Una volta era la schiava. Nel Medio Evo era la serva mentre con l'illuminismo del 700 passava a servetta con licenza di darla non solo al padrone. Libera di farseli tutti anche in abbraccio amichevole e fraterno: egaliteé e fraternité.
Nell'800 la classe si divideva in due fra governanti e donne di servizio fino ad arrivare ai giorni nostri con cameriere, filippine e badanti.
Istitutrici, tate e baby sitter sono sempre state una categoria a parte addetta esclusivamente ai bambini, così come le cuoche erano addette alla cucina.
La cosiddetta collaboratrice domestica da sempre si occupa dei grandi di famiglia anche se alcuni ce l'hanno piccolo o in riposo ormai da tempo con i quali il compito si fa più arduo ma non impossibile. Da arduo ad hard il passo è breve e come per incanto anche il vecchietto diventa arzillo mettendosi a correre dietro alla badante la quale molte volte lo tiene in pugno fino a farsi sposare diventando erede.
Quanti nonnetti sono finiti così in mano alle badanti procaci anche se non sempre giovani? Attenti alla badante dunque perchè una scelta giusta è di grande aiuto.
Le cameriere o comunque le si chiami possono essere gran lavoratrici serie ed instancabili assurgendo al ruolo di preziose ed insostituibili governanti, mentre tutte le altre si dividono in vittime dell'arroganza e dei sorprusi o dominatrici sadiche, dei componenti la famiglia specie se a maggioranza maschile.
Queste ultime due appartengono alla categoria delle preferite sulle quali scaricare frustrazioni o sogni proibiti. Guarda e scarica. Infatti molte volte lui finisce nella stanza del bagno dove la cameriera cattivissima e peretta alla mano, da un aiutino come nel Malata Immagnario di Molière. Ahhhh| Libidine e felicità.
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Molti romanzi sono stati scritti su questo tema della cameriera dominatrice la quale a sua volta è diventata autrice di diari molto piccanti che vanno dalle Avventure di Moll Flander al Journal d'Une Femme de Chambre per citare i più famosi delle aletteratura rispettivamente inglese e francese.
Quest'ultimo viene riproposto in film remake con l'interpretazione di Lea Seydoux che presenterà al Berlinale di quest'anno, dopo aver partecipato l'anno Scorso con Grand Budapest Hotel e in un anno precedente con Adieu à la Reine.
In questo ultimo film Lea Seydoux si cimenta nel ruolo che fu di Jeanne Moreau negli anni sessanta in Diario di Una Cameriera di Luis Bunuel (ambientato in quel periodo) che fece molto scalpore per la scena clou dell'attrice in un look della tipica camerierina con pettorina e cresta di pizzo inamidate ma a stivaletto fetish con cui faceva sgolosare a sola in bocca da seduta in salotto il vecchietto di famiglia che poi veniva trovato morto mentre, stivale alla mano stava godendo con libidine e felicità.
Il ruolo è dunque di una cameriera scaltra e furbetta che se li gioca tutti perchè la padrona di casa è una piccola borghese frigida, facendo il bello e il cattivo tempo nella casa per poi finire sposa ad un rozzo poliziotto antisemita che farà di lei una padrona tanto per bene e onestamente frigida.
Insomma tale e quale alla stessa padrona che tanto aveva sbeffeggiata.
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