domenica 18 gennaio 2015

JESUS CHRIST IN TARALUCCI E VINO





Jesus Christ Superstar, il film musical anni 70 l'avevo visto all'Astra.
Allora era sempre gremito come cinema d'essai nel quale proiettavano film soprattutto amerticani sulla Guerra del Vietnam, sulle rivoluzioni universitarie come Fragole e Sangue e su tutto quanto correlato alla new age ed al motto mettete dei fiori nei vostri cannoni, fate l'amore e non la guerra.
Il musical, così come Acquario era la classica americanata per cui aveva avuto molto successo sprizzando energia e buoni sentimenti di un mondo buono: quello cristiano, Cattolico in primis.

Tanto buono e generoso che alla fine finiva in taralucci e vino con Giuda in prima fila ad intonare, dopo averlo fatto mettere in Croce, Jesus Christ Superstar.
Cosicchè il mondo dei Taralucci è ancora vivo e vegeto a perpetrare la favola del Mulino Bianco, con la farina dei campi di grano un sacco buona.
Jesus Christ Superstar è sbarcato al Teatro Regio di Parma nelle serate 8 e 9 gennaio con un tutto esaurito che ha applaudito con entusiasmo la performance ritrovando sul palco l'interprete originale Ted Neeley invecchiato e ripiegato su se stesso ancora nei panni di Jesus la cui voce da possente ed energica si è un filo in debolita tremolando negli acuti. Ciononostante è stato emozionante rivederlo dal vivo ricordando quel memorabile duetto con la Maddalena (Ivonne Elliman, in questo musical interpretata da Gloria Miele) mentre gli lavava i piedi e lo copriva di unguento accarenzzandolo sul viso con in sottofondo il Giuda (l'attore di colore Carl Anderson) roso nell'animo dalla gelosia che diventava terreno fertile per far germogliare il seme dell'odio e del tradimento. Come a dire che cherchez la femme vale anche per il Vangelo in un mix tra sacro e profano perfettamente assimilato dalla nostra attuale cultura civilizzata.


 Il  musical con la regia di Massimo Romeo Piparo è andato oltre: pur rispettando i testi sacri con i versetti in digitale, ha rappresentato alcuni personaggi in maniera caricaturale, con un Erode (Salvador Axel Torrisi) oscenamente in perizoma a far da capocomico a un gruppo di burattini della commedia dell'arte con Pinocchio in prima fila. Buffoni.
Buffone Erode, sbruffone Ponzio Pilato, Tenebroso il Gran Sacerdote Inquisitore Caifa (Francesco Mastroianni) il tocco di italianità lo hanno completato l'ensemble di cantanti e ballerini con coreografie attuali a scatti e a passi da robot dei video-clips,

Tutti giovani italiani molto bravi, purtroppo a statura piccola e un filo rotondetti fra i quali è stato facile spiccare, galvanizzando la platea, il Giuda di colore interpretato da Feysal Bonciani fiorentino di origini somale, strepitoso mattatore che ha ravvivato lo spettacolo aprendo un happening partendo dal Foyer del Regio mandando il pubblico in delirio con applausi scroscianti.
Spettacolo molto bello ed entusiasmante che comunque curiosamente è uscito in concomitanza dell'attentato in Francia al Charlie Egdo che mette inevitabilmente a confronto l'integralismo religioso Islamico e quello di una innovata Cristianità rivisitata e corretta. O scorretta? Questo è un punto sul quale sarebbe doveroso riflettere, prima che i posteri emettano sentenza. Inappellabile.

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