giovedì 5 settembre 2013

CON LE ARMI CHIMICHE, SCATENATO E' L'INFERNO.

E' il momento di Naomi Watts con la prossima programmazione  nelle sale cinematografiche
del film su Lady Diana ma non solo.
Infatti è di grande attualità il film di Doug Liman, Fair Game, storia di un agente della CIA Valerie Plame, interpretata sempre da Naomi Watts quale inviata in Iraq per indagare sulle armi di distruzioni di massa (chimiche e gas nervino oggi alla ribalta con la Siria).
Avvalendosi della collaborazione del marito Ambasciatore Joseph Wilson (Sean Penn) che nulla aveva trovato, faceva una clamorosa rivelazione al New York Times a cui suggeriva che la minaccia irachena fosse stata gonfiata per rendere più accettabile la guerra con quel Paese.
A seguito di questa presa di posizione la carriera della Plame venne completamente distrutta, ma lei rinasceva con le memorie del suo libro nel quale rivelava tutti i particolari della indagine svolta in Iraq.
Sempre più spesso il cinema affronta il tema della guerra in Iraq dopo aver lasciato da parte quella dell’Afghanistan, per manifestare simpatia e solidarietà a quei Paesi così sminuendo le responsabilità di Saddam Hussein di Al Qaeda e dei Talebani.

Sì perché se in teoria essere contro la guerra si esaltano i valori della nostra democrazia di fatto significa essere dalla parte del nemico. Perchè l’Islam così come inteso da loro (Al Qaeda e Talebani), è nemico dell’occidente.

Non è difficile da capire ma i popoli di buona volontà si ostinano a non assimilare.  Giustamente perché portare avanti delle idee di pace e uguaglianza è sinonimo di lungimiranza e saggezza.
Quella saggezza che avevamo osservato in Obama dopo la sortita della Moschea sulle ceneri delle Due Torri, per favorire i musulmani nel processo di pace e di pari diritti? Perché questa è l’America.
E perché questa è la Libia ce lo diceva Gheddafi presentandosi nel nostro Paese con tutto il suo seguito, preferendo dormire nella sua tenda piuttosto che fra le comodità di un nostro albergo di lusso.
Perché questa è la Libia, intanto. Poi l’Islam verrà dopo, stiamo certi, perché l’Europa è pronta per riceverlo.
I segnali c'erano già ed anche sotto agli occhi di tutti, con una schiera di giovani ragazze occidentali per allietare le sue comparsate allestite al solo scopo di farle indottrinare.
Nessuno aveva messo in discussione la volontà di mantenere buoni rapporti con la Libia per favorire gli scambi commerciali e frenare l’ondata dei clandestini, ma quello che non  si spiegava era proprio questo show di giovani fanciulle occidentali, allestito intorno. (Del resto è una mania anche del nostro Premier a Palazzo Grazioli dove organizzava feste circondato da sole donne, così come ebbe a testimoniare la D’Addario).

Sarebbe stato curioso sapere cosa ne pensassero negli altri Paesi, ma non è stato necessario vedendo quanto se la ridevano la Merkel e Sarkozy al solo nome di Berlusconi.
Un banchiere tedesco tempo fa aveva illustrato uno scenario inquietante del prossimo futuro con l’invasione di moschee e donne col velo.
Se si va avanti di questo passo io credo che avesse ragione perché la maggior parte delle mussulmane che vengono in Europa lo adottano anche se nei loro paesi non lo portavano.
Non è un mistero, è solo per rimarcare un’appartenenza, una sorta di orgoglio delle proprie radici che comunque non è da condannare.
Fra una musulmana liberata e una col velo io preferisco quella col velo.
Di donne senza velo ne abbiamo fin troppe. Ci vogliono anche loro no?  Poi in seconda o terza generazione le cose cambieranno sicuramente in modo graduale e naturale, così come è stato per noi Italiani quando siamo emigrati.
Comunque secondo me il problema non è velo non velo, Islam non Islam…Il vero problema è l’educazione al rispetto reciproco che, come al solito, deve cominciare dalle scuole, obbligatorie anche per i bambini senza permesso di soggiorno. Cominciamo da qui…
Quanto alla Siria se ci saranno le prove inoppugnabili delle armi di distruzione di massa dovrà aspettarsi un attacco perchè ormai Obama non può tornare indietro in nome della Pace.

Dunque a costo di scatenare l'Inferno? Con le armi chimiche di distruzione di massa l'Inferno si è già scatenato.
Per scomodare la Bibbia ci sono profezie che parlano dell'arrivo della Grande Tribolazione nella quale si troverà la Terra senza indicare il periodo ma anticipando alcuni segnali primo fra i quali quello a indicare che si alzerà l'umanità in coro per implorare Pace e Sicurezza..
E' molto inquietante tutto questo. Non so se credere per cui sarebbe il caso di approfondire il tema per interpretarlo nel giusto modo perchè ci trovo delle contraddizioni:
Per esempio in altri versetti Dio promette che mai ci sarà un nuovo Diluvio Universale sulla Terra.
Diluvio no ma Tribolazione sì? Insomma Dio non dovrebbe fare il furbetto...Non è da Lui.
Per cui urge una traduzione corretta in attesa di scatenare l'Inferno!




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