giovedì 5 dicembre 2013

CATE BLANCHETT IN BLUE JASMINE

CON WOODY, LA BIONDA E LA BRUNA E' ANCORA IN SCENA



Woody Allen non è un talent scout ma è sicuramente un regista che sa valorizzare il talento di attori già famosi i quali ingaggia limitandosi a lasciarli recitare così come sanno già fare: lui ci mette le battute con botta e risposta e le masturbazioni mentali rappresentate da lunghi monologhi
che solo bravi attori di mestiere possono sostenere. Insomma lui li valorizza esaltandoli cerebralmente facendoli uscire da ogni film come attori da promesse mantenute ad infoltir le fila di serie A.
Questo se lo lasciano lavorare. Non come in To Rome With Love dove c’era la fila di attori raccomandati ai quali Woody ha riservato brevi flash giusto per tenerli a bada ed avere le locations romane a disposizione.
In Francia per esempio con Midnight Paris aveva riservato un piccolo ruolo anche all’allora première dame Carla Bruni per poter girare indisturbato fra le Vie di Parigi che altrimenti, col cavolo le svuotavano per dare il set a Woody.
Sono quasi cinquant’anni che il regista lavora e quindi la sa lunga su come muoversi e fare film. Ma forse si è stancato visto i risultati delle locations di città in formato cartolina che fanno da sfondo a commedie in stile teatrale che potrebbero essere recitate con fondali in carton-gesso come a Hollywood o Cinecittà.
Così lui è tornato a fare quello che meglio sa, cioè il regista newyorkese concentrato sulla trama e gli ambienti interni sempre molto intriganti e pieni di atmosfere quelli dei tempi gloriosi di Manahattan o Alice o meglio ancora Io e Annie, Fatti e Misfatti, Pallottole su Brodway, la Dea dell’Amore e tanti altri. Insomma gli indimenticabili di Woody collection.
Quella parentesi Europea, da Barcellona a Londra, da Parigi a Roma è stata un tour de force non indifferente che deve averlo un filo spossato ma anche molto arricchito in fatto di gusto e stile.
Il film è Blue Jasmine, ovvero la rivoluzione d’alta classe che investe una coppia (Cate Blanchett e Alec Baldwin) abituata a vivere nel lusso fra appartamenti di città e vacanze, viaggi e feste a go-gò che improvvisamente si trova in stato fallimentare costretta a chiedere aiuto ai parenti poveri in loco S.Francisco. La sorella è più sfigata di lei ma l’accoglie per aprirla ad un mondo di poveracci che vivono alla giornata e di espedienti.

Difficile trovare battute in questo drammatico frangente ma l’arguzia di Woody ci riesce. Quello che sorprende è la scelta delle protagoniste, due sorelle a rappresentare il modello la-Bionda-e-la-Bruna, facendo una impietosa selezione perché quest’ultima è decisamente bruttina con la cofana a torre in testa a voler forse demolire una volta per sempre quella tipologia Latino-Eva-Mendes che tanto ha furoreggiato in questi ultimi anni tanto da prendere quasi il sopravvento in America con notevole supporto alle elezioni di Obama. Il paragone comunque è già stato ampiamente sfruttato con Pretty Woman (Julia e la Compagna di marciapiede) Ritorno a Cold Mountain con Nicole Kidman e Renée Zellweger
o Monster con Charlize Theron e Cristina Ricci o ancora meglio Diario di uno Scandalo con Judi Dench e proprio Cate Blanchet.
La Bionda Cate Blanchet è sempre vista come la regina, bionda algida e raffinata che Woody in Blue Jasmine ha vestito a tutto charme? No a tutto Chanel.
Così tra una giacchetta e l’altra, è riuscita a perdere il patrimonio ripiegando sulla sorella bruttina a gamba corta ma furbetta che la toglie dagli impicci.
Insomma questo film Blue Jasmine più che un nuovo capolavoro sembra un’assemblaggio di scene già viste e stereotipate in un’operazione riciclo delle solite biondine tutte similari, da Naomi Watts a Rachel Mac Adams per arrivare alla regina Cate Blanchet
La quale, sempre col bicchiere in mano, si fa bagnare il naso dalla sorella moretta nana e tutta tana.
Che dire? Woody ha perso la vena creativa e come ogni uomo di una certa età si è fatto prendere dalla nostalgia canaglia la quale in questo caso come in tanti altri ha un nome e cognome, Mia Farrow e Soon Yi. La storia di Woody siamo noi: Life e Live.
           

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