Se il fascino del Pronto Soccorso colpisce ancora, l'amore fiorito in Corte d'Assise non s'era mai visto. Se eran rose...Infatti.
I fatti sono quelli raccontati in un film francese, molto francese perchè parla con un linguaggio che arriva al cuore: come solo i francesi riescono a fare con piccole commediole che se all'inizio sembrano un filo noiose poi alla fine ti conquistano facendoti sciogliere il cuore non tanto di gioia quanto di dolce serenità.
Curiosamente nei film i francesi non sono mai guerraffondai ma sempre in cerca dell'amore fra masculin e feminin (famoso film di Guy de Maupassant con la regia di J.L.Godard ) a tutte le età.
I francesi sanno amare parlando la loro lingua che in francese è quella più charmant che si conosca.
La erre moscia il linguaggio spedito la relazione che si dipana in un contesto di piccoli ambienti dove le cafeteries sembrano sempre dei boudoire pronti ad accogliere le storie d'amore sussurrate dolcemente, in Francese predispongono all'amore anche se lo si è dimenticato.
Non sono come le commedie italiane che parlano quasi sempre in dialetto e che per darsi un tono di Italianità ingaggiano attori stranieri che anche se storpiano l'italiano è sempre meglio dell'inflessione dialettale di una qualche Regione. La commedia italiana sembra la Torre di Babele nel quale il Nord non comprende il sud e viceversa. Il siciliano stenta a capire il Torinese o il Berganmasco per non parlar del genovese che solo chi è nato in Liguria riesce a decifrare.
Così i film d'amore memorabili restano tutti di matrice francese come abbiamo potuto vedere ultimamente al cinema, da Suite Francese a Non Sposate le Mie Figlie, da Sarà il Mio Tipo a questo ultimo presente nelle sale in questi giorni, La Corte. Tutti filmetti d'essai che sono veri a propri bon bon da sgranocchiare al di là dei popcorn.
Piacciono questi film perchè come dicevamo sopra sanno parlare d'amore in modo delicato, senza scene esplicite ma tutte ammantate di educato sentimento da esternare solo dopo tanti silenzi, sguardi ed infine paroline dolci sussurrate timididamente per paura di rompere l'incanto di una storia sentimentale e d'amore vero.
In Tv abbiamo assistito ad un altro film memorabile e molto francese come Solo un Bacio per Favore che ha trasformato una normale serata di ordinaria noia in una notte d'amore e d'anarchia stante la tematica sul tema dell'amicizia che aveva mandato in confusione una coppia che mai avrebbe immaginato di mettersi a far l'amore. Comincia tu che a me scappa da ridere ma alla fine si ritrovano cotti come solo due amici per la pelle potevano sentirsi.
Il film La Corte (per la regia di Christian Vincent titolo originale l'Hermine)) gira intorno al Presidente che insieme ai Giudici a Latere ed ai giurati si deve pronunciare su fatti e misfatti di ordinaria follia quotidiana.
Dopo il colpo di fulmine scattato al pronto soccorso anni prima fra il Presidente e la sua anestesista che premurosamente gli aveva preso la mano per rincuorarlo, la scintilla si riaccende nel ritrovarsi entrambi in aula della Corte d'Assise iniziando un gioco incrociato di sguardi e momenti di riflessione per ricordare un amore sul nascere del quale a querl tempo non avevano colto l'attimo fuggente. Ma non fuggito perchè si è riprensentato puntuale alla Corte nella quale il Presidente mette la sua maschera di duro per poi sciogliersi appena uscito trovandosi un filo imbranato e disarmato di fronte a una donna del quale ha conosciuto soltanto il calore della mano che lei gli ha allungato mentre era vestita di pizzo color carne ad evidenziare “le sue forme”. Visione carnale più che celestiale che illumina la figura di una donna ancora molto bella anche se di una certa età con figlia adolescente a carico. Il Presidente è piuttosto anziano ma ancora vivace nel sentimento che sente nascere ancora più forte perchè in fase di separazione da una moglie col quale è rimasto amico.
Insomma la storia fra i due, tra una testimonianza e l'altra contro un imputato reo di aver ucciso la sua bambina neonata che se all'inizio non ha speranze, alla fine viene assolto per fatto incidentale decolla piano piano con il ritmo lento die due persone di una certa età.
Fuori un processo dentro l'altro ed il vecchio Presidente dopo una dichiarazione d'amore all'anestesista in giuria se la ritrova in aula per dargli il supporto psicologico con la sua presenza ed il suo sguardo protettivo sul quale il Presidente burbero e indisponente per tutti quanti i suoi colleghi, si posa felice come quello di un bambino.
Bel film, bella storia d'amore delicata e sincera, bravissimo l'interprete (Fabrice Luchini) che ha saputo fondere il rigore del Magistrato solo e incorruttibile, all'incertezza dell'uomo sperduto perchè senza l'amore di una donna, in un un mix piroettante su e giù per le scale di un bistrò, supportato da una colonna sonora incalzante di Claine Denamur che apre mente e cuore dell'anestesista (Sidse Babet Knudsen) in viaggio dal Tribunale verso l'Ospedale per poi finir la corsa in Corte d'Assise con quel Presidente che rappresenta una rivelazione. Oh oui c'est l'amour!
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