venerdì 21 dicembre 2018

LE BELLE FIGLIOLE IN CALENDARI E CINEPANETTONI


A Natale fra le decorazioni spuntano i calendari e cinepanettoni con le belle figliole.
Marco Tronchetti Provera , single in separazione consensuale da Afef, ha presentato il nuovo calendario Pirelli l'unico che ormai resiste in tiratura limitatata per camionisti d'elite quelli dai gusti raffiunati che sostano nei ristoranti stellati per gustare piatti della nouvelle cuisine piuttostoi che quelli dove è tutto grasso che cola.
Banditi i cotechini formato extra, le manze in latteria, le cochon casalinghe e le manager in carriera l'ultimo calendario presenta una sfilata di “belle figliole” modelle al top tutte vestite che invece di mostrare i corpi nudi cercano di raccontare storie di vita vissuta con tanto sentimento. Persone oltre le maialate. Ma tant'è! perchè invece vanno a ruba i calendari degli animali che ormai fanno parte della famiglia tanto da essere indicati come classe emergente a suclassare quella degli immigrati avendo acquisito privilegi oltre i diritti e doveri degli “ultimii, perchè agli animali è consentito di sporcare in ogni angolo nonché di seminare peli zecche e papataci anche nei negozi alimentari dove l'igiene ormai vale solo per gli addetti ai lavori, mentre agli immigrati non è consentito per il decoro della città anche se non hanno un tetto dove alloggiare con dignità.
Giù le baracche dunque che insieme ai ponti che si sfasciano da nord a sud danno l'immagine del nostro Bel Paese.

Ben vengano “le belle figliole” dei calendari ad appagare l'occhio degli italiani che li gusteranno con i cinepanettoni immancabilmente presenti sulle tavole e sugli schermi per fare l'agognato pieno nelle sale nei soli giorni di Natale e Santo Stefano per poi ritornare nell'oblio delle multisale.
Ques'anno si punta molto su Martina Stella che si sta accalappiano i promo e le ospitate Tv nel ruolo di una ministra, chiaramente come lei ha affermato, ispirato a Maria Elena Boschi concretamente in veste di gatta nera del PD che comunque la Boschi non ha mai mollato a differenza della Madia che nessuno l'ha vista più.
La banda del PD sembra ormai diventata una sorta di Banda del Buco perchè invece di sfondare le porte è ancora alle prese del crollo dei muri.
I ponti si sa invece crollano da soli senza nemmeno un aiutino di una scossa di terremoto per cui le belle figliole fanno quello che possono per tirare su il Paese anche se purtroppo come le stagioni, non ci sono più quelle di una volta di serie " le mitiche maggiorate"
.
Le quali hanno alzato le sorti del nostro Paese perchè oltre ad essere Belle Figliole avevano una storia emozionante da raccontare commuovendo o facendo sognare e non da attaccare al muro a far solo modelle fashion in tapezzeria.


Nota di Costume
Stelle alpine e rose moscheta  su maglia melange bianco e grigio a filo bouclé.. Modello Sud Tirolen




































mercoledì 19 dicembre 2018

BELVE, LA BANALITA' DOCET

       
E' sempre interessante ascoltare gli  interventi di serie LOFT  perchè con il faccia a faccia e l'atmosfera soft gli interlocutori si lasciano facilme nte andare a confide nze intime anche se comunque questi programmi non sono una novità perchè già introdotte da tempo dalle generaliste.
L'ultima puntata di serie Le Belve condotta da Francesca Fagnani, cariuccia che dà e pretende del Lei da tutti e ultimo acquisto di casa Mentana che come una sorta di miss numero due in confronto con la Bella e la Bestia fa confessare agli ospiti notizie inedite, ha portato in scena Alfonso Signorini il quale si è raccontato a cuore aperto e a leucemia sconfitta.
Il Signorini è direttore e personaggio ma si è fatto ammirare come persona di grande dignità avendo combattuto la sua malattia senza farlo sapere a nessuno cercando nel contempo di tagliare con la sua attività di qualche settore come sorrisi e canzoni (che un quotidiano aveva invece interpretato come suo fallimento e licenziamento che lo hanno ferito anche se strano perchè questo fa parte del gioco dei media dove se uno si mette in pausa di connessione senza giustificarsi, gli danno addosso con il fango) in totale coerenza con la sua linea editoriale  dalla quale esclude i caso umani.
Infatti si è autodenunciato come un superficiale  che bada più alle apparenze che alla sostanza tanto che uno/a può essere  intelligente e brava quanto vuole ma se non lo appaga esteticamente non la prende in considerazione.
Una lezione di alto giornalismo rosa del quale prendiamo nota riflettendo sul fatto che il signorini di figura esteticamente modesta pur essendo una brava persona  il cui sentimento per la mamma è sempre stato e lo sarà una priorità assoluta, non si può dire che i suoi lavori non siano all'altezza derlla superficialità confessata con produzioni di quantità piuttosto che di qualità tutti all'insegna della banalità
I libri da lui scritti su Marilyn Monroe e Maria Callas lo confermano rappresentando un assemblaggio di copia e incolla di notizie già lette e viste in tanti docu mentre la regia operistica è sempre di maniera imbarazzante  così come si è visto in Turandot in un tripudio di cineseria da litografie mentre il settimanale CHI  era meglio con Silvana Giacobini perchè diretto con più glamour e classe.
Non rimane che annotare il suo appunto sulla D'Urso e alla conduzione trash anche se comunque fa ascolti perc hè lei dice amore a tutti e poi la realtà è un'altra.
Purtroppo nello spettacolo televisivo la realtà è quella che si vede in superficie perchè il retroscena lo rivela il gossip del quale il Signorini è maestro temuto  perchè come da lui stesso dichiarato "sono amico di tutti ma quando devo pubblicare un servizio non guardo in faccia a nessuno" per cui anche se piagnucola  lo spettacolo deve continuare senza rispetto per il dolore (ignorandolo come ha fatto lui) che solo così si sconfigge  portando ad esempio Ambra Angiolini che nel rivelar le corna al marito Renga pur avendo fatto soffrire tutta la famiglia bambini in primis,  alla fine si sono ripresi alla grande per cui l'Alfonso ha portato loro fortuna. Famiglia allargata, nuova linfa e tanta allegria....

Persone oltre alle cose della vita anche se alla fine uno poi si ritrova a fare i conti..
E se tanto mi dà tanto, chapeau ad personam  e tanto shapo per il  lavoro in tutta banalità!
Tutto da dimenticare. Ah! dimenticavo, e non si fa per dire, di citare l'intervista a Ruby come fiore all'occhiello del Signorini che aveva condotto l'intervista in Tv. Alzi la mano CHI....


martedì 18 dicembre 2018

LE TESTE CORONATE D'EUROPA IN CRISI


L'Europa è in crisi, osteggiata contestata rifiutata o quanto meno mal digerita, per non dire dilaniata da bombaroli terroristi ultimi dei quali hanno colpito nel cuore della città di Strasburgo sede della UE mirando ai mercatini di Natale simbolo della cultura cristiana.
Se l'Europa è in crisi lo sono anche le teste coronate con i Windsor in testa ed i loro complotti che la regina Elisabetta cerca di minimizzare invitando tutti al pranzo di Natale. Sì per giocare a tombola.
Infatti pare che la regina sia un filo rintronata avendo scoperto in tarda età i valori della famigliua unita dopo che lei aveva da giovane lasciato i principini a casa per mesi e mesi per girare in lungo e in largo il Commowealth perchè la Corona veniva prima di tutto. Adesso vengono Meghan ed Harry ultimi acquisti che fanno businesse tutti i principini redi al trono a dare un po' di calore alla Torre d'Avorio nella quale si è sempre chiusa insieme al principe Filippo.

La Corona non è più una priorità nella vita dei reali non solo inglesi specie fra le generazioni nuove che scalpitano per poter unire ai privilegi dei titoli nobiliari anche la libertà dei comuni mortali quelli ricchissimi ovviamente che se la spassano nella mondanità globale.
Le principesse d'Europa più che la Corona in testa aspirano a sfilare su un red carpet per brillare anche solo con la Tiara e gioielli in pendant insieme alle star del cinema, Hollywoodiane in primis così come hanno iniziato ad aprire le tre duchesse dei Windsor  spesso presenti alle prime di qualche film per essere applaudite e paparazzate dalla folla, piuttosto che prendere visione in qualche sala di Palazzo così come faceva la Regina Elisabetta la quale ora sonnecchia davanti alla Tv che guarda in camera separata dal marito.
Le nuove principesse hanno aspirazioni borghesi perchè la maggior parte proviene dalla borghesia  avendo gli eredi al trono o principi azzurri vari pescato fra modelle, studentesse, giornalisti, attrici, porno star o manager.



Di questa ultima fascia appartioene Mary di Danimarca  conosciuta dal principe erede al trono nel suo Paese d'origine l'Australia che l'aveva fulminato con la sua bellezza con quel piglio manageriale  che non aveva mai riscontrato in alcuna ragazza di rango suo pari.Vista e piaciuta la cenerentola manager è stata catapultata a Corte dove si è illusa di vivere la favola. Il principe azzurroi  l'amava facendole far nascere in fila una dopo l'altro quattro bambini senza mai dare tregua alla alla principessa così appagata dalla prole e dallo sfavillìo dei gioielli principeschi che sfoggiava insieme alle mises e cappellini a go-gò ispirandosi a quelli di Kate Middleton tanto da sembrare suo clone.






Poi finalmente la svolta, Mary ha preso coscienza di sé delle sue potenzialità e della sua cultura d'origine australiana rinnovandosi con un look più europeo piuttosto che di scuola inglese liberandosi di cappellini e orpelli vari per presenziare in Tailleur pantalone o gonne svolazzanti o comunque con un look dinamico  e scattante ad eventi imprenditoriali e finanziari piuttosto che quellli di beneficenza.
Tanto va la gatta al lardo...Infatti Mary di Danimarca non è più tornata principessa prendendoci gusto del suo nuovo status di “donna imprenditrice ma non indipendente”.
Ecco, era proprio la libertà che le mancava per cui preso coraggio nel rinunciare ai privilegi della coirona  che un giorno l'avrebbero fatta sedere (solo sedere) a fianco del Re suo marito non come Regina comunque perchè le leggi danesi impediscono, ai compagni dei regnanti di prendere il titolo di Re o Regine, essendo subentrata la crisi di coppia col suo principe azzurro, .Mary ha preferito lasciare perchè la vita è una sola e non vale la pena sacrificarla in attesa di veder salire, chissà poi quando, su un trono il marito per tornare a ingoiare rospi come consorte senza alcun potere piuttosto che Regina preferendo ritornar se stessa.Se la favola si è spezzata, la realtà che l'aspetta è sicuramente molto pèiù allettante che la vita di palazzo nel quale  il principe conosrte Henrik defunto da poco ha lasciato come volontà di non essere sepolto accanto alla moglie l'attuasle regina Margrete. Il che è tutto dire.

domenica 16 dicembre 2018

THERESA MAY IN CONCORDATO BREXIT

   
Di Teresa May si può non condividere la politica in Brexit ma sicuramente ammirarne la tempra combattiva determinata a raggiungere gli obiettivi. A metà comunque perchè gli accordi sono ancora tutti in sospeso.

Di lei si ricorderà la rivalità con la Regina che la May ha evidenziato entrando in scena svitando al ritmo di Mamma Mia degli Abba, interpretata al cinema da Meryl Streep alias Iron LadyTatcher.
La Regina anche se non sembra perchè sempre in aplomb British di rimando nel ricevimento offerto in onore dei Reali dei Paesi Bassi si è pronunciata per la prima volta apertamente contro la Brexit nonostante Theresa May fosse presente, intromettendosi nella politica.
E' bastato un intervento per capire chi comandi nel Regno Unito al di sopra dei primi Ministri, donne in primis come le precedenti Margareth Tatcher e Cheryl moglie di Blair le quali anche se acerrime nemiche della Regina non si sono mai esposte nel dileggiarla in pubblico con messaggi trasversali per rispetto della Corona.
Il quale se viene meno è impossibile prevederne gli effetti che potrebbero essere devstanti per il Regno Unito oppure segnare l'inizio di una nuova era.
 Impossibile da credere perchè anche se l'Inghilterra è una grande potenza è sempre un'isola alle prese con lotte intestine con Scozia e Irlanda.
Se la Brexit andrà a buon fine con “il sacrificiio” di May a non ricandidarsi più, segnerà la fine del potere alle donne di ferro di una certa età, quelle più sagge responsabili e battagliere, costrette a gettare la spugna  perchè non sono riuscite a conquistare simpatia e consensi popolari (vedasi anche Hillary.
Il vero potere alle donne per il momento è dato dalla Corona e non dalla Democrazia  dove il maschilismo è imperante per cui alla prima che mi fai perdi il posto e te ne vai.

Alle donne non è concesso di sbagliare  per cui l'ansia da prestazione le fa autospremere come un limone facendo fuoriuscire tutta l'acidità di questo frutto confermando di essere le prime nemiche di loro stesse  facendo inevitabilmente scattare la rivalità perchè quello che manca loro è la lealtà, una virtù che va oltre la fedeltà.Theresa May se ha professato fedeltà alla Brexit in realtà non è stata leale cercando di mediare accordi umiliandosi in modo ridicolo nel correre alla UE saltando a destra e a manca tra Junker e la Merkel quando invece doveva orgogliosamente andare fino in fondo alla scelta di uscire.
Così il popolo Brittannico non è più convinto e non sarà più dalla sua parte.La rinuncia al concordato è un atto dovuto non un “sacrificio” che comunque il Regno Unito dovrà pagare perchè ogni separazione è sempre un fallimento anche se consensuale in questo caso lasciando un segno nella storia che non è certo “il sacrificio della May” ma quello del popolo e, ma speriamo di no,  della Corona stessa.




giovedì 13 dicembre 2018

NON CI RESTA CHE VINCERE


Tra i tanti cinepanettoni Natalizi emerge un film emotivamente coinvolgente, Non ci Resta che Vincere, storia di un allenatore di Volley un filo fumantino  per eccesso di passione sportiva che si trova condannato da un magistrato donna ai lavori socialmente utili per tre mesi in un centro di disabili mentali, per aver guidato in stato di ebbrezza e rissa con la Polizia.
L'uomo è già in crisi di suo con la fidanzata ansiosa di diventare madre  inchiodandolo alle sue responsabilità di convivente, con l'allenatore suo capo che non tollera la sua veemenza in campo, e con la madre ancora giovane e in calore che esige ritornare l'unica inquilina della casa occupata da un figlio che non vuole crescere.
La nuova impresa di allenatore di una squadra di un gruppo di disabili mentali dapprima lo sconforta ma nel percorso di una reciproca conoscenza si affeziona a loro sinceramente riuscendo a trasmettere tutta la sua forza passionale per fare squadra e ovviamente vincere il torneo essendo questo importante più del partecipare.
Una lezione che una ragazzina down, unica del gruppo che si unisce alla fine ed il cui talento consiste nel dare un calcio alle palle dell'avversario, “mettendolo KO”, si permette di contraddire affermando che l'importante è giocare ma non umiliare.

Il calcio nelle palle ci sta per cui copi bassi si sprecano all'insegna del tutto fa pur di riuscire a far canestro vigendo la legge del più forte perchè troppo facile darla sempre vinta al più alto.
 Il quale molto spesso è anche tontolone quando è normale figuriamoci quando è disabile.

Si ride di gusto alle battute agli slanci infantili dei giocatori alla loro sete di amore che non è mai pari a quella che danno con la loro gioia di vivere in tutta innocente incoscienza ma soprattutto ci si lascia coinvolgere dallo sforzo dell'allenatore nel compiere una missione impossibile  riuscendo a portarla a termine perchè animato da passione per il gioco dal quale uscirne vincente.
Partita dopo partita il gruppo riesce a collocarsi in finale partendo per la trasferta a Ternerife  nel quale l'allenatore trova anche la madre in ritiro carnale con un giovanotto, anziché spirituale come aveva invece annunciato al figlio prima di lasciar l'appartamento.

La squadra antagonista è da paura  con i giocatori abnormal fisicamente superdotati  i quali non possono che anche se il gruppo di Montes (così si chiama l'allenatore) si batte con onore e coraggio perdendo per un punto.
 Una sconfitta che se a lui brucia al gruppo non gliene può fregar di meno prendendo come si suol dire il bicchiere mezzo pieno unendosi senza perdere il sorriso  ai vincitori in un abbraccio festoso ed entusiasta fra le due squadre con la “mongolina” che esulta perchè “siamo arrivati secondi!!!”.
Troppo forte anche per lui che di fronte a tanta energia positiva ed affetto dimostratogli dai suoi ragazzi si inorgoglisce del risultato che un tempo l'avrebbe fatto imbestialire, ritrovando la stima del suo capo con un nuovo vantaggioso contratto di lavoro allettante e stabile tanto di indurlo a fargli assumere la responsabilità di un futuro padre con la fidanzata sempre pronta al ruolo di madre.
Il film intenerisce ma non fa piangere perchè troppo presi a ridere alle battute e alle gags involontarie e simpatiche dell'ensemble. Bel film di produzione spagnola, questo va sottolineato

martedì 11 dicembre 2018

IDEA REGALO UN PAIO DI GUANTI PER LEI



Per le feste  un'idea brillante potrebbe essere un paio di guanti da sera ma  in versione innovata molto originale in pailettes ad effetto sfavillannte in un luccicchìo elegante e sexy.



I guantoni da boxeur invece sono sempre più spesso adottati dalle donne per allenarsi nell'autodifesa al di là del peperoncino spry i cui effetti come abbiamo visto nella cronaca attuale  sono piuttosto devastanti.





























AMAL E CLOONEY IN CRISI




La notizia bomba è sulla copertina di Closer : George Clooney e Amal sarebbero in crisi perchè da tre mesi non si vedono.
Tutte le notizie su Meghan ed Harry che si sarebbero ritirati in campagna per andare alla Corte dei Clooney non avrebbero un fondo di verità così come la festa che George e Amal





avrebbero organizzato per la duchessa di Sussex che sembra aver legato con l'avvocata dei diritti umani.
La quale è stata vista a fianco  come legale da anni di una dei due vincitori del riconoscimento, la giovane attivista yazida irachena Nadia Murad, 25 anni, sopravvissuta alle violenze dell'Isis, Amal Clooney Alamuddin era presente con un elegante abito rosso alla cerimonia per l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2018.


Da notare comunque che Closer è una rivista scandalistica che già a suo tempo era stata condannata a risarcire Kate e William per aver rubato scatti della loro vita privata con la Duchessa di Cambridge a seno nudo.






Sempre in tema scandalo Closer è anche il titolo di un film con Julia Roberts e Natalie Portman nel quale quest'ultima si metteva in evidenza al palo per una lape-dance molto hot con una curiosa parrucca rosa come una sorta di preludio per sfociare al successo di  Black Swan.Ma la curiosità non finisce quì perchè la voce di Clive Owen doppiata in italiano è la stessa che accompagna George Clooney nei suoi film Francesco Pannofino, una voce calda robusta autorevole e quel pizzico un filo roca che ci sta con il sale e pepe dei capelli di uomini di polso di una certa età.

lunedì 10 dicembre 2018

COMPLOTTI IN CASA WINDSOR


Il tempo di fare un flash in panchina e giardinetto per fare immagine di famiglia felice che è scattata subito la rissa fra i membri della famiglia reale inglese.
Il fatto che non ci fosse in mezzo la regina doveva far riflettere ma nessuno ci aveva fatto caso anche perchè subito dopo la Regina li ha voluti tutti al ricevimento in onore del principe Carlo del quale ormai sono tutti pazzi essendo in odor di trono dove si siederà con accanto l'adorata Camilla.
La quale se piace al futuro Re piacerà a tutti tanto da inchinarsi alla sua presenza lasciando le linguacce a spifferar nei corridoi .
Dopo aver elaborato il lutto per la morte di Diana i fratelli William ed Harry ora sono alle prese con lka rivalità insorta, grazie anche alla complicità dei media, fra le cognate Kate e Meghan per accapparrarsi il ruolo di prima-donna sulla scena dopo che era stata occupata da Kate che i due fratelli se li era spupazzati allegramente fino all'arrivo della scomoda Meghan da tutti accettata con la puzza sotto al naso perchè straniera e di basso rango molto più di quello dei Middleton che anche se non sono nobili fanno parte della ricca borghesia inglese.


I sudditi anche se hanno esultato al matrimonio di Meghan ed Harry è solo perchè sono pazzi di Harry e non di Meghan la quale invece è entrata in scena con una certa boria ed arroganza supportata dalla simpatia dei media che godevano nel mettere in ombra Kate perfettina senza mai un capello fuori posto diventata noiosa come il suo look facendo gridare allo stupefacente quello di Meghan, non importando se fosse vestita sempre e solo di nero di beige o di marrone perchè tutto quello che indossava era un must come se incarnasse Audrey Hepburn l'icona più imitata per lo stile impeccabile e raffinato che la rendeva unica perchè rifletteva la sua natura reale e originaria.
Un conto è l'imitazione un altro è essere tutt'altro come Meghan non avendo la grazia della Hepburn ma la determinazione di una rampichina americana in carriera.
Uno spreco di intenti per Casa Windsor dove le gerarchie sono rigorosamente rispettate da secoli e millenni al di là delle personali simpatie o antipatie.
La regina per esempio provava più simpatia per Meghan che per Kate che ha escluso lo scorso anno insieme a William dalle cornici sul tavolo per gli auguri di Natale tenendo solo i principini insieme as Carlo e Camilla ed Harry e Meghan.

Non è stato un gesto carino che William e Kate hanno rispedito al mittente quest'anno perchè non presenzieranno alla cena di Natale andando tutti insieme con i principini dai Middleton per unirsi al piccolo nato da Pippa.
Tutti danno la colpa alla rivalità insorta fra le due cognate ma in realtà il problema è la regina che si è dimostrata imparziale umiliando apertamente Kate e William anche quest'anno nell'invitare la sola mamma di Meghan (ma forse proprio perchè sola) come se ci fosse una sorta di invidia nei confronti della Duchessa di Cambridge la cui famiglia ha conquistato William, erede al trono in successione a Carlo, più dei Windsor con i sondaggi che li preferiscono sul trono al posto del principe di Galles .

Kate e William opponendosi apertamente alla Regina fanno dedurre che Sua Maestà non abbia in effetti più alcuna autorità per raggiunti limiti di età e forse di cognizione per cui Kate si sente di ternere testa forte del suo ruolo di madre e di sposa degli eredi al trono anche se il principe Carlo, avvalendosi della clausola introdotta dalla Regina di estendere la successione anche alle femmine potrebbe rivolgerla anche a favore della sorella Anna rimasta clamorosamente in retrocessione. Ipotesi lontana avendo Carlo mai scalpitato per l'abdicazione aspettando pazientemente il suo turno anche con un pizzico di rassegnazione nel rispetto del volere della Regina per cui non stravolgerà sicuramente la linea di successione anche se glielo suggerisse Camilla. Cosa impossibile avendo fatto tanto per ingraziarsi il popolo che non manderà tutto all'aria per punire i figli di Diana anche se c'è da sterne certi che metterà in riga le due cognate le quali, se fra loro sono rivali, nei confronti di Camilla sembrano i ladri di Pisa che di giorno litigano e la notte vanno a cenare insieme.
Infatti entrambe come in un tacito accordo, sono apparse scintillanti nel ricevimento in onore del nonno Carlo puntando agli orecchini a lampadario tempestati di pietre e diamanti (la pietra più grossa al centro era di Kate, a diamanti a grappolo quelli di Meghan) presi in prestito qua e là (senza aver trafugato fra i gioielli di Diana) tanto da far esclamare a Camilla “Ma che si credono quelle, non siamo mica a Hollywood” facendo palesare che le metterà in riga.
Meghan infatti è amante delle righe men tra Kate ha la passione dei pois, come a dire che fra righe e puntini le due cognate hanno ancora molta strada da percorrere per imparare a leggere e scrivere. Infatti si fanno la guerra tra di loro quando invece dovrebbero coalizzarsi contro Camilla. Guerra dura comunque avendola vinta la duchessa di Cornovaglia contro Diana figuriamoci contro queste “due sciacquette”.

domenica 9 dicembre 2018

NO-TAV IN MAGGIORANZA




I No-Tav sono scesi in Piazza in maggioranza surclassando la manifestazione capitanata dalle donne.

Dire che l’avevo detto perché lo sapevo (così come esternato in alcuni  miei precedenti post di Novembre in concomitanza della manifestazione)
non è carino per cui preferisco precisare che l’avevo immaginato.
Dispiace per le donne che per emergere nella presa di potere con l’intento di andare di corsa da Mattarella abbiano scelto di perorare una causa sbagliata.
L’importante comunque è non arrendersi e non smettere mai.







venerdì 7 dicembre 2018

I VECCHI LEONI DELLA TV


In questo periodo sono scattate le autocelebrazioni dei Vecchi Leoni della Tv che hanno depositato le loro memorie di una vita sul piccolo schermo: da Pippo Baudo con Signori e Signore ecco a Voi...a Bruno Vespa con la Rivoluzione della Terza Repubblica a Porta a Porta passando da Maurizio Costanzo e le lunghe esternazioni al Corriere come fosse un MCS l'intervista che non ti aspettavi.
Tra bugie, mezze verità e confessioni piene i vecchi leoni sono stati festaggiati con una serie di ospitate nelle quali si sono ripetuti all'infinito, toccando i tasti deli legami e quelli della politica in un mix tra Pubblico e Privato che ha molto incuriosito per le rivelazioni.
Sì perchè se di Pippo Baudo si sapeva tutto, dalle corna di Alida Chelli con Teo Teocoli al matrimonio di Katia Ricciarelli !5 anni in Bianco, passando dai regali immobiliari alla segretaria e l'amore per la figlia legittima con un raffreddamento per quello illegittimo spuntato da non si sa dove, non si conoscevano le sue virtù di grande pennellone con le soubrette della Tv che non hanno mai raccontato per paura forse di perdere un posto in Tv, dalle quali è da escludere comunque Lorella Cuccarini perchè non solo aveva detto no al suo talent scout ma lo aveva pure surclassato ballando con i tacchi a spillo.
Pippo Baudo in versione Bell'Antonio comunque non ci mancava perchè lui resta comunque memorabile nella storia Tv per le sue domeniche  condotte in un mix di classe, cultura e spettacolo, dal quale erano esclusi i noiosissimi fatti di cronaca ad esaltazione della Tv del dolore introdotta subito dopo la caduta di Pippo.


Di Bruno Vespa e del suo privato invece si sa poco o nulla ma molto del conduttore pubblico preso di mira in tutti i modi caricaturali possibili dall'alto in canotta tale e quale a Freddy Mercury, al basso in giarrettiera-trans alla Rocky Horror.
Ma lui è un uomo di spirito che ha sempre esternato unendo l'utile politico al dilettevole dello spettacolo dove godere di tanto ben di Dio che offre la Tv del quale si circonda per elogiare un format o promuoverne un alto anche se il suo scoop lo ha fatto con il plastico di Cogne aprendo la lunga serie di Horror dei fatti di cronaca processati in Tv.
Maurizio Costanzo invece non è spiritoso nonostante sul suo palco si siano susseguiti personaggi comici di ogni specie dalla fauyna alla flora passando per il cemento al trtrolo delle stragi di mafia, dal quale non è stato risparmiato nemmeno Pippo Baudo con la sua Villa in Sicilia fatta esplodere da mafiosi.





Maurizio Costanzo lo ricordo agli esordi in coppia con Dina Luce alla quale, tra una canzone e l'altra, faceva recitare poesie e come una novella Talent Scout pensai che quello speaker dalla voce calda avrebbe fatto molta strada nello spettacolo per lo spirito fine che andava oltre lo spiritoso.
Con l'aria sorniona da gatto morto Costanzo ha avuto una vita privata vivace con diverse mogli ultima delle quali, Maria de Filippi, è quella che ha più resistito al suo fianco leale e devota: dopo un periodo scoppiettante ormai vivono in simbiosi con lei che gli fa da mamma coccolandolo e proteggendo la sua salute con le diete al gelato che lui gusta più di ogni altra cosa tenendosi in forma.
Infatti alla sua età il venerando vecchio della Tv è sempre circondato da belle figliole e non solo che farebbero carte false per sedere sul suo palco adulandolo come un monarca incanutito verso il quale essere obbligati.
Lui ripaga la moglie Maria con parole di stima arrivando a dire che gli piacerebbe morir sulla sua mano mentre dopo morto gli piace pensare di potersi riunire come figlio ai suoi genitori.
Così da gatto morto Maurizio Costanzo ora vive da vecchio leone solo sul palco col suo Maurizio Costanzo Show. Il resto è noia.



martedì 4 dicembre 2018

L'AMICA GENIALE


Dopo tanto battage pubblicitario non si poteva non rispondere con gli ascolti per la serie L'Amica Geniale promossa come evento di Natale.
La trasposizione dal romanzo di Elena Ferrante è stata molto seguita perchè avvincente sopratutto grazie all'ambientazione in una zona della periferia di Napoli delimitata da un sottopasso che varcandolo porta in piena campagna con la strada verso il mare.
Il quartiere periferico è composto da case popolari come una sorta di alveari a comporre palazzoni condominiali di chiaro stampo fascista quando il Duce dava una casa a tutte le famiglie anche se abitarle era un incubo pewr l'ammassamento di appartamenti che davano sulla strada con i balconi stenditoi dai quali si gridava Canta Napoli!

Non solo perchè Roma rispondeva con i suoi casermoni di Viscontiana memoria immortalati nel film Bellissima con Anna Magnani che si sbracava al balcone di un piano altissimo per chiamare la sua bambina che giocava nel cortile
                                                    .
Questi casermoni sono stati rappresentati anche nel film  Una Giornata Particolare visti anche questi come un incubo in un giorno di parata per salutare il Duce quando si svuotavano lasciando un silenzio tombale

https://www.youtube.com/watch?v=eBTlIKcBcL4

 rotto solo dalla voce della custode che controllava la virtù della sposa lasciata sola in casa. La quale coglieva l'attimo fuggente con un bacio appassionato ad un signore gay ma non troppo prima di essere spedito al confine. Sophia e Marcello era la coppia memoriabile.
Così la storia delle due amiche si dipana accompagnandole da bambine fino all'età adulta in una cornice di Italia povera con tutte le difficoltà da superare che ricorda molto il serial patinato con Anna Valle  che girava principalmente intorno al suo look di tubini e perle.



L'amica Geniale è più veritiera nel look dopo-guerra delle bambinette mentre i personaggi sono un filo esagerati  avendo le amichette genitori maneschi e fin troppo severi che non rispecchiano la realtà famigliare del tempo nel quale anche se si dava del voi ai nonni c'era molto calore e sofferenza da parte delle donne nel vedere penalizzate le figlie rispetto ai maschi favoriti nel frequentar le scuole anche se le femmine eran più dotate intellettualmente. A scuola invece gli insegnanti erano autorevoli e punitivi, spesso annoverati fra le autorità di un Paese o un quartiere di città insieme al farmacista al prete al sindaco e la maestra appunto (i maestri maschi erano sbarcati solo in Tv) resa mitica nel film di Don Camillo perchè bachettava il sindaco Peppone. Non sempre le famiglie comunque accettavano consigli e punizioni dalle maestre perchè a comandare era sempre il padre-padrone del  nucleo o la Capo-famiglia anziana perchè in molte regioni specie rurali vigeva il matriarcato.
Certo l'autrice parla della sua esperienza ma non è detto che fosse lo specchio di quella società italiana  povera ma bella così ben descritta in tanti altri film perchè gli accattoni alla Pasolini erano una minoranza analfabeta di strada dedita al bullismo e a delinquere che con l'istruzione si è diffusa anche a scuola con la rivoluzione del 68 cher aveva abolito il lei ai professori mettendoli in stato di soggezione ai giorni nostri di fronte agli studenti e alle famiglie che li appoggiano.

Il film mantiene comunque un'eleganza documentaristica che accompagna anche il percorso delle due amiche con la più piccola molto presente nelle iniziative da pestifera incosciente mentre quella grande la segue un filo “scollata”, più distaccata, lasciandole il ruolo di leader.
Questo nella prima puntata per cui si resta curiosi di vedere il seguito con la regia di Saverio Costanzo il quale ha presentato il format da Fabio Fazio porgendosi con umiltà e timidezza come se fosse timoroso del suo operato quando si sapeva già in partenza essere un successo annunciato.
Ma tale atteggiamento è apprezzato più di tanti registi sbruffoncelli che solo perchè si circondano di belle-fighe pensano di fare centro.

Saverio Costanzo che se chiudevi gli occhi sembrava di senire il padre Maurizio, ci teneva a sottolineare di sperare d'aver rappresentato le due amiche nell'autenticità dei loro anni riuscendoci benissimo nel rendere credibile la piccoletta furbetta e un filo “scollata” (come citato nel romanzo) la più grandicella, più bellina e intelligente. Ma si sa canta Napoli dove la furbizia è sempre più apprezzata per imparare l'arte di arrangiarsi. Vedremo il seguito...


lunedì 3 dicembre 2018

COPPIE CHE SI RIACCENDONO E COPPIE CHE SCOPPIANO

                       
RITORNO DI FIAMMA SALVINI-ISOARDI
Se lui è titubante, se mangia alla tua tavola, se si riposa nel tuo letto se ti fa stirare le camicie e poi ti saluta...fallo ingelosire e vedrai!
Si può fare. Infatti Elisa Isoardi, fidanzata con Matteo Salvini quando era candidato,  ha preso l'insegnamento alla lettera facendosi immortalare nel baciare un altro.
Matteo ha abboccato  tornando dalla sua Elisa che l'ha accompagnato in campagna elettorale fino alla vittotia portandogli fortuna poi rimbalzata anche a lei con l'assegnazione della Prova del Cuoco con due ore in diretta. Elisa Isoardi se lo meritava comunque perchè è brava e simpatica nel condurre anche se all'inizio gli ascolti erano un filo bassi ma col tempo Elisa si sta conquistando la fetta di pubblico che seguiva la Clerici, anche perchè al mattino le rezdore non hanno scelta.
La coppia ha così sfilato in scintillìo fra cene ufficiali e red carpet festivalieri facendo alcuni scatti anche in privato da pubblicare sui social. Perchè sarai pure un'aspirante Firts Lady ma se non vai sui social non sei nessuno. E così per tutti i politici che sui social si sfogano con le loro facce o sotto mentite spoglie per dirsene di ogni godendo delle disgrazie che li hanno colpiti come fosse stata giustizia divina piuttosto che una vendetta.
Ho piacere ho piacere... Tiè! Si sono sfogati Matteo Renzi e Maria Elena Boschi contro di Maio  colpito in affari di famiglia. Se non c'è il sospetto di una vendetta poco ci manca anche se questo Non si Può fare!
In amore e in politica tutto è concesso  e non si guarda in faccia a nessuno. Infatti Elisa mentre Matteo dormiva in posa che potremmo dir 69 perchè questo si può fare, ha postato l'immagine per dar l'addio al suo amato bene  che ha ringraziato con parole dolci facendo scattare subito il sospetto che fosse tutta una tattica strategica per metterlo in pausa di riflessione tanto che lui si era messo il cuore in pace.
E' bastato rivederla per far tornare la passione tanto da indurre il Matteo a chiederla in sposa. Anche se Matteo non si pronunciato in tal senso con Lilli Gruber perchè “...caso mai lo dico alla D'Urso”, mettendola al suo posto di conduttrice politica e non di gossip, la notizia è apparsa sui giornali forse raccolta da voci di corridoio Rai sempre all'erta su queste tematiche political-amor
ose come se fossero collegate all'andamento delle borse, o forse da fonti ufficiali degli addetti ai lavori in cucina dove f il piatto più gettonato  è servito. Del resto il Matteo lo diceva sempre: meno cous-cous e più polenta. Lo stufato è venuto dopo.

STUFATO DI MANZO CON POLENTA
Fate marinare per una notte la carne con g 700 di vino, il sedano, la cipolla e la carota a pezzi e le spezie. Poi sgocciolatela, infarinatela e rosolatela nella pentola a pressione con 2 cucchiai d’olio. Salatela, pepatela, irroratela con il liquido della marinata e cuocetela per 50′ da quando la pentola fischia. Tenetela in caldo, filtrate il sugo e fatelo addensare (marinatura e cottura si possono fare con un giorno di anticipo). Anche la polenta si prepara con la pentola a pressione: fatevi bollire un litro d’acqua, al bollore salatela e versate a pioggia la farina di mais mescolando perché non si formino grumi. Coperchiate. Cuocete la polenta per 20′.




COPPIE CHE SCOPPIANO
Marco Tronchetti Provera e Afef si separano. La notizia è stata emanata in sordina per rispettare la scelta della coppia  VIP che ultimamente si era defilata dal mondo dello spettacolo: Tronchetti per sistemare i suoi guai finanziari risolti brillantemente, e Afef forse per raggiunti limiti di età di modella essendo rimasta tale anche in Tv perchè nonostante sapesse 4 o 5 lingue l'italiano non aveva ancora imparato a pronunciarlo bene quanto meno come tanti extra-comunitari del suo Paese. Tutti sono rimasti sorpresi perchè la coppia in pubblico non mancava mai di sorridere e non a denti stretti ma a 360 gradi guardandosi negli occhi mentre lei faceva le fusa come una bellissima gatta nera,  facendo sgolosare tutti gli svip e i comuni mortali per tanta felicità esternata in ogni dove: al mare in barca, a sciare, a un evento di famiglia Pirelli e C: o istituzionale, per strada o uscendo da una Chiesa Cattolica a testimoniar la laicità della coppia mista come esempio di felice integrazione nel rispetto reciproco.
Ma l'amore non guarda in faccia alla differenza di età di cultura di razza o di religione
finchè la fiamma arde perchè poi si fanno i conti con la realtà e se i conti non tornano meglio una separazione con una buon'uscita da parte di un marito ricco da versare a una moglie “casalinga” così come tutte le normali famiglie del mondo.  In questo caso comunque non è dato sapere che cosa si dividerà la coppia perchè già da tempo il Tronchetti aveva sistemato il patrimonio a favore dei figli essendo Afef già ricca di suo così come sosteneva Gene Gnocchi in La Grande Notte  mentre lei  tacendo acconsentiva per cui non ci sarà sicuramente quella battaglia da far scatenare i giornali. Come a dire non c'è trippa per gatti.



La differenza di età non ha pesato  nel formare la coppia Michela Ramazzotti e Paolo Virì che come una sorta di maestro e Margherita si era unita all'insegna del sodalizio artistico e di percorso formativo perchè diciamolo come attrice Michela era ancora acerba  anche se copn diversi film alle spalle  nei quali si era comunque messa in evidenza mostrando “la Cosina bella” open air. Galeotta fu quella visione  che colpì il regista facendo di Michela la sua musa e sposa madre dei suoi figli.
Le cause di separazione non sono state rese note ma si fa presto a dedurle ripercorrendo il percorso del loro sodalizio culminato al recente premio David di Donatello con la premiazione del film Pazza Gioia che il Virzì dedica a Michela citandola come la sua bambina.
Infatti la musa era Valeria Bruni evidentemente perchè a lei era stato riservato il ruolo più accattiuvante e brillante  del film tanto da mettere un filo in ombra  quello drammatico di Michela Ramazzotti dimostrando quanta strada avesse ancora da percorrere per avere la dimEstichezza di scena della Bruni.
Quella strada Michela evidentemente ha preferito percorrerla con un altro regista con il quale si è fatta immortalare in compagnia anche se lui ancora è sposato, mentre Virzì ha scelto un'altra musa che ha lanciato nel film.....
Di regista in regista la Ramazzotti intenderà salvare la carriera  piuttosto che un matrimonio dove, spenta la fiamma della passione, la differenza culturale ha cominciato a pesare perchè Virzì è un regista professionalmente preparato mentre Michela è stata forse sopravvalutata nel potenziale di attrice avendo sempre un'unica espressione, più severa che brillante, in tutti i film dove un “cespuglio”, un cambio di parrucca o un nuovo caschetto le son bastati per essete tagliata per il successo.
         

venerdì 30 novembre 2018

LA TROPPA GRAZIA DI ALBA ROTWACHER

Troppa Grazia è il titolo di un film a tutti gli effetti di nome e di fatto.

Infatti appaga i sensi brillando come un piccolo gioiello d'autore italiano essendo curato in ogni particolare soprattutto negli ambienti esterni  con una fotografia solare  puntata su campi di grano arati  e nei complementi d'arredo delle case di campagna con vecchie credenze piene di cassetti.
La protagoiniuta è Alba Rotchwacher finalmente “protagonista” di una commedia brillante che fa risaltare tutta la sua singolare bellezza  quasi sempre mortificata  da precedenti ruoli di caratterista di attrice talentuosa.
La quale di talento ne ha fin troppo, come a dire troppa grazia un po' sprecata che in questo film invece esplode dalla radice dei capelli arruffati ad arte al look semplice ma di grande ricercatezza come la T-shirt a righe colorate  che fa pendant con quelli dello zainetto sulle spalle che si porta dietro con tutti gli attrezzi da geometra., passando per la recitazione del cui talento  nessuno mai aveva dubitato fin dagli esordi ma che qui si manifesta scoppiettando  a ritmo serrato  e nevrotico ma tenero e intelligente.Una rivelazione.
Infatti le si rivela la Madonna che le appare sotto le sembianze di rifugiata albanese per impedirle di far costruire un Centro Commerciale  ed erigere invece una Chiesa  come una sorta di succursale di Midjugory facendo una catena di Santuari pieni di litanie di stampo Mater.
La madonna infatti è una tipa tosta che non lesina le maniere forti per indurla a ritrarre la firma messa sulle mappe catastali  suggerendole di rivelare che sotto al terreno ci sia l'acqua.
La quale poi sorgerà copiosa per far trionfare il progetto-Santuario che porterà più pellegrini di quanto possano essere i clienti del Centro Commerciale.

Un mix di misticismo e logica che rende il film originale perchè unico in questo genere  andando oltre la spiritualità  come unica speranza di un futuro migliore  nel quale invece il puntare  l'occhio al business non è da sottovalutare visto il giro d'affari  che si instaura intorno ai santuari Mariani e di Padre Pio al seguito il quale più che Santo doveva essere assurto a manager spirituale di membro al vertice del CdA
 VIP.
Così anche la Madonna è scesa in terra per farsi imprenditrice aiutando i suoi figli nel nome di Dio Padre  estendendosi alle varie etnie perchè ai suoi occhi siamo tutti uguali anche se poi in pratica saranno esclusi dal pellegrinaggio tutti i fedeli non cristiani.Infatti curiosamente se nel commercio non si guarda in faccia a nessuno pur di monetizzare, nella religione c'è sempre una netta divisione pur avendo Papa Francesco  aperto il dialogo con tutte, tranne quelle orientali  con le quali forse ci sta lavorando.
Nessuno sembra cogliere l'ironia di questo messaggio perchè alla fine con lo sgorgar dell'acqua da una fonte ci si inginocchia gridando al miracolo come da copione.

Il film è carino e gradevole con un contorno di attori della compagnia di giro autori italiani intellettuali emergenti tra i quali spicca la giovane attrice figlia di Lucia (Alba Rothwacher)di coscia lunga e campionessa di scherma. Insomma l'originalità la fa da padrona per cui il film piace in tutta la sua comicità surreale che se in teoria dovrebbe far riflettere su un ritorno dei valori della vita dicendo basta ai Centri Commerciali come polo d'attrazione di famiglie che vanno a spendere nell'effimero dando ragione a Luigi Di Maio che li vuole chiudere almeno la domenica, in pratica mette in guardia sulla costruzione di nuove Chiese e Moschee o altri luoghi di culto perchè oltre alla preghiera  circolano interessi commerciali e non solo per fini umanitari. Così questi santuari sono paragonabili ai Centri Commerciali che ormai assediano le città  perchè penalizzano le piccole Chiese così come i piccoli negozi dei Centri abitati che andrebbero invece entrambi consolidati con iniziative clericali per far proseliti  ed incentivi per far girare l'economia.








giovedì 29 novembre 2018

L'EROTISMO IN BIANCO E NERO

ABBIAMO GIA' DATO
Non è una formula vincente, ma aiuta:
dimenticare il passato, vivere intensamente il presente
e guardare al futuro con ottimismo.
Non sta scritto da nessuna parte ma è un pensiero che mi ha sempre accompagnata.











 


 

giovedì 22 novembre 2018

FEMMINISMO RETRO'

Negli anni 70 in pieno femminismo, curiosamente si diffondevano i corsi per casalinghe borghesi annoiate (quelle che non avevano partecipato ai corte)   di uncinetto (le famose coperte patchworck) o quelli di ceramica tanto che non era nessuno chi non ne avesse frequentato almeno uno. Così tra colpi di uncinetto e ceramiche si arredavano anche le case al mare dove era tutto untripudio del fai-da-te con le pareti colorate in fiori in stencyl per seguire la moda Hippy..Le femministe prese anche da furor creativio prendevano i mobili di casa antichi ridipingendoli di tanti colori per adornarli con le ceramiche fai da te sul quale sarebbe stato meglio stendere un pietoso velo.
Così cade a fagiolo il Dies Irae psychedelico di Ennio Morricone  tratto dal film di Roberto Faenza Escalation a segnare la "scalata" della borghesia femminista. Della conquista delle pari opportunità e potere? No, delle piazze come se la storia tornasse sui suoi passi.
Tutto questo per dire che mi intendo di ceramiche? No di femminismo borghesuccio..


MADAMIN BADABEN
Una delle 7 Madamin l'architetta Castellina che sembra separata alla nascita da Milena Vukovic alias moglie di Fantozzi) ospite questa sera da Lilli Gruber a 8 e mezzo ha dato i numeri.
I numeri sono la verità che non si possono contestare. Eppure lei, ormai contestatrice di mestiere avendo raggiunto la fama insieme alle compagne di classe borghese ha dichiarato che nella Piazza erano in quarantamila quando i numeri ufficiali solo due giorni fa dicevano 30 mila.
Sì trenta e quaranta la gallina canta!
Madamin madamin badaben badaben....


martedì 20 novembre 2018

ANGELA MERKEL A FINE MANDATO

Al recente summit in Francia per le celebrazioni dei caduti della Grande Guerra fra i quali uno squadrone di soldati neri che hanno perso quasi tutti la vita in combattimento mentre quelli che si erano salvati la perdevano naufragando in mare per ritornare in Francia Paese che li aveva forzatamente arruolati, sono arrivati i potenti del mondo, da Donald Trump a Vladimir Putin passando per Angela Merkel, ricevuti tutti dal Presidente francese Macron
Per motivi di sicurezza non erano presenti le mogli lasciate a fare shopping ma c'era lei, Angela Merkel da sempre a suo agio fra i leader in ogni occasione e circostanza.
Anche se sarebbe un buon motivo di riflessione, questo non è il punto perchè il punto è la dichiarazione di Angela Merkel di voler lasciare la cancelleria nel 2020 rinunciando a candidarsi di nuovo perchè delusa dall'andamento della politica che secondo lei non consentirà di andare avanti. Pensando alla destra che avanza è ovvio. La quale è da tempo che in Europa da segnali in questo senso che ormai si stanno concretizzando.





La politica della Merkel non soddisfa più i tedeschi da quando aveva aperto ai rifugiati nonostante avesse dimostrato che siano stati utili come forza lavoro che aveva contribuito ad aumentare produzione facendo girar l'economia  della Germania diventato un punto saldo e di riferimento per tutta l'Europa.
Ma la politica non guarda al vil denaro ma a tutto quanto possa destabilizzare il potere per un cambio necessario a dare una svolta alla storia di un Paese.
Come se per forza dovesse girare dietro l'angolo a trovar sempre qualcosa di diverso non importa se utile al paese purchè faccia vincere  il partito preso da assurgere a Governare con nuova linfa nuove idee che purtroppo volano soprattutto sulle ali della nostalgia della destra canaglia di fresca memoria.
Ma è un'onda che sembra quasi necessaria per sistemare gli immigrati che spingono ai confini da rispedire al mittente, Italia in primis.
Così da una politica di permissivismo e accoglienza incontrollata si sta passando al respingimento costi quel che costi anche l'affondo in mare.
Angela Merkel sapeva di “sbagliare” in termini di consensi perchè lei stessa poco tempo prima di aprire ai rifugiati Siriani aveva risposto a una bambina in lacrime che non c'era posto per tutti rimangiandosi poi le parole di fronte alla disapprovazione di tutto il mondo per aver fatto piangere una bambina inducendo la Merkel a cambiar registro inseguendo una politica illuminata di statista aperta ai richiedenti asilo per dare al mondo un esempio di socialismo democratico applicato alla lettera. Lavoro per tutti pane case e dignità purchè rappresentino mano d'opera. E su questo la Merkel non intendeva transigere per dare un senso positivo alla sua politica dando l'esempio di come si governi un Paese nella UE, perchè la Germania non è l'Europa ma un Paese che ne fa parte. Un esempio che dovrebbero seguire tutti gli altri Stati Europei che danno sempre la colpa all'Europa di tutti i loro mali, Italia in primis.

 La quale si conferma in pieno un Paese Statalista piuttosto che di statisti nel dare sempre la colpa allo Stato di ogni calamità  con il Sud in perenne mano tesa per ricevere sovvenzioni e aiuti dove più ne dai e più vanno a fondo perduto perchè fagocitato dalle mafie così come succede in Africa con i governi corrotti. Tutto questo per concludere che dispiace vedere la Cancelliere Angela Merkel  nonostante abbia contribuito al benessere  con la stabilità nel governare con polso alla pari di un uomo, uscire di scena delusa non tanto nel dover lasciare per essere giunta a fine mandato che non potrà rinnovare così come ha fatto Putin in Russia diventando a tutti gli effetti il piccolo zar di quel Paese,  quanto nel vedere che non ci sarà possibilità di crescere se si continua con il nazionalismo, lasciando comunque alla storia il compito di giudicare anche se la storia sembra che voglia inquietamente ritornare sui suoi passi


Potrebbe interessare a proposito di una nuova candidatura di Michelle Obama alle prossime Presidenziali la quale giustamente l'ha esclusa, 
MARTEDÌ 5 MAGGIO 2015
AL LATE SHOW MICHELLE DOCET

David Letterman chiude e penso che dispiaccia a molti.
La sua particolarità era quella di tirar fuori dai divi la parte più stupida perchè li faceva parlare raccontando anche aneddoti imbarazzanti o comunque straparlare dicendo cose assurde battute poco fulminanti di replica alle sue molto ironiche  che lo facevano scompisciar dalle risate.
Lui si divertiva veramente e per questo coinvolgeva il pubblico con il suo talk inimitabile.

L'altra sera ho visto Michelle Obama che Letterman ha trascinato nel campo minato dei veterani di guerra i quali tornando in America si sentono spaesati con molti di loro senza famiglia senza una casa senza nessuno che li sollevi dal peso che si portano dietro avendone fatte di ogni. In guerra.
In difesa del proprio Paese comunque ci teneva a precisare la Firts Lady la quale poi si metteva a inanellare tutte le iniziative che lei o da sola o con Biden (nel ruolo di paraculo o leccaculo che va sempre bene) aveva promosso e attivato per aiutare i veterani a risollevarsi con dignità.

Oggi sono qui, domani andrò là diceva Michelle raccontando quanto le stia a cuore il problema tanto che quando aveva incontrato un veterano l'aveva ringraziata dicendo “Non so cosa stiate facendo ma è la strada giusta”.


Da scompisciarsi dalle risate. Sembrava quel film The Burn After Reading con George Clooney dove aveva fatto la sedia con un fallo per sedersi sopra e divertirsi da solo come un matto, nel quale alla fine c'era il capo della CIA che si domandava “Non sappiamo cosa abbiamo fatto di male ma quel che è certo è che non lo faremo più”



lunedì 19 novembre 2018

TOM FORD L'ANGOSCIA IN FASHION STYLE


Tom Ford è un regista che nasce come stilista ed in tutti i suoi film si fa riconoscere per lo stile elegante e raffinato anche in contesti  di violenza brutale.
L'angoscia è c il leit movie dei suoi film rappresentata dai protaogisti come Colin Firth nel film in A Single Man ed Amy Adams in coppia con Jake Gyllenhaal in Animali Notturni
Nel primo film se l'angoscia si percepiva senza far nulla presagire il finale drammatico in Animali Notturni l'angoscia si manifesta in tutta la sua forza devastante fin dalle prime sequenze materializzandosi ben presto all'inizio  tanto da indurre lo spettatore a volgere il pensiero altrove per non soffrire ma purtroppo rimanendo annientato come il protagonista di fronte alla morte di una moglie e una figlia gettate nude su un divano rosso in una sorta di strada cul de sac dopo essere state stuprate e uccise.
L'angoscia se ci assale in modo veritiero, perchè se il film è finzione le emozioni sono vere, quando la protagonista Amy Adams ripercorrere i fatti identificandosi nei personaggi per descriverli in un libro, è perchè su di lei traspare, dalla prima all'ìultima inquadratura finale, anche se compressa dietro a un volto truccato in stile dark con una massa di capelli lisci e rossi che cadono setosi su una sola spalla. La pelle di porcellana le labbra scure e l'ombretto in tinta intorno agli occhi mettono in evidenza i due punti luce degli occhi in un gioco di luci e ombre che  sovrastano il colore azzurro dei suoi,  perchè la malinconia il dolore l'angoscia sono i mali delle tenebre le quali se  vengono alla “luce” possono oscurare ogni cosa anche l'azzurro di uno sguardo bellissimo.
A  risaltare in tutto lo splendore è il verde mperaldo del suo abito  con la spaccatura a filo sul petto chiusa da un semplice laccetto. Anche se il verde apre alla speranza accennata con un lieve sorriso davanti ad un bicchier di vino, il film chiude lasciando un senso di angoscia e tristezza difficile da dimenticare.

La stessa tecnica è stata adottata nel film A Single Man nel quale  il protagonista Colin Firth si muove fra ricordi di una amore suicidato  con un aplomb aristo  sul filo di lana cashmere e velluti scomponendosi quel tanto che basta a fare un cult-movie quando accenna a un passo di twist con una Julianne Moore in un tripudio di toupet anni 60 per poi scomparire silenziosamente, con stile e classe.
Un mix di cinismo freddezza in fashion style ampiamente collaudato in tanti film che comunque Tom Ford riesce a dare quel tocco in più di ricercatezza a dargli l'imprinting di dramma  intellettual-chic.


sabato 17 novembre 2018

MADAMIN BADABEN....

Una delle 7 Madamin l'architetta Castellina che sembra separata alla nascita da Milena Vukovic alias moglie di Fantozzi) ospite questa sera da Lilli Gruber a 8 e mezzo ha dato i numeri.
I numeri sono la verità che non si possono contestare. Eppure lei, ormai contestatrice di mestiere avendo raggiunto la fama insieme alle compagne di classe borghese ha dichiarato che nella Piazza erano in quarantamila quando i numeri ufficiali solo due giorni fa dicevano 30 mila.
Sì trenta e quaranta la gallina canta!
Madamin madamin badaben badaben....

giovedì 15 novembre 2018

TUTTI LO SANNO.

 
Asghar Farhadi è il regista del bellissimo film Una Separazione ambientato in Iran suo Paese d'origine ed il Passato  girato in Francia come esperimento europeo nel quale ha imparato l'arte mettendo da parte la sua identità
.Infatti il primo film è più interessante  perchè girato in un contesto straniero ma con problematiche di separazione uguali a tutte quelle del mondo e di tutti gli strati sociali alle prese con querelle familiari in divisioni patrimoniali o di beni mobili di casa come suppellettili, quelle rimaste, dopo esserseli tirati dietro in piena fase di crisi.
In più c'era l'aggiunta di un episodio di violenza verso una colf, perpetrata  solo con uno spintone che lei accusava essere la causa della perdita del bambino in grembo. Su questo filone di separazione in binomio con Il Passato tra sofferenza e ricordi, è stato girato il film Tutti Sapevano ambientato in un assolato paesino Catalano a capitale Barcelona, parte della Spagna in odor di separazione dalla Capitale Madrid, interpretato da Penelope Cruz, catalana d'origine, protagonista in sofferenza per tutta la durata del film dopo una prima sequenza di partecipazione a un matrimonio felice della sorella al quale partecipa  con i figli dopo un lungo viaggio dall'Argentina dove abita da tempo con il  marito da lei scelto dopo aver lasciato il fidanzato di una vita impersonato da Javier Bardem.

La Spagna Catalana è rappresentata fra sole e pioggia concentrata in una piazzetta di un piccolo paese dove le abitazioni sono piene di finestre  con balconi che si affacciano sul piccolo mondo antico spagnolo nel quale ci son tracce dappertutto dell'influenza araba specie nei cortili interni, come una sorta di giardini segreti, con le scale ricoperte di mosaici  arabescati  e nella specie  arredato per ll matrimonio con tavolini per la festa. La quale si svolge tutta con passi di flamenco degli sposi e partecipanti al quale dà un favoloso contributo Javier Bardem accennandolo sotto una pioggia scrosciante con un tocco di tacco alternato al battito delle man ini un ritmo incalzante e altalenante fino a chiudere col mitico Olé!.
Ecco, è proprio la figura di Javier Bardem ad emergere in tutto il film per la grande fisicità dalla quale traspare tutta la sua generosa carnalità in un mix di cuore e sensualità così come lui è nella realtà tanto da poterlo definire il più grande ispanico contemporaneo per il suo ardente attivismo nella politica ambientale e umanitaria.In tutto il contesto  di questo film, che si orienta poi in una storia di rapimento della figlia di Laura (Penelope Cruz) a nome Irene (nome curioso perchè così poco spagnolo) che  alla fine si scoprirà essere stata concepita con Paco (Javier Bardem) durante una scappatella-rimpatriata in vacanza in Spagna, il regista non riesce ad evitare la nota religiosa improbabile quanto inopportuna perchè la fede cattolica è stata ampiamente sdoganata dai tempi del regime di Franco quando veniva praticata come codice comportamentale in ambito privato.

Infatti il marito di Laura, padre adottivo della figlia rapita, per affrontare la questione si affida al buon Dio lasciando che a mettere le mani sul portafoglio sia il padre biologico messo alle strette da Laura in nome dell'amore “passato” supplicandolo di perdonarle la “separazione”  e dalla famiglia di lei per rivendicare una vecchia questione di terra a lui ceduta sotto-costo per forza di cose.
Paco casca nella trappola in modo consenziente e a costo di perdere tutto pur di salvare la vita di una figlia che gli è stata rubata due volte: dal padre adottivo con la complicità della moglie di lui Laura  amante di Paco, e dai delinquenti che si scopriranno essere in seno alla famiglia di Laura nel quale la madre tacerà il nome dei sospettati  da lei scoperti,  perchè il pagamento del riscatto da parte di Paco li vendicherà delle terre perse.


Il thriller è dipanato sul filo di lana ma la trama è rappresentata a rovescio perchè tante cose non torrnano in primis il fatto che Laura alla fine ritorni in Argentina dove il marito disoccupato non riesce a trovar lavoro riportandosi via la figlia di Paco che dopo il sacrificio del pagamento del riscatto dopo aver venduto le sue terre viene abbandonato anche dalla moglie con la quale aveva formato una famiglia
Il messaggio non è dunque chiaro come se volesse dire che una volta adottato un figlio il genitore biologico se ne dovrebbe disinteressare  non essendo obbligato per diritto e per dovere. Allora ci permettiamo un noblesse oblige per il protagonista assoluto nella doppia figura di Paco di nome virtuale e Javier Bardem di fatto reale senza andare comunque ad approfondire l'anagramma perchè sarebbe la parte imbarazzante del film: Paco, Bardem, Irene Figlia Rapita di Laura Penelope Cruz Farhadi che in  realtà si potrebbe leggere...a voi la traduzione anche se Tutti lo Sanno.
 Il film non convince perchè troppo costruito nella sceneggiatura pensando al circo mediatico come a dire che per occidentalizzarsi bisogna pagare uno scotto anche se terribilmente imbarazzante. Ecco è dunque questo il brutto messaggio chiaro e forte che si percepisce inducendo a mettere certi sceneggiatori in un calderone insieme ai cosiddetti “giornalisti pennivendoli e puttane?” A parte queste considerazioni il film è bello e avvincente ed ha fatto il tutto esuarito nel cinema d'essai.

ASSE TORINO-PARMA. NO TAV E LE GRANDI OPERE


In trentamila sono scesi in Piazza a Torino per contestare la sindaca Appendino dopo la decisione di No Tav.
 Gli oppositori sono insorti lanciando le loro fatue nel pronunciare un ritorno oscurantista nel regresso perchè si ferma il progresso.
La storia insegna: nell'asse Torino-Parma per esempio la città di Parma ha vinto la sua battaglia Grandi Opere contro il Metro con a capo il Sindaco Pietro Vignali (il quale ha poi perso la poltrona, ma per motivi di Green Money e Public Money, ma questa è un'altra storia)
Per Parma ne è valsa la pena rinunciare alla Metro perchè non si può dire che non sia progredita.
Infatti è da tempo presa a modello dalle Tv che l'hanno supportata alla grande a raggiungere nel 2020 il traguardo di Capitale della Cutura. Molto Cult. Cultura, Gastronomia, Authority sono tutte eccellenze che danno a Parma autorevolezza per farla conoscere nel mondo.


Piacere di conoscerci. Sì,  Campari e campa cavallo che Parma cresce. L'importante che non cresca la piena della Parma-voladora e del Po della Bassa perchè contro le calamità naturali bisogna rivolgersi a Dio perchè il Comune non sia troppo indaffarato a promuovere eventi ad ogni cagatina di rondine, con teatri e teatrini (sempre meglio che lavorar) cinema e cinemini (quando arriveremo a proiettar i video o foto  specie se rubati o spiati dagli smart allestendo un bel festivalino a titolo Gli Inediti d'Autori Indipendenti, Alternativi, Disabili o Vicini in alter ego?) mercati e mercatini tipici a vendere salumi e formaggi (quando i piccoli negozi di salumeria nostrani sono in sofferenza) o nel dedicarsi finalmente alle piccole opere di cui Parma ha tanto bisogno come  le buche e le strade (evitando di ristrutturarle sotto Natale perchè d'estate vanno tutti in vacanza),
La regola che vale sempre è quella dei pochi ma buoni per cui a tal proposito citiamo la Mostra del Parmigianino che ha portato a Parma milioni di visitatori più di quanto abbia fatto il Verdi Festival e le sue tourné all'estero perchè se i turisti non vengono al Festival sarà il Festival ad inseguire gli appassionati all'estero. Come a dire più che i follower poterono i following. Evvai!

NOTA DI COSTUME

Ad una certa età si cammina lenti come le tartarughe.
E per questo No Tav. Del resto anche i francesi sulla Torino Lione non sono molto d'accordo. E allora al voto al voto!
Cioè al Referendum, che per la prima volta si proporrebbe fra due Paesi Europei.


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Dopo anni di forzato ecologismo tornano le pellicce: Meglio se vintage che stanno tornando in auge dagli anni 40 ai mitici 80 quando erano all'apice  quali status symbol specie quelle di visone. Il quale si è sempre più diffuso insieme a stole e colli semplici o quelli d'epoca con code testine e zampine degli animali conciati. Anche se facevano un certo ribrezzo a vedersi le signore le portavano orgogliose su una spalla facendo fare capolino alla bestiole imbalsamata.Questa è un'usanza antica come si evince dalla foto in copertina del Parmigianino di Vittorio Sgarbi nel quale si intravede il roditore fra le dita della modella, come se nulla fosse.
Questi accessori sono stati banditi dalle collezioni per cui gli “appassionati” possono trovarli facilmente nei mercatini di cose antiche  a poco prezzo perchè c'è poca domanda di questo genere non solo fra le fila degli animalisti.