venerdì 6 novembre 2020

LA CUCINA FRANCESE E CHEF STELLATI

In ogni città o paese c'è sempre un ristorante o osteria che per attirare clienti inscena uno show con lancio di piatti padelle e bicchieri.

A Parma c'era “Aldo il matto” che con la consorte faceva baruffe plateali facendo il pieno nel suo Ristorante più per assistere alle litigate coniugali dove se ne dicevano di ogni che per la bontà dei piatti impiattati al suon di padellate in testa.

La cucina è sempre quella della tradizione del territorio dove infatti questi ristoranti hanno attecchito numerosi specie nelle città di provincia nelle quali la tradizione è rispettata da secoli e millenni.

Cinema e Tv si sono occupati di queste tematiche con vari scketch tra i quali si ricorda Hostaria episodio dei Nuovi Mostri con Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi cuochi in una cucina da incubo nella quale meglio non sapere che cosa bolliva in pentola. Non era arrivato ancora il momento degli chef stellati che si sono diffusi con la nouvelle cuisine in tutto il mondo sbarcando oltre che in Tv anche al cinema con film Hollywoodiani (Sapori e Dissapori) e Bollywoodiani (Amore Cucina e Curry) nei quali si concentrava  il primo sulle torte decorate in modo creativo molto innovato e il secondo sulle salse da montare a regola d'arte in un match fra chef nazionali e indiani a rincorrere la stella Michelin per sé o per il Ristorante.


Una rincorsa cardiopalmica è ben descritta nel film Il Sapore del Successo con protagonista Bradley Cooper nel ruolo di Chef decaduto per problemi di alcol droga e debiti in sospeso che dopo aver aperto un milione di ostriche come penitenza per sopravvivere nel settore, si trasferisce a Londra per ricomporre la squadra di cuochi sopraffini (tra i quali Riccardo Scamarcio  "ebbene sì, ci sono anch'io" e Sienna Miller) che acconsentono passando sopra alle sue malefatte perpetrate a Parigi senza scrupoli di mandare all'aria ristoranti stroncando carriere di chef. 


Molti amici molto onore si dice, perchè effettivamente questo Chef è il migliore sulla piazza per cui a tutti conviene riconoscerlo come Capo in assoluto. Infatti lui è duro e irriducibile sempre a rincorrere la perfezione a costo di mandare tutti all'aria piatti, stoviglie e collaboratori che gli facciano osservare dove sbaglia. 

Un assolutista che oltretutto ha problemi anche con la mala che lo tampina per riscuotere un credito che comunque verrà saldato da una sua ex. Perchè lui ha il fascino irresistibile dello chef stellato. Infatti lui rincorre la terza stella Michelin sapendo che ce la farà fino a quando un suo collaboratore di colore gli farà lo sgambetto per pareggiare con la carognata ricevuta a Parigi che lo aveva mandato in fallimento.  

Il film è tutto un piroettar fra le vivande con piatti tutti francesi dal feu filet alle cape sante, dall'agnello ai crostacei passando per le varie salse ed è un piacere per gli occhi posati sul décor fantasioso e geniale tanto che alla fine riuscirà a prendere la terza stella dopo aver risolto l'equivoco che glielo aveva impedito. Finisce in bene e alla grande perchè lui il merito lo divide con tutto lo staff e il Ristorante. Insomma una bella commedia per chi ama il genere cucina e “chef stellati dal sapore del successo”.

L'unico nota di rilievo negativa è che il Giuda di tutto lo staff  sia di colore ma il film è americano e negli States nessuno è insorto. C'est la Vie. Comunque nulla ci impedisce di fare un parallelismo con un film francese proprio dal titolo C'Est La Vie la cui trama è incentrata sul catering degli sposalizi dove a Capo del personale lo chef ha nominato una cuoca di colore Eye Haidara che fa filar tutti quanti con sorrisi e battute senza con questo perdere autorità. Questo per dire che la nouvelle cuisine è una scuola di pensiero all'insegna dell'allegria e della leggerezza anche se di base c'è una grande ricerca nell'innovare ed assemblare varie culture per cui la Francia resta sempre come scuola di cucina la migliore, sia a livello di gusto che di classe.


Quella classe riconosciutale da tutto il mondo fin dagli anni 50 quando Sabrina venne mandata dal padre autista di un casato finanziario a studiare da cuoca in Francia dove aveva imparato a fare il soufflé in primis perchè considerato la massima espressione di una cucina raffinata. Non erano ancora arrivate le ostriche le cape sante i crostacei le salsine, il feu filet! Infatti il piatto che spopolava fra le classi abbienti era il pollo arrosto con patate che persino Grace Kelly lo mangiava con il cestino da picnic in Caccia al Ladro insieme  Cary Grant. I ristorantini all'angolo, le piccole osterie hanno fatto capolino con il boom degli anni 60 anche se si continuava ad andare al mare mangiando al cartoccio pesce fritto o pollo arrosto. Poi sono arrivate le osterie da camionisti con i piatti succulenti esaltati da Rubio le osterie da incubo ripulite da Antonio Cavacciuolo o il cibo da strada che ci ha fatto conoscere Anthony Bourdain ma soprattutto è scoppiata la grande passione per...la cucina? No per gli chef stellati che sono diventate le vere star prima dell'invasione dei virologi ed è curioso che le donne in questo settore siano rimaste a livello di rezdore da cucina casareccia sia in Tv che sui social come per esempio Antonella Clerici Benedetta Parodi o Benedetta Rossi tra le quali imperversa il motto La Miglior c Cucina è quella di Casa Mia. Perfettamente d'accordo.


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