sabato 30 marzo 2013

IL VANGELO IN FICTION

 La verginità di Maria madre di Gesù è il più grande mistero della fede Cristiana. Nella quale in Papa Wojtila ha trovato un devoto e fervente servitore che ha esaltato le virtù di una Madre Piena di Grazia e di Purezza.
Basta poco per infrangerla e renderla una fiction.
La fede Cristiana infatti sembra basata su una fiction. L’operazione è stata condotta con successo da Rai Uno con Maria di Nazareth rappresentando una Madonna a credibilità zero.
Fin dalle prime sequenze “Ella” era in abito da sposa bianco e immacolato che ha portato all’altare con il pancione (come Clotilde Coureau principessa di casa Savoia!) non prima di aver girato in lungo e in largo per la Palestina.
Così, cammina cammina la Madonnina si è messa in viaggio da sola come una emancipata donna moderna, lungo sentieri e luoghi impervi, facendo anche un salto  alla Corte di Gerusalemme dove si esibiva la Maddalena in una sorta di lap-dance per i componenti la famiglia del casato Erode.
Messo lo zainetto in spalla la Madonnina baciava la Maddalena e salutava la maitresse Erodiade per continuar per la sua strada  a compiere il destino di diventare Madre di Gesù dopo aver sposato Giuseppe con una coroncina di fiori in testa sempre su abito bianco di impalpabile voile. Dio come le donava: divina!
Già, i costumi erano la nota dolente della fiction. A parte l’abito da sposa perennemente indossato da Maria, sui costumi delle altre protagoniste sarebbe meglio stendere qualche velo in più, ma per dovere lo raccontiamo. La sfilata di Erodiade   (Antonia Liskova) era quella più incisiva a tutto colore intenso che andava dal blu al viola in una sorta di peplo modellato alternativamente a spalla nuda, a decolletè o a dolce vita, con accessori tutti in “silver” ignorando completamente chissà perchè l’oro e la porpora pur essendo riservate alle nobili di palazzo. Il Clou lo ha raggiunto con le acconciature in quella vasta gamma di colori, dal biondo al rosso per passar dal nero, già portati in scena da Lucy Lawless, la Lucrethia di Spartacus Sangue e Sabbia. Perché noi valiamo. Casting!
Si fa per dire è ovvio perché erano tutte impunite: da Maria Maddalena  (Paz Vega) a Salomè (Alice Bellagamba) le mises erano tutte da red carpet con tanto di bustier a coppe rigide e abiti strizzati a drappeggio in tono su tono. Poteva bastare? All’appello mancava Gesù (Andrea Pietschmann) il quale appariva in tunica a doppio strato nei colori rosso e blu, i colori della TIM, come una sorta di Super Star inviato da Dio per l’Unità delle Religioni a segnare quell’epico passaggio dal Vecchio al Nuovo Testamento.
C’era da farsi il segno della Croce e anche qui mettere un pietoso velo fino all’assunzione in Cielo augurando Buona Pasqua a tutti.
Sono proprio necessarie queste operazioni di marketing tra sacro e profano?Non c’è più religione, diciamolo.
Infatti anche la storia dei Vangeli era romanzata riveduta e corretta con la rappresentazione delle vite parallele delle due Marie, la buona e la cattiva, che son cresciute come due sorelle per poi seguire la loro vocazione impressa nel DNA, una di Madonna e l’altra di Puttana e ritrovarsi infine insieme sotto la grande Croce per pregare sui peccati del mondo e per la democrazia.
La parte più scandalosa è riservata a Salomè , Alice Bellagamba perchè più che Salomè resta Alice delle reti Mediaset fra gli Amici Maria De Filippi: essendo dotata di una bellezza bionda e solare priva di morbosità e di sensualità da femme fatale non era certo adatta ad eseguire per chiedere la testa di Giovan Battista, la danza macabra e ipnotica dei sette veli.
La quale invece in versione danza del ventre è stata riservata a Paz Vega nel ruolo di Maria Maddalena cortigiana a Palazzo, che come prostituta a.c. era calata perfettamente nella parte mentre da pentita d.c. è stato apprezzato il duro sforzo.
Peccato. Peccato perché Maria di Nazareth poteva contribuire ad una sacra evangelizzazione se non avesse dovuto sottostare a logiche di mercato della pubblicità mettendo anche in atto alleanze fra reti Rai e Mediaset come una sorta di S.Remo e S.Remino che nulla hanno a che fare con la religione e il messaggio pasquale, ridotto così ad una grande festa pagana.
Sarebbe come dire a Pasqua fai come a Natale. Non c’è più Religione Cristiana dunque? Infatti ai mussulmani sono vietate le rappresentazioni sacre mentre gli Ebrei di Hollywood si sono sempre attenuti a raccontar le Sacre Scritture seguendole scrupolosamente. Proprio per non ridurre tutto in fiction che noi Cristiani invece sappiamo accogliere sempre a braccia aperte come fossero Vangeli perdonando anche quelli che con il Codice da Vinci per esempio non sanno quello che fanno. Io mi dissocio: sorry.
Se proprio si deve andar sul leggero meglio dirlo in musica come Jesus Christ Superstar che ha comunque seguito il Vangelo senza togliere nulla al messaggio spirituale come il lavaggio dei piedi, segno di grande umiltà pietosa, che Francesco ha riportato in auge.


Nessun commento:

Posta un commento