giovedì 30 aprile 2015

RESISTENZA: FATTI E MISFATTI



 Da pochi giorni è stata celebrata la Liberazione e mai come quest'anno ci sono stati eventi a ricordarla sia nelle piazze che in Tv In prima serata su Rai Uno abbiamo assistito alla commemorazione  con sprazzi di recite per raccontare eventi drammatici di quel periodo tragico che finalmente è finito da 70 anni.
Mi ha colpito molto l'eccidio di S.Anna raccontato da Paolini e un'attrice molto convincente ancor meglio di un docu perchè ha saputo entrare in tutti i personaggi vittime dell'eccidio suscitando grande commozione.
A breve uscirà anche un film, Il Segreto di Italia di Antonello Belluco sempre riferito all'eccidio di un Paese, uno dei tanti di una lunga serie per mano dei tedeschi o degli stessi partigiani, avvenuto a Codevigo in provincia di Padova.
La storia sentimentale è fra le più banali perchè parla d'amore e di gelosia che nel contesto drammatico si è tradotto inevitabilmente in tragedia. La protagonista è nientemeno che Romina Power la quale dopo tanti anni vissuti in America torna al Paese portandosi con sé il peso di un segreto: quello di aver denunciato il ragazzo del quale era innamorata, figlio di un fascista, dopo averlo trovato ad amoreggiare con una sfollata ospitata nella sua casa, ai partigiani impegnati nelle azioni di vendetta. I quali uccidono il giovane e la sua amante dopo averla violentata in gruppo.


Ovvio che il rimorso lacererà per sempre l'animo di Italia (Romina Power) fino a quando di ritorno al Paese non troverà conforto in un vecchio compagno che la solleverà dalle tante sofferenze perchè si sono trovati tutti in un contesto tragico più grande di loro dove spesso il peggio (gelosia odio e sete di vendetta) degli uomini si scatena in maniera sproporzionata per via della paura, delle ferite delle umiliazioni torture e sorprusi, della morte come se nulla fosse, che tolgono ogni barlume di ragione. Dopo 70 anni di pace i nervi sono più distesi anche se non abbastanza per giudicare con distacco l'ideologia fascista o quella nazista per cui oggi si tenta di mediare con qualche storia d'amore più soft ed accattivante con ricostruzioni un filo più eleganti sia negli ambienti che nei costumi come abbiamo visto per esempio in Suite Francese, un piccolo gioiello di storia d'amore fra invasore e vittima dove alla fine solo alcuni si riscattano.

Alla fine della Guerra le esecuzioni sono state numerose e selvagge senza tanti processi così come abbiamo visto in tanti docu su questa tematica, in RAI con La Grande Storia, Correva l'Anno o spezzoni di Kombact dalla ricca cineteca RAI, con il più clamoroso eseguito in Piazzale Loreto alla coppia Mussolini e Claretta Petacci, l'amante del Duce, che aveva scelto di seguirlo per scappare in Svizzera ma poi finendo di andare a morire in un paesello sul lago freddata dai Partigiani insieme a Benito ed infine sbarcare in Piazzale Loreto appesi entrambi come animali macellati a testa in giù.
Alla Petacci avevano legato le gonne intorno alle gambe perchè senza mutandine. Non si è mai capito perchè, visto che aveva tutto il tempo di rimetterle dopo una nottata d'amore, per la prima volta nel letto con il suo amante, quando era stata prelevata dai partigiani.
Forse si vuole nascondere il fatto che il suo corpo abbia subito uno scempio forse anche quando era ancora viva insieme a Mussolini o addirittura dopo che era stata fucilata.

Insomma resta un mistero che nemmeno Franca Leosini, invitata a D.Day I giorni Decisivi su Rai tre ha svelato esprimendo solo un'opinione come esperta di processi, così come rimane un mistero la fine della borsa con i diari del Duce molto scottanti perchè si parlava di corrispondenza fra lui e Churchil. Particolare sempre smentito dagli Inglesi anche se ci sono tante testimonianze  sul fatto che i due amanti vennero uccisi prima che arrivassero i partigiani (e dunque forse dagli Inglesi).
Ma la storia la raccontano sempre i vincitori per cui bisogna attenersi a quanto si insegna nelle scuole anche se tanti scrittori tendono a descriverla cercando di essere super-partes supportati da ricerche e testimonianze per raccontar la guerra in tutte le sue sfaccettture allo scopo di evitare nuovi errori con inevitabile coercizione a ripetere: Prima era la Grande Guerra, poi La Seconda e così siamo arrivati agli Albori della Terza con i venti di guerra che soffiano dal Mediterraneo in fiamme.
Meno male che abbiamo festeggiato 70 anni di Pace e con  La forza dei nervi distesi speriamo di essere a un buon punto per fronteggiare positivamente ogni emergenza.
                 



Nessun commento:

Posta un commento