Ad ogni modo ha vinto il centro sinistra e questo idealmente ci sta benissimo anche se si dovrebbe guardare esclusivamente alla persona. Ma un occhio a Michele Guerra evidentemente i parmigiani glielo hanno dato concedendogli fiducia.
L'altra motivazione comunque resa da Pietro Vignali per l'insuccesso è nella divisione della destra senza che gli venga sfiorato il dubbio che la scelta abbia riguardato la persona candidata. La quale deve convincere per un programma concreto e vicino ai problemi della gente che vanno oltre i cassonetti, le buche nelle strade, le luminarie natalizie i fuochi d'artificio degli eventi con mega immagini laser e i fari abbaglianti delle discoteche e palchi dei concerti per “riaccendere una città spenta” perchè Parma come tutto il Paese Italia ha bisogno di riprendersi con il lavoro, sanità scuole welfare crisi energetica-
Strade, rotatorie buche cassonetti sono sempre in agenda per tutte le amministrazioni comunali per cui questi problemi sono all'ordine del giorno a differenza di quelli della gente che per risolvere un problema bollette per esempio con cifre impossibili deve fare file continue agli sportelli per poi vedersi rateizzarle rate che poi andranno ad accumularsi alle nuove fatture a seguire rendendo il problema da pesante al drammativo fino a sfiorare la tragedia del taglio di luce e gas in caso di insolvenza. Se questo si chiama risolvere i problemi...
Queste sono problematiche che un sindaco dovrebbe considerare come priorità del suo programma insieme a tutte quelle che il cittadino andrà a proporre per essere sollevato da fardelli insopportabili soprattutto per tante famiglie con figli ed anziani a carico. La vittoria del centro-sinistra dimostra che i parmigiani volevano andare oltre una lista civica per mettere Parma in luce e in ombra il cittadino così come succedeva ai tempi degli antichi fasti Ubaldiani dove un cittadino comune non poteva essere ricevuto dal Sindaco perchè LUI rispondeva solo ai problemi amministrativi della città che aveva colmato di tasse arrivando persino a farle pagare alle scritte pubblicitarie delle vetrine dei negozi in proporzione alle parole e alle dimensioni delle lettere ivi compreso aperto e chiuso.giusto per incrementare il commercio che sappiamo tutti com'è finito. Pietro Vignali è stato anche penalizzato per troppa ansia di visibilità col santino della sua immagine distribuito di persona, gigantografie posizionate in ogni dove della città e a tutta pagina nel quotiadiano locale che invece ha avuto effetto contrario sempre per quella esigenza di dare importanza alla sostanza piuttosto che alla forma gradevole e piacente fin che si vuole, ma non abbastanza per convincere.
Visto da fuori si legge che abbia voluto riscattare il passato da sindaco contrassegnato da un quasi Default di bilancio e patteggiamento di peculato e corruzione.
Parma vuole andare avanti e tutte le speranze sono state riposte su Michele Guerra nuovo sindaco e al quale va un sincero buon lavoro. Non si aspetti applausi per eventi cine, comunque, per riportare la gente nelle sale “a socializzare senza mascherine” perchè ci accontentiamo di raggiungere benessere nel nostro quotidiano e qualità di vita ambientale. Il resto, arte e cultura verran da sé a svilupparsi quando l'habitat è favorevole altrimenti si rischia di prendere fischi per fiaschi.
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