mercoledì 3 febbraio 2016

BRAD PITT, IL PIU’ GRANDE GUERRIERO

     



Si dice nel mondo del cinema che per fare un film di successo basti una sola sequenza, capace di colpire l’attenzione per originalità, genialità o bizzarria tali da restare impresse nella memoria degli spettatori per sempre, diventando un cult.
Così, per Basic Insitint abbiamo il più erotico accavallo della storia del cinema, con la veritiera interpretazione di Sharon Stone e la sua cosina al open air. Nel Gladiatore è la scena del combattimento nell’arena con le tigri (le quadrighe erano già state proposte da Ben Hur) che compaiono improvvisamente dai tombini.




In Per Un Pugno di dollari è la colonna sonora che accompagna il rotear del sigaro sul volti in primo piano di Clint Eastwood, come fosse una danza: trrr…don (il tocco della campana) !
Anche il film Troy che in Europa è stato accolto con scetticismo dagli intellettuali per la libera ispirazione ai Poemi di Omero, Iliade ed Odissea, presentando gli eroi greci troppo palestrati e americani, passerà alla storia perché la scena iniziale, e non ci riferiamo al nudo di Brad Pitt, è veramente unica ed originale.




Sì, anch’io dopo questa campagna antibelloccio, avevo dubitato di Brad Pitt che con quel costumino cucito ad arte sui muscoli e bicipiti scolpiti, pur rendendolo molto fico, sembrava inadeguato a sostenere il paragone con il figo imperiale  Russel Crowe.
Invece no, mi sono ricreduta perchè l’attore, nonostante i boccoletti biondi e il fondo schiena nudo,  vezzosamente esibito ad aumentare il suo fascino, è veramente bravo.
Appena sceso da cavallo per affrontare, come capo della squadra di Agamennone, un duello con un gigante spaventoso, ci si rende conto di essere di fronte ad un grande interprete in grado di impersonare mirabilmente Achille, il più grande guerriero dall’istinto assassino.









Con la bocca di un predatore, lo sguardo deciso che, incorniciato dall’elmo sembra quello di un rapace, inizia una corsa puntando sicuro sul gigante e, con lo scatto di un puma, gli salta al collo ficcandogli la spada per colpirlo a morte: zac!
Partito alla grande con questo duello fulminante, il film si snoda in una serie di frequenze spettacolari nella più grande ricostruzione dell’antichità mai realizzata nel cinema per potenza ed effetti speciali che avvincono fino alla fine anche se, a dire il vero alcune sono state copiate dal Gladiatore.

V. per esempio i combattimenti con le formazioni a testuggine (“uniti si vince”) che i libri di storia ci insegnano inventate dai Romani al tempo di Cesare, nonché la colonna sonora. struggente e d’effetto che accompagna la fine degli eroi, molto simile a quell’elogio funebre musicale che raccoglieva gli ultimi istanti di Massimo Decimo.
Bravissimi anche tutti gli altri attori a cominciare dalle vecchie glorie ritrovate dopo tanto tempo come Peter O’Toole nel ruolo di Priamo con un cammeo di Julie Christy (la mia attrice preferita per l’interpretazione di Farhneith 451). E poi una Elena dolcissima e indifesa, una Andromaca appassionata, un Paride pauroso ma attaccato alla vita, un Patroclo relegato al ruolo di cugino invece che amante, e una forte e tenera Briseide a rappresentare l’amore puro, il solo in grado di placare l’ira funesta del Pelide Achille. Per non parlare di Ettore (Eric Bana) Ulisse ed Aiace e tutti gli altri personaggi che ci hanno affascinato sui banchi di scuola…Superbi!


Sì, perché se gli Americani in Iraq si sono dimostrati arroganti e maldestri tornando a casa con la coda fra le gambe ed inutili perdite,  al cinema trovano sempre il loro riscatto: in particolare con questo film TROY, rivelandosi veri maestri delle scene di massa del racconto epico e della guerra, snodata genialmente sia nelle strategie di attacco che di difesa.
Una guerra comunque sempre descritta senza vincitori e vinti, essendo la guerra una tragedia per tutti. C’è anche il messaggio.      

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