giovedì 22 marzo 2018

SU RAI UNO IL TRIONFO DEL CINEMA ITALIANO


Mediaset ha deciso di riesumare il Telegatto per premiare i programmi tv. Un evento che aveva sempre raccolto consensi perchè un filo più vivace di quelli RAI, questo va detto che con il premio della regia televisiva ereditata da Daniele Piombi al quale per generosa concessione concedoino un flash di presenza sul palco ogni anno, mette sempre un filo di tristezza, così come tutte le altre premiazioni incluso il David di Donatello il quale più che una festa sembra un funerale.
Quest'anno è stato presentato da Carlo Conti sempre una garanzia di successo ma nonostante la sua presenza la cerimonia è stata mesta e soporifera. Molto meglio allora quella istituzionale con il Presidente Mattarella con due parole di incoraggiamento e di stima evvai a fare cult-movie. Sì è una parola.
Il Cinema italiano anche se molto prolifico non decolla a livello internazionale per cui rimane circoscritto nel territorio italiano  fra commediole regionali di serie “semo gente de borgata”, gags dei comici di zelig e di tutti quelli a seguire della Tv su questo filo conduttore, con tentativi noiosi di tradurre il cinema in teatro (The Place, il quale comunque giustamente è stato premiato per effetto luci e fotografia perchè veramente azzeccato), la mafia in musical di Merola memoria, i quali hanno un seguito nelle sale delle location rappresentate nello schermo. In Sicilia fanno un pieno di siciliani, a Napoli di Napoletani a Roma di Romani e così via...


Il David di Donatello sembrava una sorta di Telegatto tendenza perchè i felini erano molto presenti nella serata con Il Gatto in Tangenziale di Paola Cortellesi che ha recitato un monologo sulle parole che discriminano i sessi facendo molti esempi tra i quali un gatto morto al maschile è morto, mentre al femminile è una gatta morta. Una mignotta. Tutto per puntare il dito sulle molestie un tema nolto attuale nel quale se ne sono dette di ogni. Un altro premio è andato alla Gatta Cenerentola, film d'animazione dopodichè è stato chiuso con i gatti per dare spazio alla Guest star Steven Spielberg per dargli un premio alla carriera. Ne aveva bisogno? No, ma un viaggetto a Roma tutto pagato lo ha reso felice così come è stato per Diane Keaton la quale si è presentata molto ironicamente in una sorta di caricatura di sé stessa come interprete di Io e Annie di Woody Allen per il quale è stata per anni la musa nel passato.L'attrice ha sempre avuito parole di ammirazione per Woody che lui non ha ricambiato nel docu per il suo 80 compleanno dove diceva di non ricordarla più per cui l'attrice giustamente ha alzato il suo indice di gradimento verso Al Pacino con il quale ha girato la serie del Padrino.


Spielberg si è dilungato nel discorso citando Fellini come suo autore preferito e qui gatta ci cova con  Fellini felini...i gatti del Colosseo, le gattare... chat! Si girano i maroni. Nulla contro i gatti per carità. Mettersi contro le gattare è peggio che subire una molestia.
La serata è trascorsa così in sordina perchè a cantare il tema delle colonne sonore sono state chiamate tre  perle di cantanti che hann sussurrato canzoncine a bassa voce, piano piano come fossero nenie per dormire. Infatti, il palpebra pesante  insieme allo sbadiglio (giusto per non far discriminazioni) non sono tardate ad arrivare.
La serata si è conclusa con il premio al film Ammore e Malavita una sorta di Gomorra in musicarello napoletano, simpatico esperimento e nulla più.

Di positivo c'è da dire che i nostri attori e attrici sono molto bravi e di alto livello insieme agli addetti ai lavori come fotografi costumisti scenografi e ambientalisti (le location sono molto importanti) per cui meriterbbero uno sforzo in più da pare di produttori registi e sceneggiatori nel rinnovare il cinema italiano made in Italy senza dover ricorrere all'escamotage di star Hollywoodiane o iInternazionali onde evitare l'effetto “gatta morta” così come era avvenuto a suo tempo con Alberto Bevilacqua il quale con Questa Specie di Amore aveva affiancato ad Ugo Tognazzi Jean Seberg “pantera nera” nella vita e “Gatta Cenerentola” sul set perchè spariva dalla scena.


Ci sono felini e felini tra i quali anche il Leone che rimane il trofeo del Festival di Venezia dove si fanno ponti d'oro ai film stranieri mentre le stelle del cinema italiano stanno quasi sempre a guardare.


Vabbè per fortuna, infatti in sala si è notata anche Jasmine Trinca interprete del film Fortunata, poi c'è il David di Donatello che mette tutti in nomination, con a seguir la festa dei Telegatti. Così cinema e fiction tv sono serviti.


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