sabato 20 aprile 2013

IN PUNTA DI PIEDI tra outing e pompini


 Aveva fatto molto discutere tempo fa il fatto che Roberto Bolle avesse fatto outing in Francia per poi smentirlo qui in Italia.
Il motivo è semplice: in Francia sono molto più aperti di noi in fatto di sessualità che viene vissuta liberamente per cui un outing non si porta dietro tutta quella serie di critiche, opinioni, arene televisive, tavole rotonde e talk show che si sarebbero allestite, dall’arena di Domenica In a quella di Questa domenica per passare da Porta a Porta alla Vita in diretta, e il Costanzo Show. Nessuno se lo sarebbe lasciato scappare, tanto meno anche Paolo Bonolis, forse, che in quel periodo avrebbe condotto il festival di S.Remo in cui era prevista l’ospitata di Eleonora Abbagnato l’ètoile dell’Opera di Parigi, che aveva appena finito di interpretare il balletto Giulietta e Romeo a Palermo, alla quale avrebbe sicuramente chiesto la verità.

Senza alcun imbarazzo da parte di Eleonora che viene dalla Francia, appunto, abituata a ritmi abbastanza duri molto più di quanto si faccia al Teatro alla Scala di Milano. Eleonora è stata notata e scelta da un coreografo come Roland Petit il quale notoriamente sottopone i suoi allievi a continue vessazioni, provocazioni al limite della tortura psicologica, ovviamente a fin di bene allo scopo di liberare al massimo gli impulsi, sublimandoli nell’arte con le movenze del corpo nella massima scioltezza esprimendola in quiei virtuosismi dei pas de deux che abbiamo con lui ammirato. E primo fra tutti la Carmèn di Bizet o le Jeun Homme et la Morte.

Il primo impatto con Roland Petitè stato abbastanza shoccante per Eleonora così come ce lo racconta lei perché il coreografo le ha chiesto a bruciapelo se sapesse fare un pompino. Che era comunque un messaggio di sapore perverso perché lui era innamorato del fidanzato della Abbagnato. Nel mondo della danza, e non solo capita sovente. Per questo si sussurrava negli ambienti che Roberto Bolle fosse gay avendo una fisicicita statuaria e possente, ma molto “maschia”, scolpita nei pettorali e glutei a muscolo nervoso. Fin troppo bello e in grado di piacere a entrambi i sessi. Non a caso la platea  che abitualmente nel balletto classico è composta per la maggior parte da un pubblico femminile, con Bolle si riempie anche di uomini plaudenti in maniera delirante e, diciamolo, un filo sospetta che le donne, pur guardandoli dall’alto dei palchi, commentano maliziosamente. Perchè siamo in Italia, ancora un Paese di bigotti di cui siamo un po’ tutti contagiati. Pertanto quel “felice di essere Francese” pigolato da Carla Bruni quando abitava nel Palazzo della Pompadour, che invece di tante critiche avrebbe dovuto raccogliere più comprensione.


Se Roberto Bolle ha ritenuto giusto pentirsi del suo outing è giusto rispettarlo anche perché nulla toglie al suo talento che ci porta comunque a sognare quando è in scena. Eleonora Abbagnato è stata testimonial  della campagna contro la sclerosi multipla promossa da Matteo Marzotto. Molto carina anche come persona, semplice e generosa verso tutto lo staff al quale si è unita nel Galà sul palco in un abbraccio corale senza pose da prima donna. Molto gradevole anche sotto questo aspetto che la distingue da tutte le altre grandi del balletto classico, russe in primis, sempre molto impostate in senso gerarchico, soprattutto nei Galà.

Un modo di porgersi che abbiamo riscontrato solo nell’étoile Vernice Coppieters del Teatro Les Ballets di Montecarlo in occasione della rappresentazione La Belle, deliziosa ballerina con fisico androgino e capelli a maschietta.
Una ventata molto fresca fatta di stile normale in semplicità e modestia che con tanto buon gusto aveva adottato anche la francese Carlà sotto l’era del faraone Sarkò. A tutto charme:  très magnifiques!  
   

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