mercoledì 10 febbraio 2016

ORSO E ORSETTI DI PELUCHE



Rise of Planet of The Apes in versione pelouche: una stella cade dal cielo ed ecco che la luce divina irradia

l’occhio di un orsacchiotto catapultandolo nel mondo degli umani ad animare la loro triste e noiosa esistenza.
Se con L’Alba del Pianeta delle Scimmie era un ritorno alla natura con le sue leggi da jungla e capobranco, in questo film c’è il ritorno al mondo dell’infanzia della quale molti uomini, bamboccioni simpatici e perditempo, hanno nostalgia.


C’è anche una citazione alla guerra dei bambini con le pistole ad acqua che vede un gruppo di monelli avventarsi su un piccolo ebreo per riempirlo di botte escludendo dal nucleo il disadattato  timido che vorrebbe unirsi a far cazzotti. No tu no! Gli urla il piccolo ebreo preferendo prenderle di santa ragione dai bambini più sgamati, quelli che picchiano duro e poi magari alla fine da adulti fanno pace riscoprendo la loro natura gay per aver perpetrato tali rapporti sado-maso.
Il mondo dell’orsetto è molto dolce, tutto scoregge e aperture agli ebrei accogliendoli in un abbraccio corale, purchè non ci siano messicani. Qualcuno da escludere ci vuole sempre.


Si ride molto in questo film TED e dopo tanto tempo di risate crasse delle commedie brillanti, si ride finalmente di gusto perché le battute sono esilaranti nella spontaneità e intelligenti in quelle a doppi sensi. I quali si leggono fra le righe di messaggi subliminali mentre quelle a sfondo sessuale, abitualmente a doppio senso vengono spiattellate senza pudore. Così il linguaggio si fa esplicito come quello dei ragazzini dove le puzzette vengono chiamate scoregge con pari opportunità tra maschi  femmine in un allegro concerto che fa da colonna sonora al film, unito al grido di flash Gordon l’eroe dei serial anni ’80 incarnatosi in una festina in casa dell’orsetto, la vera superstar del film.
La conferma viene data alla fine quando all’uscita un gruppo di ragazzini commentano con  “una cagata uguale non s’era mai vista”.

Per dirla in gergo, una pioggia di merda cade sui due protagonisti Mark Wahlberg e Mila Kunis quando alla fine riescono a sposarsi nella Chiesa di Cambridge: merde, merde, merde…
Mai tante puzzette sono state annusate con piacere. Il film infatti è piacevolissimo, quello che si dice scacciapensieri-scacciacrisi. E’ quel che ci vuole per alleggerire l’autunno caldo insieme a tanti altri film in arrivo. Un promo della pausa relax infatti ha presentato un altro film su questa linea da cazzeggio crudo: è Viva L’Italia con la solita compagnia di giro di Ambra Angiolini, Rocco  Papaleo, Raul Bova ecc. e con la partecipazione di Michele Placido ormai specializzato nel caricare personaggi trucidi sulla scia di Romanzo Criminale sfociando con questo ultimo film nella caricatura di un personaggio politico.
Il film si ispira ad una località  che pare di individuare nello stesso di Baciato dalla Fortuna con una girandola di personaggi che hanno le facce o i tic di persone note (fra queste anche giornaliste di punta fra le quali una nota che si occupa di politica, nel ruolo di infermiera, definita cesso).
Ambra Angiolini si dimostra all'altezza confermandosi sempre più brava, ma è il Placido che buca da grande istrione con una battuta fulminante mentre sorpassa una donna che protesta :”Questa è l’Italia: Io sono ricco  e tu ti attacchi al cazzo”.
Una Città un Paese: Viva L'Italia! Da Baciata dalla Fortuna ad Attaccati al Cazzo il passo è stato breve. Dopo la cultura nei Bagni, la Politica al cesso. A tutto relax.


                                           EYES WIDE SHUTE (Nicole Kidman e Tom Cruise)
E’ un film inquietante. Parla di Sette Sataniche, una sorta di Massoneria in cui gli adepti, oltre a intrecciare e consolidare rapporti di potere, si scatenano in ammucchiate orgiastiche, dando sfogo ai loro più bassi istinti che celano dietro a una maschera di ceramica bianca, uguale per tutti.

Il film ha segnato anche la fine della storia di Nicole Kidman e Tom Cruise a causa del forte stress in cui il regista Stanley Kubrick li aveva sottoposti facendoli immedesimare nei ruoli inquieti dei protagonisti, facendo riaffiorare le problematiche più profonde dei due attori, ancora irrisolte.
Risolte poi con un divorzio sofferto, a causa di Ewan Mc Gregor con la quale la Kidman girava Moulin Rouge, e a causa di Penelope Cruz con cui Cruise girava Vanylla Sky.
Con le scene orgiastiche di Eyes Wide Shute la febbre da scambisti li aveva contagiati ad un livello tale da confondere ormai vita reale e virtuale.

La cosa, e non si fa per dire, che più aveva colpito del film è l’apparizione di Nicole completamente nuda davanti allo specchio in cui veniva ripresa contemporaneamente nel lato b) in primo piano e quello a) di riflesso rappresentando l’immagine di una Dea dalla bellezza pura e perfetta, mentre era castamente baciata dal marito Tom, che si illuminava “scadendo” negli amplessi a tinte forti e hot vissuti nel suo immaginario.
(La Dea sul piedistallo è sempre invidiosa della femmina umana di cui sogna sempre le  gesta da puttana). “Dio come sono caduta in basso!”
E’ invece no, dalle stelle alle stalle la Kidman ne usciva vincente convincendo con una interpretazione, e non si fa per dire, “impeccabile”, perché a una Dea tutto si perdona in quanto artista, che di ogni peccato sa rendere virtù.
Ma a colpire L' immaginario non è Nicole  nelle sue performances erotiche-amatorie, né tanto meno lo sono le sequenze a carattere introspettivo di Cruise nel Club dei pervertiti accompagnato da una colonna sonora da cerimonia funebre, ma la sfilata della Kidman come modella perché nella sua superficialità ha enorme valenza di fondo, esprimendo in pieno la  triplice personalità della Kidman.
L’apparizione, oltre alla sua innocente nudità, è quella in lingerie, tutto un programma che la dice lunga sulla sua vera natura: infatti Nicole appare in canotta di maglia-puro-cotone, informe e piatta senza accenno di coppa femminile, corredata una un paio di slip a vita bassa, da bambina di primo pelo.  Insomma, non una donna, ma una splendida e innocente maschietta che trova la sua esaltazione  quando sfila litigando con Tom Cruise, in un reparto giochi fra orsetti di peluches,  con occhialini da intellettuale e il cappotto  informe lungo fino alla caviglia, di “puro cashmere”. Magnifica, cerebrale e giocosa. Tom Cruise la punirà chiedendo il divorzio un mese prima del compimento del loro decimo anniversario, per non dividere il patrimonio a metà. Però divisero il successo, che li accompagnò entrambi di pari passo. Campioni si nasce e… “loro due lo nacquero”.


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