venerdì 12 maggio 2017

VIRGINIA RAGGI PATATINA ALLO ZENZERO


Per un tè allo zenzero Nicole Kidman nel ruolo di Virginia Woolf nel film The Hours, si giocava un capretto al forno, ordinando alla domestica di prendere il treno per Londra per portarglielo nella casa di campagna dove si trovava.
Capricci di una grande scrittrice che non sapeva fare i conti con la realtà pretendendo di essere servita in ogni suo desiderio senza badare al tempo ed al disturbo arrecato alla sua dipendente che doveva lasciare il grembiule la cucina e tutte le vivande tirate fuori dalla dispensa per recarsi in una drogheria Londinese, quella preferita dalla diva, pardon dalla scrittrice.




Grande Virginia Woolf comunque perchè quel mestiere lo sapeva svolgere con professionalità immergendosi talmente nel suo lavoro da sconnettersi dal quotidiano che affrontava accendendo una sigaretta dopo l'altra e un sorso di di tè allo zenzero.





Ma di Woolf ce n'è una sola e tutte le altre Virgine sono nessuno, ivi compreso il sindaco di Roma “Capitale” che di cognome fa Raggi. La quale comunque ha qualcosa che l'accomuna alla Woolf, no no non è quella cosina, ma è quel punto nel quale è disconnessa dalla vita reale. In questo caso della città di Roma Capitale, così come la definisce lei, sommersa dai riufiuti che il sindaco si ostina a non vedere, nonostante l'olezzo che propaga.
 “Nessuna emergenza” ha pigolato Virginia al Vespa Show perchè “stiamo lavorando per voi”. Come si suol dire ma non a dimostrare.
Brava bella, intelligente anche se non pare, la Raggi ha scalato il potere con una facilità estrema battendo i candidati sulla dialettica sciolta e sicura  da impunita mettendo a tacere ogni tentativo di contraddirla e sovrastando tutti con argomentazioni a mitraglietta che mettevano a sedere conduttori di Talk e ospiti al seguito.

Se la Maria Elena Boschi li ha tutti incantati con un modo di porgersi seduttivo come una gatta che fa le fusa, la Virginia Raggi li ha tutti stregati con la sua abilità di imporsi avendo una risposta pronta ad ogni quesito parando le domande scomode nel tirare un calcio agli avversari tanto  da non aver eguali nel panorama della Politica perchè nemmeno la Meloni, pur brava nella sua verbosità d'attacco, è riuscita nell'intento di conquistare una massa di votanti.
Sembrava che Virginia Raggi avesse scoperto la formula del fare tirando fuori di tasca la verità. Tutti la volevano ma lei voleva solo Romeo come una Giulietta in Love. Purtroppo Giulietta non era Virginia e si immolò con il suo Romeo del quale era diventata sposa per una sola notte, mentre la Raggi è rimasta rigorosamente “Virginia” di nome di fatto prendendo le distanze dal suo Romeo una volta scoperto a far manelli. Meglio una Virginia oggi che una Giulietta domani.

Casta diva, casta sindaca casta Virginia tutti la vogliono ma nessuno la piglia, non come la bella Cecilia, ma in quanto “patata bollente” come l'ha definita Vittorio Feltri.
Fonte attendibile ma più che patata bollente Virginia Raggi sembra una patatina allo zenzero, fritta ma ricercata nel gusto e nel sapore anche se di base resta sempre comunque una patata.
Sarebbe come dire patata di base e sindaco allo zenzero part-time perchè di lavorar alacramente non se ne parla: un connubio comunque ricercato perchè mette tutti seduti al loro posto. Tutti tranne i  Romani da lei governati che si trovano invece col culo a terra tra i rifiuti che sempre più sommergono Roma Capitale.
Sì, Capitale dei rifiuti dei cittadini che li mettono in strada e del Sindaco che li ignora sotto l'imperativo della Divina Commedia: “Non ti curar ma guarda e passa” perchè quei rifiuti mica glieli ha messi lei ma le passate amministrazioni e nell'immediato la Regione Lazio in pieno contrasto con Roma Capitale.
L'eterno derby irrisolto che sicuramente una Virginia, patatina allo zenzero che sia, non è certo in grado di arbitrare  anche se serve come esca al M5S per andare al Governo del Paese perchè, come sa argomentare lei l'aria fritta, non la batte nessuno.Che tempra indomita, che classe la quale, si sa, non è mai acqua per cui i Romani con i rifiuti hanno acceso dei falò. Fuochi di paglia che non hanno risolto i loro problemi.
Ai Romani servirebbe un Sindaco di stampo managerialer che conosca l'arte del fare senza dire bene e poi in privato baciare male perdendo tempo in inciuci ed ammucchiate
Ora la domanda è: ma che ci sta a fare un sindaco che dichiara di aver le mani legate con gli Immigrati e poveri che bivaccano nelle stazioni, mani legate con i rifiuti, mani legale con le Olimpiadi? Virginia Raggi è un sindaco ad honorem di Roma Capitale: brava bella intelligente anche se non pare,ed è assurta a star del M5S, ma dalle stelle all'olezzo di una stalla il passo è stato breve. Un anno e mezzo di mandato perso a friggere: l'aria e idem con patata. Allo zenzero.Zen Zen!

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