Il Premio David di Donatello 2022 ha presentato molti film d'autori, anche in opere prime, evidenziando purtroppo che le sale cine restano drammaticamente vuote. Meno male che c'è la Tv dove sbarcano questi film dandoci la possibilità di vederli comodamente a casa anche se il discorso della condivisione con un pubblico è tutta un'altra cosa. Ma tant'è, perchè in Tv abbiamo potuto visionare Bangla una serie tratta dall'omonimo film interpretato e diretto da Phaim Bhuiyan vincitore del David Donatello 2020 come opera prima. Un esordio che ha fatto il botto perchè l'opera è molto interessante che mancava a illuminarci sulla Legge dello jus soli per sciogliere ogni riserva. Così si spera.
Infatti il film parla di una comunità Bangladese in Tor della Pignatta, un quartiere periferico di Roma, con protagonisti giovani di seconda generazione che parlano tutti perfettamente romano tanto da sembrare, se si chiudono gli occhi, dei veri ragazzi italiani sia nel modo di interloquire tra loro che in quello di approcciarsi con amici, ragazze italiane e musulmane. E' un film molto curioso perchè ci apre a una cultura che a sua volta cerca di aprirsi alla nostra per un tentativo di integrazione e di fusione con tanta buona volontà tanto da indurre ad abbattere qualche tabù come i matrimoni combinati e la partecipazione alla tradizione religiosa del Ramadan raccogliendo poi tutti musulmani e cristiani intorno ad un tavolo, complice la buona cucina etnica, per trovare punti di intesa.
Il primo fra tutti infatti è l'accettazione del fidanzamento di Phaim con Asia (Carlotta Antonelli) studentessa italiana molto innamorata di Phaim il cui amore sessuale è però frenato dalle regole della tradizione che comunque entrambi intendono rispettare redigendo un decalogo su fino e dove possono arrivare. Il bacio in bocca è fuori discussione mentre c'è uno stop al petting e all'atto sessuale. Quello! Lui è ancora vergine mentre lei è reduce da diverse esperienze che intende lasciarsi alle spalle per ricominciare una vita nuova della quale si sente molto affascinata per la profondità degli intenti, primo di tutti quello di aspettare di farlo la prima notte di matrimonio. In sottofondo alla storia dei due innamorati ci sono tutte le problematiche che i giovani Bangla devono affrontare che comuque sono accoumunate a quelle di tutti gli altri ragazzi alle prese con il lavoro che manca e che si divertono fra apericene e musica. Pahim fa parte di una band con la solista che canta col velo canzoni della loro cultura esprimendosi nel parlare in Romanesco come tutti gli altri. Tutti parlano italiano compresi i genitori di Pahim fra i quali spicca l'ironia della madre che con una battuta si vendica sul figlio e la sua fidanzata “Italiana”: “Vuoi la famiglia moderna? E allora comincia a lavare i piatti” Non c'è astio né risentimento in questo film ma solo il desiderio di far comprendere la necessità di regolarizzare i giovani per agevolarli nel completare il percorso di integrazione consentendo loro di trovare un lavoro al di là dei lavoretti come i rider nei quali restano relegati. Pahim credendo di aver infranto il patto di veriginità con un'amica musulmana; Sumaya (Nilima Mittal), anche lei in parlantina romanesca e di mentalità molto aperta, lo confessa ad Asia che lo lascia decidendo di andare in Spagna per uno stage. Solo dopo aver saputo da Sumaya di non averla toccata perchè ubriaco e addormentato, Pahim riesce a salire sull'aereo per farsi perdonare da Asia che gli dichiara tutto il suo amore continuando a volare per Siviglia mentre lui verrà bloccato dalla Polizia. L'importante che si siano ritrovati per riprendere la loro bellissima storia d'amore. Durerà? Tutto dipenderà dalla loro buona volontà. Perchè agli uomini di buona volontà si aprono le porte del paradiso e della felicità. Bellissima serie da vedere su Rai Play senza lasciarsela sfuggire.
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