Restiamo dunque in attesa dei premi del David di Donatello dove il cinema italiano si prenderà la sua rivincita celebrandosi e premiandosi alla grande, così come farà il Cesar con la Francia, l'Oscar con l'America, mentre il Leone di Venezia continuerà a privilegiare gli stranieri perchè è l'unico festival che guarda lontano. Sì battendo cassa Internazionale. A parte l'indigestione da film che rende difficile una lucida scelta - così come capita quando si va al mercato, o in qualche mostra o evento importante dove ci si perde in una sorta di ubriacatura che porta a soffermarsi sugli imbonitori che espongono prodotti di impatto visivo ricorrendo ad escamotage dove impossibile non soffermarsi a guardare e che nei films sono rappresentati dalle ultime novità che faranno tendenza all'insegna della libertà e trasgressione come l'omosessualità le ammucchiate i triangoli purchè in contesti sociali ambientali o futuristi, seguendo il filone d'oro per gli incassi al botteghino come il thriller o le elucubrazioni mentali di fantascienza o fantascientifiche passando dalle biografie con relativi eccessi dei contemporanei nell'arte e nella politica, perchè la trasgressione delle storie intimiste è ormai normalità - a rendere accattivante il Festival di Cannes, rimane sempre il Red Carpet che quest'anno si è scatenato ritornando agli antichi fasti, prima del Covid.
Così abbiamo visto il tappeto rosso gonfiarsi di meringhe, mongolfiere e palloncini in un tripudio di rouge e volants sui vestiti in voile con gli sbuffi le ali gli spacchi a farfalline open air, tutti modelli che hanno reso le stare le starlette delle principesse tanto che anche una vera principessa come Charlotte Casiraghi con un lungo abito fasciante color blu, si è mimetizzata in questa Fiera delle Vanità da tradurre tranquillamente in bolgia. Sì perchè guardando le foto dove le star sono immortalate una ad una, confrontandole con i video amatoriali dove sfilano in massa insieme a tante altre dive tutte proteste per raggiungere le scale, ci si rende conto della confusione di questi defilé che non hanno nulla di favoleggiante, né tanto meno delle atmosfere chic delle sfilate moda.
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