sabato 29 ottobre 2016

IL TROVATORE AI MINIMI COSTI

 Alla prima del Trovatore al Teatro Regio di Parma Sabato 21 ottobre 2016 molti fischi all'allestimento e applausi al cast.
Giustamente perchè nel libretto si legge a chiare lettere: Scena prima “Atrio del Palazzo dell'Aliateria; porta da un Lato che mette agli appartamento del Conte Luna.
Parte seconda: un dirupo abituro sulla falda di un monte della Biscaglia; nel fondo, arde un grande fuoco.Scena Seconda: Giardini del Palazzo sulla destra marmorea scalinata che mette agli appartamenti..”
Niente di tutto questo: scenografie lugubri minimalissime con qualche panca a scalinata e fasci di luce alternati a fari e ventilatore con aria che butta foglietti svolazzanti sul palco ad effetto foglie morte o vampata di fuoco nel secondo tempo (come nei teatrini scolastici quando le fiamme si fanno volare con sottili foglietti e la luce rossa alla base). Ma tant'è! E foco fu cantato alla perfezione da salvare tutta l'opera.
Di quella pira l’orrendo foco
tutte le fibre m’arse, avvampò!
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco

col sangue vostro la spegnerò!

Siamo quasi alla fine quando la tragedia si sta consumando con i protagonisti che si accingono a modificare la posizione delle panche a scalinata dalle cui fessure escono fuori dei personaggi come una sorta di zombi.
Qualche fiaccola accesa qua e là e vestiti total-black per le donne alcune anche total-velate all'inizio scena. Il Burqa ci mancava all'opera alternato ad abiti monacali bianco e nero.
Gli uomini in cappotto grigio militare della Stella Rossa Bolscevica con sciarpe rosse a cappio e il coro alla fine per gli applausi  uscito elegante in bianco e nero: bianco con papalina in testa per le donne e tuniche scure per gli uomini come se fosse il coro del Nabucco in versione Shoah (in scena nelle stagioni liriche passate).


Così gli applausi finali si sono mescolati ai fischi con qualche commento in sala uno dei quali abbastanza pesante: Parmigiani Cretini.

Questa sera con il Trovatore si è capito perchè sono arrivati  i soldi al Festival Verdi: qualcuno ha avuto pietà dopo aver visto le prove generali mercoledì scorso.
Affermare che sono già nel piatto è troppo presto per dirlo ma non per prenderlo a   fatto compiuto come quando si vende la pelle dell'orso prima ancora di averlo ucciso.
Ma tant'è! Tanto per cominciare con il Verdi Off si è già cominciato a spendere, al Ponte Nord in una location tutta da valorizzare in nome dei festeggiamenti Verdiani, con una cena “elegante” solo per pochi intimi (circa 200)  mentre i Parmigiani sono stati a guardare a bocca aperta in strada davanti alle finestre del Teatro Regio per sentire le prove dei cantanti prima di entrare in scena. Perchè volevate  entrare anche voi al Teatro Regio? I loggionisti bastano e avanzano. Al Farnese per la Giovanna D'Arco sono spariti.
Verdi si festeggia anche senza di loro. Verdi Off  come idea geniale di eleganza e lusso mentre il Trovatore di Giuseppe Verdi incarta e porta a casa fischi e buu per un allestimento ai minimi costi in attesa che i soldi arrivino a palate. Se arrivano.Evabbè: a morire e pagare si fa sempre in tempo. Zum-pappa-zum-pappa-zum-pappa...


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