mercoledì 28 gennaio 2015

IL CIBO ON THE ROAD

Il cibo in strada è completamente in disuso in Italia. Lo possiamo vedere solo nelle sagre, nei mercati nelle fiere con allestimenti di camper e qualche panchina per servire in tavola.
Persino le creperies sono state abolite, lasciando spazio agli angoli delle strade per le caldarroste. A Parigi nelle strade si vendono le ostriche da mangiare con due gocce di limone, noi invece abbiamo i marroni. E mica glacées perchè altri menti si va troppo sul fine.
Mi ricordo di un telefilm americano trasmesso in serie, New York New York, con interpreti due Poliziotte, Lacey e Cagney (Tyne Daly e Sharon Gless) che mi facevano sgolosare quando erano in servizio in macchina, facendo frettolosi ma sfiziosi pranzi con panini farciti all'inverosimile con salse e ketchup, aquistati nei carretti lungo la strada, dai quali oggi fuggirei inorridita. Non tanto per il servizio in strada quanto per il panino.
Infatti il cibo in strada specie all'estero è molto praticato e spesso molto gustoso perchè curato ad alti livelli.


Lo si può sgolosare guardando la sera sulla Effe, canale 50, la trasmissione Niente Prenotazione, condotta dallo chef Antony Bourdain che con disponibilità ma molto aplomb assaggia i piatti che vengono serviti in strada nei vari Paese.

Il suo entusiasmo è sempre alle stelle e difficilmente lo si vede storcere il naso anche di fronte a piatti che noi nemmeno ci sognamo. Eppure esistono perchè il bello di questo mondo è che sia molto vario dove c'è posto per tutti.
“Buono, ottimo, fantastico. Il posto è giusto. Mai sentito un piatto così buono. Delizioso, è quello che cercavo. Ci vorrebbe sotto casa.”. Per non far torto ad alcuno lo dice a tutti. E come dargli torto visto come gusta con golosità ogni nuova ricetta lasciando parlare i commensali che lo circondano. I quali raccontano gli usi e costumi del Paese, le sue lotte e le conquiste raggiunte nel tempo che lui lascia trascorrere facendo sempre onore alla tavola e alla vita del Paese che lo ospita. Che sia ricco o povero, lui riesce sempre a trovare il lato migliore di ogni situazione senza pregiudizi e con sincero interesse.
Lo stesso che comunque si percepisce in tanti viaggiatori curiosi di entrare dentro la vita di una comunità gustando sapori, assaporando gli odori ascoltando i discorsi sul passato, toccando con mano le situazioni che guarda con occhi indulgenti e benevoli.

Onorare la tavola è comunque la cosa che più dà piacere a quelli che ospitano perchè nel cibo c'è tutta la cultura di un Paese, la sua evoluzione ed il suo insegnamento. Sì perchè tutti, anche il più umile ha sempre qualcosa da insegnare portando grande arricchimento a chi ascolta. Saper ascoltare nella vità è molto importante  anche se poi non è detto che uno debba immediatamente mettere a frutto perchè è necessario elaborare le esperienze delle quali si è fatto tesoro da condividere al momento che più si ritiene opportuno in libertà e con piacere. Senza forzature di sorta. In questo caso il non ascoltare diventa impellente se si vuol percorrere la propria strada. Mangiando e bevendo quel che ci pare perchè il nostro organismo respinge naturalmente quello di cui abbiamo in abbondanza.
Vedasi il calo di consumi di parmigiano-reggiano nel territorio d'origine mentre per l'estero è sempre considerato un'eccellenza. A caro prezzo, comunque.

La puntata di questa sera è ambientata in Giappone dove ovviamente si parla del Ramen, piatto d'eccellenza di quel Paese.
Curiosamente dopo la puntata andrà in onda Fischia il Vento presentato da Gad Lerner per cui l'associazione Ramen e Venti di Guerra si può riproporre:
             
                     

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