lunedì 31 ottobre 2022

MEMO REMIGI, GALEOTTO FU QUEL VIDEO.

La pacca sul sedere? Finalmente non si può più. Sì perchè è sempre stata una pratica molto diffusa sopportata e subita dalle donne per molti anni per non  crear casino. Negli anni cinquanta quando le donne non avevano la macchina e prendevano il treno o il bus, c'era sempre qualcuno che le aiutava a salire mettendo la mano sul sedere, diciamolo col suo nome. oppure semplicemente per allungar le mani facendosi largo tra i passeggeri. E della mano morta che dire? Sui bus era l'incubo delle donne le quali dovevano difendersi dalla manina furtiva anche nei cinema a teatro o in qualsiasi posto nel quale correva questo rischio quando si trovava seduta vicina a uno sconosciuto, magari con la moglie accanto. Capitava pure che qualcuna affrontasse il pubblico molestatore con qualche gridolino di protesta mentre lui aveva la faccia tosta di guardarsi intorno come a dire: “Chi io? Ma questa è scema” pur facendo platealmente la sua porca, e non si fa per dire, figura perchè tutti capivano. Anche la moglie, comunque. E quando si andava alle festine? Come non ricordare le festine degli anni 60 quando ci si riuniva negli appartamenti di qualcuno, oppure si andava al dancing per ballare il ballo del mattone: “Guancia a guancia io ti guardo, Tu mi dici che son bella” e...tac la mano che calava sul lato b). Così si interrompeva la magia e la ragazza tornava dalle amiche allertandole: “attenzione ragazze quello tocca” facendo  il vuoto intorno al villano e maleducato, così si diceva perchè impensabile allora di poterlo denunciare per molestie. Allora le donne, ma purtroppo anche oggi, si dovevano difendere da sole. 

Nel film Rivelazioni quando Michael Douglas tocca il sedere alla segretaria come a darle un buffetto amichevole, lei non reagisce spiegando,  davanti alla commissione d'inchiesta dove lui aveva accusato di molestie Demi Moore avendolo costretto ad un rapporto interrotto sul più bello perchè lui la rifiutava insistendo sul fatto della violenza  perchè quando uno dice no è no, di aver tollerato questa confidenza di mano perchè lui era il Capo, mettendolo ovviamente a disagio ed in forte imbarazzo sapendo di averlo fatto invece senza malizia come un atto di cameratismo. Questa tesi difensiva  l'ha messa in atto Memo Remigi, dopo essere stato licenziato dalla Rai per la diffusione del video estrapolato dalla trasmissione  Oggi è Un'altro Giorno nel momento in cui allunga le mani sul sedere a Jessica Morlacchi che fermamente respinge mentre lui continua una seconda volta per cui  riesce difficile credere alla sua buona fede. Quando una dice no, è no.

La Morlacchi comunque non ha querelato Memo Remigi limitandosi a afogarsi pubblicamente unendosi di fatto alla protesta della conduttrice Serena Bortone davanti alle telecamere che condannava il gesto come inaccettabile e intollerabile chiudendo la faccenda senza dare spazio a scuse o pentimenti da parte di un collega diciamo pure piuttosto “vispo” considerata la sua non giovane età da nonno. Molestatore o semplicemente maleducato e irrispettoso? Quel che è certo è che il licenziamento sarà dà
monito a tutta quella schiera di impuniti che continuamente ci provano. E non sono comunque solo uomini di una certa età perchè succede ancora anche tra giovani: una ragazza invitata ad un matrimonio importante festeggiato con pranzo completo tra tavoli e buffet dove si erano riuniti gli invitati, una volta tornata a casa, toltosi l'abito di seta, nella parte posteriore all'altezza del sedere c'era l'impronta “unta” di una mano. Non si era accorta di nulla rimanendo turbata non pensando che ad un matrimonio di un certo livello potesse nascondersi una persona così volgare che se fosse riuscita ad individuare guardandolo in faccia lo avrebbe fatto sfigurare davanti a tutti. Purtroppo la cosa era impossibile perchè i palpeggiatori del sedere non guardano in faccia a nessuno per cui non possono essere riconosciuti.  Invece purtroppo per Memo Remigi galeotto fu quel video "rivelatore"!

venerdì 28 ottobre 2022

GIORGIA MELONI. E' IL TEMPO DELLE DONNE

E' il tempo delle donne. Vietato parlare di maschi. Giorgia Meloni, la prima donna eletta a Presidente del Consiglio farà tendenza aprendo la speranza a tutte le donne di poter salire sopra la testa dei membri al vertice, i quali dovranno finalmente sottostare di buon grado ai suoi comandi  sperando a loro volta in una svolta che segni un cambiamento di “posizione”. Sì da supino a prono! I media hanno subito seguito passo dopo passo Giorgia Meloni per commentarne il look di Armani, le scarpe basse e poi cambiate con i tacchi, la campanella che ha suonato, la sua bambina in prima fila al giuramento, la cartellina presentatale da Draghi con la scaletta dei provvedimenti per cominciare bene, la dedica della sua nomina a tutte le donne. Le quali hanno pensato di avere la priorità per far valere i loro diritti mantenendo quelli conquistati con tante battaglie che non possono essere state combattute invano come l'aborto in primis. Giorgia Meloni è stata molto chiara quando si è presentata con le famose parole, diventate anche un tormentone social: “Io sono Giorgia, sono mamma e sono cristiana”, per cui le donne non dovranno illudersi che i diritti sull'aborto vadano oltre a quello terapeutico. Pertanto dovranno rassegnarsi restando “in attesa” nell'incrementare le nascite nel nostro Paese il cui primato spetta agli stranieri. 

 Il progetto della Meloni nel suo programma per contrastare l'aborto era quello di aiutare i giovani offrendo lavoro per consentir di sposarsi e farsi una famiglia con la casa e figli da sostenere economicamente per la loro crescita con bonus e agevolazioni, cosa che si sta facendo in Francia dove i giovani si sposano presto progettando la nascita di due o tre figli per usufruire degli aiuti consistenti dello Stato. Le donne invece vogliono mantenere il diritto  di abortire ma non essendo sancito dalla Costituzione la Legge sull'aborto può essere modificata o abolita. Rita Dalla Chiesa di Forza Italia ha dichiarato decisa che in quel caso farebbe opposizione ma di avere molta fiducia nella Meloni la quale su questo punto sembra comunque più intenzionata a seguire Papa Francesco avendolo menzionato nel suo discorso. 

Quando ha incontrato il Papa Giorgia Meloni ha parlato di povertà dicendo che non si combatte con l'assistenzialismo ma con il lavoro, l'unico che possa dare dignità ad un uomo. Lavoro lavoro lavoro questa è una delle priorità insieme a tutte quelle di ordine economico che van dal caro bollette ai salari dalle pensioni alle cartelle esattoriali perchè sono le urgenze da risolvere di famiglie ed imprese che sono da tempo immemorabile anche loro in attesa per rinascere nel benessere che si può raggiungere facendo circolare l'economia creando posti di lavoro per tutti. Lavoro lavoro lavoro per cui non ci resta che porre fiducia in questo nuovo Governo, ben riposta comunque visto quanto la Meloni lavori con passione senza risparmiarsi nel fare il proprio dovere sperando che faccia tendenza spronando con il suo il suo entusiastico attivismo.  E allora schnell schnell schnell. Danke schon!

mercoledì 26 ottobre 2022

BALLANDO CON LE STELLE

Ballando con le Stelle è un format storico amatissimo dal pubblico, condotto dalla inossidabile Milly Carlucci, che nel tempo è molto cambiato specie nelle coreografie in fondali digitali molto suggestivi con luci colorate e fari abbaglianti. Infatti sembra diventato un Talent Show delle Star di genere intrattenimento perchè tra frizzi e lazzi si ride si scherza si raccontan barzellette ci si infortuna si fa gossip, e così una piuma vola già, ma soprattutto si piange tanto. La lacrima sgorga copiosa quando i concorrenti raccontano il loro vissuto commuovendosi dei pupi dei loro dolori degli amori passati sperando in quelli dietro l'angolo insieme alla pace nel mondo ed un futuro migliore. Sì, però non c'è il ballo. Se i maestri sono danzatori eccellenti i concorrenti sono sempre alle prese con esercizi semplici:

 ”Le ginocchia piega un po', batti forte le tue mani, con un salto vai più in là, con un passo torna in qua, se tu stai di fronte a me, io ballo insieme a te, e se un bacio volerà, che male mai farà. Fai la mossa che ti và, per non fare la figura di un baccalà, perchè basta aver coraggio per andare all'arrembaggio e prender sotto braccio la felicità”  E questo, sissignori, è il ballo del quà quà quà...Da qui a ballare ce ne vuole assai.

La Presidente della Giuria, la maestra di danza Carolyn Smith si è rifiutata ed a ragione di andare oltre il sei ma è anche tutto l'insieme ad essere appena sufficiente perchè manca l'atmosfera del ballo elegante, da sabato sera così come era iniziato tanti anni fa Ballando con le Stelle, mancano i lustrini, le piume, i vestiti in voile o quelli fascianti con le frange roteanti mentre la ballerina ancheggia con salsa e meregnghe. Sono rimasti gli spacchi, quelli sì, inguinali nelle scollature abissali o fra i costumini ad effetto strappo-sexy. Se una volta a Ballando con le Stelle si sorrideva con battute spiritose e tanta ironia ora l'atmosfera si è trasformata in ridanciana da festa paesana nella quale si palleggiano battute a doppi sensi del genere “mi farò crescere le balle” oppure “mi fai scatenar gli ormoni” per cui a ragione Selvaggia Lucarelli si è lasciata andare con un “porca vacca” per scendere a livello. I litigi fra concorrenti e giuria non sono una novità anche perchè fanno spettacolo appassionando il pubblico che poi si scatena sui social o con le votazioni a casa per dare magari un giudizio sul musetto messo su da un concorrente eccellente di fronte allo zero della giuria contestandone la competenza in materia di ballo come se non ci volesse molto a capire (senza nulla togliere all'autorevole giudizio della giuria) se uno sta ballando o facendo la figura del baccalà, appunto.

I concorrenti che più hanno colpito sono Paola Barale e Gabriel Garko per aver dato lezioni di umiltà a tutti. Paola Barale, in coppia con Roly Maden, si è schernita di fronte alle sperticate lodi di un giurato, contraddicendolo nell'affermare di sentirsi inadeguata a ballare con delle coreografie acrobatiche a scatti aggressivi  non sentendosi affatto una tigre ma una gatta sensuale e sorniona sottolineando che non la si sta valorizzando. Infatti lei è “la Barale” sensuale e sinuosa con i capelli a caschetto, per cui non si comprende la trasformazione con quella lunga treccia simil Madonna in “Tour anni 90 Dolce e Gabbana” come se dovesse fare una performance a Tale e Quale. Ecco è proprio questa perdita di identità originaria il problema di Ballando che sembra pure imitare nei frizzi e lazzi il Tu si que Vales di Canale 5 condotto da Maria De Filippi che vince sempre gli ascolti. Gabriel Garko ha dato lezione di grande professionalità insistendo nel sostenere di non saper ballare pur applicandosi con impegno nelle coreografie insegnate dalla sua maestra Giada Lini  meravigliandosi di tutte le ovazioni del pubblico femminile scatenato in maniera imbarazzante perchè nonostante il coming continua a considerarlo un “sex symbol da far saltar gli ormoni” non pensando queste donne così caldamente entusiaste di essere magari inopportune avendo lui detto chiaramente di non essere, e mai stato,  per nulla interessato al genere femminile.  Lui ha scelto di partecipare a Ballando per essere applaudito dal pubblico per le performance dove cerca di imparare dando il meglio e con le quali comunque, questo va detto, fa la sua, come si suol dir, “porca” figura e non quella di un baccalà.

Ad ogni modo questo per il momento è Ballando con le Stelle: tante chiacchiere poco spettacolo elegante e poco ballo. Quà quà qua...


lunedì 24 ottobre 2022

VINCENZO MALINCONICO, UN GRANDE MASSIMILIANO GALLO

Finalmente Massimiliano Gallo è diventato protagonista assoluto in una serie Tv, diretta da Alessandro Angelini, Vincenzo Malinconico Avvocato d'Insuccesso con il quale ha completato una carriera percorsa in lungo e in largo fra teatro cinema e in Tv dove si è messo in luce  con personaggi che van dal cattivissimo malavitoso (e indimenticato) de' Il Segreto dell'Acqua al Questore dei Bastardi di Pizzofalcone passando per Imma Tataranni Sostituto Procuratore nel ruolo di marito complessato e goffo ma pieno di dignità finendo per delineare con grande successo il surreale Avvocato Malinconico, il più riuscito di tutta la sua carriera avendo probabilmente messo molto di suo. Il sorriso dolce con gli occhi che brillano non possono essere frutto di sola maestrìa nel recitare ma lo specchio di un animo gentile che gli consente di  riuscire in pieno nell'intento di tratteggiare “Malinconico” un personaggio che prende la vita con filosofia percorrendola con ingenuo disincanto senza scomporsi più di tanto se non per rimproverar se stesso quando sente, quasi sempre, di esser nel procinto di sbagliare e puntualmente di aver sbagliato. Detto e fatto.

Ma se la carriera dell'avv. Vincenzo Malinconico, con un'agenda semivuota e le poche cause su baruffe condominiali, non gli permette nemmeno di avere una macchina ma solo un abbonamento al tram, la sua vita è molto vivace e piena di amore, perchè non è uno sfigato Infatti la ex moglie lo cerca sempre per fare sesso mentre l'avvocata più affascinante del Foro lo punta tra una causa civile e l'altra riuscendo ad avere un appuntamento a cena. Lui si lascia amare con partecipazione e sincero disimpegno mentre i figli, quello naturale (il maschio) avuto con la ex moglie e quello acquisito (la femmina) che la ex aveva in precedenza, lo considerano il loro punto di riferimento avendo un rapporto di affettuosa confidenza.  Capita  che nella vita di ciascuno arrivi il colpo di fortuna che bisogna saper cogliere. Infatti se fosse per Malinconico lo rifiuterebbe perchè quel colpo arriva con la difesa d'ufficio di un macellaio della camorra, ma viene spronato ad accettare da un collega che ha ereditato uno studio con grosso portafoglio clienti senza alcuna voglia di seguirli, per cui a malincuore decide di difendere il cliente malavitoso soprattutto per far piacere alla di lui figlia verso la quale prova un senso di tenerezza e protezione nell'intravedere segni inequivocabili di maltrattamenti sul suo braccio, che lei confessa essere opera del fidanzato. La ragazzina che si chiama Brooke come in Beautifull, viene poi trovata morta e Malinconico giura che troverà il colpevole. 

Tutti i personaggi di contorno sono professionisti  eccellenti come Teresa Saponangelo (vincitrice del David per La Mano di Dio)nel ruolo della ex moglie Nives, o Francesco Di Leva nel ruolo di Tricarico una sorta di guardia del corpo messogli alle calcagna dalla camorra che ricordiamo nella premiata interpretazione cine Il Sindaco del Rione Sanità dove era presente anche Massimiliano Gallo, nonché Giovanni Ludeno (già visto in Lolita Lo Bosco) in un ruolo esilarante del ragioniere Espedito coinquilino dello studio legale Malinconico, ed inoltre Lina Sastri e Michele Placido. C'è pure una piacevole partecipazione di Carlo Massarini nel ruolo di Mister Fantasy che appare e scompare per dare consigli a Malinconico sulle mosse strategiche, look in primis, da adottare per rimorchiare. 
Insomma una bellissima fiction partita alla grande che ha già decretato il successo non solo della serie tratta dai romanzi dello scrittore napoletano Diego De Silva, ma quello personale di Massimiliano Gallo il quale, che fosse bravo non c'erano dubbi, ma che fosse così simpatico e accattivante è stata una vera sorpresa.

 


venerdì 21 ottobre 2022

MONTALBANO, NON CI POTEVA LASCIARE

Luca Zingaretti l'interprete del Commissario Montalbano, anche a seguito della morte dell'autore Andrea Camilleri, ha lasciato la serie chiudendo l'ultima stagione con la separazione dalla storica fidanzata Livia per essersi innamorato e ricambiato di una collega più giovane e fresca. “Arriva un momento nel quale t'adduni, t'accorgi che la tua vita è cangiata”. Da Montalbano non ce lo saremmo mai aspettato ma noi e forse anche la ex fidanzata Livia siamo rimasti ad attendere che si ricredesse per tornare sullo schermo con una nuova serie ed un ritorno di fiamma. Non è avvenuto ma per non dimenticare la Rai ripropone tutte le sue puntate in replica a cominciar dalla prima stagione quando pure la fidanzata Livia era giovane e fresca ed il loro amore filava alla grande anche se vissuto nella distanza facendo la spola tra Sicilia e Liguria per ritrovarsi nei Week end o qualche giorno di vacanza. Così abbiamo l'occasione di vedere le puntate che ci siamo persi come l'ultima trasmessa Un Tocco di Artista dove Montalbano svolge le indagini per un suicidio poco convincente riuscendo a risolverlo indagando contemporaneamente sull'omicidio di un'altra persona insieme ad un collega. 

Salvo Montalbano ovviamente porta avanti brillantemente le due indagini riuscendo a districare la matassa lasciando al collega il merito della risoluzione del caso di sua competenza. Montalbano nell'esercitare un fascino indescrivile ha conquistato la fiducia delle persone nella Giustizia, con la sua generosità e umanità di funzionario dello Stato integerrimo incorruttibile  facendo tendenza perchè su questa linea poliziesca sono state prodotte tantissime serie di successo fra Commissari, Sostituti Procuratori, Questori e così via. Il fascino di questa serie è racchiuso nel personaggio che sembra un mix fra Maigret e 007.  Infatti Montalbano svolge le indagini avvalendosi dei consigli della fidanzata sua amica e confidente, così come era la moglie di Maigret, che ospita in un'abitazione da sogno perchè posizionata sul mare con un grande terrazzo  dove consuma piatti raffinati come per esempio spaghetti al sugo di ricci bevendo bollicine o champagne, essendo un grande cultore della buona tavola così come James Bond.  


La serie è comunque di fantasia uscita dalla penna di Andrea Camilleri e si vede benissimo perchè i delitti da risolvere si presentano puntualmente anche se la città di Vigata dove si svolge la fiction è molto piccola. Un'altra cosa che non torna sono le testimonianze raccolte numerose dagli inquirenti in una Sicilia dove tutti quelli che hanno visto “qualcosa” sono disposti a parlare addirittura presentandosi spontaneamente senza problemi in Commissariato quando si sa benissimo quanto i siciliani siano restii a colloquiare con le Forze dell'Ordine avendo sempre “bocche cucite” perchè “...nulla saccio, nulla vidi, nulla sentii...” La paura della mafia non è stata ancora superata. Anche il Commissario Montalbano comunque non è superato risultando la serie ancora molto attuale per cui si continua a seguirla con piacere.

mercoledì 19 ottobre 2022

GLI ITALIANI GIA' PENTITI DEL VOTO?

 Non è ancora stato formato il Governo che gli italiani sono già pentiti di aver fatto vincere il Centro Destra che in campagna elettorale aveva sempre assicurato, Siamo coesi, Siamo uniti, Siamo intenzionati a dare stabilità e a governare per cinque anni, Noi non Siamo come la sinistra.

Non appena sono andati al Governo si sono messi a litigare per dividersi la torta senza dare la paletta a Giorgia Meloni per mettere le mani in pasta e sbattersela in faccia. Giorgia Meloni ha passato sopra agli insulti nero su bianco di Silvio Berlusconi  per ricomporre la coalizione nell'interesse di tutti. Gli italiani? No, dei loro personali. Infatti se Berlusconi insiste per volere il ministero della giustizia è perchè con la giustizia ci sono pendenze  non ancora archiviate. Questo è chiaro a tutti e anche alla Meloni per cui giustamente avendo promesso di formare il Governo con persone competenti e di fiducia ha fatto i nomi da lei ritenuti più opportuni. 

Dopo le foto di rito sorridenti Berlusconi è tornato alla carica con un colpo di coda al veleno accusando la Meloni di avergli riso in faccia alla sua richiesta di tre ministeri. “Non lo capisco” si è lamentata Giorgia “punge come uno scorpione”. Perchè Berlusconi non vuole la Meloni, lei pensa con la sua testa. La sua vittoria è stata un trauma per lui che mai e poi mai avrebbe pensato di dover stare ai suoi comandi. Giorgia Meloni ha vinto con una maggioranza schiacciante ma Berlusconi non riesce a farsene una ragione come farebbe un bambino. Gli anziani si sa che in età avanzata tornano bambini, fanno i capricci non vogliono sentir dire no perchè quello che vogliono vogliono. Infatti si sono mobilitati i figli dicendogli: “Papà, calmati” Glielo aveva detto anche Fedele Confalonieri a suo tempo in campagna elettorale di mettersi il cuore in pace ed accettare la leadership della Giorgia che i sondaggi davano per vincente, ma niente da fare.

Basta. Piuttosto che la Meloni allora sarebbe meglio Marta Fascina, avrà pensato il Presidente? Bacino! 

Scherzi a parte, ora, esclusi i famigliari  ed i fedelissimi che dimostrano buon senso, ci si domanda chi ci sia dietro a Berlusconi a fomentare queste liti.  Quando Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini se ne sono andate da Forza Italia è insorto il sospetto che non ci fossero rapporti sereni in quel partito avvalorato dalla frase della Gelmini quando diceva di voler ancora molto bene al suo Presidente. facendo presumere che non sia stato lui la vera causa dell'allontanamento. Berlusconi è comunque un vecchio leone che dovrebbe incutere rispetto che otterrebbe facilmente restando al posto che gli è stato assegnato dagli elettori avendo già dato il suo contributo come Presidente del Consiglio. 


 Invece di parteggiar per la sua coalizione si è messo a parteggiar per Putin rievocando l'antica amicizia quando da lui riceveva Vodka e lettere molto dolci. Sì Dolce e Gabbana, perchè ogni giorno Berlusconi cambia umore ed opinioni alla velocità delle azioni in Borsa.  La buona notizia è che il prezzo del gas stia calando e questo è l'importante. Poi al Governo continuino pure a bisticciare fino a quando arriverà la crisi e poi un altro Governo, e un altro ancora...lasciando l'Italia in una crisi infinita dove chiusa una porta se ne apre un'altra. Sì, a Porta a Porta. Saaaalve!!!!



martedì 18 ottobre 2022

NESSUNO MI PUO' GIUDICARE


 Nessuno mi Può Giudicare è il motivetto lanciato da Caterina Caselli ma è anche un film interpretato da Paola Cortellesi e Raoul Bova in una commedia che sembrerebbe leggera. Invece fa riflettere.

 La storia è incentrata su una giovane moglie con due figli che, trovandosi su una strada di punto e in bianco dopo la morte del marito imprenditore pieno di debiti, si è trasferita a vivere in una sorta di Bronx fra varie etnie di bassa manovalanza (con uno strepitoso Rocco Papaleo) nella quale impara a destreggiarsi per raccattare soldi. Come?







 Inventandosi il ruolo di Escort dopo aver preso lezioni da una professionista (Anna Foglietta) che le insegna a modulare la voce a tono sexy con leccatine e tutto spiano, lecca qui e lecca là la giovane sposina da imbranata si fa sgamata socializzando con il bel mondo ma osservata a vista da Raoul Bova, gestore di un Call Center il quale la punta per redimerla.
L'amore è ovvio alla fine trionferà con i buoni sentimenti perchè non è tanto grave il fatto di prostituirsi se lo si fa per sopravvivere. Insomma la morale di un Bova arrapato può cancellare il dolo di una donna perdura, che nessuno potrà giudicare. Il film non è un musicarello ma storia di vite vissute, quelle di tante donne che puntando tutto sulmarito sulla casa e figli si sono poi trovate a far pugnette.

Ma il principe azzurro, e qui scatta la favola della commedia del dopo la tragedia anche la farsa, per farla cascare di nuovo in trappola convincendola a lasciare quel mestiere nel quale si stava specializzando fruttando con rendimento al massimo. La prostituzione si sa non si può legalizzare in prima serata quando i bambini guardano ma Raoul Bova con i suoi buoni sentimenti esclude anche la seconda perché la Escort  è un mestiere che non dà dignità alle donne.
 Sì ma dà comunque loro la possibilità di elevarsi socialmente vivendo in libertà  e democrazia…da impunite. Perché no? La forza delle donne può passare anche da lì, facendo Escort formando un branco rosa, avendo come punto di riferimento un “leader che nessuno potrà mai giudicare”. Da impuniti si vince!

lunedì 17 ottobre 2022

GRANDE PRESENZA DI STRANIERI AL FESTIVAL VERDI

Il Festival Verdi a Parma ha chiuso con un successo mondiale. Sì perchè negli spettacoli in replica gli stranieri fra il pubblico l'han fatto da padroni essendo stati presenti in gran numero con tedeschi, inglesi e giapponesi. Tanti tantissimi davvero. Una coppia di tedeschi, facente parte di un gruppo posizionato avanti, era al mio fianco per cui non ho perso l'occasione per fare alcune domande dopo che mi avevano salutato in perfetto italiano: “Ma venite tutti appositamente dalla Germania per vedere l'Opera?” “Sì, le abbiamo viste tutte anche il Rigoletto a Busseto”. “Ci fate un grande onore!”avevo risposto.Gli stranieri amano Verdi e per vedere le sue opere a Parma sono disposti a  venire in loco perchè la petite capitale val pure una Messa. Da Requeiem. E allora perchè non diamo loro uno spettacolo degno di una grande opera continuando ad allestirla secondo tradizione? Perchè è quello che vorrebbero gli stranieri non potendone più di vederla nei loro Paesi innovata e corretta in stile contemporaneo con delle scenografie imbarazzanti che vorrebbero essere d'avanguardia ad effetto gran pasticcio? Sarebbe come presentare un piatto di spaghetti con la marmellata.  Meglio saper fare un buon sugo al pomodoro piuttosto che un branzino al cioccolato come dicono i grandi chef.

Facendo un confronto con le due ultime opere in replica, La Forza del Destino e Simon Boccanegra, l'innovazione scenografica e di costumi introdotta in entrambe era molto diversa: nella prima, La Forza del Destino, si era mantenuta l'atmosfera del tempo pur con delle scenografie stilizzate e costumi in linea classica che non  hanno mancato di dare corposità pomposa all'opera, mentre nella seconda, Simon Boccanegra, era stata fatta una scelta di stravolgimento con l'intenzione di far operazione coraggiosa i cui effetti sono stati appunto “imbarazzanti” come detto sopra.  Perchè noi che siamo originali andiamo a copiare all'estero? Mah!

Infatti l'ambientazione ai tempi dei Doge a Genova del Simon Boccanegra era stata catapultata tutta ai giorni nostri con dei fondali digitali su lavoratori portuali in scalo merci che magari potevano anche starci, facendo un parallelo tra passato e presente mantenendo quest'ultimo secondo tradizione perchè questa è un'idea che nessuno ha ancora adottato e che potrebbe essere valutata, invece in scena costumi e scenografie erano tutti all'insegna del contemporaneo mixato alla rinfusa. La bellissima soprano “curvy” Roberta Mantegna  nel ruolo di Amelia per esempio aveva un abitino setoso bianco a fiori rosa mentre lavorava come titolare in un box pieno di fiori che innaffiava tra un gorgheggio e l'altro ad effetto vispa Teresa in buffo contrasto con la sua voce divina, forte e possente sia in assolo che nel duettare con il Doge (il baritono Vladimir Stoyanov) in cappotto di pelle con collo di pelliccia, e con il fidanzato Andrea (il basso Riccardo Zanellato).  La coppia dei due giovani morosi, dentro al box di fiori ha colpito molto perchè oltre a duettare con grande bravura, ha recitato con passione unendosi in un primo bacio con intensità erotica per l'impetuoso abbraccio con il quale lui da dietro posizionava le   mani sul di lei petto che, nel secondo bacio, Amelia invece le abbassava sui suoi fianchi per finire la romanza insieme in duetto romantico.  

Una piccola differenza l'abbiamo notata anche nel coro perchè nella Forza del Destino con Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna con la direzione del maestro Roberto Abbado il divertissment ambientato all'Osteria con la zingara Preziosilla era recitato molto bene sia nella mimica e gestualità che nel coordinare le scenette d'amore e d'amicizia,  mentre in Simon Boccanegra, in una coreografia da festa paesana con bandierine e barbecue, lo slancio interpretativo era inscenato con una recitazione di maniera. Va sottolineato comunque che il Coro del Teatro Regio di Parma diretto da Martino Faggiani non aveva comunque nulla da apprendere, in fatto di voci, da quello di Bologna  presente nella Forza del Destino  dove è stato contestato da loggionisti e manifestanti esterni non comprendendo la ragione di tale sostituzione perchè il Coro del Teatro Regio è parte essenziale delle opere di Giuseppe Verdi e ancor di più in un Festival in suo nome.

Così dal box di fiori alla festa paesana passando nel finale in un mattatoio con tanto di animali squartati appesi,  il Simon Boccanegra possiamo dire che abbia fatto un pieno imbarazzante non all'altezza delle voci dei cantanti che hanno invece deliziato decretandone il successo, comunque non condiviso in pieno questo va detto, perchè nell'intervallo dopo la scena del box con la soprano in fiore, un gruppo di giapponesi si era incamminato verso il Centro lasciando il Teatro Regio con l'Opera vista a metà. Penso che su questo e sull'innovazione, soprattutto nelle opere di Verdi ci sia molto da riflettere perchè se gli spettatori stranieri quasi tutti adulti e di una certa età vengono in massa per assistere al Verdi Festival, Parma dovrebbe attivarsi per accoglierli con uno spettacolo in linea con la tradizione senza temere di sembrar “antichi e sorpassati”. Il fascino dell'opera è racchiuso nella sua trasposizione originaria per cui stravolgendola c'è il rischio di  renderla estranea agli stranieri stessi.




venerdì 14 ottobre 2022

SOPRAVVISSUTI TROPPI FLASHBACK ALLENTANO LA TENSIONE

La nuova fiction su Rai Uno I Sopravvissuti ha deluso un po' l'attesa perchè dal promo si immaginava un Kolossal ambientato in pieno Oceano su una barca a vela  distrutta  a seguito di una tempesta che faceva perdere la rotta conosciuta lasciando i naufraghi soli in balìa delle onde dove infatti sono rimasti per un anno intero affrontando pericoli del mare e della convivenza per mancanza di acqua e di viveri.  Il titolo Sopravvissuti faceva anche pensare ad un ritorno alla vita normale con tutti gli effetti collaterali da risolvere causa trauma così come effettivamente è stato perchè era ovvio.

Se il racconto comunque fosse stato lineare con il susseguirsi dei fatti in ordine di tempo sarebbe stato più interessante. Invece è stato montato con lo schema della fiction Noi ( con Lino Guanciale il quale in questa serie de' I Sopravvissuti  ha il ruolo del capitano) dove le vicende di una famiglia ed i singoli componenti  erano raccontate insieme a tanti flashback rendendo la storia molto complessa da seguire, anche se poi ci siamo riusciti. Purtroppo l'operazione è stata riproposta con i Sopravvissuti rendendola ancora più complicata dovendo analizzare le vite di parecchi personaggi insieme a continui flashback sulla barca dove mistero e suspence quando raggiungono l'apice vengono continuamente interrotti dalle scene di vita dei naufraghi tornati a casa vissute nella noia del quotidiano con il padre che gioca con la bambinetta per esempio o il ragazzo rimasto orfano dei genitori che si trova a disagio a scuola, un'amante che cerca consiglio dalla sorella, una madre che tampina la nuora perchè è tornata senza suo marito facendo palesare il suo disappunto perchè sarebbe stato meglio veder tornare lui l' adorato figlio e così via, per cui è molto difficile comporre un puzzle essendo la fiction montata ad arte astratta con le scene frammentate in ordine sparso mixate con  uno sforzo acrobatico nel saltar di palo in frasca.

 Ad ogni modo, sforzo facendo, intorno ai sopravvissuti si è riusciti a creare un'atmosfera di mistero anche via terra facendoli parlare fitto fitto fra di loro come se custodissero un segreto che avrebbero deciso concordemente di tenere nascosto alla polizia ed ai famigliari i quali sono spiazzati e confusi intuendo che sotto sotto si sia avverato qualcosa di terrificante. Ad un certo punto però questa suspence viene interrotta da un flashback dove si vedono i naufraghi con la barca senza l'albero e il motore rotto in mezzo a un punto dell'Oceano dal quale non passano navi né sorvolano aerei, che in piena notte sentono udite udite i lamenti di una donna in mare che raccolgono dandole conforto perchè ha perso la memoria. E qui scatta il colpo di scena:  mentre è sola la donna ruba un coltello così lo spettatore si fa delle domande da dove potesse venire, se da un'altra barca naufragata ma allora perchè nessuno l'aveva vista, oppure su chi l'abbia mandata, forse qualcuno che voleva spiare o uccidere ma chi, che cosa e perchè? E così il mistero si infittisce su una storia che pare non stia in piedi, oh pardon in barca nemmeno per sbaglio perchè non basta un gruppo di naufraghi ma ci vuole in aggiunta anche un nemico venuto a nuoto dall'immensità dell'oceano!

L'idea di base di un naufragio inquietante resta comunque valida per cui si continuerà a seguire la fiction, che si dilunga in 12 puntate, perchè resta viva la speranza di veder svelato magari seguendo un filo logico ogni mistero facendoci così restare vigili anche sul resto del quotidiano dei sopravvissuti e  dei loro intrecci amorosi o tradimenti perpetrati fra terra e mare anche perchè gli interpreti sono tutti di alto livello, da Lino Guanciale, a Barbara Bobulova, da Fausto Maria Sciarappa a Maddalena Crippa e Pia Lanciotti con tanti altri nomi a formare un cast foltissimo proprio come nei filmoni catastrofici americani sempre molto  avvincenti perchè mantengono alta la tensione con un ritmo serrato che invece non si vede in questa fiction perchè alla vicenda sulla nave, quella più interessante, fino ad ora sono stati dedicati pochi e brevi flashback che se han lasciato a  bocca aperta è rimasta asciutta. Vedremo con le prossime.

mercoledì 12 ottobre 2022

ARTEMISIA GENTILESCHI STUPRATA E TORTURATA PERCHE' PITTORA.

Fra le eroine della storia c'è da annoverare anche Artemisia Gentileschi, pittrice ai tempi della Roma barocca la cui storia è stata raccontata su La7 da Aldo Cazzullo conduttore della serie Una Giornata Particolare dove ad ogni puntata si mette in evidenza quel giorno importante che ha dato una svolta definitiva alla vita di un famoso personaggio, da Giulio Cesare a Mussolini passando appunto per Artemisia con a seguire tanti altri che si consiglia di non perdere.


Artemisia è stata la prima artista femminile ad entrare nella storia perchè si era conquistata il privilegio, mai concesso ad una donna di quel tempo, di firmare i suoi quadri essendo pittrice - denominata in senso dispregiativo considerando quel mestiere disdicevole, “pittora” (anagramma di troia) - di grande talento avendo avuto come maestro il padre Orazio Gentileschi che le aveva insegnato l'arte del ritratto facendole completare l'apprendistato con lo studio della prospettiva affidata ad un suo amico, il pittore Agostino Tassi il quale non si fece scrupolo di tradire l'accoglienza in casa per approfittare, dopo averla molestata in continuazione, di stuprare Artemisia giovane fanciulla ancora vergine sulla quale non contento, infieriva raccontando in giro che fosse una poco di buono che si concedeva agli uomini come una “pittora” qualunque della quale evidentemente era geloso non tanto di lei ma del suo talento superiore al suo. 

Dopo una denuncia si instaurava un processo contro lo stupratore nel quale comunque la vittima come succedeva in questi casi, in quanto donna subiva l'inquisizione come fosse un'imputata. Per dimostrare di aver detto il vero veniva anche torturata con la rottura delle ossa della mano che le servivano per dipingere allo scopo di distruggere il suo talento. Una crudeltà che fa comprendere il ruolo delle donne a quell'epoca. Alla fine nonostante venisse assolta Artemisia tornava libera marchiata a vita da vivere nel dramma di non potersi sposare né tanto meno continuare a dipingere. Lui, lo stupratore invece, venne condannato all'esilio che durò poco facendolo tornare a Roma accolto con benevolenza alla Corte Papale e fra i nobili della città perchè in fondo che cosa aveva fatto? Stuprare una donna, che sarà mai! Alzi la mano chi...

A quel tempo chissa quante donne erano state vittime di stalker  e stupratori, specie fra le persone umili le quali, per non subire un processo umiliante e crudele con la tortura erano costrette a tacere e subire l'affronto  dovendo poi scegliere fra il convento o la prostituzione perchè una donna senza marito non aveva mezzi di sostentamento. Artemisia comunque riusciva a rialzarsi nell'allontanarsi da Roma per vivere a Firenze dove dimostrava la sua tempra forte, fiera e talentuosa nel continuare a dipingere con successo dopo essersi sposata pur senza amore. Il quale arriverà anche per lei con le sembianze di un amante appassionato con il quale condividere l'interesse per l'arte. Tra i dipinti di Artemisia, con donne sempre intrise di profonda sofferenza pur nella loro nuda sensualità, spicca Giuditta ed Oloferne dove traspare tutto il suo intimo dolore e desiderio di vendetta verso lo stupratore che sgozza con freddezza e determinazione.



Aldo Cazzullo conduce il format in studio l'approfondimento storico con un imprinting giornalistico di cronaca nera raccontando le storie con molta passione, partecipazione e la competenza che già tutti abbiamo conosciuto nelle numerose ospitate Tv dove è richiestissimo, avvalendosi dei servizi nelle località storiche nelle quali si è consumato il fatto di “quella famosa giornata” che ha inciso sulla vita del personaggio  portandolo alla morte o alla resurrezione in alto come il caso di Artemisia, di due giovani molto comunicativi come Raffaele di Placido e Claudia Benassi che sicuramente avranno spianata la strada nella divulgazione televisiva per la simpatia accattivante che dà piacere nell'ascoltarli stimolando l'interesse. 



lunedì 10 ottobre 2022

LELLA COSTA IN GIOVANNA D'ARCO LA PULZELLA LA FANCIULLA L'ALLODOLA.

Lella Costa è tornata in scena con una nuova eroina vittima del potere maschile il cui abuso lo porta a scrivere la storia sempre a suo favore. Oltre al danno anche la beffa perchè queste eroine coraggiose, impavide e ribelli, mantengono sempre uno stato di soggezione verso l'uomo  l'unico per cui valga il pene, tradotto in pena, di andare a morire. Non ci sono ideali che tengano, il fine ultimo è sempre lui l'uomo, che in questo contesto di Giovanna d'Arco è rappresentato dal Re Carlo per il quale come una sorta di "oca-bil'oca" (arco-carlo) Giovanna si sacrificherà per la sua gloria. Una gloria che non prevede ringraziamenti lasciando la pulzella al suo destino una volta imprigionata dal nemico. Come si fa con le spie che una volta catturate vengono disconosciute dal loro Governo. Così fu per Giovanna. 

Molte sono state le opere che hanno descritto Giovanna d'Arco, fra romanzi teatro e cinema (da ricordare quella dell'autore Luc Besson con Milla Jovovich in un'interpretazione maschia, algida e asciutta ben lungi dalle immagine di vittima sacrificale di Carl Theodor Dreyer con Renée Falconetti o ieratica e piena di enfasi Hollywoodiano di Victor Fleming con Ingrid Bergman), ma Lella Costa ha scelto l'opera lirica di Giuseppe Verdi perchè il libretto si presta ad un'interpretazione in linea con l'ironica dolcezza che la contraddistingue e così come avevamo visto ultimamente con la Traviata dove un Alfredo immaturo e viziato chiama “papi” il signor padre-padrone. I dialoghi del libretto di Giovanna D'Arco sui quali lavorare sono infatti di un linguaggio antico ottocentesco giusti per essere tradotti in sonetti del bel canto lirico ma un filo esilaranti quando si recitano: “Oh mia Patria, il mio sol pensiero ...vieni mio Carlo a pugnar con me|” Pugnar come metafora di pugnette? No, di battagliar insieme è ovvio. Che poi. volendo si potrebbe interpretar come un sublimar di un'attrazione fisica fra i due che avrebbe acceso la scintilla a rendere illuminata la pulzella facendo innamorar Re Carlo. Per il quale Giovanna andrà a morire... 

Tra battute ironiche e citazioni cult il monologo di Lella Costa è intervallato da brani tratti dall'opera di Giuseppe Verdi suonati a pianoforte a quattro mani da Elia e Betsabea Faccini che hanno accolto calorosi applausi. Un duo formidabile, bravi, bravissimi davvero. Lella Costa è un mostro di bravura sapendo modular le parole con un ritmo difficilissimo recitato a volte con una velocità impressionante nell'inserire divagazioni fra parentesi del suo discorso che mantiene viso in modo frizzante e leggero fino al colpo tragico della mazzata alla sua eroina. La quale va ad aggiungersi alla lunga lista di donne coraggiose che hanno lasciato la vita, ultima delle quali Mahsa Amini colpita selvaggiamente dalla polizia fino a morire per aver fatto intravedere una ciocca di capelli dal velo mentre il Governo di Khamenei in seguito ha smentitto dichiarato che Mahsa sia morta per malattia, “ridescrivendo” così una storia contemporanea invece nota a tutti nel suo crudele realismo.

Grandi applausi per tutti.




 

venerdì 7 ottobre 2022

CAN YAMAN POLIZIOTTO IN VIOLA COME IL MARE


Viola come il Mare è la nuova fiction di Canale 5 con protagonista Can Yaman il bellissimo attore turco nel ruolo di un Ispettore Capo di Polizia a Palermo dove svolge indagini palleggiandole insieme ad una giornalista. Viola appunto (Francesca Chillemi), dotata di un intuito particolare perchè attraverso i colori interpreta i sentimenti delle persone che le sono davanti.

Fin qui tutto bene ma quel che ci si domanda è perchè facciano recitare Can Yaman. Sì perchè basta che entri in scena per creare in chi lo guarda (in maggioranza pubblico femminile) un movimento sexy provocando  quel colpo d'anca che fa tanto bene al cuore facendolo battere forte. Non solo sesso infatti ma tanto tanto sentimento d'amore il cui colore si sa è rosso fuoco. E questo l'abbiam capito tutti non solo Viola.

Invece si è costruito tutt' intorno una fiction dove mettere in atto un corteggiamento scanzonato pieno di colpi di scena a sfondo malavitoso e battute di spirito a scoppio ritardato, nel senso che le devi elaborare prima di capire. Ne avevamo bisogno? Francesca Chillemi bellissima, con una bocca sensuale ed un sorriso smagliante ce la mette tutta facendo un'ottima figura dimostrandosi all'altezza di un sex symbol diventato un mito per il fascino selvaggio da far sognar robe da turchi nonostante le maniere da  gentiluomo che lui sfodera anche in questo ruolo di poliziotto dove recita da segugio.

La sua presenza è comunque talmente piena di quell'aura sexy che non si vede proprio il bisogno di farlo recitare perchè non deve dimostrare nulla per cui la fiction non aggiunge niente a questo fenomeno perchè  basta guardarlo per far scatenare una tempesta ormonale in migliaia di fans  Prima di lui rincorrevano Gabriel Garko ma ora è Can Yaman ad essere diventato il divo più acclamato dal pubblico femminile. diventato talmente scatenato da indurlo perfino  a cambiare casa. Così non c'è fiction che tenga, lui piace anche senza. Anche senza tutto. La serie Viola come il Mare comunque continua e volendo nelle prossime puntate si potrebbe togliere l'audio per ammirarlo in tutta la sua prestanza fisica a tutto muscolo. Chapeau!




martedì 4 ottobre 2022

MARA VENIER E ROMINA POWER. LA TRISTE FINE DI UN'AMICIZIA.

Lo sguardo umido che luccica dietro la lente degli occhiali, le sopracciglia che si inarcano verso il naso a rimarcar un'aria afflitta nel palesare uno sforzo di condivisione verso il dramma che sta raccontando l'interlocutore, Mara Venier la conduttrice prima signora della domenica e ora semplicemente zia Mara, non fa in tempo a chiudere l'intervento che si lancia in pista a suon di musica per accogliere finalmente la star ad intrattenimento assicurato: “Amore, tesoro vieni dalla zia!” Così dal dramma alla farsa il passo è breve e la zia Mara lo fa con la leggiadrìa che le consentono le gambe gonfie sui tacchi a spillo al grido del suo motto: “Perchè io sono sempre me stessa”  che vezzosamente rivela scompisciandosi dal ridere coinvolgendo l'ospite la band i cameramen e il pubblico in studio. La vegliarda signora perchè ormai è giunta alla terza età saltella per lo studio intrattenendo amabilmente  ospiti comuni e star con le quali quest'ultime ha sempre il tono confidenziale di un'amica vera di vecchia data mentre si unisce alle giovani promesse da presentare cercando di emanar pari energia indossando una t-shirt da teen ager. Con le numerose ospitate di Romina Power a Domenica In  l'abbiamo vista esaltar la loro speciale amicizia dimostrando grande sintonia nel fare coppia per qualche stacchetto su motivetti della Power o della Premiata ditta Carrisi.

Certo siamo sul piano spettacolo e anche se si dimostra uno speciale affiatamento e complicità poi si sa benissimo che faccia tutto parte di un lavoro per cui non bisogna illudersi di avere l'esclusiva dell'una sull'altra perchè ognuno deve essere libero di intrattener chi vuole o di andare da una trasmissione all'altra. E' giusto, ma quando un conduttore è talmente entrato nella vita di un ospite da conoscere ogni segreto essendosi mostrato sempre nelle vesti di un amico fidato, allora è normale che scatti la convinzione di un rapporto esclusivo e speciale.  Se nella vita sappiamo tutte quanto sia difficile l'amicizia in rosa, nello spettacolo è impossibile. Con Mara e Romina ci eravamo illuse che l'amicizia fosse vera e sincera senza che il business fosse dietro l'angolo ad aspettar di metterci lo zampino. Lo spettacolo ha le sue esigenze e non c'è legame sentimental che tenga. Si dice che abbia cominciato Romina a rompere quel patto di tacita intesa esclusiva andando ospite su Canale 5 a Verissimo condotto dalla "classe impareggiabile di Silvia Toffanin", in concorrenza come fascia oraria con Domenica In, per cui di rimando la zia Mara si sia vendicata chiamando in studio Loredana Lecciso che avrebbe parlato di sè ripercorrendo il suo percorso di casalinga di lusso con delle velleità artistiche in quanto "compagna-di" e ovviamente di Romina, cosa che invece Romina si è guardata bene dal fare sempre e comunque o quantomeno meno pubblicamente tanto da non nominare quel nome mai, come se non esistesse o fosse della serie di chi se le canta e se le suona. Magari forse a Mara qualche confidenza sulla rivale l'avrà fatta così come si fa con una vera amica pensandola custode fidata di tanti segreti,  ma Domenica In è una trasmissione di gossip per cui ogni colpo basso è lecito. Suvvia prendiamola su dolce!

Dolce un corno, quando ci sono drammi  e tragedie alle spalle, rivalità irrisolte, rancori sopiti e tutta la gamma dei sentimenti che possono accompagnare il percorso in parallelo di due donne innamorate e nel contendersi un solo uomo, quello di Romina prima e quello della Lecciso poi a nome Al Bano, non dovrebbe esserci bisogno di notificare diffide per difendere la propria privacy così come ha fatto Romina pretendendo da Mara di non parlare di lei sapendo benissimo che la Lecciso non avrebbe perso occasione (come ha sempre fatto del resto facendosi grande pubblicità fin dagli inizi con il nome della Power) per riproporre ancora una volta la sua storia con Al Bano con l'intrusione di terze persone ignorando forse che, se una moglie si può lasciare, una ex è per sempre). Ognuno faccia la  propria strada. Romina ha una lunga carriera sulla quale continuare a lavorare o vivere di rendita, mentre la Lecciso, tranne qualche apparizione Tv, è solo la compagna di un famoso cantante che viene invitata in Tv non tanto quanto compagna, perchè altrimenti ce ne sarebbero tante mogli-di in fila d'attesa, quanto come rivale di Romina Power. La quale invece della Lecciso non ne vuol sentir parlare né la nomina mai. Se rifiuta la famiglia allargata Romina ha comunque il buon gusto di ignorare la rivale, invece di continuare a parlar (male) di lei come fa Loredana. Com'è possibile che possano fare pace, così come invoca sempre Al Bano? 

Certo è che la zia Mara non poteva entrare in queste diatribe familiari perchè lei la vita l'ha vissuta mantenendo rapporti buoni con i suoi ex mariti tanto da invitarli nelle sue trasmissioni per una rimpatriata sul genere c'eravamo tanto amati includendo anche le corna come in ogni grande storia d'amore che si rispetti. Peccato poi che uno di questi amori rilasci interviste in Tv dicendo che l'unica donna che abbia amato nella sua vita sia stata un'altra.  E vabbè la zia Mara non se la prende lei è una donna di mondo che ha vissuto e continua a vivere: “Perchè io sono sempre me stessa” scompisciandosi dal ridere che non è riuscita a trattenere nel dire a Loredana:“Alt, taci, Romina ci ha difficati” prima che iniziasse a parlare della Power. 

Infatti Romina aveva mandato una diffida. Prevenire è sempre meglio che querelare. E comunque meno spesa e doppia resa e felicità per tutti sperando che su questi fatti privatissimi, dolorosi e imbarazzanti, sia calato un pietoso velo anche perchè il pubblico ama Al Bano e Romina perchè vederli insieme a cantare continuano a far sognare.  Se poi la loro vita è tutt'altra cosa, francamente il pubblico se ne infischia. 

Romina e Al Banco con la musica hanno sublimato il loro amore nel ritrovarsi dopo aver elaborato il lutto per la morte della loro figlia facendoli superare l'odio che li aveva divisi per il grande dolore che non riuscivano a gestire. Le loro canzoni non sono più canzonette perché la tragedia le ha trasormate in opera lirica di solenne sacralità che commuove profondamente.





MORGANE, DELLA SERIE DETECTIVE IN GONNELLA, TORNA IN SECONDA STAGIONE

Torna Morgane in seconda stagione  della serie Donne Investigatrici che si stanno imponendo sugli uomini.


Morgane Una Detective Geniale, è una serie francese che accompagnata dagli echi di un grande successo è sbarcata in Italia su Rai Uno (e presente in Rai Play).

 Il personaggio interpretato da Audrey Fleurot, una sorta di casalinga disperata con tre figli a carico, non è molto originale perchè si ispira chiaramente ad Erin Brocovich La Forza della Verità con Julia Roberts. Così di successo in successo è stato creato il detective in gonnella Morgane la cui eccentricità nel modo di porgersi e soprattutto di vestire - minogonne e body con i cuoricini, jeans strappati con applicazioni a fiori, giacchette striminzite di ecopelle o simil animalier in un mix di colori e accostamenti che fanno a pugni tra di loro accompagnati ad accessori  (stivaletti in tronchetto, borsine mini e orecchini a cerchio) da squinzia metropolitana, perdippiù acconciata nei capelli con bandane e nastri a raccogliere i lunghi capelli rossi con frangetta a scodella comme de garconne parisienne -  mette in imbarazzo la squadra di polizia con la quale lavora essendo stata ingaggiata per collaborare come consulente per il suo intuito geniale dimostrato quando faceva in quella sede la donna delle pulizie.


Dipanando le puntate della prima serie si è messo a fuoco il temperamento di Morgane in sintonia con la sua
femminilità procace e decisa ma anche dolce ed accogliente con un lato infantile mantenuto dalla costante ed attenta partecipazione alla vita dei suoi figli che tratta alla pari da adulti traendo informazioni dal loro mondo scolastico ed esplorativo via Web dei quali  fa tesoro dando risposte elementari a quesiti complicati. Nonostante sia finanziariamente sempre con l'acqua alla gola la vita di Morgane femmina apparentemente sconclusionata e folle si svolge all'insegna del massimo comfort, sia in cucina fra padelle pappine e merendine che nell'arredo casa con i bambini curati e puliti ai quali nulla manca avendo pure un giardino per giocare  supportati da gadget tecnologici come smart e quant'altro,  in un connubio di genio e regolatezza perchè il caos della sua vita è solo a livello superficiale fra look scoordinato e regole da infrangere, sì ma solo a fin di bene nell'intento di dare ritmo all'azione e superare gli intoppi burocratici del sistema.

Insomma una brava ragazza che riesce perfino a conquistare l'agente capo (Mehdi Nebbour) che affianca nei servizi in strada il quale, se all'inizio la sopportava giusto quel tanto per carpire le sue intuitive argomentazioni molto utili per raggiungere la soluzione dei casi, comincia a provare un certo interesse verso di lei arrivando a pensare di non poterne più fare a meno di trovarsela di torno. Infatti giunti quasi alla fine della serie, il rumore roboante che accompagnava ogni apparizione di Morgane è diventato un dolce suono alle sue orecchie, la sua invadenza con i bambini appresso si è magicamente trasformata in un tocco di allegria, così come il suo look che gli appriva volgare e imbarazzante improvvisamente sembra diventato sexy ed intrigante. Ah, l'amour! Due fette di prosciutto calate sugli occhi e voilà la donna che il destino gli ha fatto incontrare. Vedremo se l'amore farà il il miracolo di farli innamorare entrambi sperando  in una nuova stagione con la formazione una coppia molto simpatica ed accattivanente  sempre e comunque in sintonia contrastante ma complementare nel connubio dell'intuito geniale di lei ed il fiuto da segugio di lui. 

L'appuntamento per la nuova puntata è per stasera su Rai Uno.



lunedì 3 ottobre 2022

GIORGIA MELONI LA PRIMA PREMIER DONNA. BEN CI STA.

In amore e in guerra tutto è concesso. E noi siamo in guerra. Se l'Europa si è trovata unita per inviare le armi in Ucraina, con la crisi dell'energia si è trovata divisa. Si perchè se le armi servono a Zelensky per continuare la guerra in una sorta di Vai-avanti-Tu-che-a noi-ci scappa la sanzione, il freddo lo sentiamo sulla nostra pelle, come quando eravamo in guerra dove oltre al gas mancava pure la legna.  In caso di emergenza purtroppo ognuno è portato a pensare per sé. Ricordo un episodio di quando ero bambina in collegio, dove ho ricevuto un'educazione all'insegna della fratellanza universale la condivisione l'accoglienza, e in un giorno di festa erano arrivati gli alunni delle scuole esterne per giocare insieme nel cortile. All'ora di merenda noi collegiali siamo stati chiamati in refettorio per consumare della frutta fresca, molto costosa in quel tempo, mentre gli altri bambini erano rimasti fuori perchè non ce n'era abbastanza anche per loro. E allora dovevamo restare senza pure noi? Certo che no. La suora direttrice aveva fatto la scelta giusta per i suoi bambini. In un caso di emergenza si devono fare delle scelte. 

Così non dobbiamo meravigliarci se Scholze abbia pensato agli interessi della Germania cercando di risolvere la crisi energetica con lo stanziamento di 200 miliardi per pagare (non per dare aiuti) il gas sollevando così i tedeschi dal pagamento del prezzo in eccedenza e continuare a scaldarsi durante l'inverno, molto più rigido in Germania rispetto al nostro. Angela Merkel avrebbe fatto lo stesso? Sicuramente sì. Siamo in guerra e tutto è concesso per fare gli interessi del proprio paese senza farsi scrupolo di lasciare gli altri Paesi a sbrogliarsela da soli visto che col tetto del gas non si trova quell'accordo preannunciato in campagna elettorale nella quale le promesse si sono sprecate. Ad un certo punto la priorità assoluta è stata data alle bollette con formule e formulette che dovevano incantare per sollevarci da questo peso che potrebbe rivelarsi drammatico più della stessa emergenza Covid. Tutti davano per certo un intervento dello Stato per accollarsi il prezzo di eccedenza rispetto alle bollette dello scorso anno; c'è chi parlava di risolvere la crisi dividendo l'energia elettrica da quella del gas (le bollette non sono già divise?); c'è chi assicurava che gli italiani avrebbero ricevuto tutti indistintamente bonus accreditato in conto calcolato in base al consumo dello scorso anno; c'è chi prometteva mari e monti... Promesse promesse|.

Ora è stata eletta a grande maggioranza Giorgia Meloni. Ben ci sta. Sì perchè la sua determinazione la sua sicurezza, le idee chiare la coerenza e la dialettica grintosa e sciolta hanno convinto la maggior parte degli italiani sicuri che metterà le cose a posto così come promesso in campagna elettorale da lei e da tutto il Centro destra, con Berlusconi in testa che ogni giorno appariva al Tg per raccontare l'ultima...promessa. Tra queste ovviamente anche le bollette che erano in cima alla classifica delle promesse da mantenere in questo Governo che tutti aspettiamo al varco. La prima cosa che abbiamo sentito dopo la vittoria, per affrontare le bollette è stata: Guardiamo all'Europa. E ci meravigliamo se Scholze abbia guardato al suo Paese. L'Europa è in guerra che è la causa della crisi energetica che stiamo affrontando. E in guerra tutto è concesso.  Il problema è la guerra. La quale sta già cominciando a dividere l'Europa anche se comunque guarda ancora all'America che continua a finanziare Zelensky per sconfiggere Putin sempre più intenzionato a non mollare, anzi a fagocitare i territori invasi, mentre si sostiene che Putin stia perdendo. Ha perso la testa questo sì per cui sta diventando sempre più pericoloso.

Giorgia Meloni è la prima premier donna del nostro Paese e come tale ci sta benissimo dobbiamo fidarci del suo appello al senso di responsabilità, anche se non siamo sicuri che metterà tutto a posto perchè il compito è quanto mai difficile. Buon lavoro.