mercoledì 29 aprile 2015

DE BORTOLI LASCIA IL CORRIERE


 Ho trovato questi appunti che riguardano Ferruccio De Bortoli il quale proprio stasera ha lasciato il Corriere con un discorso molto carino e sempre molto di classe.
Professionale e modesto come tutti i grandi professionisti si è complimentato per la linea del Corriere e la libertà dei giornalisti che fanno una grande squadra. Chissà come sarà il nuovo Direttore...
Ad ogni modo ecco gli appunti.

       " ANNO ZERO E GLOBALITE’

Finalmente Ferruccio De Bortoli si rende conto che esiste la Cina con una classe media che ha bisogno di servizi. Strano perché solo due anni fa in visita a Parma aveva dichiarato “la Cina non ci interessa”.
 E invece…Anche i grandi si ricredono.
Non si può crescere facendo debiti, incalza il direttore  del Corriere (abbronzato con l’occhio azzurro particolarmente luminoso. Da giovane doveva essere molto fico).
 E l’America è cresciuta con i debiti che ha cercato di sanare con altri debiti grazie a prestiti dalla Cina. La quale guarda l’America dall’alto al basso.


Eugenio Scalfari invece   (barba bianca e zigomi arrossati) ha esordito raccontando la crisi dal 29 ai giorni nostri chiedendosi perché l’Italia non cresca.

La domanda l’ha fatta a Tremonti   il quale ha dato la colpa al crollo del muro di Berlino prima e alla crisi della Grecia e dell’Irlanda poi che ci hanno costretti a sborsare miliardi di Euro (ventidue per l’Italia).
Una cosa giusta l’ha detta comunque e cioè che la disuguaglianza fra ricchi e poveri era troppo elevata per non far scoppiare una rivolta. Che andrebbe sostenuta aiutando quei Paesi a crescere democraticamente insieme a tutti.
Globalité e fraternité.
E intanto l’Europa sta a guardare senza muovere un dito guardandosi l’un con l’altro in attesa di trovare coesione.

Tremonti sta andando molto cauto anche lui e dice che questi giovani e (soprattutto) giovani donne arabe che si ribellano al destino assegnato loro da secoli e millenni, giustamente aspirano a venire da noi per un futuro migliore che si può trovare grazie a internet creando lavoro ecc.
Io non capisco come visto che all’inizio in anteprima hanno fatto vedere una famiglia ridotta in povertà per aver perso il lavoro costretta a chiedere l’elemosina alla Caritas. Insomma c’è contraddizione su ideali ed aspirazioni e problemi reali. Un divario tanto grande che non può che fare crack. E mi meraviglio che dei luminari della comunicazione e dell’economia non vogliano affrontare questa realtà

Sicuramente per non far la figura delle persone piccole che badano solo ai loro interessi. Io penso invece che non si dovrebbe favorire in alcun modo l’immigrazione di massa ma combatterla con determinazione e risolutezza, creando una piattaforma per sviluppare lavoro in questi territori.
La UE ha sborsato un sacco di soldi a Roberto Maroni il quale li intende investire per l’accoglienza piuttosto che creare una rete di volontari disposti ad andare giù in Medio oriente per portare aiuti concreti e creare le basi per progetti futuri di lavoro per costruire strade, ospedali,  con  corsi specializzati per infermieri e artigiani. Tanto per cominciare, impegnando poi anche i giovani laureati negli uffici amministrativi o nelle agenzie (di viaggi immobiliari che quasi non esistono) e nelle scuole.
Insomma muoversi fare qualcosa di positivo che non siano solo chiacchiere.

Infatti De Bortoli dice che non dobbiamo aver paura di muoverci e fare qualcosa. E comunque per prima cosa dobbiamo partire da casa nostra e difendere le nostre imprese perché noi siamo forti, siamo creativi, siamo coesi. Insomma ci siamo.
Purtroppo controbatte il capo di un gruppo di piccole imprese a osservare che non è possibile per mancanza di denaro, di finanziamento da parte delle banche, per i costi di lavoro troppo alti, per le tasse e per le perdite di questi ultimi due anni che non si possono coprire facendo altri debiti.
Così confermando De Bortoli quando all’inizio parlava dell’America.
Insomma non ci siamo."






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