Dario Fo’ a Rai Uno ha recitato un lungo monologo su Francesco Giullare di Dio (con ospite Mika) che ha presentato alla sua maniera di Mistero Buffo, saltellando, gesticolando, intercalando il discordo con frasi latino-dialettali affabulando tra la Chiesa del Papa e il convento dei frati poveri che si affidano alla divina provvidenza, perché il Signore pensa a tutte le sue creature della terra.
Ci pensa ma le lascia fare, cosicchè l’umanità si trova a pasticciare fra brutture e bassezze elevandosi qualche volta a livelli più alti anche se in questo caso formano sempre una minoranza.
Il male prevale sul mondo governato da ingiustizie con dislivelli sociali dove i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Poco male, a tutto c’è rimedio: basta un sorriso ed un’ode al Signore che tutto intorno si illumina di immenso.
La Chiesa deve ritrovare il suo sorriso? Quello di Chiara faceva da testimonial nel primo film su S.Francesco girato negli anni 50 nei quali l’attrice Dolores Hart lo faceva brillare insieme a quello dello sguardo di un blu intenso affacciandosi al balcone per gridare il nome Francesco come fosse Giulietta con il suo Romeo.
L’amore spirituale e l’amore carnale sono rappresentati da queste coppie immortali che in un incrocio fra sacro e profano sono alla base della nostra cultura religiosa e laica.
Ma la Chiesa ha perso il sorriso che Papa Francesco cerca di riportare infrangendo le regole del cerimoniale liturgico, litanie comprese, per rivolgersi alle minoranze, alle diversità e agli ultimi fra i quali è stata relegata anche la Madonna alla quale invece hanno sempre dimostrato devozione Papa Giovanni e Papa Wojtyla da Bergoglio entrambi nominati Santi.
Non so se l’avete notato ma Bergoglio parla poco della Madonna, madre di Cristo e madre di tutti gli uomini secondo la nostra cultura: Cattolica, non Francescana per la quale il divino si trova dentro ad ogni creatura avvicinandosi curiosamente a quella animista dei Paesi Africani.
Se i Francescani si avvicinano agli animisti, i Cattolici si contrappongo agli Islamici con una guerra iniziata con le Crociate che ai giorni nostri non è stata ancora messa la parola fine.
Eppure la Chiesa Cattolica per cambiare dovrebbe dare un’occhiata, non parliamo di ispirazione perché sarebbe troppo, all’Islam.
La Chiesa Cattolica più che di un sorriso ha bisogno di ritrovare la sua integrità di quando era stata fondata con una rivisitazione e innovazione del Vecchio Testamento prima di fondersi con le varie culture barbare, quelle celtiche in primis dando origine al periodo oscurantista del Medio Evo mentre in Medio Oriente rifioriva la cultura Islamica coltivando le arti e le scienze.
Non c’è bisogno che si spogli dei suoi beni per darli ai poveri perché perderebbe anche potere ma dovrebbe insistere sull’apostolato per far assimilare le parole del Vangelo nel rispetto dei precetti della Chiesa.
La Chiesa ha bisogno di apostoli convinti e motivati che vadano oltre i preti a dir Messa con l’omelia sul leggìo e la politica in testa, con i preti che scalpitano per l’addio al celibato dopo anni di convivenze con Perpetue e mordi e fuggi con le “piedonne” sempre numerose a circondare intorno tutto quanto è in divisa, abito talare in primis.
La Chiesa ha bisogno di purezza per attirar fedeli, purezza di spirito e di intenti dando il buon esempio per infondere speranza di una vita migliore dopo la morte che si chiami Paradiso per compensare dalle sofferenze le vittime o premiare gli uomini giusti.
La Chiesa ha bisogno di far ritrovare ai propri fedeli il Timor di Dio e della Giustizia Divina che mandi all’Inferno i crudeli e malvagi.
RISPETTO PER LE RELIGIONI 14 APRILE 2014
La Pasqua imminente e i vari film e telefilm biblici ci portano inevitabilmente a riflettere sulle religioni monoteiste suddivise in quelle cristiane, ebraiche e mussulmane. Tutte comunque con il solo intento di adorare un solo Dio.
Non intendo assoluta
mente dare lezioni su questo tema perché c’è già Papa Francesco a farlo benissimo, ma solo sottolineare l’importanza del rispetto di tutte le religioni non solo monoteiste.
E con questo anche il rispetto delle tradizioni che si portano avanti con rituali sacri (funzioni nei Templi o nelle Chiese) accompagnati da feste che spesso si consumano in tavola con banchetti festosi in un mix tra sacro e profano che si protrae da secoli e millenni.
Tra questi rituali c’è anche la macellazione degli agnelli e montoni che per i mussulmani rappresentano un rituale sacro. Quindi da rispettare in assoluto anche se per noi occidentali c’è libera scelta di fare la Pasqua senza mangiare l’Agnello. E’ triste ma c’è chi lo fa per libera scelta.
Libera senza doverla imporre come fosse una pratica assassina.
L’Agnello no e il bastoncino Findus sì? ? E che dire allora delle vacche indiane intoccabili anche se la popolazione muore di fame? Ma anche questa è la loro religione e va rispettata Suvvia, siamo adulti e un po’ di buon senso non guasterebbe.
Quel non senso che comunque caratterizza certe battaglie portate avanti anche da dive di fama mondiale come Brigitte Bardot la quale, a fine carriera stante la non più giovane età non potendo continuare come sex symbol, si è riciclata con la campagna animalista iniziando dalla foca. Viva lo foca! E salva la fica che così ha trovato lavoro.
La solita paura del diverso. I soliti sospetti. La solita Brigitte.
Ma Bebé è sempre bebé specie se viene ammantata dalla politica a proteggere le sue tesi aggressive e violente.
Proprio lei Brigitte che quando era nel pieno successo aveva interpretato un film Babette Va à la Guerre con Jaques Charrier indossando un giubbino con collo e polsini di pelle di montone come si evince dalla foto!
Tra l’altro particolare non trascurabile, dopo essersi invaghita e aver sposato il partner Jacques Charrier ed aver partorito un figlio, ha divorziato subito dopo lasciando il piccolo al padre.
Un cucciolo abbandonato per proseguire la carriera alla faccia di Charrier, continunando nella girandola di amori tra amanti e nuovi mariti fino ad approdare ai cuccioli di foca dei quali si è presa cura insieme a tutti gli altri animali che difende strenuamente.
Del figlio biologico e legittimo invece sembra aver perso la memoria avendo dimenticato che esistesse da quando era un cucciolo dolce.
Poverino che tenero, con una mamma così voltagabbana!
STUDIARE DA CHECCO (18 MARZO 2014)
Intravisto con un flash il prof. grassone alla Cattolica mentre presentava Checcho Zalone come campione di belle speranze settore comicità per dare lezione ai giovani che si affacciano alla vita con un Io Speriamo che me La Cavo.
Di Checco Zalone ho trovato appunti scritti in occasione dell'uscita nelle sale del film Che Bella Giornata.
Anche se in sala era tutto esaurito io non credo assolutamente che questo film abbia superato Avatar negli incassi. Questi numeri non sono attendibili e non so proprio chi li dia.
Il film comunque è carino perchè l'idea è originale come co-produzione terronica-musulmana anche se poi tra il pubblico c'erano solo italiani. Checco Zalone è un vero mattatore molto bravo e convincente.Geniale direi perchè la sua è una comicità nuova molto personale non assomigliando a nessun'altra.
L'Italia del sud ne esce molto bene, pur con tutti i difetti dei terroni come le esagerazioni dei festeggiamenti e delle parentopoli con le mani in pasta. Insomma uno spaccato molto realistico che comunque suscita simpatia. Ma si ride in maniera contenuta. Perchè non c'è volgarità? Quello sarebbe il meno perchè il filo conduttore terrorismo in sottofondo non strappa certo applausi.
I musulmani non ne escono bene perchè vanno fino in fondo al loro piano nonostante l'accoglienza calda e generosa dei familiari di Checco, terroni. Coglioni è il caso di dirlo ma in senso buono perchè effettivamente la loro è una terra generosa e solare che si è prodigata ad accogliere gli immigrati con tanta solidarietà.
Fin troppo, da come si evince nel film perchè alla fine anche se la ragazza marocchina scambia la valigia con la bomba perchè non vuol far del male a Checco ingenuamente innamorato perso, non è assolta perchè l'ordigno scoppia ugualmente in un trullo un istante prima che entrassero due giovani per far l'amore.
Insomma il tema è pesante, ma Zalone lo tratta con leggerezza anche se fino ad un certo punto perchè i musulmani li sbeffeggia eccome presentandoli con lo stereotipo dei terroristi così come noi italiani in America, che veniamo visti sempre come mafiosi.
Una battuta? "Vieni Farah che ti faccio conoscere il nostro Bel Paese. Tu studi? Non serve un cazzo..." dice Checco alla musulmana per aprirla al mondo dei faccendieri di Io conosco il tale, un mio cugino sta nella finanza, un altro nei carabinieri, una mia amica è figlia della perpetua che conosce Monsignore...
Capirai, questo lo racconta ai musulmani che in queste cose la sanno più lunga di noi perchè nei loro paesi a regime dittaoriale la corruzione è pratica normale.
E poi un'altra cosa che ho notato è quella in cui la musulmana si meraviglia per la festa di battesimo giù al sud dove si sta a tavola per ore intere ballando e cantando uscendone con la frase: "Questi son pazzi".
Capirai proprio loro che per far la festa della circoncisione dei bambinetti non solo fanno festa ma inscenano perfino processioni col festaggiato in prima fila al quale poi a casa scattano fotografie al pisellino con intorno amici amichette e sorelline a fare festa.
Insomma la musulmana è rappresentata con la puzza sotto al naso come una sorta di principessa misteriosa dove l'ambiguità è vista con spirito tollerante perchè l'azione di vendetta messa in atto è paragonata alla resistenza per i torti subiti dalla sua famiglia da parte dei nostri soldati in missione di pace.
Battuta finale, Checco dice al padre:"Bravo papà che fai onore all'Italia perchè vai a combattere (come soldato in Iraq)".
"A combattere...?" dice il padre "...no, a uccidere"
Da morir dal ridere, questo film."
La curiosità consiste nel fatto che, dopo aver illuso la protagonista mussulmana Nabila Akkahi di essere diventata una star della TV perchè invitata da un salotto all'altro dei pomeriggi da te e caffè delle signore conduttrici anche per presentare il secondo film Lezione di Cioccolato, è scomparsa dalla circolazione.
Chi l'ha vista più?
Evidentemente aveva studiato da Checco Zalone e le sue torte al cioccolato.
Più che ridere fan cagare.
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