Dalla tragedia alla commedia il passo è breve come si vede perchè gli artisti devono saper spaziare in ogni campo anche se poi un certo effetto sentir duettare Zucchero con Luciano Pavarotti mentre Pavarotti con Celine Dion era stato un trionfo.
Tra le operette la più conosciuta è sicuramente La Vedova Allegra di Franz Lehar tutta ambientata in Bella Epoque con sfoggio di bellissimi costumi piume e bijoux svarowsky con le tipiche acconciature in stile Begum, così chiamate perchè lanciate dalla moglie dell'Aga Khan, il bellissimo Karim, che aveva comprato tutta la Costa Smeralda facendone il paradiso dei VIP che avevamo emigrato dalla mondanità chiassosa del principato di Monaco, Salimah madre della principessa Zarah ricchissima e poco incline alla mondanità come la madre, una donna di raffinata classe.
La quale una volta divorziata si è dedicata alla beneficienza e opere umanitarie lasciando il posto alle successive mogli di Karim che l'hanno dissanguato una volta chiuso con lui.
Contrariamente alle grandi dinastie nella quali si sono consumate grandi tragedie, come gli Agnelli o i Kennedy e Onassis passando dai Ranieri di Monaco, quella degli Aga Khan è sempre stata una vita in rosa a partire dal nonno e poi dal padre Alì tutto dedito alla mondanità occidentale - specie dopo aver sposato in seconde nozze Rita Hayworth dalla quale aveva avuto la figlia Jasmine sorellastra di Karim - vissuta tra feste champagne a fiumi, donne e gioielli.
"Donne Donne Eterni Dei!"
Così come canta una romanza della Vedova Allegra!
L'operetta mi fa venire in mente una vita di storia vera ma comune nella quale una giovane vedova inconsolabile era stata riavvicinata da un ex, corteggiatore innamorato e compagno di gioventu', divorziato che le proponeva di “mettersi insieme” dopo essersi presentato a lei col bambino piccolo affidatogli per il week end, confessandole di averne altri due.
La vedova preferì rifiutare e restare inconsolabile. Fu così che la chiamarono “vedova allegra.”
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