domenica 15 dicembre 2013

PETER O' TOOLE DA LAWRENCE A LORD JIM PASSANDO DA SCHETTINO.

Peter O'Toole lascia le scene (osservazioni del 2 febbraio 2013). Non è che le praticasse ormai più di tanto...qualche particina in Kolossal L'Ultimo Imperatore, Troy, Anna e The King ma mai come protagonista assoluto. Questo perchè è invecchiato male a causa dell'alcol che lo aveva distrutto.

Poi giunto in vecchiaia si è ripreso ma i segni sono rimasti.
E pensare che era bellissimo. Ma era anche un filo nevrotico perchè la sua recitazione era sempre sopra le righe, a volte anche in trance che sfociava in violento tremore dell'espressione facciale delineando i personaggi in modo incisivo e originale. Così come ha fatto in primis con Lawrence d'Arabia che poi ha ripetuto con Lord Jim e Becket e il suo Re, la trilogia che lo ha caratterizzato agli inizi di carriera.
A proposito di Peter O'Toole parliamo di Lawrence d’Arabia.
Già visto tante volte, ma Peter O' Toole nelle vesti di un arabo che cavalca il cammello nel deserto con il frustino in mano mi fa sempre impazzire. Bello e dannato.Gli interpreti erano all'altezza tutti quanti: da Omar Sharif, Anthony Quayle, Alec Guiness, Anthony Quinn,Jack Hawkins,Josè Ferrer.
Incuriosita e interessata dal personaggio, avevo letto anche il libro scritto da Thomas Edward Lawrence (ispiratore del film), I Sette Pilastri della Saggezza di cui trascrivo uno stralcio perchè lo ritengo molto attuale, con l' entrata della Turchia in Europa caldeggiata dal Presidente Baraci Obama.
"Con un'idea gli Arabi potevano essere trascinati per una fune, perchè la loro acquiescenza senza riserve li rendeva servi umili e obbedienti.Erano figli incorreggibili dell'idea, ciechi alla pratica ed ai colori,persuasi dell'antagonismo irriducibile fra anima e corpo. La loro mente strana oscura piena di esaltazioni e depressioni, sregolata, serbava tuttavia più ardore e capacità di fede di ogni altr. Era un popolo fatto di impeti per il quale l'astrazione costituiva il motivo più forte, il processo dell'infinito coraggio e varietà, mentre lo scopo non significava nulla.
Le civiltà Arabe erano astratte, a carattere più intellettuale e morale che non pratico.Raggiunsero l'apogeo in un momento felice quando l'Europa era tornata barbara, mentre la memoria latina e “greca cominciava a impallidire.
Per contrasto, la loro imitazione degli scolastici potè sembrare cultura, progressiva la loro attività spirituale, le loro condizioni prospere.E in realtà giovarono a conservare ad un futuro medioevale i frammenti di un passato classico.
Con la venuta dei Turchi questa felicità divenne un sogno.Gradatamente i popoli semiti asiatici passarono sotto il giogo ottomano con una lenta morte. Furono spogliati dei loro beni, il loro spirito tarpato dalla presenza opprimente di un governo militare. I Turchi insegnarono agli Arabi che gli interessi di una Setta superavano quelli del patriottismo, che le cure piccine di una provincia contavano più dei problemi nazionali. A forza di sottili discrepanze li indussero a sospettarsi l'uno dell'altro..."
Che dire? Innanzitutto che il Presidente degli Stati Uniti d'America, con tutta la stima e l'entusiasmo per il personaggio di grande bellezza e carisma, non dovrebbe suggerire all'Europa le mosse da adottare nella UE.
Domanda: se si raggiungesse la pace nella striscia di Gaza, il Medio Oriente si metterebbe finalmente in pace con il mondo occidentale, cessando di inneggiare alla Jihad?
Mah! Io credo che sia una guerra santa infinita...alimentata dal terrorismo e dai venditori di armi.
D'altra parte anche la guerra del Vietnam è stata scatenata dagli Americani quando il loro Presidente Johnson era proprietario di fabbriche di armi....
Comunque sono situazioni che noi non possiamo risolvere,dando un piccolo contributo con le manifestazioni di piazza. Ma chi dirige questi scenari se ne impippa...
Come mai Lawrence si fosse sobbarcato il problema degli arabi lo descrive sempre nel libro de I Sette Pilastri:

“Non tutti gli uomini sognano allo stesso modo,
coloro che sognano di notte nei ripostigli
polverosi della loro mente, scoprono al risveglio
la vanità di quelle immagini, ma quelli che
sognano di giorno sono uomini pericolosi perché
può darsi che recitino i loro sogni ad occhi aperti
per attuarli…
fu ciò che io feci…Io intendevo creare una Nazione nuova
ristabilire un’influenza decaduta, dare a venti
milioni di Semiti la base sulla quale costruire
un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale…”
“L’onore ha senso perfino fra i Ladri ma non ne ha nessuno in Politica” lo recita  nel film quando Emiri, Sceicchi Predatori del Deserto avevano stipulato un patto di alleanza al quale sono rimasti fedeli fino a missione compiuta.
E invece a proposito di Lord Jim il film del Capitano che aveva lasciato la sua nave colta da naufragio per poi riscattarsi con la morte, si potrebbe fare un parallelo con Schettino in onda tempo fa su Rai 5 in una lunga intervista dove si confessava e discolpava.Spudoratamente.
Avevo seguito a sprazzi l'intervista intervallata con il tormentone Salga a Bordo Cazzo per dare un certo frizzo alla trasmissione noiosa e soporifera.
Schettino è un Capitano stile Love Boat e non si poteva pretendere una confessione coraggiosa a riscattarsi dalla "brutta figura".
Perchè è alla brutta figura che si riferiva non sfiorandogli minimamente un atto di mea culpa.
Siamo ben lontani dal personaggio di Peter O'Toole in Lord Jim che invece il senso di colpa della sua vigliaccheria lo aveva annientato. Ma i Capitani Coraggiosi è un capitolo d'altri tempi perchè ora i Capitani da Crociere sono addestrati più per fare animazione che comandare in un naufragio, sempre e comunque sottovalutato.
Quanto a Lawrence penso che abbia fatto il suo tempo perchè i Paesi Arabi restano divisi e chiusi nei loro territori che poi sono in pratica o sultanati o a regime dittatoriale.
Vedremo se il germe della democrazia si svilupperà in quelli che hanno fatto la rivoluzione.
Ma sono problemi complessi che nemmeno le grandi potenze si vogliono sobbarcare, sempre per via di quel sogno di giorno ad occhi aperti...che recitava Lawrence.
I grandi pensano alle alleanze fra di loro, alle vacance, alla vita mondana a incassare le diarie o a far di conto come i ragionieri. Se parlano del Medio Oriente si eccitano solo con l'Emiro del Qatar perchè è ricco, investe e fa il sultano democratico portando in giro solo la favorita moglie, mentre le altre le lascia a casa senza incarichi pubblici per non fare la figura di Berlusconi che, quanto a sultano, ha dato lezioni a tutti gli emiri arabi. 

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