venerdì 27 febbraio 2015

ELIZABETH TAYLOR UNA DIVA TRA LACRIME E SANGUE e OMAGGIO A LIZ TAYLOR



Elizabeth Taylor per tutto il corso della sua carriera (avendo cominciato come enfant prodige) è stata martoriata da una lunga serie di malattie.
La prima l'ha segnata per sempre a seguito di un incidente con la caduta da cavallo quando ancora era adolescente che oltre a causarle forti dolori alla schiena l'avevano resa, suo malgrado, farma-dipendente.
Oltre alle pillole, i ferri del chirurgo erano diventati i ferri di tortura del suo lavoro di attrice che l'accompagnavano prima di ogni inizio di film o durante e anche dopo.


Non si contano i ricoveri ospedalieri nei quali veniva sempre paparazzata, da quello in pelliccia di visone su sedia a rotelle a Londra nel 1961 prima dell'inizio di Cleopatra, a quello dell'indigestione di fagioli (in realtà tentato suicidio per amore di Richardi Burton) durante la lavorazione di Cleopatra fino ad arrivare alla fine dei suoi giorni con l'operazione alla testa per un tumore. Tutte malattie comunque sconfitte brillantemente come se avesse girato uno dei suoi film anche se hanno tutte lasciato un segno.
Il maestro Zeffirelli che aveva avuto l'onore di vederla nuda quando girava al Petruzzelli nel ruolo di Aida, disse che il suo ventre era come una mappa su cartapesta a descrivere quanto fosse stata segnata dal chirurgo e non certo plastico.
In Cleopatra non era riuscita a nascondere una cicatrice sul collo dopo un intervento alla trachea anche se l'aveva coperta da pesante make up.







Elizabeth Taylor  ha avuto tanto dalla vita ma lei ha tutto pagato con lacrime e sangue. Forse per questo è considerata la più grande diva di tutti i tempi.


                                                         

 LIZ E RICHARD, GALEOTTO FU IL SET CLEOPATRA.
“Sii il più prode dei più prodi. Il più forte dei più forti, ma non riuscirai mai a       superare Cesare”
“Hai  paura dell’ombra di Cesare?”, rimbalza Cleopatra offrendo le sue labbra color carminio posizionate a cuore per ricevere il bacio da Marc’Antonio.
Che non tarda ad arrivare imperioso e violento dopo averle strappato la collana di monete d’oro con l’effige di Cesare che Cleopatra fino a quel giorno si portava a letto.


La scena è quella del film Kolossal Cleopatra con Elizabeth Taylor, Richard Burton e Rex Harrison nella parte di Giulio Cesare.
Un film girato a Cinecittà con un dispendio di costi lievitati per i continui ritardi provocati dai capricci della diva Liz Taylor la quale, fra le tante bizze annoverava anche il colpo di fulmine per Richard Burton.
Un amore turbolento e appassionato che aveva fatto riempire le pagine dei giornali dell’epoca  con i paparazzi che li inseguivano lungo l’Appia Antica per rubare un’ immagine di un loro bacio. Ma la notizia più sensazionale e scandalosa era stata il tentativo di suicidio di Liz di fronte ai tentennamenti di Richard, sposato con prole, che fece capitolare definitivamente l’attore costringendo il marito della Taylor, Eddie Fisher, a fare le valigie (che tra l’altro la diva aveva rubato alla sua migliore amica Debbie Reynolds).
Così il ricovero in ospedale venne zittito giustificandolo con una indigestione di fagioli in scatola di cui Liz era ghiotta.
Zittito per modo di dire perché fece talmente rumore che da quel momento la coppia venne pedinata passo dopo passo per dare in pasto al pubblico tutti i particolari della loro storia d’amore: una passione che bruciava di pari passo con le riprese di Cleopatra, fra abbracci e baci appassionati alternati a scoppi d’ira per dare sfogo alla reciproca gelosia. Uguale per entrambi perché la passione che li divorava era a senso unico corrisposta a 360 gradi sconvolgendo le loro vite. Infatti la diva per la prima volta scese dal piedistallo per farsi strapazzare da Richard come una qualsiasi donna mentre lui spese una fortuna per ricoprirla di gioielli, i più preziosi ed unici in circolazione: parures di diamanti e zaffiri o smeraldi, un diamante enorme   e una perla a goccia a dimensioni extra.
“la Peregrina” si chiamava e in barba alla superstizione  Liz Taylor la indossò in una comparsata nel film in costume “I Mille Giorni di Anna Bolena” e per l’interpretazione de’ La Bisbetica Domata.

Se nella Bisbetica Domata la coppia recitava sé stessa, nel privato aveva raggiunto un buon equilibrio perché durante le riprese del film Liz e Richard si distinsero come due coniugi borghesi. Richard Burton prestò la sua voce per il docu dell’alluvione di Firenze, mentre Liz si mostrò quieta e silenziosa sfilando fra le vie di Firenze con una miriade di cappellini fantasiosi ed improbabili da far invidia alla regina Elisabetta. Ben lungi comunque dalle follie e intemperanze degli anni 60 a Roma per girare Cleopatra.


Ma fu una breve parentesi, forse creata ad arte dai due grandi attori, stimolati  dall’ambiente elegante e raffinato che faceva capo alla casa di Zeffirelli in cui erano stati accolti e ispirati dalle bellezze artistiche della città di Firenze, perchè la loro passione ricominciò a divampare alimentata anche dal fiume di alcol di cui facevano uso, portandoli all’inevitabile sfacelo.
Si amavano  , si odiavano, si lasciavano, si risposavano fra di loro e con altri partner ma il oro amore non si esaurì nemmeno con la morte precoce di Richard all’età di 59 anni, dopo aver interpretato Orwell 1984: l’anno che segnò la sua fine. Tante donne si riunirono al suo funerale, ma la “vedova” era solo Liz. Inconsolabile, perché ogni volta che viene chiamata per un’ospitata per ricordare la loro storia d’amore con la visione dei film, Liz scoppia sempre in lacrime che non riescono a spegnere il fuoco che ancora le arde dentro.
Proprio lei che soleva dire distaccata e indifferente: “Quando mi rivedo nei film mi sembra che quella sullo schermo sia un’altra persona!”
Con Richard era diverso. Con lui aveva imparato a vivere la vita e imparato a recitare sullo schermo dove in coppia hanno lasciato il segno vincendo anche un Oscar con Chi ha Paura di Virginia Wolf  in cui si erano talmente immedesimati da continuare il gioco al massacro anche nella realtà. Infatti l’Oscar lo aveva vinto Elizabeth, il secondo della sua carriera, mentre Richard Burton, attore Shakespeariano d’eccellenza (il preferito da Laurence Olivier), era stato escluso.
L’allieva aveva superato il maestro. Forse Richard non lo aveva digerito. Se Liz era Impazzita per le partner di Richard, lui era impazzito per l’Oscar: la gelosia li aveva divorati e distrutti.
“Sii il più bravo fra i più bravi, ma non riuscirai mai a superare Elizabeth Taylor!” Cleopatra. Già, galeotto fu quel film…  





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