giovedì 15 marzo 2018

UNE MERCERIE?MERCI BEAUCOUP


Negli anni passati le signor-bene quando decidevano di mettersi a lavorare si facevano aprire dal marito impòrenditore una boutique o una merceria con tanta “passamanerie” tutta francese dove comunque a primeggiare erano i bottoni gioiello quasi tutti provenienti dagli atelier dell'haute couture romana.
Fallite entrambe sia boutique che mercerie perchè le grandi firme sono tutte finite negli outlet o nelle bancarelle di mercato insieme agli articoli di merceria di genere spiccio e dozzinale, solo queste ultime stanno tornando in auge perchè la prossima tendenza primavera-estate punta molto sul bottone il quale, e questa è una curiosità, le ragazze di oggi a differenza delle mamme e nonne, non sono più capaci di attaccare. Batsa un sms.
Infatti gli sms sono veloci, siglati e in pochi tasti sintetizzano un discorso che solo l'interessato riesce a comprendere come una sorta di linguaggio cifrato delòle spie delle grandi guerre (Mata Hari per esempio è stata fregata dalla traduzione di messaggi con inchiostro simpatico di un solerte funzionario deri servizi segreti)  e delle guerre fredde.
Ma tornando alle mercerie le più accattivanti sono sempre state quelle francesi, con i fiocchi, i pon pon, i pendagli a pennello le bordure i nastri per strizzare i bustier (le gabbie che coprivano il busto delle signore torturandole posizionate sopra le crinoline) i grogré ricamati con fiori di campo o stelle alpine tirolesi, erano una festa per gli occhi.
Mademoiselle Chanel aveva cominciato la sua carriera facendo la modista in un laboratorio dove la passamaneria si arricchiva per corredare cappellini con piume, fiori, nastri e orpelli vari delle quali Coco si disfava  mettendole in gabbia restando fedele a bordure ricamate, e bottoni dorati con perlas incastonata a corredar modelli in tessuto a trama larga e a filo a ricciolo che emergeva, creando i mitici tailleur che hanno imperversato fino alla fine degli anni 60 per poi rinascere  innovati e scanzonati con Karl Lagerfield il quale accompagnava le giacche a minishorts mentre la testimonial d'eccellenza di uno stile tradizionale e molto chic è Caroline di Monaco.




Oggi le modiste creano cappellini originali personalizzati e unici,  sono ancora in voga soprattutto in Inghilterra alla Corte dei Windsor, l'ultimo baluardo di uno stile antico che sta rivoluzionando Meghan Markle con il cappellino a tamburello di Mademoiselle Coco.
 E tutto torna perchè persino Kate, famosa per i suoi capopellini senza comunque riuscire a rubar la scena né alla regina né a Camilla (guardare le foto per credere) si è convertita a Chanel così come ha dimostrato nell'ultima visità alla Corte di Svezia.


Con la calata dei cinesi e indiani la passamaneria restava un sogno nel cassetto preferendo decorare gli abiti con ricami a macchina alla quale ha dato un imprinting molto significativo Dolce e Gabbana con le sue decorazioni floreali  di pannolenci attaccate direttamente al tessuto ad effetto strepitoso esaltato da Melania a Taormina per omaggiare il made in Italy.

Così la passamaneria sta uscendo dai cassetti pieni di muffa delle mercerie dei borghi delle città  ammesso che ne esistano ancora perchè la vendita al minuto di questi articoli sono sempre più rari anche in piccole città acquistati per decorare abiti da cerimonia  a differenza per esempio di Parigi dove sono numerose nel Quartiere Latino o nei borghetti del Lungosenna vicine a negozi di libri ed oggettistica.
Tutto questo per dire che è un settore che potrebbe rifiorire dopo essere stato dimenticato da un decennio a questa parte perchè la moda sta riscoprendo il gusto dell'artigianalità del lavoro fatto a mano non tanto nella confezione su misura quanto nel personalizzare un capo con il décor a piacere.
Metti un fiore qui, una spilla là una bordura alla giacca un fiocco alla camicetta che il capo diventa originale e unico. L'Importante è avere fantasia gusto e stile. Non è facile. Una signora grassa per esempio voleva un fioicco intorno al giro vita perchè l'aveva vitsa nel figurino senza pensare che sulla sua persona avrebbe avuto un effetto da uovo di Pasqua. Niente da fare, lei voleva il fiocco ed è uscita dalla merceria felice. Come una Pasqua appunto.



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