domenica 7 dicembre 2014

ULISSE IL PIACERE DEL RITORNO


Il discorso scenografia citato sotto con "TEATRO CERCASI SCENOGRAFI",  vale anche per la Tv che il Ritorno di Ulisse su Rai Uno ha messo in evidenza puntando al risparmio.
Le location sono quasi tutte all'aria aperta perchè la natura si sa è uno sfondo naturale sempre molto importante e accattivante: meno spesa e molta resa. Posti di lavoro zero e manutenzione lasciata ai volontari ambientalisti che godono a lavorare a gratis. Uno scoglio, una spiaggetta una tenda per i proci assatanati e la location di Itaca è servita.

Manca solo la barchetta che porterà Ulisse all'approdo anche quella in formato miniatura perchè così Eolo il Dio dei Venti poteva faticare meno nel farla navigare verso casa.
Discorso uguale per il Palazzo dove è posizionato un trono qualche candela intorno alla tela di Penelope e molte gabbie qua e là per accogliere i detenuti: da Penelope alla schiava infedele, dal generale delle guardie alla schiava governante.
Tutti in Gabbia facendo così scattare il Paragone con le precedenti edizioni di Ulisse, sia quelle televisive che cinematografiche.

Scenografia scarna e minimal che se voleva seguir la scuola di pensiero di Pasolin i ai tempi di Medea o Edipo Re non c'è riuscita perchè gli ambienti  del regista erano originali e non costruiti in studio. Costruiti si fa per dire se quattro pareti, un trono e alcune lance possono dirsi una ricostruzione fedele non tanto all'Odissea quanto meno allo stile greco. Dei Bronzi di Riace per esempio ma con costumino sulle parti basse. Non a vista pelo per carità come abbiamo ammirato con i Gladiatori in Sangue e Sabbia ma sullo stile di 300 di Leonida memoria. Per fare il gruppo di guerrieri Proci sembra che si sia trovata ispirazione nei Western di Sergio Leone che ruotano scalcinati a barba incolta (quando si sa che i Greci la curavano insieme ai riccioli dei capelli) intorno al capo imitanmdolo nel ghigno per sostenerlo nelle sue malefatte. Comunque pur sempre un classico anche quello.

Penelope è interpretata da Caterina Murino che nulla ha da invidiare alle precedenti Greta Scacchi o Silvana Mangano perchè ugualmente bella e statuaria, mentre è duro il confronto con Irene Papas,
greca doc con tutta la drammaticità dei classici stampata in un viso caldo e assolato come una roccia piantata su un lembo di terra bagnata dalle acque limpide del Mediterraneo.
Ad affiancarla c'era Bekim Fehmiu già lanciato come Porfirio Rubirosa che non recitava limitandosi ad apparire a muso duro perchè gli veniva benissimo, Infatti era considerato un grande sex symbol di allora.

L'altro Ulisse televisivo di produzione americana, con Greta Scacchi come Penelope ed Irene Papas madre di Ulisse, era l'attore. Armand Assante, famoso anche per un flirt con Mara Venier il quale comunque può rapportarsi al nuovo che avanza, ovvero a quell'Alessio Boni che sarà protagonista della prossima puntata, mentre tutti quanti non possono paragonarsi a Kirk Douglas nella versione cinematografica che come eroe dei classici passando da quello  dei Vickinghi può  dar lezione a tutti di “attore” in lotta corpo a corpo greco-romana e barbara fra i film in costume della metà del secolo scorso fino al 2000.

In quell'anno infatti è apparso il Gladiatore Massimo Decimo Merino a far da nave scuola ai nuovi eroi.
Alessio Boni come Ulisse ce la metterà sicuramente tutta..., cioè a mettercela tutta è Penelope insieme al figlio Telemaco, diciamolo perchè protagonisti più pressati.
Ma Boni è un attore di buona volontà anche se per una come Caterina Murino non era poi così difficile trovare un volontario...

Una curiosità dall'Alvin Ailey American Dance Teather, ecco BAD BLOOD con Clifton Brown e Linda Celeste e con la Choreography by Ulysses Dove.
Dove la scenografia manca completamente.


http://www.alvinailey.org/bad-blood?slide=4&nomobi=true&utm_source=aadf_emonthly_dec2014&utm_medium=email&utm_campaign=bad_blood


Nessun commento:

Posta un commento