venerdì 12 aprile 2013

IL BELLO DELLA SHAMPISTA



Una serie televisiva di grande successo è stata sicuramente IL Bello Delle Donne trasmesso in serie su Canale 5, ambientato in un salone di bellezza. Il Bello per eccellenza era l’attore Gabriel Garko interprete di tante fictions Tv grazie ai consensi che raccoglie la sua figura di fico impunito. Bbbono non c’è che dire, ma pure bravo perché nel tempo è maturato con ruoli in cui ha potuto affinare il suo talento di grande amatore, facendo sognare (sia in abiti da prete in “Io Ti Assolvo” o da mafioso assassino in”L’Onore e il rispetto” che in costume da carbonaro bombarolo e  completamente nudo ne “Il Sangue e la Rosa) tutte le donne compatte ad alzare un unico grido di sentito godimento: “Ah, ah, ah….che beeeello….!” Assolte dal peccato perchè bello ci piove. Che grande ombrello! Bisogna proprio dirlo perché la censura non permette di snocciolare complimenti più significativi in maniera esplicita.
I Saloni di bellezza e shampiste in particolare hanno ispirato molti films, soprattutto negli anni ‘70 di cui si ricordano due diversissimi fra loro ma entrambi di grande successo. Il primo è “Shampoo” con uno scanzonato parrucchiere tipo cicisbeo Warren Beatty, che si destreggia fra focose clienti facendo impazzire, fra una gag e una scopatina, la fidanzata shampista, l’effervescente e pimpante Goldie Hawn. A lieto fine ovviamente, come tutte le commedie americane.
Molto più cupo invece il film francese La Merlettaia, interpretato da Yves Beneyton nel ruolo di uno studente universitario di famiglia agiata che frequenta il salone di parrucchiera della sensibile e intelligente Beatrice, detta Pomme (Isabelle Huppert). Si amano, si incontrano e decidono di vivere insieme a Parigi. Ma lui si disamora e lei silenziosamente si defila ammalandosi di anoressia che la porta sull’orlo della pazzia.
Questa è una storia d’amore fra le più belle e delicate di quegli anni (seconda solo a Giulietta e Romeo di Franco Zeffirelli) che fece anche molto scalpore. Perché è la storia vera di un delitto e di una demolizione: una metafora di come la ricca borghesia sfrutti la classe lavoratrice, con riflessioni sulle donne come oggetti di consumo. La Pomme appartiene a quella famiglia di esseri umili e indifesi ma colmi di talento e ricchezza che possono cadere vittima di abili sfruttatori.  
Infine, da segnalare il film L’Ombra del Testimone, degli anni ‘8o.A renderlo il più interessante la coppia sexy e scoppiettante Demi Moore e Bruce Willis. Chynthia Kellog (Demi Moore) lavora come stampista in un salone di bellezza dell’amica, ed il marito di lei James Urbansky (Bruce Willis). Il quale la tormenta con avances insistenti, manesche, rozze e brutali finchè verrà trovato morto a rasoiate.
 La moglie Joyce Urbansky (Glenna Headley) copre l’amica indagata del delitto, rendendosi sua complice. Come dire, che a volte al Bello della shampista può anche andare buca. E poi lei venire pure assolta.

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