venerdì 12 aprile 2013

ILNUOVO SEX SYMBOL E' UN NOBILE AMLETICO


E’ uscito da poco nella sale un nuovo thriller dai Paesi Scandinavi (Norvegia) che si confermano primi nel brivido hot.

Un brivido con the Headhunters che Rai Due ha trasmesso qualche settimana prima dell’uscita del film in prima visione assoluta.
La star femminile è l’attrice Synnove Macody Lund che ha il ruolo di moglie di un piccoletto Aksel Hennie (che tra l’altro si vanta di avere una moglie più alta di lui) tagliatore di teste e criminale manageriale con la passione dell’arte.
Infatti la coppia gestisce una galleria nella quale si presenta un tale Nikolaj Coster Waldau il quale nasconde nella sua casa un Rubens.
Un’esca per ingolosire il piccolo criminale  faccendiere e dargli così la caccia.
Nikolaj Coster Waldau si sta imponendo come nuovo sex symbol dopo tanti film, tra cui anche Le Crociate di Rydley Scott, nei quali ha svolto sempre un ruolo minore. Finalmente la svolta perché è stato ingaggiato per partecipare alla produzione di Hovirion con Tom Cruise, dopo aver dato  una grande prova come protagonista con questo Headhunters con a seguire il prossimo Mama con Jessica Chastain che per il ruolo ha perfino sacrificato la sua chioma rossa con un caschetto nero alla garconne onde evitare l’effetto perché Io Valgo con lo shampoo e balsamo di fresco.
Infatti con Zero Dark Thirty, pur essendo candidata all’Oscar, non è riuscita a vincere perché con quella fulgida chioma rossa non è stata altrettanto convincente come Jennifer Lawrence la quale più furbescamente si è trasformata in mora con la cofana, la tipologia che sta andando per la maggiore tra le star perché fa fenotipo latino da casting assassino. Nel senso che le altre bionde le stende tutte.
La curiosità consiste nel fatto che Nikolaj Koster Waldau sembra separato dalla nascita da Alessio Vinci il conduttore di Matrix, succeduto ad Enrico Mentana così che il connubio Matrix-Mama…sembrava proprio un destino.
Il film è molto atteso perché si preannuncia anche questo un thriller molto avvincente un genere che sembra ormai tappa obbligata per tutte le star che vogliono vestire Prada. Oh, pardon il diavolo in possession.
Insomma l’indemoniata va, perché l’effetto strega a livello di Lolita, di Fata o di Regina seduce seduce seduce tre volte. Mentre ad essere amata è sempre la principessa.
Infatti Nikolaj Koster Valdau nasce come nobile di Danimarca perché tra i suoi esordi c’è proprio un ruolo shakespeariano ne l’Amleto, quello di Laerte fratello di Ophelia fidanzata di Amleto, ed ora sta facendo capolino come sex symbol, dopo una lunga gavetta in film corali nelle grosse produzioni Hollywoodiane. Le quali sempre più spesso attingono dai Paesi Nordici d’Europa sia per le sceneggiature che per la scelta degli attori il cui rigore recitativo manda in visibilio come una sorta di risveglio Bergmaniano ai tempi del Settimo Sigillo e gioco degli scacchi con la Morte.
Un cult movie geniale e profetico perché incentrava la tematica sullo scenario apocalittico della Terra (molto gettonato in questi tempi) dopo le Guerre Crociate dalla quale uscirne unendosi ad un carro di comici che recitavano la vita in chiave farsesca. Come dire che il mondo si regge più sulla tragedia (e la cronaca rosa di Porta a Porta ha aperto la strada) che sulla farsa. Vale a dire più che Mama meglio Mamma Mia? Il dubbio Amletico si dissolverà dopo la visione del film, ma fin da ora io tifo Meryl Streep. Con tutto il rispetto per Nikolaj Koster Valdau. Da tenere comunque d’occhio.
   
(Synnove Macody Lund in Headhunhers)

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