lunedì 7 marzo 2016

BALLANDO CON LE DIVERSAMENTE STAR


Visto su Rai Premium in differita il programma Ballando con Le Star che anche quest'anno sembra un filo partito con il piede diversamente ballerino.
A sostenerlo è il giudizio tecnico della giuria che si è messa finalmente dalla parte della danza piuttosto che da quella dei concorrenti specie se partono già raccomandati da direttori di settimanali che danno ampio spazio all'evento.
Certo è che il fine è sempre il divertimento ma quando si intraprende un'avventura anche se leggera come quella del ballo, bisognerebbe sempre cercare di imparare per dare il massimo.



Il quale non si raggiunge dando lezioni alla giuria ma accettando umilmente ogni responso per raggiungere possibilmente un livello alto anche se non di perfezione senza illudersi che tutti possano ballare perchè sculettare e saltellare sono capaci tutti ma danzare no, ci vuole eleganza classe e una spruzzata di energia coinvolgente che con delle diversamente star difficilmente si riesce a raggiungere.
Partendo dal fatto che ciascuno dovrebbe fare il proprio mestiere la selezione dei concorrenti in gara dovrebbe essere un filo più esigente scegliendo personaggi importanti,  per poter offrire uno spettacolo che possa fare audience. Cosa che Ballando con Le Star ormai riesce a fare a fatica come se stesse ansimando e tirare gli ultimi.

Meno male che in giuria a mettere un po' di pepe c'è la Selvaggia Lucarelli  che comunque traduce il pensiero dei colleghi i quali, se a parole non riescono ad esprimere le loro vere opinioni mascherandosi dietro a complimenti e incoraggiamenti, con il voto (spesso molto basso)mettono in pratica il loro convincimento. Così si assiste a una parata di coppie improbabili che fan di tutto per eseguire qualcosa che assomigli a una salsa, un tango, un merenghe, un valzer o una baciata. Non baciata dalla fortuna visto come la Lucarell ha liquidato certe performances.

Senza soffermarsi sui particolari dei vari battibecchi inscenati si vuol solo cercare di analizzare il perchè il format di Milly Carlucci non ritrovi il successo degli antichi fasti quando le Star si chiamavano Ridge, Brooke, Raz Degan, Vittorio Emanuele e Rosolino, Madalena Ghenea o tante altre che si impegnavano per uno spettacolo luccicante prima che venissero introdottii i casi umani  a perdere  le stampelle nel fare una piroetta facendo a malapena soffocare una risata.
Va bene che tutti hanno diritto di ballare ma allora per questo ci sono le balere come ha detto giustamente la Lucarelli dove ci si diverte senza mettersi in competizione. Perchè se vince il caso umano c'è sempre il sospetto di una votazione pietosa proprio per non figurar cinici e cattivi e poi magari infierire dando il colpo di grazia penalizzando una Margaret Madè che comunque sa muoversi in maniera sexy.

Ci vuole rispetto per la danza e per il pubblico se si vuole fare uno spettacolo onesto e non ruffianesco anche se all'insegna del risparmio. 
Ed intanto che ci siamo lanciamo un suggerimento, quello di cambiare la cornice ispirandosi magari ai soliti talent  internazionali, americani in primis,


 per evitare di scadere nel simil Trocadero e circo Monte Carlo.
Nulla contro i Trocadero che in questo tour 2016 hanno sfoggiato una tecnica perfetta, e nemmeno contro lo spettacolo circense che ha una sua dignità ma non si può dire altrettanto di questa versione di Ballando con le Star che non si sa come definirla se spettacolo di ballo o per diversamente ballerini.
Una grande professionista come Natalia Titova è stata lasciata andare da Maria De Filippi e questo dovrebbe far riflettere la RAI e tutti quanti di Ballando. Con le nuove “diversamente” star.











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