lunedì 31 ottobre 2016
LACRIME E BRONCIO, ANCHE LE STAR PIANGONO
Anche i ricchi piangono. La lacrimuccia se poi scende dall'occhio di una star fa subito impennare l'audience. Verissimo, con Silvia Toffanin in testa la quale nel ricordare i trascorsi di soubrettina con Ilari Blasi si è commossa contagiando l'amica di stacchetto in Passaparola dove erano state scelte pur non sapendo ballare. Capita in Tv perchè più che alla tecnica si guarda la forma, preferibilmente se raccomandata da qualcuno. Signor nessuno e e perditempo no. Bisogna saper scegliere e la scelta giusta paga sempre. Infatti i rispettivi partner di Silvia e Ilary non hanno sbagliato il colpo puntando sulle loro compagne perchè entrambe sono poi cresciute a pane e Tv diventando brave conduttrici che si fanno onore rispettivamente sul campo di Verissimo condotto con garbo e gentilezza e sincera partecipazione dalla Toffanin, e in quello dell'attuale GF condotto dalla Blasi con naturalezza poche balle e modi spicci facendo scendere le star dal piedistallo. A meno che non sia Totti, vero? Verissimo.
Un'altra star che si è distinta per la lacrima sul viso è Elisabetta Gregoracci la quale si è commossa pensando a mamma morta di cancro caldeggiando la prevenzione. Lacrime sincere quelle della Gregoracci che hanno commosso il pubblico perchè il suo dolore era autentico uguale a quello che aveva colpito anche Angelina Jolie l'attrice molto chiacchierata in questo momento anche come mater dolorosa a difendere i figli dalla violenza del padre.
Destino crudele per tante mamme-star che per forza di cose si trovano a dover fare il Capo Famiglia perchè tra marito e tate al seguito devono lottare strenuamente per imporsi con l'aggiunta dello stress per seminare i paparazzi. Dolore su dolore che anche se un paio di scarpe nuove valgono una cifra da capogiro se non c'è la salute i soldi non riescono a lenire. Tanti applausi dunque per le lacrime versate dalla Gregoracci che hanno neutralizzato l'invidia per la sua condizione di star ricca e potente avendo sposato Flavio Briatore. Alzi la mano chi non vorrebbe essere al suo posto. Meglio dire ricco sono infelice che povero cosa c'è da mangiare? Dipende da quel che si vuol mangiare ovviamente.
In questa valle di lacrime delle star quelle dei terremotati passano in secondo piano perchè i servizi su questa catastrofe sono tutti improntati all'ottimismo con i bambini che giocano felici (un insulto all'intelligenza e alla sensibilità dei bambini) non rendendosi conto della tragedia intorno come se la “vita continuasse ad essere bella” fra le macerie anche se in Paese sono quasi tutti morti, e che sarà mai se al centro della piazza non ci sarà più la Chiesa storica. Pazienza, il Governo Renzi ha assicurato che ricostruirà tutto nuovo. Tranquilli, dalla rottamazione nasceranno gli incentivi UE sui quali mettere mani in pasta. Ben venga dunque il terremoto che a commuoverci sono sempre le star in primo piano puntato la settimana scorsa nientemeno che su Belen molto commossa nel vedere il suo bambino sullo schermo.
Le lacrime sono state subito asciugate sentendo il Costanzo che la incalzava per tornare coi suoi compagni ex, da Fabrizio Corona subito dimenticato quando è andato in carcere per questione di soldi, al marito De Martino che nell'intimità non l'apprezzava, passando dal calciatore Borriello con il quale aveva avuto un flirt a distanza lei all'isola e lui fuori, per sciogliersi invece sentendo il nome del nuovo compagno Jannone con il quale si diverte come una cavalla pazza a fare gite in moto sperando che lui resista almeno qualche anno.
Se Rita Hayworth diceva: "Tutti i miei mariti volevano sposare Gilda la diva sexy mentre al mattino si ritrovano Rita in persona" per la Belen vale il contrario perchè se molti vorrebbero stare con Belen al mattino c'è il rischio di svegliarsi con il personaggio nel quale Belen si identifica anche nel privato. Come a dire che ci fa ma non c'è perchè è virtuale come in Tv.
Più che la persona per lei potè il personaggio pubblico: molto presa da sé stessa guardandola da casa ci si domandava se Belen sia caliente come una latino o come una patata lessa. Vabbè tutti in culo alla Belen perchè mai dimenticata in quella scena mitica di Sarabanda nel quale usciva dalla piscina a tutto lato b) per cui l'ascolto subiva un'impennata. E questo è quel che conta in Tv dove Tu si que vales.
Tra lacrime e sospiri il broncio che ha fatto più tenerezza è quello messo su da Valeria Marini quando tutti quelli della casa le hanno voltato le spalle di brutto e con un pizzico di cattiveria per una crisi di rigetto nei suoi confronti sempre in atteggiamento di bambola al bagaglino ma come una sorta di star al tramonto. Che comunque tutti temono perchè la Marini al pubblico piace non tanto per il suo fisico giunonico quanto per il suo grande cuore. Più che bbona è buona veramente perchè nonostante gli scatti d'ira poi volta subito pagina chiedendo di fare pace. Nulla di fatto per le altre concorrenti che invece, con la Elenoire Casalegno in testa, mantengono un atteggiamento rancoroso nei suoi confronti. Perchè lei è la più temuta così come hanno fatto con la Simona Ventura all'Isola che comunque ha giocato attaccando mentre Valeria gioca tutta in difesa. E se la maggior difesa per Napoleone era l'attacco per la Marini la strategia non vale. Lei in Tv è così, Valeriona come l'ha creata il pigmalione Pingitore, e non ha nessuna intenzione di cambiare: prendere o lasciare. Se poi al mattino si sveglia come Valeria senza trucco e non si riconosce, questo vale anche per il pubblico dei suoi fans gieffini che, come una sorta di beniamini porcospini, continuano a vedere la Marini sempre bella specie quando è sotto la doccia...
domenica 30 ottobre 2016
VIALE DEL TRAMONTO
Per la seconda volta consecutiva, dopo il grande successo a
Londra, torna a Broadway Glenn Clese nei panni di Norma la protagonista
di Viale del Tramonto che in questi giorni è sbarcato a Hollywood.T
"The rumors were true and Andrew Lloyd Webber will equal Rodgers and Hammerstein's record when he has four shows running concurrently on Broadway early next year. Glenn Close is set to reprise her Tony-winning performance in the composer's Tony-winning Sunset Boulevard at the Palace Theatre from February 2, 2017. Directed by Lonny Price, tickets are now available for the English National Opera's rapturously received revival, which will have an orchestra of 40 and play a limited 16-week engagement. Opening night is scheduled for February 9.
Personaggi e interpreti :
Norma Desmond
Joe Gills
Max Von Mayerling
Betty Schaefer
Artie Green
Cecil B. De Mille
Il ruolo di Norma Desmond era stato interpretato con grande successo da Gloria Swanson al Cinema con due registi importanti come Erich von Stroheim nei panni del maggiordomo (ex marito) Max von Mayerling e Cecil B.De Mille in quello di sè stesso.
Glenn Close ormai lavora a pieno ritmo a Teatro, ultimo baluardo delle grandi attrici che non trovano più ruoli su misura sul grande schermo avendo già dato ampiamente come strega anche in giovane età come
indimenticata interprete di
Attrazione Fatale
La carica dei 101
Le relazioni pericolose.
Dopo una prova brillante ne' Il Grande Freddo, ha trionfato come fica-fredda nei panni di un legale di un assassino del quale si era innamorata con il film Doppio Taglio.
Infatti con un taglio è stata in seguito penalizzata assai nel ruolo maschile di Albert Nobbs, e persino come vittima in Il Mistero Von Bulow, entrata in coma per una iniezione fatale del marito medico, nei flash back calzava un ruolo di donna terribile.
Per non parlare di La Casa degli Spiriti dove per sopravvivere si doveva innamorare di Meryl Streep per poi morire e rinascere come fantasma. Insomma non c'era pace al cinema per cui ha preferito calcare la scena dei teatri più prestigiosi del mondo da Londra a Brodway in musical.
L'Italia non mancherà di importare tale opera con un allestimento imbastito in quattro e quatr'otto come di solito fa ultimamente con tutti i musical perchè i cantanti cantano in Play Back facendo perdere il coinvolgimento emozionale dello spettacolo dal vivo.
"The rumors were true and Andrew Lloyd Webber will equal Rodgers and Hammerstein's record when he has four shows running concurrently on Broadway early next year. Glenn Close is set to reprise her Tony-winning performance in the composer's Tony-winning Sunset Boulevard at the Palace Theatre from February 2, 2017. Directed by Lonny Price, tickets are now available for the English National Opera's rapturously received revival, which will have an orchestra of 40 and play a limited 16-week engagement. Opening night is scheduled for February 9.
Personaggi e interpreti :
Norma Desmond
Joe Gills
Max Von Mayerling
Betty Schaefer
Artie Green
Cecil B. De Mille
Il ruolo di Norma Desmond era stato interpretato con grande successo da Gloria Swanson al Cinema con due registi importanti come Erich von Stroheim nei panni del maggiordomo (ex marito) Max von Mayerling e Cecil B.De Mille in quello di sè stesso.
Glenn Close ormai lavora a pieno ritmo a Teatro, ultimo baluardo delle grandi attrici che non trovano più ruoli su misura sul grande schermo avendo già dato ampiamente come strega anche in giovane età come
indimenticata interprete di
Attrazione Fatale
La carica dei 101
Le relazioni pericolose.
Dopo una prova brillante ne' Il Grande Freddo, ha trionfato come fica-fredda nei panni di un legale di un assassino del quale si era innamorata con il film Doppio Taglio.
Infatti con un taglio è stata in seguito penalizzata assai nel ruolo maschile di Albert Nobbs, e persino come vittima in Il Mistero Von Bulow, entrata in coma per una iniezione fatale del marito medico, nei flash back calzava un ruolo di donna terribile.
Per non parlare di La Casa degli Spiriti dove per sopravvivere si doveva innamorare di Meryl Streep per poi morire e rinascere come fantasma. Insomma non c'era pace al cinema per cui ha preferito calcare la scena dei teatri più prestigiosi del mondo da Londra a Brodway in musical.
L'Italia non mancherà di importare tale opera con un allestimento imbastito in quattro e quatr'otto come di solito fa ultimamente con tutti i musical perchè i cantanti cantano in Play Back facendo perdere il coinvolgimento emozionale dello spettacolo dal vivo.
sabato 29 ottobre 2016
AMERICAN PASTORAL. QUANDO L'AMORE SOFFOCA
Troppo amore per i figli non sempre paga. Certo il dialogo è importante ma qualche sculacciata ben assestata potrebbe far desistere dai capricci messi in scena per accattivarsi l'amore del genitore prediletto: il padre per la figlia e la madre per il figlio. Un classico che comunque ha le sue eccezioni perchè a volte i padri si trasformano in orchi abusando delle minori mentre le madri li sovrastano crescendoli effeminati.
Nel film American Pastoral questa tematica è svolta in maniera tragica illustrando le difficoltà dei genitori Seymour detto lo svedese Devor (Ewan McGregor) e Dawn Dwyer Levov (Jennifer Connely) brava gente, nel seguire la crescita della figlioletta prediletta Merrie(Dakota Fanning) afflitta da balbuzie che unita alla dolce e delicata bellezza di una bambina non può che farsi circondare da esagerato amore da parte della famiglia. Una famiglia di ebrei al tempo delle manifestazioni razziali in America, già approfondite con il recente film Selma, alla quale aderirono molti giovani alcuni dei quali fanaticamente simpatizzanti del Black Power delle cosiddette Pantere Nere capeggiato da Angela Davis (evocata in questo film e messa ambiguamente in cattiva luce con le sembianze di Rita Cohen (Valory Currie).
Come a dire Neri sì purchè lavorino in fabbrica (quella di Guanti del protagonista) ma fuori i ribelli e contestatori come mele marce di un sistema che stava funzionando con i bianchi padroni e neri a servizio fin da prima della guerra civile ai tempi di Rossella e Via Col Vento.
Inevitabile per lei, la patatina di casa, il percorso attraverso la psicoterapeuta che individua il male della piccola come furbo espediente per non dover rivaleggiare con la bellissima madre ex reginetta di bellezza del New Jersey sposata ad un campione sportivo. Ub classico.
La Miss ed il Campione ovvero Un bacio e un Pugno è cosa nota che si conferma in questo film perchè alla fine i genitori nel dolore per la perdita della figlia scappata di casa dopo un atto terroristico molto grave, invece di ritrovarsi uniti si dividono inseguendo strade diverse: lei buttandosi nel lifting per cambiare pelle e ritrovare il suo sogno di bellezza, e lui mettendosi caparbiamente alla ricerca della sua Baby-patatina che nel padre aveva sempre visto il mito, caduto ai suoi occhi quando lui si era rifiutato di baciarla con lingua in bocca come faceva con “la mamma”.
Da queste avvisaglie si poteva intuire la grande competitività fra madre e figlia che il padre invece aveva preferito ignorare avvolgendo la sua piccola di maggiori premure credendo di non escluderla dal suo amore diviso con la madre.
Bastava qualche sculacciata per riportarla all'ordine visto che con le buone maniere non si riusciva a tirar fuori un ragno dal buco, perchè crescendo la ragazzina si faceva sempre più fagocitare dalle amicizie pericolose di ragazzi bianchi simpatizzanti per le minoranze nere anche se in un'occasione, di fronte ad un gruppo di neri in tafferuglio in piena notte si era unita a loro gridando con il pugno chiuso dal finestrino della macchina guidata dal padre: “Potere Nero Potere Nero” ricevendo in cambio un sonoro “Ma va a cagare”.
Infatti la ragazzina dopo averne fatte di cotte e crude colpendo senza pietà al cuore dei genitori, aveva perso la balbuzie dopo essere stata violentata dagli amici fra i quali si era rifugiata con il benestare della terapeuta.
Un po' come con il singhiozzo che cessa immediatamente quando si fa spavento a chi ne è colpito.
Poche regole di base nell'educazione dei figli sono essenziali da applicare perchè le troppe concessioni in nome di una convivenza considerata civile ma al limite di una libertà imperante del Lassai Aller sconsiderato, ha degli effetti devastanti.
Il film è diretto dall'interprete Ewan mc Gregor rimasto affascinato dal romanzo che ha fatto piangere anche Jennifer Connely ormai specializzata come spalla di uomini tormentati nei rapporti con i figli (Noha) e con la società (A beautiful Mind) ed in questo ruolo raggiunge l'apogeo dando una lezione di come si possa superare un dolore così profondo come la perdita di una figlia ribelle al limite della crudeltà, rimuovendola dalla sua mente per ricominciare immergendosi nella vita artistica lasciandosi alle spalle quella bucolica dove curava con amore e dedizione le vacche al pascolo. Meglio per lei sarebbe stato occuparsi della figlia senza delegare al padre questa incombenza da lui gestita con fin troppo amore asfissiante così come aveva fatto con la moglie quando l'aveva conosciuta.
La quale gli muove questa accusa sbattendogli in faccia il suo esagerato orgoglio nell'aver conquistato una stupida Reginetta di Bellezza senza curarsi di farla diventare una donna consapevole, ma solo un oggetto ad incarnare i sogni di lui ed il suo concetto di felicità è un bicchiere di vino ed un panino...in terra contadina: “Ho ballato con il Governatore ed ora mi ritrovo qui in manicomio” nel quale era finita a seguito della perdita di una figlia “stupidamente” ribelle avendo confuso l'amore verso tutti gli esseri viventi con “l'omicidio” di persone inermi e l'odio verso quelli che la vita gliel' avevan data.
Il film è molto duro perchè ha colto la gioventù americana bruciata estremista e terrorista che si era estesa in tutto il mondo e che aveva avuto origine nelle università (Lacrime e Sangue) per poi espandersi in tutta Europa partendo da Parigi (The Dreamers: I Sognatori) fino all'Italia che attraversò un periodo oscuro definito Anni di Piombo.
Questo per dire che i maggiori responsabili sono stati i docenti, cattivi maestri che si sono serviti di giovani per reclutarli in lotte armate più grandi di loro mentre i genitori che non erano preparati a gestire una simile ondata rivoluzionaria sono stati quelli che maggiormente hanno pagato, e pagano tutt'oggi, in sofferenze la ribellione fanatica ed esagitata dei loro figli.
Nel film American Pastoral questa tematica è svolta in maniera tragica illustrando le difficoltà dei genitori Seymour detto lo svedese Devor (Ewan McGregor) e Dawn Dwyer Levov (Jennifer Connely) brava gente, nel seguire la crescita della figlioletta prediletta Merrie(Dakota Fanning) afflitta da balbuzie che unita alla dolce e delicata bellezza di una bambina non può che farsi circondare da esagerato amore da parte della famiglia. Una famiglia di ebrei al tempo delle manifestazioni razziali in America, già approfondite con il recente film Selma, alla quale aderirono molti giovani alcuni dei quali fanaticamente simpatizzanti del Black Power delle cosiddette Pantere Nere capeggiato da Angela Davis (evocata in questo film e messa ambiguamente in cattiva luce con le sembianze di Rita Cohen (Valory Currie).
Come a dire Neri sì purchè lavorino in fabbrica (quella di Guanti del protagonista) ma fuori i ribelli e contestatori come mele marce di un sistema che stava funzionando con i bianchi padroni e neri a servizio fin da prima della guerra civile ai tempi di Rossella e Via Col Vento.
Inevitabile per lei, la patatina di casa, il percorso attraverso la psicoterapeuta che individua il male della piccola come furbo espediente per non dover rivaleggiare con la bellissima madre ex reginetta di bellezza del New Jersey sposata ad un campione sportivo. Ub classico.
La Miss ed il Campione ovvero Un bacio e un Pugno è cosa nota che si conferma in questo film perchè alla fine i genitori nel dolore per la perdita della figlia scappata di casa dopo un atto terroristico molto grave, invece di ritrovarsi uniti si dividono inseguendo strade diverse: lei buttandosi nel lifting per cambiare pelle e ritrovare il suo sogno di bellezza, e lui mettendosi caparbiamente alla ricerca della sua Baby-patatina che nel padre aveva sempre visto il mito, caduto ai suoi occhi quando lui si era rifiutato di baciarla con lingua in bocca come faceva con “la mamma”.
Da queste avvisaglie si poteva intuire la grande competitività fra madre e figlia che il padre invece aveva preferito ignorare avvolgendo la sua piccola di maggiori premure credendo di non escluderla dal suo amore diviso con la madre.
Bastava qualche sculacciata per riportarla all'ordine visto che con le buone maniere non si riusciva a tirar fuori un ragno dal buco, perchè crescendo la ragazzina si faceva sempre più fagocitare dalle amicizie pericolose di ragazzi bianchi simpatizzanti per le minoranze nere anche se in un'occasione, di fronte ad un gruppo di neri in tafferuglio in piena notte si era unita a loro gridando con il pugno chiuso dal finestrino della macchina guidata dal padre: “Potere Nero Potere Nero” ricevendo in cambio un sonoro “Ma va a cagare”.
Infatti la ragazzina dopo averne fatte di cotte e crude colpendo senza pietà al cuore dei genitori, aveva perso la balbuzie dopo essere stata violentata dagli amici fra i quali si era rifugiata con il benestare della terapeuta.
Un po' come con il singhiozzo che cessa immediatamente quando si fa spavento a chi ne è colpito.
Poche regole di base nell'educazione dei figli sono essenziali da applicare perchè le troppe concessioni in nome di una convivenza considerata civile ma al limite di una libertà imperante del Lassai Aller sconsiderato, ha degli effetti devastanti.
Il film è diretto dall'interprete Ewan mc Gregor rimasto affascinato dal romanzo che ha fatto piangere anche Jennifer Connely ormai specializzata come spalla di uomini tormentati nei rapporti con i figli (Noha) e con la società (A beautiful Mind) ed in questo ruolo raggiunge l'apogeo dando una lezione di come si possa superare un dolore così profondo come la perdita di una figlia ribelle al limite della crudeltà, rimuovendola dalla sua mente per ricominciare immergendosi nella vita artistica lasciandosi alle spalle quella bucolica dove curava con amore e dedizione le vacche al pascolo. Meglio per lei sarebbe stato occuparsi della figlia senza delegare al padre questa incombenza da lui gestita con fin troppo amore asfissiante così come aveva fatto con la moglie quando l'aveva conosciuta.
La quale gli muove questa accusa sbattendogli in faccia il suo esagerato orgoglio nell'aver conquistato una stupida Reginetta di Bellezza senza curarsi di farla diventare una donna consapevole, ma solo un oggetto ad incarnare i sogni di lui ed il suo concetto di felicità è un bicchiere di vino ed un panino...in terra contadina: “Ho ballato con il Governatore ed ora mi ritrovo qui in manicomio” nel quale era finita a seguito della perdita di una figlia “stupidamente” ribelle avendo confuso l'amore verso tutti gli esseri viventi con “l'omicidio” di persone inermi e l'odio verso quelli che la vita gliel' avevan data.
Il film è molto duro perchè ha colto la gioventù americana bruciata estremista e terrorista che si era estesa in tutto il mondo e che aveva avuto origine nelle università (Lacrime e Sangue) per poi espandersi in tutta Europa partendo da Parigi (The Dreamers: I Sognatori) fino all'Italia che attraversò un periodo oscuro definito Anni di Piombo.
Questo per dire che i maggiori responsabili sono stati i docenti, cattivi maestri che si sono serviti di giovani per reclutarli in lotte armate più grandi di loro mentre i genitori che non erano preparati a gestire una simile ondata rivoluzionaria sono stati quelli che maggiormente hanno pagato, e pagano tutt'oggi, in sofferenze la ribellione fanatica ed esagitata dei loro figli.
IL TROVATORE AI MINIMI COSTI
Alla prima del Trovatore al Teatro Regio di Parma Sabato 21 ottobre 2016 molti fischi all'allestimento e applausi al cast.
Giustamente perchè nel libretto si legge a chiare lettere: Scena prima “Atrio del Palazzo dell'Aliateria; porta da un Lato che mette agli appartamento del Conte Luna.
Parte seconda: un dirupo abituro sulla falda di un monte della Biscaglia; nel fondo, arde un grande fuoco.Scena Seconda: Giardini del Palazzo sulla destra marmorea scalinata che mette agli appartamenti..”
Niente di tutto questo: scenografie lugubri minimalissime con qualche panca a scalinata e fasci di luce alternati a fari e ventilatore con aria che butta foglietti svolazzanti sul palco ad effetto foglie morte o vampata di fuoco nel secondo tempo (come nei teatrini scolastici quando le fiamme si fanno volare con sottili foglietti e la luce rossa alla base). Ma tant'è! E foco fu cantato alla perfezione da salvare tutta l'opera.
Di quella pira l’orrendo foco
tutte le fibre m’arse, avvampò!
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco
col sangue vostro la spegnerò!
Siamo quasi alla fine quando la tragedia si sta consumando con i protagonisti che si accingono a modificare la posizione delle panche a scalinata dalle cui fessure escono fuori dei personaggi come una sorta di zombi.
Qualche fiaccola accesa qua e là e vestiti total-black per le donne alcune anche total-velate all'inizio scena. Il Burqa ci mancava all'opera alternato ad abiti monacali bianco e nero.
Gli uomini in cappotto grigio militare della Stella Rossa Bolscevica con sciarpe rosse a cappio e il coro alla fine per gli applausi uscito elegante in bianco e nero: bianco con papalina in testa per le donne e tuniche scure per gli uomini come se fosse il coro del Nabucco in versione Shoah (in scena nelle stagioni liriche passate).
Così gli applausi finali si sono mescolati ai fischi con qualche commento in sala uno dei quali abbastanza pesante: Parmigiani Cretini.
Questa sera con il Trovatore si è capito perchè sono arrivati i soldi al Festival Verdi: qualcuno ha avuto pietà dopo aver visto le prove generali mercoledì scorso.
Affermare che sono già nel piatto è troppo presto per dirlo ma non per prenderlo a fatto compiuto come quando si vende la pelle dell'orso prima ancora di averlo ucciso.
Ma tant'è! Tanto per cominciare con il Verdi Off si è già cominciato a spendere, al Ponte Nord in una location tutta da valorizzare in nome dei festeggiamenti Verdiani, con una cena “elegante” solo per pochi intimi (circa 200) mentre i Parmigiani sono stati a guardare a bocca aperta in strada davanti alle finestre del Teatro Regio per sentire le prove dei cantanti prima di entrare in scena. Perchè volevate entrare anche voi al Teatro Regio? I loggionisti bastano e avanzano. Al Farnese per la Giovanna D'Arco sono spariti.
Verdi si festeggia anche senza di loro. Verdi Off come idea geniale di eleganza e lusso mentre il Trovatore di Giuseppe Verdi incarta e porta a casa fischi e buu per un allestimento ai minimi costi in attesa che i soldi arrivino a palate. Se arrivano.Evabbè: a morire e pagare si fa sempre in tempo. Zum-pappa-zum-pappa-zum-pappa...
Giustamente perchè nel libretto si legge a chiare lettere: Scena prima “Atrio del Palazzo dell'Aliateria; porta da un Lato che mette agli appartamento del Conte Luna.
Parte seconda: un dirupo abituro sulla falda di un monte della Biscaglia; nel fondo, arde un grande fuoco.Scena Seconda: Giardini del Palazzo sulla destra marmorea scalinata che mette agli appartamenti..”
Niente di tutto questo: scenografie lugubri minimalissime con qualche panca a scalinata e fasci di luce alternati a fari e ventilatore con aria che butta foglietti svolazzanti sul palco ad effetto foglie morte o vampata di fuoco nel secondo tempo (come nei teatrini scolastici quando le fiamme si fanno volare con sottili foglietti e la luce rossa alla base). Ma tant'è! E foco fu cantato alla perfezione da salvare tutta l'opera.
Di quella pira l’orrendo foco
tutte le fibre m’arse, avvampò!
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco
Siamo quasi alla fine quando la tragedia si sta consumando con i protagonisti che si accingono a modificare la posizione delle panche a scalinata dalle cui fessure escono fuori dei personaggi come una sorta di zombi.
Qualche fiaccola accesa qua e là e vestiti total-black per le donne alcune anche total-velate all'inizio scena. Il Burqa ci mancava all'opera alternato ad abiti monacali bianco e nero.
Gli uomini in cappotto grigio militare della Stella Rossa Bolscevica con sciarpe rosse a cappio e il coro alla fine per gli applausi uscito elegante in bianco e nero: bianco con papalina in testa per le donne e tuniche scure per gli uomini come se fosse il coro del Nabucco in versione Shoah (in scena nelle stagioni liriche passate).
Così gli applausi finali si sono mescolati ai fischi con qualche commento in sala uno dei quali abbastanza pesante: Parmigiani Cretini.
Questa sera con il Trovatore si è capito perchè sono arrivati i soldi al Festival Verdi: qualcuno ha avuto pietà dopo aver visto le prove generali mercoledì scorso.
Affermare che sono già nel piatto è troppo presto per dirlo ma non per prenderlo a fatto compiuto come quando si vende la pelle dell'orso prima ancora di averlo ucciso.
Ma tant'è! Tanto per cominciare con il Verdi Off si è già cominciato a spendere, al Ponte Nord in una location tutta da valorizzare in nome dei festeggiamenti Verdiani, con una cena “elegante” solo per pochi intimi (circa 200) mentre i Parmigiani sono stati a guardare a bocca aperta in strada davanti alle finestre del Teatro Regio per sentire le prove dei cantanti prima di entrare in scena. Perchè volevate entrare anche voi al Teatro Regio? I loggionisti bastano e avanzano. Al Farnese per la Giovanna D'Arco sono spariti.
Verdi si festeggia anche senza di loro. Verdi Off come idea geniale di eleganza e lusso mentre il Trovatore di Giuseppe Verdi incarta e porta a casa fischi e buu per un allestimento ai minimi costi in attesa che i soldi arrivino a palate. Se arrivano.Evabbè: a morire e pagare si fa sempre in tempo. Zum-pappa-zum-pappa-zum-pappa...
giovedì 27 ottobre 2016
LA CENA ELEGANTE ALLA CASA BIANCA
E a proposito di “Cene Eleganti” come non citare l'ultima cena di Obama alla Casa Bianca con il nostro premier Matteo Renzi ed il fior fiore del prodotto made in Italy che lo ha seguito come in una sorte di Corte dei Miracoli.
Al seguito c'erano in Primis Roberto Benigni, “il signor Nessuno secondo Woody Allen, che ha sfoggiato il suo solito repertorio che va dalla Soah della Vita è Bella a quello del volta-gabbana della Costituzione: una volta sì e oggi rinnegata. La Casa Bianca val bene una messa in suffragio.
Solo gli stupidi non cambiano idea, ma in questo caso era più giusto fare un'eccezione se non altro per rispetto a tutti quegli spettatori che in Tv lo hanno seguito come se parlasse su un pulpito: Da che pulpito veniva la predica! Più che il politico voltagabbana potè il solito prete che predica bene e razzola male.
Matteo Renzi gongolava insieme alla consorte Agnese e alla Firts Lady Michelle in abito color oro con riflessi color bronzo perchè ci voleva proprio una faccia di bronzo per conciarsi in quel modo da diva Hollywoodiana.
Michelle, anche se molte riviste hanno sviolinato il contrario, non ha mai brillato per eleganza perchè la sua mole non la doveva ricoprire con abiti a palloncino così come l'abbiamo ammirata in tante occasioni. Mai un tailleurino né con la gonna né col pantalone, sempre vestitini bucolici in tema con il suo orto dietro l'angolo.
E poi la sera La Grande Festa in versione diva come Jackie la quale si rivolterà nella tomba nel vedersi scimiottare da una sorta di Mamy quando lei era invece un fuscello, perchè mangiava come un uggellino. Evvai col Vento.
A festa finita buonanotte ai suonatori i quali tra un inchino a zerbino e una leccata sono tornati ringalluzziti più che mai sicuri ormai di aver la vittoria in mano con il benestare del Presidente Obama alle riforme del Governo Renzi.
Yes we can sempre e comunque, anche se c'è da giurarlo Obama le riforme di Renzi non le ha mai lette fidandosi di quello che lui gli ha riferito. Renzi è qualcuno e mica il signor nessuno! Così avrà intortato Obama esattamente come sblatera nei Talk Show ma un conto è dire no e un altro dire sì in scheda referendaria, perchè in sostanza tutto è il contrario di tutto.
Lui è comunque talmente convinto di vincere che si è persino opposto alla Merkel contro le sanzioni a Putin al quale la Cancelliera muove gravi accuse anche se non è accertato che cosa abbia fatto esattamente di male, ma lui lo sa eccome!.Pure Renzi lo sa ma meglio fare orecchi da mercante e preferire il dialogo per non rischiare di restare al freddo con la chiusura dell'oleodotto che Putin ha minacciato varie volte l'Europa di chiudere.
Matteo Renzi, Cucù, è un furbetto fi fi fi ma l'intelligenza vince alla lunga e Angela Merkel lo sta aspettando al varco non tanto per la data fissata per il Referendum, ma per vedere come finiranno le elezioni in America e chi sarà nominato Presidente.
Se sarà Trump lui sarà in linea sicuramente con Putin mentre Hillary è più probabile che lo sarà con la UE e la Merkel. L'Inghilterra invece starà a guardare.per aprire le sue porte al miglior offerente. Rifugiati e perditempo no.Emirati sì. Italiani forse. Dipende se resteranno con l'Europa o se diventeranno parte del Continente Nero. Barabon zibòn zibòn.
mercoledì 26 ottobre 2016
CLASSIFICA DELLE CONDUTTRICI TV
LE INSIPIDE
Cristina Parodi.
Quando conduceva da sola era più ingessata. Adesso con il Marco Liorni si scatena facendo l'animatrice dalla risata facile che a comando risponde:
Uno! dice lui. "ah ah ah ah! che ridere che ridere
Due:" Ha ha ha ha" che ridere che ridere
Tre!: " Ha ha ha ha!" un ridere ma un ridere...
Si sforza talmente tanto che oggi le è scappato un Chicago come musica in sottofondo.
Poi imperterrita passa alla cronaca. Questa quì l'hanno ammazata, l'altra sgozzata e poi c'è la solita disabile che si compiace sempre di avere accanto per fare pena al pubblico e bella figura a lei. Cinquanta e passa.
Federica Panicucci.
La dò Non la dò? Lei non l'ha mai data al pubblico.
Poi vabbè a casa sua fatti suoi.
Filippa Lagerback
Che ci sia o non ci sia nessuno se ne accorge.
LE TOSTE
Maria Cuffarro
Bianca Berlinguer
Lilli Gruber
Non c'è una motivazione Sono toste e si vede.
LE PROFESSIONISTE DI SETTORE ARTI E MESTIERI
Antonella Clerici ai Fornelli
Mirta Merlino alla Finanza
Milly Carlucci alle Balere
Maria De Filippi ai posti di comando.
LE DILETTANTI
Caterina Balivo sta al collage come
Giulia Innocenzi sta a Santoro.
Silvia Toffanin sta dietro al Segreto Guest star
come Ilari Blasi sta dietro a Totti.
Le FACCE TOSTE
Lucianina Littizzettooooooooo!
Più che piacere la signorina Minchia ci viene imposta dal Fabio Fazio ed in Tv la costante presenza fa ascolti.
Barbara D'Urso
Quando si dice urlare prima o poi si viene presi sul serio perchè è simpatica con un fare ruffianesco che in TV tutto fa. Anche la Giornalista.
Barbara Palolmbelli
perchè non fa una grinza a muscolo facciale accada quel che accada.
Guai cedere alle rughe perchè ti prende subito il posto.
Cristina Parodi.
Quando conduceva da sola era più ingessata. Adesso con il Marco Liorni si scatena facendo l'animatrice dalla risata facile che a comando risponde:
Uno! dice lui. "ah ah ah ah! che ridere che ridere
Due:" Ha ha ha ha" che ridere che ridere
Tre!: " Ha ha ha ha!" un ridere ma un ridere...
Si sforza talmente tanto che oggi le è scappato un Chicago come musica in sottofondo.
Poi imperterrita passa alla cronaca. Questa quì l'hanno ammazata, l'altra sgozzata e poi c'è la solita disabile che si compiace sempre di avere accanto per fare pena al pubblico e bella figura a lei. Cinquanta e passa.
Federica Panicucci.
La dò Non la dò? Lei non l'ha mai data al pubblico.
Poi vabbè a casa sua fatti suoi.
Filippa Lagerback
Che ci sia o non ci sia nessuno se ne accorge.
LE TOSTE
Maria Cuffarro
Bianca Berlinguer
Lilli Gruber
Non c'è una motivazione Sono toste e si vede.
LE PROFESSIONISTE DI SETTORE ARTI E MESTIERI
Antonella Clerici ai Fornelli
Mirta Merlino alla Finanza
Milly Carlucci alle Balere
Maria De Filippi ai posti di comando.
LE DILETTANTI
Caterina Balivo sta al collage come
Giulia Innocenzi sta a Santoro.
Silvia Toffanin sta dietro al Segreto Guest star
come Ilari Blasi sta dietro a Totti.
Le FACCE TOSTE
Lucianina Littizzettooooooooo!
Più che piacere la signorina Minchia ci viene imposta dal Fabio Fazio ed in Tv la costante presenza fa ascolti.
Barbara D'Urso
Quando si dice urlare prima o poi si viene presi sul serio perchè è simpatica con un fare ruffianesco che in TV tutto fa. Anche la Giornalista.
Barbara Palolmbelli
perchè non fa una grinza a muscolo facciale accada quel che accada.
Guai cedere alle rughe perchè ti prende subito il posto.
martedì 25 ottobre 2016
lunedì 24 ottobre 2016
GENE GNOCCA
Gene Tierney è una diva anni 40.
Come nasce? Nata bene, dopo alcuni filmetti nei quali mette in evidenza principalmente le sue doti migliori intrise nei due splendidi occhi azzurri, fa l'incontro della sua carriera con Otto Preminger regista potente a Holliwood che comunque la scelse perchè raccomandata.
Molti non sanno da chi perchè seguono i tabloid patinati ma tutti a Hollywood fra gli addetti ai lavori, sanno che fu mandata da Joseph Kennedy del quale era stata l'amante.
Joseph Kennedy infatti aveva aperto la strada delle attrici a fiancheggiare come spine le varie first ladies, prima Rose la Matriarca e poi Jacqueline Kennedy con a seguire la consorte del candidato Bob.
Tutta la famiglia Kennedy aveva messo le mani in pasta fra le dive Hollywoodiane possibilmente fragili e facili da manipolare come la stessa Gene Tierney che nella vita fu afflitta da malattia mentale perdendo la ragione.
Per parafrasare il film American Pastoral in questi giorni nelle sale cine, citiamo Jennifer Connely nel ruolo di ex reginetta del New Jersey,: “Avevo ballato con il Governatore ed ora mi ritrovo qui al manicomio”.
Quando si dice Destini incrociati in Reality-fiction!
giovedì 20 ottobre 2016
DISPERATAMENTE SINGLE
Single è bello? Mica tanto. Eppure quella dei single è la categoria di giovani che va in maggioranza anche se si cerca poi di fare gruppo per dividere le spese perchè non sempre gli stipendi sono adeguati.
Però dai vuoi mettere essere padroni della prtopria vita, non avere orari, mangiare al cartoccio e alla sera cavarsela con 5 euro il costo di uno spritz e tanti stuzzichini restando in baracca fino a tarda notte.
Le ragazze soprattutto sono quelle che maggiormente aspirano a una libertà di single sulla scia del serial Sex and City che ha esportato questa moda dall'America contagiando tutto il mondo delle sexy girl e non solo.
La festa dura poco. Così come le ragazze del serial le single dopo pochi mesi di master si mettono a cercare disperatamente un marito. Il cosidetto mister. Big facoltoso paziente e disposto a soddisfare tutti i capricci della sua compagna.
E' una parola. Ormai catturare un marito è diventata impresa ardua perchè gli uomini preferiscono restare in casa con mamma e papà, per cui lo stato di single è diventato un dramma.
A rincarar la dose ci sono le star che fanno gola gola passando da un matrimonio all'altro, mentre una single normale non riesce a catturarne nemmeno uno. La caccia dunque è spietata. Mission Impossible per molte perchè in fondo poco comvinte volendo accasarsi con un marito solo per dimostrare a tutti di avercela fatta.
Poi vabbè chissenefrega se il menage va a rotoli perchè in caso di divorzio ci sono sempre mamma e papa ad accogliere la figliola a braccia aperte.
Come dimenticare il caldo abbraccio di mamma Grace e Papà Ranieri quando si erano ripresi Caroline dopo che Junot l'aveva lasciata per Gianina Facio?
E che dire di Stephanie quando Ducruet suo marito venne pizzicato in piscina mentre pomiciava con un'altra? Il Principe Ranieri era intervenuto cacciando immediatamente il genero da Montecarlo, non aspettando altro che un passo falso con tuffo in piscina.
Senza guardare tanto in alto, fra principesse e star, molte donne possono contare sulla famiglia con buona pace delle figlie votate allo status di single anche se poi dovranno subire eternamente i rimbrotti di mammà per colpevolizzarle.
Quello della single disperata è uno status tradotto con grande ironia da un'attrice comica, Ippolita Baldini, ora facente parte della squadra di Colorado, dopo aver partecipato a Zelig, che con monologhi esilaranti ha interpretato la disperazione della single con le amiche e la single alle prese con mammà.
La sua comicità è molto centrata nel delineare il tipo della single disincantata che non ha nulla di imbranato di una Bridget Jones né della signorina snob di Franca Valeri, anche se come lei è dotata di un grande pragmatismo tutto milanese, perchè lei, usa il metodo standard o personalizzato di un programmatore informatico per risolvere qualsiasi situazione anche la più banale del quotidiano.
Insomma una sorta di macchina che non trova spazio per il sentimento (per dire, nel ruolo della madre balza questa citazione lapidaria: “Guarda, deve crepare tua nonna perchè porta sfiga") programmando la vita reale come fosse virtuale.
E' buffa nel suo cinismo di maniera ma fa anche riflettere sulle condizioni delle giovani di oggi che hanno perso il gusto della vita, pensando che sia quello dei drink e degli spritz, delle discoteche e dello smiccio con scopata mordi e fuggi mentre lil quotidiano deve essere vissuto per farcela nell'arrivare e nel fare soldi a palate per godersela nel lusso e viaggiare in tutto il mondo. Perchè tutto il resto è noia. L'amore in primis.
mercoledì 19 ottobre 2016
LA PULZELLA D'ORLEANS SANTA O STREGA?
Il Festival Verdi 2016 ha messo in cartellone anche Giovanna D'Arco in scena al Teatro Farnese in diversi appuntamenti ultimo dei quali il giorno 20 ottobre.
La trama è quella classica tramandata dalla storia di Francia dove Giovanna D'Arco è rappresentata come un'eroina tragica anche se per gli storici è un personaggio border line in bilico tra la pazza e la strega mandata al rogo come tale.
Nello spettacolo Giovanna D'Arco è stata tradotta con diversi films d'autori importanti come Carl Theodor Dreyer regista del muto che con La Passione di Giovanna D'Arco aveva riportato fedelmente le carte del processo dove la pulzella d'Orléans sembrava unta dal signore in una sorta di Cristo davanti a Ponzio Pilato.
Un altro film era stato confezionato su misura per Ingrid Bergman dopo il successo di Per Chi Suona La campana perchè la testa rasata a capello corto le donava per cui poteva calzare benissimo il ruolo di Giovanna D'Arco che aveva interpretato con la solita maestria di attrice di classe e guerriera affascinante fino all'ultimo respiro esalato sul patibolo. Entrambi i film presentavano comunque Giovanna D'Arco ieratica ispirata da Dio del quale si dichiarava umile condottiera mandata da lui per portare i Francesi in battaglia a vincere contro gli Inglesi in una sorta di Crociata. La quale oggi potrebbe benissimo chiamarsi la Jihad perchè la guerra viene fatta in nome di Dio.
Ma se per i Francesi è stata una santa Crociata, per gli Inglesi invece è stata considerata una terrorista Jihadista mentre gli storici non hanno approfondito parteggiando per l'una o l'altra parte.
Buona la seconda per il regista Luc Besson che ha tradotto Giovanna D'Arco come un'invasata, una delle tante che popolavano il Medio Evo perchè le donne in condizioni disumane senza diritti, finivano nella pazzia.
Così dalla follia alla genialità il passo è quello che ha fatto fare alla contadinella Giovanna D'Arco la quale,se fin da bambina sentiva come succede a tanti bambini lasciati soli, di sentire le voci e di parlare con gli angeli, una volta che vide la sorella infilzata con una spada a una porta da un soldato Inglese che poi abusò di lei quando era morta, quel ronzio alle orecchie cessò immediatamente mettendola in stato di allerta trovando il coraggio di andare a Corte del Re di Francia come messaggera di Dio inviata speciale di guerra. Con la spada ovviamente non con la macchina da scrivere.
Il Re ne rimase affascinato ed insieme a lui tutto l'esercito abbagliato dalla sua figura di guerriera con l'armatura tanto da seguirla ciecamente. Il fascino della divisa al femninile fa sempre molta presa sugli uomini ma non fu così per i soldati inglesi disturbati dai bagliori sinistri di quell'armatura indossata impunemente da una donna.
Infatti Giovanna D'Arco passò sotto le mani dell'Inquisizione che abusò di lei con un ferro per toglierle la verginità privandola dell'aura divina che la circondava facendola scadere a meretrice in combutta col diavolo.
Ma la verginità è un fatto mentale oltrechè dell'anima (che le varie Encicliche Papali nei secoli a venire hanno sancito anche per le donne) per cui i francesi che l'hanno compresa e molto amata a tutt'oggi la onorano come la Pulzella D'Orleans riconoscendola come ragazza ingenua e in buona fede nel voler aiutare il suo popolo per portarlò alla salvezza.
Fu così che più che strega potè la vittima predestinata a diventare l'icona assoluta di Francia dal Medio Evo fino alla Rivoluzione Francese dove la guerriera Giovanna venne scalzata dalla guerrigliera Marianne a tutt'oggi simbolo della Francia laica.
La trama è quella classica tramandata dalla storia di Francia dove Giovanna D'Arco è rappresentata come un'eroina tragica anche se per gli storici è un personaggio border line in bilico tra la pazza e la strega mandata al rogo come tale.
Nello spettacolo Giovanna D'Arco è stata tradotta con diversi films d'autori importanti come Carl Theodor Dreyer regista del muto che con La Passione di Giovanna D'Arco aveva riportato fedelmente le carte del processo dove la pulzella d'Orléans sembrava unta dal signore in una sorta di Cristo davanti a Ponzio Pilato.
Un altro film era stato confezionato su misura per Ingrid Bergman dopo il successo di Per Chi Suona La campana perchè la testa rasata a capello corto le donava per cui poteva calzare benissimo il ruolo di Giovanna D'Arco che aveva interpretato con la solita maestria di attrice di classe e guerriera affascinante fino all'ultimo respiro esalato sul patibolo. Entrambi i film presentavano comunque Giovanna D'Arco ieratica ispirata da Dio del quale si dichiarava umile condottiera mandata da lui per portare i Francesi in battaglia a vincere contro gli Inglesi in una sorta di Crociata. La quale oggi potrebbe benissimo chiamarsi la Jihad perchè la guerra viene fatta in nome di Dio.
Ma se per i Francesi è stata una santa Crociata, per gli Inglesi invece è stata considerata una terrorista Jihadista mentre gli storici non hanno approfondito parteggiando per l'una o l'altra parte.
Buona la seconda per il regista Luc Besson che ha tradotto Giovanna D'Arco come un'invasata, una delle tante che popolavano il Medio Evo perchè le donne in condizioni disumane senza diritti, finivano nella pazzia.
Così dalla follia alla genialità il passo è quello che ha fatto fare alla contadinella Giovanna D'Arco la quale,se fin da bambina sentiva come succede a tanti bambini lasciati soli, di sentire le voci e di parlare con gli angeli, una volta che vide la sorella infilzata con una spada a una porta da un soldato Inglese che poi abusò di lei quando era morta, quel ronzio alle orecchie cessò immediatamente mettendola in stato di allerta trovando il coraggio di andare a Corte del Re di Francia come messaggera di Dio inviata speciale di guerra. Con la spada ovviamente non con la macchina da scrivere.
Il Re ne rimase affascinato ed insieme a lui tutto l'esercito abbagliato dalla sua figura di guerriera con l'armatura tanto da seguirla ciecamente. Il fascino della divisa al femninile fa sempre molta presa sugli uomini ma non fu così per i soldati inglesi disturbati dai bagliori sinistri di quell'armatura indossata impunemente da una donna.
Ma la verginità è un fatto mentale oltrechè dell'anima (che le varie Encicliche Papali nei secoli a venire hanno sancito anche per le donne) per cui i francesi che l'hanno compresa e molto amata a tutt'oggi la onorano come la Pulzella D'Orleans riconoscendola come ragazza ingenua e in buona fede nel voler aiutare il suo popolo per portarlò alla salvezza.
Fu così che più che strega potè la vittima predestinata a diventare l'icona assoluta di Francia dal Medio Evo fino alla Rivoluzione Francese dove la guerriera Giovanna venne scalzata dalla guerrigliera Marianne a tutt'oggi simbolo della Francia laica.
lunedì 17 ottobre 2016
GIOVANNA D'ARCO AL FARNESE
Troppo bella e affascinante la cornice nella quale si respira cultura dal primo quadro all'ultimo della Galleria Nazionale per poi restare a bocca aperta quando si entra in questo meraviglioso teatro cinquecentesco tutto in legno con una grande gradinata e le arcate, i matronei come venivano chiamato allora, intorno al palcoscenico.
Il quale era a forma di cerchio posizionato a destra con l'orchestra a sinistra ed il coro sparso fra le gradinate in basso alle arcate a colonnina.
Se il Teatro in sé fa già da eccellente scenografia ricorrere al digitale è stata un'idea brillante sorprendendo fin dalle prime luci che si sono innalzate (digitalmente) a suon di musica per delineare lo scenario naturale facendo scintillio.
Che idea bizzarra e il pubblico ha applaudito incantato insieme all'entrata dei protagonisti in un accenno di spogliarello in pista, in mancanza delle quinte, di Giovanna D'Arco nel traformarsi da contadinella a guerriera.
Niente retroscena ma tutto alla luce del digitale che si è sbizzarrito in caleidoscopico aprendo e chiudendo tutte le icone della Galleria che facevano capolino fra le arcate per poi soffermarsi in una immagine Gif di giovane fanciulla che apriva e chiudeva gli occhi a mandorla la quale sollecitava una riflessione sul dubbio che la Pulzella d'Orleans fosse una santa o una pazza.
Certo che fosse afflitta dalla sindrome down ci mancava e così al Farnese abbiamo avuto una risposta alla domanda: ma la Giovanna d'Arco era come la bambinetta-simildown a fascia in testa dello spot Ikea (sponsor occulto?) anche se a costruire il Farnese molto probabilmente è stato usato il legname dei Boschi di Corniglio?Ahi ahi ahi. Chi di legname ferisce di legname perisce proprio come la frana di Corniglio nel parmense.
Infatti Giovanna D'Arco si è trascinata fino all'ultima sequenza senza un minimo sussulto perchè troppo monorde nell'unico colore del bianco a spiccare dal contesto antico. Come a dire che al Farnese sia stata data una manata di bianco per togliergli la polvere secolare. Difficile non notarla ma per stupire facendo opera innovatrice ci voleva una sfilata total withe in una cornice digitale?
Dopo che Bolle è andato in Tv a ballare con la Raffaele tutto è concesso anche per i teatri d'opera ma il Farnese non è nato come tempio della Lirica ma della prosa quindi più adatto ai testi di Molière che non a quello di Verdi. Un'operazione bizzarra che sembra più che altro abbia voluto far rivivere un Museo quasi dimenticato dagli Itinerari turistici composto esclusivamente da gite degli anziani che non vedono l'ora di andare a mangiare i tortelli piuttosto che a fare puntatine ai Musei (tra l'altro non sempre aperti per mancanza di personale).
Una scena poco piacevole che comunque dispiace sempre vedere in queste occasioni (così come in Pilotta dietro al palco transennato ) è stata la lunga fila degli spettatori fra la Galleria dei quadri, davanti ad una porticina come se dietro ci fosse l'opera pittorica più preziosa da andare a scoprire facendo restare basiti dopo aver chiesto: “Cosa c'è qui dietro di tanto interessante?” La toilette. Dong!!!
Al Teatro Regio quel che è del Regio, diciamolo perchè un Teatro ha bisogno dei camerini per gli attori e le toilettes possibilmente non in bellavista fra le antichità. E sopratutto l'acustica al Regio non lascia a desiderare avvolgendo anche lo sguardo dello spettatore fino all'ultima fila della platea e dei palchi dove sono gli spettatori a far la differenza (di prezzo) ma non l'opera perchè arriva a tutti indistintamente. A vedere Giovanna D'Arco occorreva il binoccolo ma non si usa più e il digitale quando si usa riproduce la scena in grande invece di andare come in questa tragedia per conto suo in una sorta di spettacolo nello spettacolo facendo distrarre gli spettatori dall'opera. Che invece raggiunge sempre l'apoteosi con gli allestimenti della tradizione. Nel loro Tempio della musica operistica perchè altrimenti lìOpera si traduce in un puro e semplice concerto.
Ad ogni modo, applausi per tutti dalla prima fila all'ultima. Certo sarebbe stato interessante se ci fosse stato anche il loggione, a far la differenza insieme al folclore tra l'altro citato puntualmente dalle guide turistiche davanti al Regio come parte importante della storia di Parma dove più che il Ranuci potè Maria Luigia. La duchesà ad Perma.
domenica 16 ottobre 2016
DA MAMME IMPERFETTE A MAMME MOLTO CATTIVE
L'anno scorso il Corriere aveva promosso un serial quotidiano prima sul web e poi in Tv con inevitabile traduzione al cinema dove a dire il vero era passato un filo in sordina.
Alla Tv quel che è della tv. Infatti Mamme Imperfette sul video ebbe un grandissimo successo trattando un tema molto caro alle donne che si sentono inadeguate sentendosi sollevate dal mal comune mezzo gaudio.
La mania di perfezione è solo per poche le quali si mettono in cattedra, specie quelle che di figli non ne hanno, per erigersi a prof. di serie mater santissime simbolo di rarità.
Ma errare est umano per cui giustamente si guarda con indulgenza plenaria verso le mamme imperfette e metti pure anche quelle cattive con sculacciata facile come terapia infallibile.
Così al cinema il film Una Mamma Imperfetta è sceso in picchiata perchè un conto sono le striscie quotidiane un altro un film di un'ora e mezza dove le mamme imbranate sempre in giro con le amiche sono scadute a livello basso. A farle risalire a galla ci ha pensato Hollywood proponendo Bad Moms ovvero Mamme molto Cattive dissidenti verso tutte quelle regole dettate dal movimento Tate Lucie o dai comitati “insegnanti-genitori- responsabili” come nello specifico del film rappresentati dalla leader Gwendolyn.
La quale si scontra con il gruppo delle mamme cattive Amy Kiki e Carla capeggiate dalla prima impersonata da Mila Kunis, pentita del suo ruolo di moglie-madre-casalinga perfetta che il troppo lavoro ha reso disperata. Il film è una commedia sicuramente addatta alle famiglie facendo distrarre piacevolmente le mamme in colpa per i loro difetti.
Da non sottovalutare comunque perchè dalla piacevole distrazione al gesto inconsulto il passo potrebbe essere breve specie quando da parte dei pupi non c'è collaborazione ma tutta una serie di frignate e dispetti continui causa educazione viziata che li ha sempre messi al centro dell'attenzione di ogni situazione.
Vedasi il caso dei Brangelina che hanno divorziato perchè lei stava dalla parte dei figli mentre Brad Pitt li voleva mettere in riga. Purtroppo mentre era ubriaco e quindi accusato di essere inadeguato e vizioso. Cose che succedono quando ad essere imperfetti sono entrambi i genitori ma solo al padre si riversano le colpe non sapendo farsi rispettare né dalla moglie né dai figli.
Il problema è universale perchè i ragazzi e bambini di tutto il mondo sono diventati precocemente indipendenti e purtroppo tendenzialmente anaffettivi prendendo le distanze dai nonni in primis che quasi non conoscono (Nonno Felice è una fiction) non abitando in famiglia il cui concetto è molto cambiato perchè oltre alla famiglia allargata a quella degli ex c'è pure la famiglia mono-genitoriale single od omosex oppure la mista per cui anche l'educazione dei ragazzi dovrebbe subire una svolta andando oltre il metodo Montessori.
A dettare il trend c'erano le star con le famiglie colorate o etniche come i Brangelina ma sono scopppiati causa frignate e sculacciate.
La sculacciata non sarà terapeutica ma aiuta sicuramente a far cessare i bambini frignoni magari col moccolo sotto al naso lasciati liberi di esprimersi a loro piacimento.
Quando il problema è complesso occorre mettere ordine chiamando in causa anche insegnanti ai quali non si dovrebbe legare le mani né a loro né comunque ai bambini lasciandole libere per assestare una bella sculacciata al momento giusto da parte dell'insegnante e asciugarsi le lacrime e il moccolo da parte del bambino.
Se la sculacciata potrebbe comunque considerarsi terapeutica tutto il resto è solo un abuso come si faceva per esempio un tempo, in Inglilterra in primis arrivando a frustare le manine degli scolari con la cinghia.
Invece non essendoci sinergia fra insegnanti e genitori, i bambini con le mamme che vanno a spasso a far casino, sono allo sbando, come il nostro futuro.
Alla Tv quel che è della tv. Infatti Mamme Imperfette sul video ebbe un grandissimo successo trattando un tema molto caro alle donne che si sentono inadeguate sentendosi sollevate dal mal comune mezzo gaudio.
La mania di perfezione è solo per poche le quali si mettono in cattedra, specie quelle che di figli non ne hanno, per erigersi a prof. di serie mater santissime simbolo di rarità.
Ma errare est umano per cui giustamente si guarda con indulgenza plenaria verso le mamme imperfette e metti pure anche quelle cattive con sculacciata facile come terapia infallibile.
Così al cinema il film Una Mamma Imperfetta è sceso in picchiata perchè un conto sono le striscie quotidiane un altro un film di un'ora e mezza dove le mamme imbranate sempre in giro con le amiche sono scadute a livello basso. A farle risalire a galla ci ha pensato Hollywood proponendo Bad Moms ovvero Mamme molto Cattive dissidenti verso tutte quelle regole dettate dal movimento Tate Lucie o dai comitati “insegnanti-genitori- responsabili” come nello specifico del film rappresentati dalla leader Gwendolyn.
La quale si scontra con il gruppo delle mamme cattive Amy Kiki e Carla capeggiate dalla prima impersonata da Mila Kunis, pentita del suo ruolo di moglie-madre-casalinga perfetta che il troppo lavoro ha reso disperata. Il film è una commedia sicuramente addatta alle famiglie facendo distrarre piacevolmente le mamme in colpa per i loro difetti.
Da non sottovalutare comunque perchè dalla piacevole distrazione al gesto inconsulto il passo potrebbe essere breve specie quando da parte dei pupi non c'è collaborazione ma tutta una serie di frignate e dispetti continui causa educazione viziata che li ha sempre messi al centro dell'attenzione di ogni situazione.
Vedasi il caso dei Brangelina che hanno divorziato perchè lei stava dalla parte dei figli mentre Brad Pitt li voleva mettere in riga. Purtroppo mentre era ubriaco e quindi accusato di essere inadeguato e vizioso. Cose che succedono quando ad essere imperfetti sono entrambi i genitori ma solo al padre si riversano le colpe non sapendo farsi rispettare né dalla moglie né dai figli.
Il problema è universale perchè i ragazzi e bambini di tutto il mondo sono diventati precocemente indipendenti e purtroppo tendenzialmente anaffettivi prendendo le distanze dai nonni in primis che quasi non conoscono (Nonno Felice è una fiction) non abitando in famiglia il cui concetto è molto cambiato perchè oltre alla famiglia allargata a quella degli ex c'è pure la famiglia mono-genitoriale single od omosex oppure la mista per cui anche l'educazione dei ragazzi dovrebbe subire una svolta andando oltre il metodo Montessori.
A dettare il trend c'erano le star con le famiglie colorate o etniche come i Brangelina ma sono scopppiati causa frignate e sculacciate.
La sculacciata non sarà terapeutica ma aiuta sicuramente a far cessare i bambini frignoni magari col moccolo sotto al naso lasciati liberi di esprimersi a loro piacimento.
Quando il problema è complesso occorre mettere ordine chiamando in causa anche insegnanti ai quali non si dovrebbe legare le mani né a loro né comunque ai bambini lasciandole libere per assestare una bella sculacciata al momento giusto da parte dell'insegnante e asciugarsi le lacrime e il moccolo da parte del bambino.
Se la sculacciata potrebbe comunque considerarsi terapeutica tutto il resto è solo un abuso come si faceva per esempio un tempo, in Inglilterra in primis arrivando a frustare le manine degli scolari con la cinghia.
Invece non essendoci sinergia fra insegnanti e genitori, i bambini con le mamme che vanno a spasso a far casino, sono allo sbando, come il nostro futuro.
sabato 15 ottobre 2016
DONNE IN POLITICA
Oggi ci sono due vecchie al comando: Angela Merkel e Hillary Clinton
Sono brave tutte due che curiosamente mi sento di capire.
La Merkel soprattutto perchè stupisce con le sue dichiarazioni di fermezza solo chi non riesce a capire il fatto che se sei leader politico bisogna essere coerenti per avere credibilità.
Lei non cambia la politica dei rifugiati ma piuttosto preferisce rafforzare la sicurezza.
D'accordo però c'è da precisare che i rifugiati sono i Siriani e non tutti quelli dei barconi che vengono in Italia. Anche i rifugiati Siriani vengono comunque selezionati accuratamente, chiedendo loro le generalità e facendo un test per sapere se hanno i requisiti per rimanere, imparare il tedesco e aver voglia di lavorare perchè non vengono messi a loro disposizione Hotel o strutture per vivere a sbafo con smart sempre in mano come si fa in Italia.
L'unica speranza è che finisca la guerra in Siria per poi magari rimandarli al loro Paese. E alla guerra ci sta pensando Holland (per destituire il regime di Assad che ha l'appoggio dei Russi), con il quale la Merkel si è sempre trovata idealmente d'accordo mentre con Renzi ci mette buona volontà.
In conto pacchetto è ovvbio che ci siano gli atti di terrorismo sia in Francia che in Germania ma quello che conta nell'insieme è che la guerra in Siria finisca. Con il regime di Assad. Questo è.
Noi abbiamo un'altra storia perchè l'accoglienza è tutta un proliferare di malaffare tradotto in business ad inevitabile effetto boomerang.
Della Clinton ho già parlato tanto e posso solo aggiungere in suo favore che sia stata una buona madre visto come ha cresciuto la figlia Chelsea che da tutto il baillame e gli scandali della Casa Bianca ne è uscita rafforzata.
Diciamo che la Merkel ha più la tempra da statista del Cancelliere Khol mentre Hillary ha quello della Casalinga manager buona madre di famiglia che con il suo lavoro ha fatto quadrare il bilancio.
Entrambe comunque si accomunano su un punto: più politica del fare e meno fornelli. Tradotto in forni per la Merkel.
MICHELLE SOSTIENE HILLARY
MICHELLE Obama è scesa in campo per favorire Hillary quale Presidente alla Casa Bianca. Un posto che avrebbe potuto occupare otto anni fa se Barack Obama non le avesse fatto lo sgambetto.
In politica tutto è concesso perchè poi con l'inciucio si mettono ciascuno a sedere sulle poltrone giuste.
Michelle e Sanders hanno fatto gioco di squadra perchè Hillary è quella maggiormente votata per cui giustamente è la candidata del Partito Democratico che alla fine dovrà ringraziare tutti quelli che l'hanno sostenuta con Obama il Presidente uscente in primis. E di riflesso anche Michelle.
Purtroppo e sostanzialmente questo entusiasmo di Michelle verso Hillary sembra più una stoccata a Melania moglie di Trump che una sincera ammirazione per la Clinton la quale, nel secondo mandato degli Obama è stata completamente tagliata fuori dall'entourage della Casa Bianca.
Quello che conta sono comunque i messaggi di compattezza per dare un senso di stabilità alla candidata che da politica di razza saprà passare sopra a tutti i rospi che le avranno fatto ingoiare per iniziare da capo. Capo Bill suo consorte in primis il cui apporto ed esperienza è ancora molto prezioso per Hillary e la premiata ditta nonchè famiglia Clinton.
A proposito di discorsi copia incolla, se Melania Trump è stata tacciata di plagio per aver copiato il discorso di Michelle sul punto in cui parlava del marito come bravo ragazzo da votare, Michelle in questa convention ha puntato sui bambini e sulle famiglie così come Hillary Clinton aveva fatto a suo tempo nel contrapporsi a Obama invece molto attivo nei suoi sermoni in favore delle minoranze tanto da apostrofare Hillary come una sciocca di vedute ristrette.
In realtà nel corso del suo mandato Obama si è occupato poco delle minoranze preferendo dare sontuosi ricevimenti alla Casa Bianca in favore delle Star tra le quali Michelle amava apparire in elegante mises in stile Jackie col risultato di rendersi goffa per la grande stazza di cui è dotata.
Il fatto che sia grande e grossa e che se mena una sberla a qualche sua rivale la metta KO senza alcuno sforzo, non vuol dire che sia stata altrettanto come First Lady perchè non è mai stata molto diplomatica. Nel suo viaggio a Parigi aveva preferito cenare sulla Torre Eiffel piuttosto che all'Eliseo dove era stata invitata da Sarkozy e consorte perchè tra di loro c'era poco feeling. Così come non c'era assolutamente con la Merkel, mai invitata alla Casa Bianca perchè gli incontri si sono sempre svolti ai vari G8 o in Germania per non parlare di quella espressione molto scocciata immortalata da tutti i media del mondo mentre Obama parlottava ridendo con una rappresentante istituzionale Danese lasciando Michelle a guardare come se fosse una di troppo.Michelle se l'era presa a morte facendo palesare ai media un possibile divorzio.
Un funzionario pubblico che si era permesso di definirla su un social "culona" aveva perso il posto. Allora con la Merkel chissà a quanti sarebbe toccato!
Insomma il caratterino di Michelle ha imperversato nel mandato Obama facendole fare una clamorosa gaffe ai tempi di una ospitata al David Letterman quando si infervorava nel descrivere le sue attività in favore dei reduci tanto che uno di questi ebbe a darle una risposta demenziale: "Non sappiamo cosa stiate in realtà facendo ma sappiamo che siete sulla strada giusta".
Gli Obama sono stati i primi neri ad arrivare alla Casa Bianca come Presidente e First Lady, una grande conquista sulla quale si sono poi adagiati perchè dei neri non sono certo stati strenui difensori limitandosi alle condoglianze istituzionali quando questi sono rimasti vittime dell'odio razziale nel quale aveva perso la vita anche un ragazzo.
Per non inimicarsi lo staff e collaboratori quasi tutti bianchi hanno preferito fare coppia glamour dei neri che ce l'hanno fatta a vivere come i ricchi bianchi perchè Obama ha sempre dato la priorità agli affari bancari a quelli dell'industria traducendo il benessere delle classi inferiori in diete e cibi sani da coltivare nell'orto dietro casa esibendo con orgoglio le figlie nere cresciute in modo intelligente come due qualsiasi ragazze bianche di famiglia benestante, tanto da fare il muso ogni volta che dovevano presenziare a qualche pubblica manifestazione istituzionale.
Smorfiose quanto le ragazze bianche Michelle le ha presentate come esempio di giovani perfette intelligenti e studiose perchè non hanno mai oziato ai party bordo piscine ma giocato sul verde prato della Casa Bianca dove sono cresciute in modo sano fra ricevimenti con le grandi star, i potenti della terra e famiglia reale Windsor.
Nel Bronx forse sarebbe stata tutta un'altra storia dalla quale per fortuna gli Obama le hanno tenute alla larga cosìcchè la storia dei neri le figliolette l'hanno studiata a scuola o nei racconti della nonna.
Tutte quisquiglie sulle quali Hillary sorvolerà perchè il suo sogno si sta avverando e tutto il resto sarà noia. Michelle e Obama compresi. Le figlie poi... Vuoi mettere Chelsea che si è sposata bene le ha dato nipotino e sta promettendo altrettanto alla grande in politica. In stile, polticamente parlando, Clinton prego perchè anche sui figli dei Kennedy...Meglio stendere un velo.
venerdì 14 ottobre 2016
SPLENDORI E MISERIE NELLO SPETTACOLO
Un libro che fece molto scalpore uscito diversi anni fa è Il Divano del Produttore nel quale si racconta la Hollywood degli anni d'oro quella del periodo di passaggio dal muto al sonoro nel quale splendevano i Musical con il tip tap che la faceva da leit motiv.
Il mondo di Hollywwod era scintillante facendo impazzire le masse che ricnorrevano le star dei primi red carpet, ma dietro la facciata di carton gesso delle scenografie negli studios si annidavano miserie e compromessi che tutte le aspiranti star dovevano ingoiare per ottenere una scrittura e diventare una stella. E' una storia ancora attualissima anche se sviluppa in certi ambienti del sottobosco dello spettacolo e non solo perchè oggi si guarda al business di serie A.
Infatti attori e produttori della Hollywood di quegli anni era composta quasi esclusivamente da attori di identità incerta che comunque sullo schermo i produttori viziosi e i registi leccaculo ne esaltavano la bellezza con ruoli importanti, di prestigio o ancor meglio tenebrosi facendoli assurgere a sex symbol che infiammavan di passione tutti i fans.
Di Charlie Chaplin si racconta che le mamme gli portassero le figlie minorenni e che lui le provasse sul divano mentre mammina aspettava fuori.
Per non parlare di Robert Michum che per accapparrarsi i ruoli da duro si era slacciato i pantaloni e lo tirava fuori sbattendolo sul tavolo dei membri del cda della casa di produzione mandando subito al vertice il suo e al sodo quelli degli esaminatori.
Per iniziare la carriera molte attrici si prestavano a fare film hard e qualcuna riusciva anche a diventare una stella come Jean Harlowe che non si faceva scrupolo di girare filmetti facendosi tutti i maschi che le capitavano a tiro fino a quando non diventò divina sul grande schermo così come Joan Crawford che aveva dei trascorsi come prostituta o tante altre.
Sepolcri imbiancati si legge fra le righe del vangelo e mai definizione fu tanto appropriata per lo star system Hollywoodiano il cui livello di corruzione e degrado è stato così ben trattato con il film The Blak Dahlia.
Il sottobosco del cinema in questo film è rappresentato come inquietante scadendo nell'horror perchè alla corruzione delle divette si associano omicidi a sfondo sessuale che si intrecciano alle malefatte dei ganster.
L'interprete intrigante è Josh Artnett un attore dal fascino tenebroso come pochi altri che pur avendo colpito molto in questo film e nella serie Penny Dreadfur nel ruolo di licantropo, non è ancora riuscito a sfondare come sex symbolo al top.
Eppure quegli occhi a fessura sottile ad espressione feroce uniti al labbro carnoso a sapore dolcissimo sono un mix afrodiasiaco che lo ammanta di un sex appeal di irresistibile richiamo a un languido morso piuttosto che a passionale bacio per cui queste qualità non potranno che esplodere molto prima.
Bello e impossibile con quella bocca mediorientale verrebbe da cantare con i versi della Nannini. Ma lui è possibilissimo perchè regolarmente sposato con prole. Tenebroso sullo schermo ma tranquillo nel privato: la doppia faccia dell'attore classico.
Nel suo prossimno film lo vedremo nei panni di un Cow Boy diretto da James Franco anche lui attore in dualismo: sullo schermo fa sempre il bravo ragazzo, addiritttura lo scienziato, mentre nel privato è un grandissimo sporcaccione che si fa immortalare al cesso oppure mentre si fa le seghette che poi mette su Facebook e Instagram. Questo per dire quanto si siano "evoluti", si fa per dire, gli attori nella loro duplicità perchè prima la nascondevano vergognosamente con la complicità dei Press-agent molto attenti a non far "scadere la loro merce" per non perdere la percentuale, mentre oggi se ne vantano pubblicamente. Tutto fa curriculum per far carriera. Oggi non ci si
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