Fra tanti giornalisti che si inventano interviste, che manipolano sondaggi, che travisano dichiarazioni montandole e tagliandole da mestieranti di vil razza dannata, la lezione di Oriana Fallaci, giornalista e poi scrittrice è sicuramente fra le più preziose perchè all'insegna di una libertà e di onestà di pensiero. Un pensiero stupendo che ha aperto la strada alle donne verso l'autonomia e l'emancipazione per vivere con passione la propria vita che lei ha vissuto con grande amore verso il suo lavoro al quale ha sacrificato una famiglia regolare con focolare e figli mettendo a rischio anche la sua vita rimanendo ferita a morte. Ma si è rialzata più forte di prima.
Oriana Fallaci è stata unica e poteva bastare. Macchè: ha fatto proseliti fra le schiere di tante giornaliste che come lei si sono specializzate come inviate di guerra. Sì ma solo negli Hotel vista guerra, magari raccontata davanti ad un p.c. Alcune a dire il vero hanno anche osato da dilettanti avventurandosi nei luoghi di guerra lasciandoci la vita o finendo come ostaggi
Il coraggio dell'Oriana però non l'ha più avuto nessuna: il coraggio cioè di esprimere il proprio pensiero fino in fondo, anche quando il pensiero non era più stupendo perchè alla fine, con l'insorgere della malattia chiamata cancro si era insinuata in lei la paura. La paura del diverso, del mussulmano che vuole sottomettere l'occidente. Per lei, che non era mai stata sottomessa a nessuno era una un'autentica minaccia.
Più che la guerra di religione e di civiltà, lei che non era religiosa temeva la sottomissione a un uomo che ha sempre rifiutato da prima donna italiana di un giornalismo all'americana e dunque globale.
Da qui nasce L'Orgoglio e la Rabbia il libro che ha scritto dopo le Torri Gemelli quando era malata e poco prima di morire. Non è morta serena l'Oriana perchè durante la malattia è stata pubblicamente e ferocemente derisa dalla Sabina Guzzanti che l'ha imitata come giornalista crudele e sadica. E' stata ingiusta e ingenerosa la Guzzanti la quale invece ha esaltato le doti di Moana usandola come articolo civetta dei suoi show, ultimamente un po' in ribasso per esagerazioni e poca onestà intellettuale nell'insistere a demonizzare Silvio Berlusconi anche ora che è finito.
Vittoria Puccini impersona Oriana nella miniserie in onda su Rai Uno Lunedì e Martedì cercando di farne un ritratto di giornalista maschietta che nasconde una donna romantica ed appassionata.
Una “donna di fumo” sempre con la sigaretta in bocca come lo erano le donne negli anni cinquanta e sessanta per rimarcare la loro emancipazione aperte ad ogni esperienza anche trasgressiva per quell'epoca, ma ancora molto attuale. Esperienze estreme e maschie dalle quali comunque l'Oriana è sempre uscita salva fino all'incontro col destino che ne ha minato per sempre la salute.
Ma rimangono le sue testimonianze scritte: da Interviste con la Storia fino al Cappello pieno di Ciliege, passando dagli incontri sentimentali con grandi amori, rinunce e delusioni fra rimorsi e rimpianti.
Una vita piena e avventurosa che solo a una single in carriera può prospettarsi. Perchè con marito e pupo a casa da allattare...son 'azzi. E' un lavoro duro ma qualcuna lo deve pur fare.
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