E' di moda denunciare i molestatori: Non sei nessuno se non ne hai mai avuto uno.
Così le star hanno preso il izio di rivelare quello che non avrebbero mai voluto dire nemmeno sotto tortura.
Mal comune mezzo gaudio: Tutte insieme appassionatamente si sono coalizzate contro il bruto porco di potere che le ha palpate in ogni dove.
In questo caso non bollito come diceva Dustin Hoffman anche lui additato come molestatore perchè durante la lavorazione dei film aveva il vezzo di scandalizzare le ragazze del suo staff ordinando appunto un clitoride bollito a colazione.
Non ricordo ma mi scuso, questo è il leit motiv che ascoltiamo dalla bocca dei molestatori seriali di potere al seguito di Harvey Weinstein.
La cosa curiosa è che tutti questi predatori siano accomunati da una faccia da culo imbarazzante.
Kevin Spacey dopo la rivelazione di molestie da parte di un attore giovane e minorenne ha deciso di fare, dopo le doverose scuse, coming out: “Ebbene sì sono gay”. Vale a dire pedofilo e molestatore. Perchè, ci si domanda se poteva avere tutte le star a disposizione pronte a cadere in ginocchio ai suoi piedi?
Perchè anche lui è stato molestato da bambino dal mostro di famiglia impersonato dal padre.
Tutto questo può giustificare la deviazione sessuale con il vizietto seriale?
La psichiatria anche se chiarisce certe dinamiche comportamentali non le giustifica lasciando alla giustizia di fare il suo corso.
Ammesso che la giustizia lo faccia questo percorso applicando le Leggi del Codice e non quelle della psichiatria concedendo attenuanti e sconti là dove sarebbe giusto dare pene più severe non tanto per far da monito a tutti i potenziali delinquenti quanto per rendere giustizia alle vittime innocenti.
Le quali comunque non sempre lo sono perchè spesso il gioco preliminare a livello mentale si fa in due fino a quando non sfocia in violenza fisica che comunque non dovrebbe concedere attenuanti al bruto porco stupratore, violentatore e assassino.
E' singolare che solo ora le donne abbiano trovato il coraggio di coalizzarsi perchè fino a qualche tempo fa se una sola si azzardava ad additare un molestatore questi non solo non chiedeva pubblicamente scusa ma si difendeva dicendo che la vittima non era vergine in quanto già stata fatta oggetto di molestie seriali di una squadra che finiva per farsi una risata sulla vittima molestata e presa per i fondelli.
Stalking comune mezzo gaudio e felicità al quadrato.
Infatti questo tormentone è citato nel film L'Ultima Eclisse dove un padre molesta la sua bambina, mentre in Tv si trasmette un format molto popolare negli anni 50 dal titolo Felicità al quadrato, facendosi fare una sega.
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