domenica 24 marzo 2013

PASQUETTA CON PICNIC COME A MONTECARLO


             VACANZE CON PICNIC
Ci spiace sottolinearlo, ma l’avevamo detto citando Rock of Ages: la nuova tendenza è l’uomo stropicciato. E di classe.
Il recente raduno dei potenti al quale ha partecipato il Presidente del Consiglio Mario Monti si è svolto tutto in maniera informale, all’americana dicevano i media, come se partecipassero ad un picnic.
Infatti tra una chiacchierata e l’altra sul come risolvere la crisi ad effetto spread, hanno dettato il trend delle vacanze di questa estate nella quale si prevede che una famiglia su due non parta per le vacanze.
Poco male, c’è sempre un picnic che, se ritorna alla grande fra i potenti, può essere adottato benissimo anche dal popolino.
Il picnic è la forma di vacanza che andava per la maggiore fino a pochi decenni fa, spazzata via dal consumismo dei week end mordi e fuggi in massa per approdare nei carnai delle spiagge immergendosi nei giochi e balli di gruppo per famiglie a pensione completa perché i prezzi erano accessibilissimi, specie in riviera Adriatica.
Il picnic è rimasto solo per il giorno di Pasquetta, giusto per mantenere la tradizione annualmente rinnovata con la gita fuori porta, pranzi all’aria aperta sui prati apparecchiati con le vivande nei cestini o a rosolare sul barbecue.
In America questa tradizione è tutt’ora molto viva nei piccoli paesi di provincia dopo averla esportata in tutto il mondo, Europa in primis, dove negli anni 50 ha raggiunto il clou.
Le famiglie la domenica, con la prima macchina comprata a rate, si recavano nei prati di campagna o collina per radunarsi intorno al pollo arrosto, considerato il cibo più ambito perché da sempre ha fatto da padrone nelle tavole dei ricchi.
Il popolino dopo la fame patita in guerra si prendeva la sua rivincita consumando polli arriosti a volontà, seguito in coda anche dall’alta società.
Lo conferma il film Caccia al Ladro dove Grace Kelly organizza un picnic, consumato a bordo di un’auto mentre corre veloce sulla strada per la Roches, con Cary Grant al quale, dopo aver aperto il mitico cestino, offre una coscia di pollo arrosto.
Grace Kelly non era ancora principessa di Montecarlo e nel film aveva il ruolo di sé stessa, una bellissima ereditiera che onorava la tradizione del suo Paese facendo una sgommata informale con sosta per un picnic. All’americana, appunto, così come sarebbe stata la futura principessa di Monaco, amante dello sport che ha trasmesso a figli e nipoti.
Un’altra icona del genere country e picnic a tutta festa è Julia Roberts che ancora prima di sfondare con Pretty Woman, si era messa in luce con Fiori D’Acciaiodove il picnic, quello allestito in ogni paese di provincia con la presentazione in mostra dei cestini e vivande preparate dalle casalinghe per fare a gara nel venderlo al miglior offerente, faceva da sfondo a una storia melò dove lei moriva lasciando un cuccioletto di bambino alla sua nonna. E sempre col picnic Julia ha poi ritrovato lo smalto con una commedia brillante “Qualcosa di cui sparlare” dove nelle riunioni campagnole allestite per il picnic tra lo scambio di cestini si raccolgono torte a volontà immergendo il dito non solo nella panna ma anche fra le pieghe nascoste della vita del vicino in un diffondersi a largo raggio del pettegolezzo per toccare le sfere intime dei maschi e dare un voto al grado di virtù delle femmine.
Insomma, il Paese è piccolo e la gente mormora per cui quale miglior occasione si presenta se non con il picnic dove le storie si dipanano facendole gonfiare a proprio godimento alle spalle del malcapitato preso di mira.
Così come era successo, per restare in tema, anche a William Holden nel film Picnic appunto il più interessante del genere perché la storia è romantica come una favola che recita il finale con Due Cuori e Una Capanna. Lui infatti era lo “straniero” senza arte né parte il quale aveva conquistato il cuore della bella del Paese Kim Novak promessa al più ricco che trovandosi a combattere con uno spiantato antagonista perdeva la partita in quanto la miss bucolica messa di fronte alla scelta optava per colui che gli faceva battere il cuore.
Chissà poi se avrà rimpianto, una volta alle prese nella capanna col quotidiano e le bollette, quel no al ricco pretendente. La morale della favola del vissero felici e contenti non lo contempla anche se nello spettatore resta il ragionevole dubbio come esempio difficile da imitare.
  MONTE CARLO: LA CACCIA AL LADRO CONTINUA.
Questa è la settimana dell’evento più atteso perché Caroline di Monaco è diventata nonna in quanto al figlio Andrea Casiraghi è nato l’erede.
Monaco è in festa e con l'evento matrimonio tra il principe Alberto di Monaco e Charlene Windstock vuole ritrovare la favola di Monte Carlo, quella vissuta da Grace Kelly e il principe Ranieri.
Alberto ha impresso il suo stile, dopo la morte del padre: uno stile sportivo ma rigoroso e brillante, da campione.
E la campionessa di nuoto Charlene non può che essere la compagna giusta per far tornare Monte Carlo agli antichi fasti, quando tutti i VIP Internazionali ambivano partecipare alle feste favolose promosse da Grace Kelly.
Tutte comunque all’insegna della beneficenza. Montecarlo ha fatto da location a tanti film primi fra tutti Caccia Al Ladro di Alfred Hitchcock con Cary Grant e la stessa Grace Kelly  . La quale proprio grazie a questo film venne invitata dal principe Ranieri per una visita a Palazzo nel quale lei si presentò con un abito in perfetto stile anni 50 con la gonna a crinoline, scollatura a barchetta in taffettà   fiorito: quelle mitiche rose che poi Grace coltivò nei giardini della Roches.
Colpo di fulmine e subito dopo le nozze immortalate da giornali Tv e cinegiornali con quell’abito di pizzo che ha poi ispirato Kate Wibbleton e il suo abito da sposa.
La curiosità dell’abito di Charlene era dunque dunque alle stelle perché non si sapeva a chi si sarebbe ispirato ispirata o se sarebbe stata una creazione originale. La creazione infatti è alquanto originale.
Quel che è certo è che la coppia è destinata a salire alla ribalta in competizione con Kate e Willy, quest’ultimi molto diversi perché più dentro ai ranghi di uno stile British fatto di viaggi, di rappresentanze e tante strette di mano per rinsaldare la politica colonialista con i Paesi del Commonwealth.
Strette di mano che la coppia Alberto e Charlene riserveranno ai monegaschi solo il giorno del matrimonio per poi regnare con lo stile manageriale del principe Alberto il quale punta soprattutto a fare di Montecarlo un punto di riferimento per le imprese che creano business.
Nel frattempo potremmo goderci i tanti eventi che girano intorno alle loro maestà con il gossip che impazza e con Tv e cinema che si sono scatenati in anteprima.
Prima la Tv, mettendo in scena la liaison di Kate eWilly, e poi il cinema che proprio in concomitanza dell’evento matrimonio di Alberto e Charlene è sbarcato nelle sale con il film Montecarlo.
Un film leggero e divertente da commedia patinata confezionata apposta per esaltare l’asse Parigi-Montecarlo tanto battuto dalle principesse di Monaco, nessuna esclusa.
Le principessine protagoniste  sono tutte reclutate dalla Tv dai serial Gossip Girl e i musicarlli di Hanna Montana, Leighton Meester e Katie Cassidy e la emergente Selena Gomez.
Sì, perché è lei, la fidanzatina di Justin Bieber, ad essere la principessa vera del gruppo, quella che porterà le amiche, dopo una serie di equivoci, a vivere un’avventura nel jet set. Da americanine provinciali   saranno così catapultate in ambienti lussuosi  , fra viaggi in business class e vacanze a Montecarlo, con tanto di incontri con il principino di turno.e sfoggio di gioielli favolosi. Ma sarà proprio una collana di diamanti e zaffiri a mettere Selena Gomez e le sue amiche nei pasticci facendole ritornare alla dura realtà dopo la sparizione del prezioso gioiello. Scatta così la nuova Caccia al Ladro che fa sfumare il sogno facendo svegliare le protagoniste nel loro quotidiano. Che a dire il vero poi tanto duro non è perché il loro borsino ha subito un’impennata. Per Selena Gomez invece il quotidiano si è trasformato in una favola vera perché è ormai richiestissima come cantante (i suoi video spopolano anche sul web) e ora come attrice nel ruolo della nuova principessa delle teen ager. Non solo perché fa coppia con il loro incontrastato idolo Justin Bieber   ma anche perché è stata nominata dall’Unicef quale testimonial per portare aiuti ai bambini latino-americani sfruttati soprattutto per attività sessuali nel turismo.
Compito che Selena Gomez ha preso molto sul serio sottoponendosi a un tour de force fra favela e orfanotrofi portando aiuti concreti insieme al suo sorriso e la voglia di vivere cantando e ballando a tutta festa. Proprio come una vera principessa. Di Montecarlo? No, di Walt Disney. Che avete capito?







                     

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