lunedì 15 dicembre 2014

IL PRESEPE TRA SACRO E PROFANO


 Le feste di Natale sono ormai vicine e gli addobbi natalizi si sono accesi in tutte le vie del Centro mentre nelle Chiese si possono visitare come ogni anno i Presepi allestiti nelle apposite nicchie. Tutti seguono la tradizione tranne quello di Napoli famoso in tutto il mondo nel creare statuine ispirate a personaggi noti: i più simpatici erano quelli di Kate e William dello scorso anno, o di Silvia Toffanin e Pier Silvio Berlusconi degli anni passati, e quelli attuali di George Clooney e Amal, Silvio Berlusconi e la Pascale.
Quest'anno c'era anche Matteo Renzi con gli 80 euro in mano: una cifra dalla quale sono stati esclusi come al solito pensionati ed esodati secondo la sua corrente di pensiero per cui si spera che la Befana porti carbone a Renzi per aver scalato il PD e poi la Presidenza del Consiglio con la rottamazione degli anziani. 
Il nuovo che avanza è la corrente di Matteo Salvini a cui giustamente “Un va' pensiero” dopo averlo visto desnudo in posa  sexy come un patatone.

Appeal zero, pari a quello di un cicciobello peloso.

Il pensiero forte di Salvini è quello di portare il Presepe  a quella scuola del Bresciano in cui il Sindaco l'ha bandito per rispetto delle varie etnie scoraresche. Come il Crocefisso in aula, le lezioni e le feste di religione dovrebbero essere mantenute e difese specie nelle scuole per dare ai bambini un'educazione spirituale.

Si potrebbe accontentare tutti evitando di fare come in certe aule (e non si dica di no perchè sentito con le mie orecchie da alcune bidelle) in cui all'ora di religione i bambini mussulmani vengono mandati in corridoio a giocare dando i calci alle cartelle o pasticciare con l'acqua nelle toilette, ma introducendo nel programma scolastico lezioni sulle tradizioni degli stranieri quando anche per loro scadono le feste comandate, come il Ramadan o quant'altro.
 Insomma basterebbe parlare di tutto non solo del cristianesimo, anche dell'induismo, dell'Islam e di tutto quanto correlato in concomitanza delle relative feste religiose inculcando il reciproco rispetto.

Non c'è bisogno che uno straniero se non è cattolico si metta a citare Gesù (come sentito qualche volta) per rendersi popolare augurando a tutti Buon Natale perchè sarebbe un'operazione troppo furbetta. Anche questo fa parte di quel buonismo peloso che contraddistingue tutti quelli che non sanno difendere le proprie radici culturali accogliendo o integrandosi sconsideratamente.
Se qualche citazione in dialetto del posto suscita simpatia sulle conversioni religiose è lecito avere molti dubbi che comunque spetta alla Chiesa sciogliere per non rischiare di trovarsi tanti Don Milingo o suorine in fregola a suonar la chitarrina in pubblico.




Purtroppo lo spettacolo della vita è anche questo per cui bisogna accettare possibilmente nel reciproco rispetto perchè in mancanza di quello è finita. Per sempre.
A ciascuno il proprio credo dunque e lo scambio di auguri con una civile stretta di mano. Non importa se il cuore è gelido: avrà le sue ragioni.  Buon Natale a tutti. 

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