venerdì 3 giugno 2022

L'ITALIA IN VACANZA


 Un servizio televisivo che parlava dei rincari alle stelle della spesa, intervistava diverse persone le quali si lamentavano in  modo drammatico non potendo permettersi di acquistare molti prodotti e di non arrivare più a fine mese. Poco male perchè un altro servizio invece annunciava la massa di vacanzieri pronti ad affrontare il ponte di questo week ende per recarsi al mare o in montagna e nelle città d'arte, noncuranti della benzina salita a 2 euro e degli aumenti che li aspetta per divertirsi o fare un po' di relax. Si parla di milioni di vacanzieri per cui si presume che tutti quelli che sono alle prese con bollette e difficoltà perfino per mangiare, siano una minoranza.  Meno male perchè la ripresa c'è eccome. Il lavoro non manca anche se comunque mancano i lavoratori perchè molti giovani non lo cercano per non rinunciare ad avere libero il week end: Per andare in vacanza, appunto. Non solo ma molti di quelli che il lavoro ce l'avevano l'hanno lasciato e non ci si spiega il motivo di tante disertazioni.



Il fatto è dovuto al Covid che ci aveva abituati a stare a casa per cui la ripresa del lavoro è diventata molto dura, come se fosse sempre Lunedì. Lo si può constatare anche andando in tanti uffici pubblici nei quali si procede al rallenty  perchè si è mantenuto il ritmo del lockdown col Covid facendo fare lunghe file fuori alla gente ed entrare una alla volta in sala d'aspetto ad attendere pazientemente il proprio turno per poi tornare a casa senza aver concluso perchè il gestore o il funzionario è in smart working. Manca la voglia di lavorare, un lusso che era per pochi e che ora con il reddito di cittadinanza è permesso a molti. Così la nostra vita procede lentamente ed abbiamo perso il ritmo frenetico di un tempo che sembra ormai lontano. 

Siamo ancora in una fase di assestamento in un equilibrio precario al quale la guerra darà un altro colpo. Eppure i ristoranti sono sempre pieni lavorando anche senza personale, le famiglie continuano ad andare in vacanza con tre o quattro telefonini e con due macchine come minimo,  così come diceva Berlusconi quando era Primo Ministro. Ma la realtà, così come ora, era ben diversa.  Insomma tutta una fiction. Già e allora qual'è la verità? Lo sapremo solo vivendo. Nelle prossime puntate.

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