e bulletti sguinzagliati ad ogni angolo o piazzetta pronti a spennare con il borseggio qualche turista o passante frettoloso e distratto oppure ad allegerir qualche macchina togliendo gomme e quant'altro poter afferrare dal finestrino rotto. Insomma tutto da copione mentre la vicenda è tutta da seguire perchè l'auore non delude avendo vinto il Nastro d'argento per il film e miglior sceneggiatura insieme ad altri Nastri a due attori non protagonisti Tommaso Ragno e Francesco Di Leva. Un successo confermato dai maggiori incassi ottenuti in questi giorni di programmazione.

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