domenica 14 aprile 2013

DOMUS AURELIANA.ACCA' TORO...


 Dino DeLaurentis è stato un grande produttore ma anche un produttore terribile.
A lui si è ispirato un film con Lucia Bosè, La signora Senza Camelie, dove faceva il ruolo di un’attricetta entrata nelle mire di un produttore che l’ha lanciata nel cinema fino a che lei non si innamora del solito ragazzo che nulla ha da offrire tranne…tutto il pene di questo mondo. Che lei accoglie volentieri rinunciando al produttore il quale, secondo la legge del potente pigmalione io ti ho fatto io ti distruggo, la licenzia in tronco, facendola tornare da dove era venuta.

La stessa sorte che poi è toccata a Silvana Mangano la quale quando ha voltato le spalle a suo marito produttore a causa della morte del figlio, è stata abbandonata al suo destino. Infatti lei morì poco dopo dal dolore mentre lui si è rifatto una vita in America.
Prima di partire per l'America ha prodotto il film Anzio visto tempo fa sulla 7.
Interprete principale è Robert Mitchum un attore che ha sempre fatto ruoli da duro.
Narra la Leggenda a Hollywood che quando era alle prime armi si fosse presentato nello studio di un produttore il quale insieme al suo staff intorno al tavolo voleva sottoporlo ad un provino con una serie di domande al quale Mitchum, uomo semplice e di provincia, stentava a rispondere correttamente.
Ad un certo punto l’aspiranmte attore perse la pazienza, si sbottonò la patta dei calzoni e sbatte il suo arnese sul tavolo dicendo: “Vi basta questo?”
Da quel giorno il ruolo di duro a Mitchum non glielo tolse più nessuno e la sua carriera fu tutto un crescendo. Di ruoli ovviamente, tutta sulla stessa linea, perché avendolo già grande grosso e duro di per sé non poteva superar se stesso. Un mito.
Questo per dire che in Italia, se di Silvana Mangano non se ne è più vista una uguale, i De Laurentis ora si distinguono per i cinepattoni che ogni anno puntualmente sfornano a Natale. Con grande successo al botteghino.
E a proposito di De Laurentis mi viene in mente Aurelio imperatore e con lui il Gladiatore con personaggi correlati come Comodo e Lucio, rispettivamente fratello e figlio di Lucilla. Un kolossal sempre di grande attualità specie per il crollo di Pompei e la casa del Gladiatore stante l’alluvione.
Commodo invece è il capo delle milizie che hanno abbattuto Nerone per poi portare al trono Marc’Aurelio (così come citato nel testo di Quo Vadis).
Di Nerone, oltre al film di Petrolini ricordo una fiction Tv con Klaus Maria Bandauer (interprete di Mephisto) in una interpretazione…come dire….imperiosa. Il massimo. Infatti poi l’hanno chiamato ad interpretare l’antagonista di 007 in Mai dire Mai (rifacimento di Thunderball) dove si girava intorno a un gioiello di immenso valore chiamato “Le Lacrime di Allah”.
Nella nostra religione invece a lacrimare sono le icone. Lacrime di sangue.
Mentre in quella ebraica sono gli agnellini sgozzati per il sacrificio a Dio.
Questo per dire quanto la religione musulmana sia orientata verso gemme e pietre preziose come simbologia sacra. Così come quella Indù.
La vita è comunque un fatto di sangue, non di pietre preziose che Gesù rifiutò quando era nel deserto offertegli dal diavolo

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