venerdì 9 marzo 2018

OSCAR E RED CARPET


Agli Oscar 2018 ha vinto come da previsioni Frances Mc Dormand la quale ha sbaragliato attrici giovani e fichissime come Margot Robbin
Sul Red Carpet tanto colore per mettere un filo da parte le molestie che comunque sono state riesumate dal presentatore facendo un ritratto dellì'uomo ideale rappresentato dallo stesso Oscar: silenzioso, tiene le mani a posto e soprattutto non ha il pene. Zac! Le donne hanno raggiunto la parità.
Allora aveva ragione Catherine Deneuve quando diceva “Lasciamo agli uomini la libertà di importunarci” per evitare di essere intolleranti come delle femministe castranti così come incarnate in primis da Bette Davis alla quale spetta il battesimo alla statuetta degli Academy Award perchè quando l'aveva ricevuta per Eva contro Eva aveva esclamato caustica  “assomiglia al mio compagno Oscar”.

Bette Davis era un'attrice di carattere tosto che incarnava sempre una femminilità imperiosa ed autoritaria così come ben rappresentata nel film di cui sopra tradotto poi in strega  con Che fine Ha Fatto Baby Jane dove metteva sotto un'altra attrice di razza come Joan Crawford anche se poi non le riusciva di impedire alla sua cameriera (Anne Baxter) di farle le scarpe rubandole la parte a teatro in Eva contro Eva. Un match fra dive dove comunque emergeva con un solo flash Marilyn Monroe in versione comparsa sconosciuta la quale prendeva il volo sbarragliando tutte.
La cerimonia degli Oscar per chi l'avesse seguita su TV8 è stata noiosa quanto quella del David di Donatello per cui se non ci fosse la sfilata del Red Carpet ad incuriosire nessuno seguirebbe la premiazione in diretta in Tv.

Così è per tanti Festival da Venezia a Cannes passando da quelli di Toronto e di Torino o tanti altri minori dei piccoli quartieri di città dove imperversano ancora i Cineforum di passata memoria avendo raggiunto il clou negli anni 60 e 70 quando si andava al cinema  della parrochhietta per fare circolo e riflettere sul tema con il Prete al centro che traduceva la libidine delle scene hot secondo l'ottica stressata dell'azione cattolica.
Il Red Carpet è indispensabile per l'industria del cinema perchè la sfilata dei divi vale molto più del film stesso. Un po' come succede con i promo che a volte sono assemblati  ad arte come piccoli gioielli  montati con scene in sequenza come una sorta di pietre miliari che danzano insieme alla colonna sonora e citazioni forti imprimendo allo spot  una vitalità dinamica molto accattivante, più dello stesso film.

Vedasi per esempio Ave Cesare dei Fratelli Cohen nei quali i personaggi fra un tip tap un tuffo alla Ester Williams in piscina, una papera e un ammiccamento della bonazza di turno, hanno fatto del film un capolavoro annunciato ma non all'altezza quando è stato visionato.

Così pure Tango Gigolo' interpretato da Woody Allen e John Turturro in coppia lesbo-choc con Sharon Stone e Sofia Vergara insieme per una quadriglia in tango asdsassino che faceva scintille girando oscenamente  inotorno a un palo che come una sorta di “pistolone” la faceva da padrone in mezzo alle due coppie, entrambe gay.
         https://www.youtube.com/watch?v=w5jKpTJ6WwM
Il promo accendeva la scintilla dell'eros che come un fuoco di paglia si spegneva con il film un filo soporifero ma intanto gli arlocchi erano accorsi al botteghino.
Questo è cinema bellezza ed il Red Carpet è lo specchio dello Star-System  Hollywoodiano dove c'è posto anche per il cinema indipendente e quello dissidente con la pernacchia d'oro.


La sfilata delle Star è stata ammirata come al solito facendo emergere Nicole Kidman in un abito bluette eccentrico di Giorgio Armani. In realtà  il modello circolava già negli anni 80 come si evince dal modellino in foto. Questo per dire che anche grandi stilisti copiano dal passato dove in fatto di moda tutto è già stato inventato.
Così è per il cinema ma la tendenza ad ispirarsi ai grandi autori ormai è giunta al capolinea includendovi anche remake e classici innovati e corretti perchè l'originalità che accoglie consensi è rappresentata dalle storie vere come 3 Manifesti ad Ebbing. Missouri o quelle fantasiose come La Forma dell'acqua”premio Oscar Miglior film. Ogni storia di vita o di cronaca è sempre un tema a parte per cui l'ispirazione nel filone della quotidianità delle persone non si esaurirà mai dando la possibilità agli sceneggiatori di scrivere storie uniche e irripetibili così come lo siamo tutti noi perchè quando uno viene a mancare lascia un vuoto incolmabile. La sacralità della vita è custodita in ogni essere umano ed a nessuno è concesso di porvi  fine vantando diritti e proprietà  del quale solo il Creatore ha l'esclusiva.

Infatti il messaggio del film £ Manifesti a Ebbing è molto significativo là dove con le armi in mano i protagonisti Frances Mc Dormand (oscar migliore attrice) e Sam Rockwell .(oscar Miglior attore non protagonista) si fermano per riflettere su un'azione di vendetta basata su un indizio. Fossero stati tre  scattava il reato come recita “il serial” della signora in giallo con Angela Lansbury,  per cui saggiamente hanno preferito rallentare la corsa verso una condanna sommaria.
Così tra sfilate e messaggi l'Oscar è sempre l'evento cher farà tendenza: è silenzioso tiene le mani a posto e non ha il pene. Visto al positivo è solo perchè è in riposo, per poi fare una sorpresa a piacere:  carramba, olé!

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