mercoledì 26 novembre 2014

AMBIENTALISMO SFIDA DEL FUTURO

Ha colto tutti di sorpresa la dichiarazione di Barack Obama, dopo la sconfitta del Partito Democratico a favore dei Repubblicani, di caldeggiare la candidatura alla Presidenza di Hillary Clinton rinnovandole stima e rispetto con una frase che suona un filo lapidaria “E' come una macchina che profuma di nuovo”. Insomma, dire che Hillary sia il nuovo che avanza è una presa per i fondelli ma Obama vede giusto quando dice che l'appoggerà anche se le loro idee non coincidono in nessun punto.
Punto e capo A. Come a dire che la Fiat in America sia capo e Marchionne il suo fico. Eh eh eh e così Hillary (nave da guerra) è fregata.

Chissà che cosa ne pensa Hillary in proposito. Quel che è certo è che non ha ancora deciso anche se non ha mai smesso di fare l'attivista in Politica puntando più che sulla Punto, sull'ambientalismo e la riforma sanitaria da lei introdotta e conclusa amaramente perchè Obama non ne era l'autore: due punti chiave che con in Presidente in carica hanno fatto clamoroso flop.
Infatti, fallita la riforma sanitaria, con l'Ebola
che avanza (ammesso che non venga sconfitta) che falcerà come al solito i più poveri,  l'ambientalismo è stato completamente ignorato nonostante la marea che aveva colpito la zona di New Orleans in un disastro ambientale senza precedenti dalla quale gli abitanti non si sono ancora risollevati.

Per non parlare degli uragani e dei buchi nell'ozono causa Inseminazione dei cieli ad effetto Guerre Climatiche per scegliere di desertificare zone piuttosto che altre e consentire la relativa privatizzazione dell'acqua che di questo passo diventerà preziosa più del petrolio. Ad aggiungersi a questo programma sarà sicuramente la politica estera nella quale Obama ha fatto solo qualche stretta di mano col sorriso spianato e lo sguardo distante. Distante da Putin e nuova guerra fredda, distante dalla Striscia di Gaza e relativa pace, distante dalle guerriglie in Medio Oriente e l'insorgere dello Stato Islamico sottovalutandone la portata. Cosi' Obama ha dovuto incassare lo smacco dei Repubblicani, anche se non se lo aspettava.

Anche loro sottovalutati. L'America è un grande Paese Democratico e come tale, aveva dato un'altra chance al Presidente Obama credendo al fatto che pochi anni non siano sufficienti per svolgere un programma. Gli americani lo hanno votato ancora perchè qualunque cosa abbia fatto Obama, di positivo o negativo, non ha importanza: quello che conta è il fatto che un negro ce l'abbia fatta, realizzando un sogno: E questo bastava perchè Obama mettendo piede alla Casa Bianca era già arrivato dando una speranza a tutte le minoranze che raggruppate insieme possono fare anche una maggioranza, di farcela anche loro. Si può fare: yes we can. Il Resto è ordinaria amministrazione che di fronte a questo messaggio è diventato irrilevante.

Ma ora è tempo di guardare dritto in faccia ai problemi di un Paese includendo quelli mondiali. L'America deve tornare ad essere la più grande potenza, come in passato, al tempo di Bill Clinton,che sicuramente saprà come appoggiare, amministrativamente parlando, Hillary più di quanto abbia fatto Obama. Il quale con lei ha sbagliato ogni mossa. Ma si sa che in politica tutto può cambiare. Anzi, deve cambiare. Yes! Dunque i tre punti caldi del programma per la candidata Hillary potranno essere: ambientalismo, politica estera e sanità per tutti. E il fico Obama? Hillary ha già messo gli occhi su Leonardo di Caprio,
ambientalista convinto tanto da aver lasciato il cinema per portare avanti questa giusta causa. In politica si può anche cambiare un fico. Fermo restando caposaldo sempre il marito. Lui è Bill Clinton.Ex Presidente ma per sempre marito.
           

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