lunedì 30 novembre 2020

FUITINE, MATRIMONIO RIPARATORE APPROVAZIONE LEGGE SUL DIVORZIO

Su Rai Uno un docu in bianco e nero ha presentato Pier Paolo Pasolini che intervistava le donne del sud sul tema separazione e divorzio. E' sempre interessante vedere l'Italia che eeravamo e soprattutto come la pensavano le donne di allora, fine anni 50. A parte la povertà c'era molta ingenuità con le donne ancorate dietro all'uomo che consideravano superiore. Questo perchè al sud le donne non erano indipendenti economicamente per cui erano assoggettate al marito sia in termini di denaro che nella mancanza di libertà. 

Al Nord le donne invece erano più indipendenti anche come pensiero e più che essere assoggettate all'uomo, marito padre o fratello, erano in competizione con lui nell'ambiente di lavoro dove non c'era parità di retribuzione, ma avevano abbastanza libertà quanto meno nel rifiutare un uomo, oppure partorire un figlio senza essere sposate. E non era solo per Mina, la quale aveva fatto scandalo perchè famosa.Con l'approvazione della legge sul divorzio le donne hanno fatto un grande passo verso l'emancipazione in tutto il Paese anche se è stato faticoso separarsi dalla cieca sudditanza alla Chiesa.

Come esempio di società retrograda si è parlato del fatto di cronaca di Franca Viola la ragazza che era stata costretta a fare la fuitina con un mafioso il quale aveva abusato di lei per diversi giorni sicuro che poi per la vergogna avrebbe accettato di sposarla essendosi invaghito perdutamente del suo carattere fiero e onesto.Il suo rifiuto di sposarlo, nonostante la violenza subita insieme al disprezzo di tutto il Paese, aveva fatto scalpore soprattutto perchè lei riusciva a vincere la battaglia con un atto di coraggio nel denunciare il ragazzo e nel farlo arrestare. 

Non solo, perchè lei nonostante fosse stata “ marchiata” dal Paese come infame svergognata e ovviamente zitella a vita, trovava un bravo e bel ragazzo con il quale convolava a nozze con tanto di abito bianco. Mai abito da sposa immacolato era stato così degno di essere indossato. Su questo fatto era stato girato anche un film con l'esordio di una giovanissima Ornella Muti mentre il ragazzo mafioso era Alessio Orano con il quale Ornella si fidanzava nella realtà dimostrando di avere la stoffa di attrice riuscendo a scindere perfettamente il film dalla vita reale. 

                                                                 

La fuitina ha ispirato anche il film comico La Ragazza con la Pistola con Monica Vitti che da sicula offesa e abbandonata organizzava la sua vendetta raggiungendo lui fino a Londra dove comunque si emancipava rinunciando a perpetrarla perchè cambiava prospettiva di giudizio e di vita.



Col passare degli anni anche il Sud è cambiato nei costumi con l'introduzione del divorzio in primis e grazie ai mezzi di comunicazione come la Tvche hanno portato tutto il Paese allo stesso livello anche se un po' meno rispetto a quello europeo.

Quello che non è cambiato in questo Paese sono le mafie e mafiosi nonostante i Capi e Capi dei Capi siano stati arrestati, molti dei quali morti in prigione, perchè la mafia si è riorganizzata senza coppola e lupara per cui non è più rumorosa e riconoscibile.

NOTA DI COSTUME CAPODANNO IN VIOLA


Quest'anno il Natale e Capodanno saranno feste blindate con festeggiamenti privati e in numero limitato fra congiunti fidanzati conviventi. Questo non toglie che ci si possa mettere in ghingheri come gli anni passati, con maglioni Natalizi a Natale e abiti da sera a Capodanno.

Zara ha puntato sul colore viola considerato un colore foriero di poca fortuna tradotto in gergo di sfiga volendo mandare un messaggio positivo nel cominciare l'anno abbattendo ogni pregiudizio.

Il colore Viola è il titolo di un film dalla parte delle donne nere, interpretate mirabilmente da Woopy Goldberg e Ophra Wynfrey le quali sono uscite dal cliché del Zi Buana della Mami di Via Col Vento che parlava la lingua storpiandola  con lo slang dei neri: “Rosella voi mangiate come un uggellino” facendo tanta simpatia ai bianchi.




In America molte donne di colore si sono distinte nella lotta per i diritti civili da Angela Davis a capo del movimento non pacifista delle Pantere Nere a tante cantanti di colore come Tracy Chapman vissuta fra le strade e i ghetti,  e la prima a cantare la rivoluzione pacifica nera. 






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