giovedì 11 ottobre 2018
MACBETH BUONA LA SECONDA
Nella Serata di Venerdì 5 ottobre in occasione della replica di Macbeth l’interprete del personaggio di Macduff Antonio Poli è stato sostituito con Giovanni Sala.
Su il sipario l’Opera ha aperto con il coro del maestro Martino Faggiani a rappresentare il gruppo di streghe che accompagnano con il loro vaticinio l’arrivo di Macbeth (Luca Salsi) e del suo amico Banco (Michele Pertusi).
L’ensemble è molto coeso e compatto ricordando quello fatidico del Nabucco di Shoha memoria sia nelle mise anni quaranta (rinnovate in double face nero e rosso) che nelle cadenze ritmiche in onore del festival Verdi dove il zum-pa-pa si impone in ogni opera specie nell’aprire le romanze dei protagonisti.
Il fondale minimal con scroscio di pioggia da un punto luce ad occhio di bue dava la giusta atmosfera per immergere nella nebbia il responso sibillino delle streghe e quello ambiguo di Lady Macbeth padrona di casa e traditrice del Re di Scozia assassinato per mano del marito da lei consigliato il quale usciva poi dalla stanza dove aveva compiuto il misfatto.
Certo qualche sfozo in più nella scenografia sarebbe stato molto gradito per interpretare il Macbeth secondo tradizione ai tempi di Shakespeare mentre invece si è dato più spazio all’Opera di Verdi esaltandola con la sua musica ed il bel canto.
Giustamente siamo a Parma a celebrare il Cigno di Busseto con il Festival per cui il sussulto scenografico si è pensato di raggiungerlo con una tripla tavolata bandita riccamente con calici di vino di Traviata memoria.
Perché no, è sempre un’opera di Verdi. Invece no perché si prestava alla doppia lettura con l’evento mediatico godereccio che Parma ha messo in scena a Settembre con la Cena degli Chef capeggiati da Carlo Crocco con un dolce a “Cupola parmigiana”. Via Verdi Viva Parma! Come se Verdi non fosse il Cigno di Busseto facendo sì che anche alla Scala di Milano gli bruci il c..lo.
Viva Parma è sempre il leit motiv delle opere di Verdi rischiando così di relegare questo festival a una festa locale più che internazionale anche se in sala si è visto qualche straniero europeo” mentre erano pochi i giapponesi con assenti giustificati neri e mediorientali in doppio status di rifugiati e inculturati non sapendo nemmeno che Verdi e le sue opere esistano sulla terra nonostante la prima assoluta dell’Aida sia stata rappresentata al Cairo la cui memoria si è persa nella notte dei tempi custodita da pochi melomani rimasti, Mauro Biondini in testa, piacevolissimo con il suo Vi Canto l’Opera in docu televisivo.
Per gli amanti del bel canto è stato comunque uno spettacolo indimenticabile raggiungendo il clou proprio intorno a quella triplice tavolata nel quale hanno cantato la coppia Macbeth, una magnifica soprano Anna Pirozzi ed il baritono Luca Salsi insieme al coro in un vocalizio roboante da colpire le casse toraciche degli spettatori mettendo i brividi e mandandoli in visibilio.
Bravi bravi bravi. Bravi tutti fino alla fine in un trionfo annunciato perché già ampiamente decantato con la Prima. Viva il Festival. E viva il Parma.
NOTE DI COSTUME
Alla prima del Macbeth in anteprima sul red Carpet
"Guarda chi si vede!"
"Ma siamo uguali!"
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