martedì 28 aprile 2015

FOLLEMENTE TRAVIATA CON ARTEMIS DANZA


Follie follie follie...La Traviata in versione folle è arrivata al Teatro Regio di Parma con la Compagnia Artemis Danza di Monica Casadei. Anzi, più che una Traviata tante Traviate sul filo delle eroine che van da Giuseppe Verdi con Traviata-Violetta ad Alessandro Dumas con Traviata-Marguerite, passando dalla cronaca di vita vera con Traviata-Marie Duplessis morta tisica a Montmartre e amante dello scrittore Dumas.

Perchè tante Traviate? Perchè Traviata rappresenta tutte le donne perdute, quelle che si affacciano alla vita in bianco pure e innocenti per poi innalzare i calici da un party all'altro e godere della bella vita. Rigorosamente in Rosso come l'abito a strascico che le ricopre, i gioielli svarowsky da principesse-mondane in testa e strascico da Red Carpet. Perchè le Traviate sono le dive che sfilano su quel tappeto rosso con il cuore insanguinato dal dolore. Il dolore che solo una vita di feste ed eccessi può dare specie quando si viene trattate loro pari come puttane impedendo non tanto di sposare, ma persino di amare un rampollo di casa nobile.

Altri tempi perchè ora principi e regnanti tendono a scegliere le loro fidanzate e anche spose tra le ragazze normali portandole a vivere quelle favole che solo ai bambini venivano raccontate in attesa di farglieli aprire sulle realtà delle classi sociali evitando Cenerentole e Biancaneve per non parlare di Belle Addormentate.
Oggi le ragazze sono sgamate come e forse più della Traviata con la differenza che a sputare sangue non si muore più.
Così quelle grida da soprano a casse in espansione suonano come isteriche con quel tormentone di Amami Alfredo urlato a braccia alzate e capello scarmigliato con le vesti strappate che farebbe scappare chiunque non solo lui Alfredo Alfredo, come aveva fatto Dustin Hoffman nel film omonimo di Pietro Germi.

Ad ogni modo Viva Verdi perchè nella prima parte le sue romanze si ascoltano con piacere guardando le movenze di danza in sincrono a voler raffigurare tutta la vasta gamma di sentimenti e di passioni dei personaggi che animano l'Opera Traviata anche se le romanze sono mishate senza un filo logico finendo poi alla fine nello scadere con grida disperate e ballerine a petto nudo (facendo partire un raffica di flash), in linea quasi scheletrica, che si contorcono penosamente evocando immagini di passata memoria. C'era bisogno di questa traduzione? No.(foto di Paolo Boanciani)
L'effetto iniziale è accattivante ma il finale poteva essere sublimato mantenendo la musica di Verdi originale senza ricorrere ad elaborazioni a drammaturgia musicali per rovinare un'Opera ed esaltare una Danza di puro esercizio ginnico. Troppo importante è la musica lirica per accoppiarsi alla ginnastica, un connubio che serve solo a sminuirla. E' come la musica Lirica che accompagna quello spot pubblicitario quando si va a comprare le patate al supermarket facendo anche una panoramica sui prodotti al banco.


Bravo comunque l'ensemble e molto rispetto per tutto il lavoro frutto di un buon allenamento ma la coreografia (regia, scene, luci e costumi di Monica Casadei e assistente alla Coreografia Elena Bertuzzi ) non è all'altezza di tanto sforzo fisico. 
Poco male, perchè ci sono anche tanti attori bravissimi che con la regia non sanno rendere tanto quanto il loro talento recitativo. Allora è meglio attenersi all'insegnamento facendo scuola di danza collaborando con le coreografie ad esperti del settore evitando così fondali di carta stagnola dorata ad effetto ditelo con un cioccolatino. Sì, amami Alfredo!

   LA TRAVIATA DI LELLA COSTA

Bravissima Lella Costa, attrice brillante, affabulatrice coinvolgente, ironica e cinica, tenera e dolcissima, dalla parte delle donne.
Con Traviata, L’Intelligenza del cuore, ha recitato un lungo monologo in difesa appassionata delle donne, “quelle” particolari: cocottes, mantenute, prostitute…traviate appunto, contraddistinte da una vita vissuta a…
 “Quanto?” e a ritmo praecox.
“Dai carino, facciamo presto. Già fatto? Sei fantastico!”, a 360 gradi di pari passo con l’amore e con la morte. Ieri era la Tisi, oggi è l’AIDS.
Amore e morte, difficile sottrarsi a questo fascino sottile e vampiresco.
“Ma tu vai con le prostitute?” “Chi, ioooooo?”
Nessuno lo ammette, ma chi…almeno una volta?
A pagamento piace, piace eccome: idraulici, manager, bancari, finanzieri, principi, muratori, geometri, ingegneri, ministri, presidenti, giornalisti, conduttori, speleologi, docenti, medici, infermieri, facchini, avvocati, magistrati, sindaci, assessori, cantanti, baristi, commercialisti e tanti, tanti calciatori.
Una botta e via. No, anche tante chiacchiere, confessioni e forse anche amore.
Amore come quello di Armando e Margherita Gautier, un amore speciale che si chiama devozione e salvezza.
“Amami Alfredo! (voglio succhiare il tuo sangue)” è il grido di Violetta-Margherita.
Pronti! Una mano al portafoglio e un braccio al flebo, risponde Alfredo-Armando al richiamo. E’ la sua fine?
No, perché l’uomo è forte, l’uomo non sa amare.
Dopo quattro mesi di ritiro in campagna con la sua amante, comincia a metter su pancetta e a sbadigliare.
Margherita-Violetta “rifiorita”lo mantiene,
Margherita-Violetta “rinnovata” lo ama,
Margherita-Violetta “intelligente” lo lascia per amore di luied eliminare il contrasto con la famiglia ed il sociale,
Margherita-Violetta va a morire: da donna traviata diventa Divina. Ha studiata da santa e merita la promozione.
Amore e Morte: Giuseppe Verdi voleva che la sua opera si chiamasse così ma gli sponsor glielo hanno impedito imponendogli “La Traviata” perché è così che si chiamano “quelle”.Oggi si chiamano Escort o fica-economy. Da ruggito.







TRAVIATA AL PROFUMO DI VIOLETTA
L’anno scorso è stata la Tata in carriera, una sorta di Mary Poppins che saliva ai vertici delle famiglie che contano nella fiction Solo per Amore.
 Questo sarà l’anno della Violetta strapazzata. Violetta è il nome d’arte: c’è chi la chiama castorina, oppure topa, o meglio ancor prugnetta. Nel Padrino di Mario Puzo è chiamata Violetta, portata da una damigella d’onore e strapazzata in salsa mafiosa. Violetta Valery è invece la protagonista  della Traviata, ovvero di quella celebre Margherite Gautier  del romanzo di Alessandro Dumas, tradotto anche in opera di Giuseppe Verdi.Dal palcoscenico al cinema passando dalla Tv tante sono state le protagoniste di questa storia drammatica. Da ricordare una chiassosa e inconsueta Greta Garbo, e poi una pruriginosa Isabelle Huppert diretta da Bolognini dove l’attrice si proponeva in versione ragazzina e della quale  è rimasta celebra la frase: “Gli uomini vogliono venire a letto con me perché io con loro mi diverto”.



La scena più erotica l’ha  invece proposta Svetla Vessileva la soprano che ha interpretato una Violetta lussuriosa  danzando su un tavolo con la crinolina spaccata in due  per mostrare in alto i calici e in basso la mutanda: libiam, libiam…! Roba da far rivoltare Verdi nella Tomba
La Traviata più fastosa e curata nella scenografia è stata quella girata da Franco Zeffirelli con Katia Ricciarelli (in Teatro) e Teresa Strata al cinema in un tripudio di colori, sale a specchi e champagne che scorreva a fiumi accompagnando i gorgheggi della soprano.
Fra un calice e l’altro faceva capolino anche Francesca Neri  in una fiction Tv girata in coppia con Sergio Muniz, una versione melò che non ha colpito particolarmente per l’improbabile accoppiata.
Più credibile e più scintillante è sicuramente la nuova miniserie Tv per Rai Uno con due protagonisti

d’eccezione come Vittoria Puccini (che in questi giorni sta sbancando il box office perché in testa alla classifica delle commedie all’Italiana con la Vita Facile in sorpasso a Manuale d’Amore tre e Tutti al mare) e Rodrigo Diaz il fascinoso interprete latino di Terra Ribelle messosi in luce per la bellezza talmente strepitosa da stracciare tutti gli altri componenti il cast.




L’accoppiata è di sicuro effetto perché le crinoline pizzi e merletti  come sa portarli la Puccini non si è ancora visto con nessuna, riuscendo lei a valorizzarli al massimo con il viso dolce di una delicata porcellana nel quale gli occhi verdi mandano bagliori di passione ardente. Quella che vedremo consumare nella miniserie per il bel Rodrigo il cui sorriso smagliante è un tiro al bacio con lingua in bocca perché tutto da mangiare in un sol boccone come una bella bistecca di manzo. L’odor di stalla si sa che attira nobili e servette, ma il bel Rodrigo  in questa miniserie vestirà quelli di un nobile nullafacente dedito al vizio del gioco e delle donne di vita, perdendo la testa per Violetta con una finale a sorpresa, tutto improntato al positivo, per stemperare la drammaticità dell’opera e per essere in linea con i tempi che corrono.
Giustissimo perché ai giorni nostri le Escort sono al Top della classifica delle donne più in vista ed invidiate come protagoniste di cronaca rosa e dei giornali patinati perché animano lo spettacolo vivendo poi nel lusso e nello scintillìo come specchio del costume di questa nostra bella società. Scostumata!





  LA TRAVIATA RISORGIMENTALE
  
Violetta fiction Tv ovvero La Traviata l’hanno rivisitata nobilitandola con l’allure dell’eroina risorgimentale.
Operazione Unità d’Italia che era riuscita solo alla Contessa di Castiglione, anche lei donna di un certa “pratica” che era stata ingaggiata da Camillo Benso Conte di Cavour per sedurre Napoleone III ed indurlo ad allearsi con gli Italiani nella guerra contro gli Austriaci.

Cosa che le riuscì in pieno finendo poi i suoi giorni, dopo i momenti di gloria, nell’anonimato.
La Contessa di Castiglione è stata interpretata da due attrici in serial Tv: la prima è stata Virna Lisi  che ha interpretato la Contessa con classe e nobiltà mentre la seconda è stata Francesca Dellera che ha fatto della contessa una nobile stropicciata.
Infatti sembrava sempre una che si era appena alzata dal letto dove ne aveva fatto di ogni, perché il capello a ricciolo era ad effetto spettinato ed era avvolta in crinoline trasparenti che a mala pena coprivano il capezzolo del  debordante décolletè. Insomma più che una contessa una cocotte di lusso sempre in fregola. La scelta su di lei era caduta perché nella realtà aveva sedotto il principino Emanuele Filiberto con il quale aveva convissuto a Parigi in una scabrosa liaison.
Se la Dellera non ha lasciato il segno è da imputarsi anche al fatto che la fiction non fosse entusiasmante mentre Virna Lisi ha nobilitato il ruolo  grazie allo sceneggiato curato nei particolari non solo nei costumi e ambientazioni ma soprattutto nella formazione di un cast d’eccezione formato da grandi attori di teatro ai quali allora si dava molto spazio anche in Tv.


A differenza di oggi invece che gli attori vengono scelti, senza aver mai recitato, fra i reality o varie comparsate Tv dove si distinguono per la loro carnalità come fighi e figottone i quali strada facendo riescono anche a perfezionare il talento naturale. Se ne sono dotati.
Tornando alla Traviata, nonostante la rivisitazione corretta, la fiction è risultata avvincente e gradevole anche se con qualche particolare stonato come per esempio il look della protagonista Vittoria Puccini acconciata più in stile Belle Epoque  che in quello del romantico ottocento così ben rappresentato nella serie cinematografica della Principessa Sissi o del Gattopardo.
Virna Lisi è un’attrice particolare perché molto valorizzata in Patria che ha compreso la sua personalità mentre invece l’America non è riuscita ad inquadrarla volendo sfruttare la sua bellezza perfetta per fare un sex symbol burroso alla Marilyn Monroe mentre invece andava inquadrata in una tipologia più moderna alla Michelle Pfeiffer.
Proprio per questo stampo di modernità Virna Lisi è tuttora un’attrice apprezzata per la sua professionalità ed elegante bellezza senza tempo.

CARRERAS & FRIENDS in un curioso concerto a Brindisi dove canta Traviata con Katia Ricciarelli e un'altra coppia in versione comica.




                                                     

 LA TRAVIATA DI MARIA CALLAS






al Teatro Regio di Parma nel 1951
(di Francesco Maria Piave) Musica di Giuseppe Verdi
Rappresentazioni: 30 Dicembre 1951, 3, 4 e 9 Gennaio 1952
Interpreti: Maria Meneghini Callas (30.12) e Fiorella Carmen Forti (Violetta); Ebe Ticozzi, Maria Varetti (4.1) e Gabriella Galli (9.1) (Flora); Maria Varetti e Sandra Nenni (4.1) (Annina); Arrigo Pola e Gianni Raimondi (9.1) (Alfredo); Ugo Savarese e Walter Monachesi (4 e 9.1) (Giorgio Germont); Vittorio Pandano (Gastone); Camillo Righini (Barone Douphol); Enzo Cecchetelli (Marchese d'Obigny); Aristide Baracchi (Dottor Grenvill). Prima Ballerina: Anna Maria Bruno.
Maestro Direttore: Oliviero De Fabritiis. Regista: Riccardo Moresco. Maestro del coro: Gianni Lazzari.


Scene: Ercole Sormani.
Costumi: Casa d'Arte Imperia.
Impresa: Cittàdi Parma - Teatro Regio.

Altri interpreti: Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma.    







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