Il Cartellone Pubblicitario al Ballo della Rosa con Art Déco ci introduce sulla via di quell'arte antica dei primi novecento che dopo la grande diffusione degli anni trenta venne dimenticata perchè considerata troppo Kitsch.
Nel film La Gatta sul Tetto che Scotta c'era una cantina meravigliosa con oggetti di antiquariato che il ricco padrone di casa aveva raccolto nei suoi viaggi nel mondo.
Ma erano gli anni 50 e cominciava la febbre del made in Europa invasa da americani ricchi che comparavano di tutto. La classe media invece utilizzava le cantine per fare tavernette-giochi per i ragazzi mantenendo piccoli spazi per gli attrezzi del brico e giardinaggio perchè il vino non usava mentre ammassavano tutto nelle vecchie soffitte che diventavano un vero e proprio rifugio delle meraviglie, con bauletti e vecchi armadi a raccogliere i ricordi di una vita.
Fra i più gettonati sempre e comunque gli album di fotografie dove gli americani sono diventati maestri nel realizzarli facendone una vera arte del riciclo. Si chiama Scrapbooking ed è un'arte antica nata in Europa asportata in America dove ha trovato grande fortuna, a tutt'oggi è uno degli Hobby più famosi degli Stati Uniti.
Il termine Scrapbooking sta ad indicare i libri di ritagli che, realizzati con carte colorate, ospitavano fotografie ricordi di viaggio pensieri e poesie.
Per realizzare questi piccoli capolavori sono sorti molti laboratori per insegnare a dare vita alle proprie idee creative realizzando progetti originali.
Un'ottima opportunità di lavoro per tanti giovani che, non trovando il lavoro fisso, possono inventarsene uno orientandosi su questa linea creativa, organizzando poi anche dei corsi, che sta prendendo piede in tutta Europa. Curiosamente proprio là da dove era partiota e poi dimenticata.
In ogni città ormai si vedono spuntare sperando che questa idea originale si diffonda anche in Italia non solo a livello di hobby ma anche di negozi.
Da segnalare a Parma è Lo Scrigno di Carta che ha sede in Borgo delle Colonne.
Andare per vedere i piccoli capolavori realizzati in album o contenitori dove ogni pagina è un sito e l'insieme di siti una sorpresa. Bellissima idea!
PRINCIPE WILLIAM. E' biondo, è alto è bello e dice sempre sì. A Kate Middleton.
Un tempo il principe William era il nipote prediletto della Regina Elisabetta e figlio prediletto del principe Carlo erede al Trono ma da quando ha impalmato Kate Middleton nel cuore della Regina è subentrato Harry lo scavezzacollo.
William dai Windsor è passato ai Middleton dove p
raticamente vive la maggior parte del suo tempo dedicandolo esclusivamente a Kate e al piccolo George in attesa del nuovo arrivo a breve.
Curiosamente Kate sta attraversando un periodo di calo della popolarità tra i Windsor, anche se non tra il popolo come lo era stato per Diana, perchè non si adegua alla regola numero uno che i piccoli rampolli debbano essere educati rigidamente secondo le regole di Casa Reale per dare una formazione principesca in quanto posizionati fra i primi eredi al trono in linea dinastica di successione al trono.
Il principe Carlo e la duchessa Camilla invece stanno prendendo sempre più spazio verso il trono della Regina Elisabetta anche se non sono molto popolari fra i sudditi perchè ormai stagionati e su di età e dunque non in grado di rinverdir la monarchia. Carlo e Camilla sono comunque molto amareggiati con Kate perchè ha sottratto loro il piccolo George ben determinata e intenzionato ad allevarlo secondo i principi che la sua famiglia ha inculcato a lei. Che non sono comunque da scartare visto il risultato ottenuto con le due sorelle Kate e Pippa. Le quali nel fatto di saper vivere “con classe da sciorette” possono dar lezioni a tutti.
Quello che stupisce ma non più di tanto è vedere il principe William sempre sorridente e remissivo come se avesse relegato a Kate il ruolo di Capo Famiglia. Una famiglia che evidentemente al principe William ha offerto più calore di quanto abbia trovato in casa Windsor per cui non è da biasimare la sua totale dedizione verso la moglie sempre sorridente in pubblico proprio come una futura regina di classe scioretta.
Pazienza se poi in casa sbotta facendo fuochi e fiamme deridendolo perchè ha pochi capelli o perchè è troppo timido. Quel che conta è portare avanti la favola della coppia più ammirata nel mondo. Più che una ventata d'aria fresca, un business per la monarchia.
PRINCIPESSA CHARLOTTE.Charlotte Casiraghi non si vede più a Montecarlo. Era assente dal balcone anche quando Alberto e Charlene avevano presentato i loro due gemelli a tutto il popolo monegasco. Vedremo se al Ballo della Rosa, evento importantissimo per la famiglia Grimaldi promosso a suo tempo dalla principessa Grace perchè amante delle rose, sarà presente insieme alla madre Carolina ed al suo compagno con il quale non si sa se conviva oppure no.
Charlotte è una principessa molto riservata che fa vita privata dividendosi fra Parigi New York con puntatine a Montecarlo giusto per salutare lo zio Alberto o riunirsi con i fratelli e le loro compagne la cui preferita è Beatrice Borromeo che presto diventerà sua cognata.
Anche lei più che con i Grimaldi va d'accordo con i Casiraghi, specie la nonna che va a trovare spesso in Brianza mentre con le cugine figlie di Stephanie, ed in particolar modo con Pauline che sembra diventata una temuta rivale, non scorre buon sangue.
Il principe Alberto ha il suo daffare nel mettere d'accordo tutte le donne del suo casato a cominciare da Charlène che con le due cognate Caroline e Stefanie sta facendo bizze per prendere il posto della principessa Grace. Il quale spetta invece a Caroline la più amata da tutti i monegaschi per avere la classe innata della compianta Grace. Mai una sbavatura, mai un filo fuori posto o un vestito casual che sembri pescato dall'armadio, Caroline è la vera regina di Monaco anche se comunque Stephanie resta la più simpatica nonostante il viso sia invecchiato e indurito portando i segni di una vita spericolata dove non si è fatta mancare nulla, vizi compresi. La famiglia di Monaco è sempre molto in vista fra le corti europee ma quello che si nota è che a Monaco si sorrida poco facendo sempre e solo sorrisini di circostanza come quelli di Alberto e Charlène che fanno coppia tenera e dolce quando invece sono due giovani sportivi di grande stazza per cui dovrebbero sprizzare energia da tutti i pori. Così pure per Charlotte sempre in perenne musetto difficilmente con il compagno a fianco dal quale ha avuto un bambino Raphael. L'Unica volta che si è scatenata è stato l'anno scorso con Mika al ballo della Rosa. Ma è passato un anno e attualmente la si vede solo negli spot di Gucci...sempre col quel musetto delizioso come a dire non cago nessuno. Anche Gad Elmaleh? Così si sussurra...ma il vento del gossip cambia continuamente.
Di storie di sesso è ormai pieno il cinema. Quello che manca sono le passioni d'amore, vissute nell'estasi dell'anima e nei tormenti della carne bruciata dal fuoco di un forte sentimento. D'Amore.
Tutto questo è raccontato nel film Suite Francese incentrato su una storia d'amore fra una donna francese (Michelle Williams) ed un Ufficiale tedesco (Matthias Schoenaerts) con sottofondo gli orrori della guerra fra resistenza, rappresaglie, intrecci misti sessuali molestie e torture perpetrate anche alle donne.
In primo piano, e non si fa per dire, è comunque il rapporto che si sviluppa sempre più fino ad esplodere in baci appassionati facendole sentire da parte di lui quanto fosse duro nel comandare ed intuire tutta la tenerezza che aveva racchiuso mentre le sussurrava piano: “Vedrai che uomo sarò per te quando non farò più il soldato” . Il bacio galeotto esplode dopo essersi scambiati un foglio con le note romantiche suonate sul pianoforte di lei di un brano da lui composto “suite francese” appunto che fa da preludio al rapporto romantico ed appassionato della coppia innamorata dopo aver vinto la diffidenza della sposina col marito al fronte.
https://www.youtube.com/watch?v=eKuZoP_5rQE Ma è una diffidenza manifestata più per paura della suocera prepotente e arcigna (Kristin Scott Thomas)che veglia sulla sua virtù di fedele “vedova bianca” , piuttosto che per una vera repulsione per un nemico dai i modi educati e civili che invece lo rendono affascinante ai suoi occhi.
Il rapporto fra le due donne è molto teso perchè il matrimonio fra il figlio e la nuora è stato troppo frettoloso e combinato per essere solido, rompendosi del tutto quando la sposina scopre, con una soffiata in lettera anonima, che il figliolo tanto adorato aveva una relazione con un'altra.
In tempo di guerra la gente dimostra la sua vera faccia ed in questo piccolo Paese di Bussy, così come in tante altre località invase dai tedeschi, comincia a comportarsi molto male inviando missive anonime all'Ufficiale ospite delle due donne.
Inutile dire che in questa guerra la gente ha tirato fuori peggio di sé perchè era disperata e spaventata e le regole di convivenza civile erano sovvertite facendo insorgere delazioni di collaborazionismo stante il rigido sistema di classe che metteva le persone le une contro le altre, perchè ci sono stati anche episodi di eroismo. Da parte di entrambe le parti.
Infatti, dopo un episodio di rappresaglia i due innamorati aprono gli occhi mettendoli di fronte alla dura realtà di una guerra che li vuole solo nemici.
Una cruda realtà che alla fine, le due donne insieme all'Ufficiale, riescono a superare con un atto di coraggio nel salvare un contadino che ha fatto resistenza in quanto marito oltraggiato da un Ufficiale tedesco che lo voleva far arrestarsi perchè “...così mi scopo tua moglie”.
Il finale del film viene lasciato in sospeso per non togliere la speranza di un possibile incontro tra i due dopo la Pace, ma l'autrice del racconto di vita vissuta dal quale è stata tratta la sceneggiatura del film, Iréne Nemirovsky, è morta ad Auschwitz nel 1942.
Il film è ambientato invece agli inizi degli anni 40 quando i Tedeschi ancora si sforzavano di dare una parvenza civile, anche se militarmente dura e punitiva, alla convivenza invasiva per poi scatenarsi negli anni a venire facendo razzìe di opere d'arte e cibo, con stupri di massa e barfbare uccisioni di civili inermi. Questa è la guerra bellezza, uguale in tutte le sue manifestazioni.
Molto bravi gli interpreti a cominciare da Kristin Scott Thomas che sempre più spesso interpreta ruoli di donna dura ma in fondo dal cuore tenero portandosi addosso il personaggio che l'ha resa accattivanmte al grande pubblico di Fiona nei 4 Matrimoni e un Funerale, molto convincente come suocera matriarca da incutere terrore e rispetto da parte dei fattori sottoposti e soprafattori nemici, mentre Michelle William si ripropone ancora come vittima timida e sensuale ma di grande sex appeal, nel quale alla fine ha un sussulto di generosità e coraggio che la riscatta togliendosi di dosso i panni dell'oca sempre triste,esaltati con il biopic di Marilyn Monroe. La rivelazione invece è Matthias Schoenaerts, in un dualismo molto affascinante
che ha conquistato non solo Michelle perchè ha inchiodato anche il grande pubblico galvanizzato dai suoi modi educati e gentili e dalle parole dolci strimpellate piano trasformatesi poi in un urlo bestiale: “Attenti!” da far rientrare tutti dentro i ranghi. Dei soldati tedeschi. Un urlo che a tutt'oggi mette ancora paura nonostante siano passati settant' anni dalla fine della guerra.
Il film è girato con una tecnica che si avvicina molto alle fictions con insistenza sui primi piani e sequenze al rallenty che comunque hanno un loro perchè: lui la guarda, lei gli sfugge, lui le suona la suite lei lo sbircia dalla porta, lui la insegue lei è titubante, lui la invita a bere un bicchiere di vino e lei accetta guardandolo negli occhi, prima in silenzio e poi entrambi raccontandosi le reciproche infelicità coniugali. Ma quando lui le dona lo spartito è allora che si riconoscono come anime gemelle e la musica suona come una melodia romantica che accompagna il crescendo della tensione erotica fino a sbocciare quando si allacciano carnalmente (senza avere il tempo di consumare) per poi lasciarsi, rincorrersi di nuovo e dichiararsi il loro amore con una frase che la dice tutta sulla drammaticità del contesto: “Prenditi cura della tua Vita” le dice lei “E' preziosa per te?” “Si”.
Che bel film, dolce romantico struggente: qualche fazzoletto ad asciugar la lacrima e il The End mi apre gli occhi sul quotidiano che mi aspetta apprestandomi a tornare verso casa. Casa dolce casa.
Il tema suocera e nuora è molto attuale: non è gettonatissimo solo a Forum che in queste diattribe familiari ci marcia che è un piacere, ma anche fra i vip perchè anche i ricchi litigano. Platealmente e alla grande, facendo impennare l'audience.
E' il caso di Simona Ventura e Mara Venier che avendo sposato rispettivamente il figlio ed il padre di un ricco casato si sono calate nei ruoli familiari di nuora e suocera. Dapprima amabilmente poi cominciando a far trapelare gli screzi fra le due prime donne in tv che hanno cominciato a dirsene di ogni a mezzo stampa.
L'accusa principale tra la suocera Mara verso la nuora Simona è che non sia sincera come a rivelar che lei stia a vegliare sulle virtù di moglie fedele del suo amato figliastro. La gelosia fa brutti scherzi specie quando ci sono in ballo carriere di prime donne che sia per Mara che per la Ventura pareva si stessero avvicinando al declino.
Mara Venier infatti dopo essere stata cancellata dai palinsesiti della Rai che non le aveva rinnovato il contratto per nessun talk, ha trovato asilo dalla Maria De Filippi dove si è scatenata mettendocela tutta come giurata dell'Italian's go Talent come ai tempi degli esordi a Domenica In quando si metteva in luce con successo rivelando che il segreto era tutto nell'essere se stessa. Stessa sorte per Simona Ventura che lasciata la RAI era emigrata a SKY perdendo visibilità e fans che invece ha ritrovato numerosi alla Tv albanese Agon Channel, emittente lanciata in apertura da una testimonial Nicole Kidman spaesata esattamente come quando era venuta in Italia dalla De Filippi a C'é posta per Te.
Le vicissitudini televisive devono aver inasprito i rapporti tra le due, Mara e Simon, che non perdono occasione per fare tiri incrociati con qualche scivolata o gaffe: la Ventura dicendo alla Bignardi che ci sono scarafaggi che non sono degni di attenzione (parole più parole meno) mentre la Venier rispondendo che almeno lei per lavorare non era dovuta andare in Albania.
Parole da casalinghe disperate più che da conduttrici di reality o talk che si sono tradotte anche in una gaffe per Mara Venier quando si è lasciata andare, come ospite all'Isola, contro Rashida contestata dai giovani sbottando in un “Ma vattene che sei una vecchia suocera” suonato come una sorta di messaggio trasversale parlo a suocera perchè intenda nuora (Simona) segnando così un clamoroso autogol: zero a uno in favore della Ventura. “Quelle che il calcio...!” Quando si dice che il reality è superato dalla realtà.
Non contenta del punteggio Simona Ventura, perchè il suo motto non è tanto essere se stessi ma non mollare mai, domenica scorsa quando era ospite da Fabio Fazio ha annunciato il suo nuovo reality in Albania che avrà come tema Il Contadino Cerca Moglie. Un chiaro messaggio, a lingua fuori come usano le teen agers, alla sua rivale Cristina Parodi che a suo tempo aveva presentato The Bachelot ovvero il principe-rampollo cerca moglie volendo darle una solenne lezione da conduttrice in gamba. Infatti The Bachelot era stato un floip clamoroso, decisamente soporiferop che non era stato cancellato dai palinsesiti solo per rispetto alla Parodi allora Lady di Canale 5.
Insomma dopo Mara Venier, Simona Ventura ha sistemato anche la Cristina.
A sistemare lei, la Simona, invece ci ha pensato la Tv Albanese che per il momento ce l'ha piccolo. Il network. E mica grosso come un cobra... Uno X per Cristina Parodi. Begame, begame mucho...! X come x factor.
Marco Tronchetti Provera tempo fa aveva detto la sua:
Il Calcio è il cuore,
la Macchina è la testa.
Mi permetto di dissentire.
Intanto così dicendo sottovaluta l’importanza delle gomme, che un “pirellone” come lui non dovrebbe ignorare.
Che il calcio sia nel cuore degli italiani posso capire ma che la macchina sia la testa, no.
Perché come diceva Niky Lauda all’Ing. Ferrari, a guidare è il pilota ed il merito è suo.
Un dilemma che si è perpetrato nel tempo (perché Lauda ha vinto 25 Gran Premi ma i Tre campionati del mondo solo con la Ferrari) sciolto da Michael Schumaker il quale sia con la Bennetton (due volte) che con la Ferrari (cinque volte) ha sempre dimostrato di vincere.Lui.
E’ comunque passato alla Ferrari non per una questione di amore, ma di money.
E il portafoglio sta sempre in basso, non in testa. Questo per dire che io mi intendo di macchine? No, di piloti. Infatti sono nata lo stesso giorno di Niki Lauda. Come dire: gemelli, separati dalla nascita.
Torna di moda il colbacco. Lo vediamo in testa a Lea Seydoux con piumino a scaglie argentate (come una sorta di pesce surgelato alla capitan Findus) mentre girava le scene Spectre della serie agente 007 con Daniel Craig.
Il colbacco non si vedeva dai tempi del Dottor Zivago ad incorniciare a il bellissimo viso di Julie Christie indimenticata interprete anche di Darling e Fahrenheit 451
che lo alternava da quello di Astrakan a quello di volpe.
La Christie è un'attrice inglese che ha sempre fatto tendenza in fatto di moda e di stile avendo per prima lanciato quel grembiulino da baby a quadrettini rossi delle elementari o dell'asilo con collettino bianco sopra il ginocchio diventato un must nei primi anni 70,
Lo stile bambina perversa aveva lanciato una star anticonformista copiatissima dalle francesi con Jane Birkin (qui in bianco e azzurro nel film La Piscina)in testa che aveva lanciato il tipo teen ager pruriginoso, in Italia tradotto da Catherine Spaak.
Curiosamente questo grembiulino l'aveva adottato anche Valeria Marini nei suoi primi anni al Bagaglino con Buccia di Banana penso dove faceva la scolaretta fra i banchi con un fisico giunonico che scoppiava dentro al grembiulino ad effetto grottesco mentre su Michelle Obama fa lo stesso effetto "tale e quale" di Cristina Parodi perchè tradotto in stile bucolico da tovaglia trattoria o da picnic.
Ma tornando al colbacco, il migliore è quello di Lea Seydoux perchè in modello originale di Astrakan una pelliccia molto in uso negli anni 70 poi diventato capo sinonimo di scioretta perchè portato da tutte le signore-bene della medio borghesia quando il visone era ancora un capo inaccessibile di gran lusso, poi diffusissimo negli anni 80/90 insieme alla pelliccia di volpe alle quali aveva fatto da testimonial una giovanissima Monica Bellucci per Anna Bella, tormentone sulla bocca di Alain Delon che lo sussurrava, aprendo la porta e guardandola mentre dormiva, in italiano a pronuncia francese “Anabela' ”.
Il colbacco di Astrakan era molto in voga sopratutto fra gli uomini negli anni 60 perchè evocava lo stile Ussaro molto pubblicizzato con gli sceneggiati su Tolstoji e Dostojewsky come Delitto, Castigo, l'Idiota, Anna Karenina (ultima versioone con Keira Knightley) e tanti altri che spopolavano nella tv in bianco e nero.
In stile memoria ussari rimane anche una canzonetta Kasachiock di Dori Ghezzi in coppia con Wess prima di incontrare Fabrizio De Andrè che la inquadrava come compagna d'alto profilo. Oh perbacco!
Il colbacco si prevede che nel prossimo inverno sostituirà sicuramente i berrettini di lana che hanno spopolato negli ultimi anni.
I comici in Tv non conoscono crisi. La sfilata è incessante a presentarne sempre nuovi e diversi che comunque hanno sempre come modelli di riferimento quelli vecchi e di successo, come Giorgio Panariello, la coppia in panchina Ale e Franz, Ficarra e Picone, Valeria e Katia e così via.
Fra i tanti comici che sfilano emergono anche i presentatori come Claudio Bisio che dopo anni di conduzione del mitico Zelig è richiestissimo al cinema, o come Paolo Ruffini conduttore di Colorado 2015. Anche le conduttrici si sono distinte fra tanti comici che hanno lanciato soubrette come Michelle Hunziker, Vanessa Incontrada e Teresa Mannino.
Su Rai Due piace molto anche la coppia Elisabetta Gregoracci e Fatima Trotta Vs. Gigi e Ross. che viaggiano in sintonia dividendosi i ruoli: quello della soubrette a coscia lunga di Elisabetta e quello tutta pepe di Fatima.
Elisabetta Gregoracci è comunque la rivelazione perchè dall'alto del suo ruolo di privilegiata si è impegnata tantissimo nello show Made in Sud facendosi conoscere al grande pubblico per le qualità di simpatia e di un modo di porgersi semplice e alla mano così come sono tante ragazze del sud e del nostro Mediterraneo.
Si comprende come possa aver fatto capitolare un imprenditore come Flavio Briatore uomo di mondo abituato a frequentare modelle al Top di fama internazionale. Poi giustamente è cascato con Elisabetta Gregoracci perchè aveva tanta voglia di focolare caldo ed accogliente che Elisabetta ha saputo offrire. E la favola continua...
La sfilata dei comici pure. Infatti i migliori, perchè più innovativi, si possono trovare solo su Mtv il canale attualmente più trasgressivo e giovane dove imperversano I Soliti Idioti capeggiati da Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli.
La comicità dei Soliti Idioti è decisamente demenziale ma rispecchia il mondo dei giovani nella loro realtà nuda e cruda trattando temi sociali e sessuali senza far discriminazioni di sorta dissacrando tutte le classi dal clero ai funzionari pubblici, dai gestori di piccole imprese a quelle familiari, passando in rassegna tic e manie dei giovani sportivi e sfaccendati. Sempre comunque con un linguaggio molto veritiero, terra a terra così come diffuso tra i ragazzi con parolacce e vaffan...a gogò.
Molte gagg sono già state viste e riviste ma si guardano sempre molto volentieri perchè sempre molto divertenti. Il cinema non poteva che aprir loro le porte ed infatti loro le hanno spalancate alcuni anni fa con il film I Soliti Idioti dove la coppia Biggio-Mandellio ha fatto l'en plain. Prossimamente è in uscita un nuovo film sulla scia di Non ci resta che Piangere (nel quale Roberto Benigni e Massimo Troisi retrocedevano ai tempi di Leonardo da Vinci) ma in senso inverso perchè il protagonista, il Sommo Vate Dante Alighieri, dal periodo rinascimentale viene catapultato ai giorni nostri.
La commedia è irriverente e dissacrante come nello stile dei Soliti Idioti e sicuramente piacerà ad un vasto pubblico di giovani e famiglie, dove le parolacce ormai sono d'uso comune. Anche se comunque a diffondere il linguaggio scurrile non sono stati i giovani o i cattivi maestri, ma bensì i Politici. E siccome ogni Paese ha il Governo che si merita ai comici è dato il compito di rispecchiarlo esaltandolo in tutte le sue forme “riformate” come la Costituzione (meno lavoro più Cabernet) ed i Poemi Danteschi tradotti da Roberto Benigni.. Da qui ai Soliti Idioti il passo è breve. Da ubriacarsi di risate al cinema, prossimamente, con La Solita Commedia-INFERNO.
Metti la scena al centro, con tutti gli attori della vecchia guardia, da Gassman ad Albertazzi, da Arnoldo Foa a Lilla Brignone e si pensa subito ai classici. Prima di Shakespeare a calcare i palchi dei Teatri arrivarono i Greci ad inscenar le grandi tragedie che sono state tramandate ai giorni nostri, tratte soprattutto dall'Illiade, Odissea e l'Eneide di Omero oppure da autori come Sofocle che con il classico di Elettra si ispirava alla famiglia di Agamennone e Menelao ai quali faceva capo Re Argo fondatore di Micene città che diede origine alle triadi Cheope Kefren e Micerino, tradotta in una trilogia da Eugene O'Neil autore contemporaneo con il Lutto si Addice ad Elettra. Dopo i monologhi di Memorie di Adriano Imperatore interpretato da Giorgio Albertazzi o La Vedova di Socrate di Franca Valeri non abbiamo assistito ad altre performances classiche greche.
Le quali sono invece ancora molto rappresentate nei “teatri all'aperto” in quelle numerose Arene sparse in tutta la nostra Penisola dal Centro al sud fra gli antichi ruderi di un passato storico greco-romano fondatore della Repubblica di Roma delle cui origini si trovano numerose testimonianze fra gli scavi archeologici sepolcrali degli Etruschi insediati al Centro Nord, fra Toscana ed Abruzzo.
Ultimamente il cinema ha riproposto molti film ispirati ai classici, dopo il grande successo di Troy abbiamo visto un ritorno ai Titani ed ai Ciclopi e alle leggende sul minotauro e Teseo negli Immortali.
Il cinema si sa fa sempre tendenza per cui anche il Teatro si è risvegliato timidamente, non come i Titani, perchè ritorna con i Classici ma sempre in monologo a scenografia minimal sulla scia lasciata da Giorgio Albertazzi e Franca Valeri come citati sopra.
Molto attesa a Teatro Due la trilogia Classica con Elisabetta Pozzi, allieva prediletta di Albertazzi prima e del regista Walter Le Moli poi che l'hanno forgiata come la grande attrice che abbiamo ammirato nel nostro Teatro. La curiosità però è un'altra (e vedremo se comunque l'allestimento con la Pozzi la soddisferà) perchè, se c'è un grande ritorno ai classici, si nota la mancanza in scena del coro delle Troiane, “le schiave attrici del dramma”.
Non è un canto delle Sirene dell'Ulisse, melodioso ed invitante in una sorta di Tanathos in chiave Erotica, perchè il canto delle Troiane è molto importante per sottolineare la tragedia che si sta delineando nel racconto in un crescendo sempre più pieno di pathos fino al culmine del tanathos. Sofferenza e morte, morte e canto delle Troiane a stendere un pietoso velo. L'ultima volta che l'abbiamo sentito, intendo un pubblico vasto e non di nicchia dei frequentatori delle arene in rudere, è stato al cinema con il film La Dea Dell'Amore di Woody Allen nel quale il regista, sposato con una donna intellettuale e raffinata intenditrice d'arte, andava alla ricerca della madre naturale di un bambino che aveva adottato ritrovandola in una sorta di attrice di base e prostituta part time alla quale dopo varie peripezie ultima delle quali in congiunzione carnale, decideva di non rivelarle l'esistenza del suo bambino. Di pari passo con l'amore e con la morte anche lei alla fine dopo essersi sposata non gli rivelava di aver concepito una bambina in quella loro notte d'amore. Ad alternare le scene fra moglie e amante, si sentiva in sottofondo il canto delle Troiane messo in scena in un'Arena a raccontar la tragedia di Giocasta nell'Edipo Re. https://www.youtube.com/watch?v=lHYawID_H3E
Tragedia sfiorata nel film, ma chiuso in bellezza perchè tutti vissero felici e contenti senza complessi edipici per non aver visto crescere i loro figli naturali.
Tutto questo per dire che i Classici Greci se non sono accompagnati dal Coro delle Troiane perdono quella marcia in più che caratterizza anche l'Opera Lirica. La quale senza il Coro non sarebbe così coinvolgente in tutto il suo melodramma che fa vibrar l'anima e core.
Ci sono attori che sullo schermo sembrano bellissimi poi magari visti da vicini deludono.
Non è il caso di Alessandro Gassman il quale è tale e quale a come lo si vede in Tv o al cinema o ancor meglio a Teatro perchè lui, oltre ad essere prestante, è un attore completo.
Il suo curriculum è tutto elencato sul web per cui voglio esternare le mie impressioni dopo averlo visto in varie performances.
La prima è la Monaca di Monza trasmessa in Tv alcuni anni fa che mi ha fatto scoprire il lato sexy di un giovanissimo Alessandro Gassman impegnato in scene erotiche molto sensuali ed esplicite di una fisicità che comunque non si è mai riscontrata nel padre Vittorio Gassman un grande Leone del cinema d'autore italiano e mattatore del Teatro. Quella fisicità che evidentemente ha ereditato dalla madre Juliette Mayniel attrice francese dagli occhi verdi ammalianti come la maga Circe che ha interpretato nel serial Tv con Bekym Femhiu.
A differenza del padre comunque non mi ha mai colpito particolarmente al cinema, quasi sempre in commediole all'italiana
(tranne poche eccezioni come Caos Calmo) più di serie cinepattone che di costume graffiante come le commedie dei tempi di Vittorio Gassman dirette da grandi registi ormai scomparsi che a tutt'oggi fanno ancora scuola, purtroppo con esiti più modesti anche se la produzione è aumentata. Infatti sono film che vanno e vengono senza lasciare traccia. Alzi la mano chi si ricorda per esempio la trama di Ti Presento un Amico anche se con un grande cast di attori importanti, primo fra tutti Raoul Bova. Il quale è rimasto impresso nell'immaginario grazie soprattutto ai serial televisivi sulla mafia.
Anche Alessandro Gassman in Tv ha emozionato tantissimo perchè restano indimenticate le sue interpretazioni in Piccolo Mondo Antico, molto intensa e drammatica insieme a quella delle partner Claudia Pandolfi e Virna Lisi suocera crudele, e nelle Stagioni del Cuore in un ruolo di grande eleganza da imprenditore del tessile e della confezione dove lo affiancavano una splendida Anna Valle e una capricciosa Martina Stella. Così con drammi tragedie e farse Alessandro Gassman ha accumulato una grande esperienza facendo crescere il suo talento d'attore insieme alla fisicità prestante perchè invecchiando è diventato molto più corposo e interessante assumendo quella statura robusta e ruvida con il quale ha così ben delineato il ruolo del padre zingaro rumeno in Razza Bastarda.
Una rivelazione perchè Alessandro Gassman aveva finalmente il ghigno tagliente e autorevole del grande padre Vittorio Gassman un attore d'alto profilo che non ha mai disdegnato ruoli da bastardo, facendosi ricordare più per quello che per le interpretazioni teatrali perchè anche se sublimi e geniali sono ormai superate come stile insieme a quelle di Carmelo Bene e tanti altri, che hanno segnato un'epoca nella storia del Teatro. In questo momento Alessandro Gassman è presente sullo schermo con il film di Francesca Archibugi Il Nome del Figlio, sempre in una commedia corale e amicale ma un filo complicata e cervellotica giusto per dare spessore all'impossibile leggerezza dell'essere autori italiani oggi.
Quella leggerezza comunque fin troppo caciarona di Baciato dalla Fortuna con il quale Alessandro Gassman quando ha girato a Parma è stato assalito dalle fans per un selfie che lui non ha mai rifiutato prestandosi con un sorriso aperto e allegro.
Di suo padre Vittorio Gassman invece ricordo di averlo visto una sera al Petit Prince poco prima di uno spettacolo teatrale: era triste e solo mentre sorseggiava una bevanda, facendo di tanto in tanto qualche puntatina al telefono a gettone per chiamare qualcuno. Forse Diletta o forse no. Quel che è certo è che rimase indisturbato anche se tutti lo guardavano con reverenziale timore non osando avvicinarlo. Vittorio Gassman il grande ci sedeva accanto ed io vedevo il suo sguardo triste fissare continuamente il telefono come se si sentisse a disagio con tanta nostalgia di casa.
Ma il palco lo aspettava e lui si trasformò facendo la performance come il Grande Mattatore che tutti volevano che fosse. Così è se vi pare, anche se la depressione lo stava sicuramente tormentando.
Ma lo spettacolo deve continuare e lui da gran professionista lo ha dimostrato fino all'ultimo ruggito da vecchio leone della scena.
Emma Thompson in salopette, ovvero la tuta da lavoro più utilizzata in tutto il globo.
L'ha rispolverata dall'armadio sicuramente, e curiosamente la ringiovanisce assai.
Un aiutino glielo deve ever dato anche il divorzio dal marito Kenneth Branagh con il quale ha fatto anche sodalizio artistico e coppia shakespeariana Molto Rumore per Nulla.
Dopo che le strade si sono divise entrambi hanno fatto un percorso di successo, sia come regista (lui ha diretto anche Cenerentola 2015 proprio in questi giorni nelle sale) che come attori divorziati. Lei si è distinta per la aristocratica accoppiata con Anthony Hopkyns.nel film Quel che Resta di Giorno anche se tutti e due calzavano i ruoli di domestici in una sorta di Downton Abbey dove padroni e servi pur restando su due piani sociali molto diversi si comportavano tutti indistintamente seguendo regole ben precise del bon ton nel rispetto delle gerarchie.
Proprio in questi giorni Kate Middleton si è recata sul set di Downton Abbey che tanto lustro sta dando all'Inghilterra con i serial seguiti in tutto il mondo socializzando con tutta la troupe interpreti e addetti ai lavori visitando il laboratorio stilistico dove si è soffermata curiosamente a guardare un modello tipo salopette su tessuto jeans.
Le favole Disney non passano mai di moda. Tanti sono i libri sulle favole per bambini a sostituire quelle classiche nelle quali si sono cimentate anche star come Madonna e Pippa Middleton per cercare una strada accattivante come quella dei bambini ed animali per occupare un settore che tira sempre molto.
Sembra facile scrivere un libro di fiabe ma come in tutte le cose bisogna saperlo fare perché le fiabe devono essere una scuola di vita a misura di uomo o donna maturi.
Pertanto a colpire sono sempre quelle classiche di grandi autori del passato che ci sono state tramandate anche con l’apporto della filmografia Disneyana che ha catturato l’attenzione non solo dei piccini ma anche dei genitori ben felici di portarli al cinema nelle vacanze di Natale per l’appuntamento della fiaba animata di turno.
Le favole di animazione della Disney sono diventate un mito che raccoglie sempre consensi così come abbiamo visto con la serie Le Principesse Disney su Rai Uno.
Alcune sono state tradotte anche in film, alcune proposte fedelmente nei costumi e ambientazione, altre completamente innovate sia nel racconto che nell’ambientazione come le due versioni di Biancaneve delle passate stagioni.
Curiosamente non sono state molto apprezzate La Bella e La Bestia con Lea Seidoux e Vincent Cassel così come La Bella Addormentata con una strepitosa Angelina Jolie, quest’ultima sicuramente più apprezzata come persona che come attrice perché nella realtà è molto più bella che nei suoi film.
Le favole gotiche invece hanno trovato un loro pubblico affezionato che non si perde una nuova rivisitazione perché questa versione colpisce per il fascino malefico sulla scia delle saghe di Twilight.
Fra le tante favole la più tradotta è senz’altro quella di Cenerentola che nel corso degli anni abbiamo visto interpretare da tante attrici importanti come Drew Barrymoore in Cinderella La Leggenda di un Amore, oppure Anne Athaway con The Princess Diaries, o ancora Amy Adams in Cenerentola a New York in un mixage fra cartoon e fiaba in costume catapultata ai giorni nostri. Molti autori hanno tratto ispirazione da Cenerentola come Bernard Show che ha tradotto in My Fair Lady vista anche in una versione cine indimenticata con Audrey Hepburn, oppure in quella di Pretty Woman con Julia Roberts del regista Garry Marshal.
Perché piace Cenerentola? Perché è l’unica fiaba che raggiunge il clou con una festa da ballo dove abiti fastosi e gioielli favolosi sono in primo piano con le fanciulle debuttanti che sfilano davanti al Principe per avere l’onore di aprire le danze con lui, e cominciare la favola del vissero felici e contenti.
Onore che spetta comunque alla più umile e gentile, generosa e caritatevole perché sono le doti di una principessa di sangue blu destinata a diventare icona del suo popolo. E qui va ricordato anche l’ascesa di Evita Peron che da tangheira di infimi locali è diventata la first lady dell’Argentina per poi entrare nel mito.
Una favola reale è anche quella di Kate e William compagni di classe ma lei senza arte né parte mentre lui era l’erede al Trono di Inghilterra.
Per non parlare di quella più tragica della principessa Diana Spencer, baby sitter e maestra d’asilo, andata sposa al Principe Carlo.
Fra i reali d’Europa una favola reale è quella di
Mette Marit ragazza-madre con un figlio e il principe di Norvegia con il quale fa coppia felice di public relations sempre in giro per il mondo.. Un’altra favola è quella del principe Alberto di Monaco con l’atleta e campionessa di nuoto Charlene Widstok che hanno appena avuto due gemelli..
Una storia attuale che ricalca il mito di Cenerentola, appena uscita nelle sale, che si contrappone a quella di Pretty Woman dove la Cenerentola è una prostituta, che si redime per amore di un affascinante e ricco uomo d’affari, è quella del nuovo film, 50 Sfumature di Grigio,dove è l’uomo d’affari ad essere corrotto sessualmente fagocitando la Cenerentola di turno (Dakota Johnson) in un viaggio sado-maso che li porta a riconoscersi come anime gemelle per vivere poi la favola felici e contenti come persone normali mettendo su famiglia. Insomma tante sono le versioni che spaziano dalle servette alle ragazze di buona famiglia dalle campionesse sportive alle campionesse del sesso, per cui non ci resta che attendere l’ultima della serie che sbarcherà nel 2015 nel rispetto della tradizione classica Disney con un cast stellare da Elena Bonan Carter a Cate Blanchet da Richard Madden nel ruolo del principe (attore scozzese già visto Nel Trono di Spade)al regista di Kenneth Branagh l’attore cine Shakespeariano d’eccellenza erede di Lawrence Olivier.
La protagonista Lily James è un’attrice giovane carina e molto bionda perché solare come è giusto che sia per incarnare una Cenerentola tradizionale .
Insomma un classico che per gli amanti del genere sarà imperdibile.
Sicuramente anche indimenticabile così come è stato per tutte le Cenerentole dello schermo come sopra citate. La favola continua…