martedì 12 marzo 2013

THE BIG C. LA VITA VIEN MANCANDO


  THE BIG C: LA VITA VIEN MANCANDO.
Un flash su Edward Norton.  Di film ne ha fatti molti ma resta impresso nell’immaginario la sua interpretazione schizofrenica nel ruolo di Aaron Stampler in Schegge di Paura nel quale da chierichetto timido sotto inchiesta per strage, si trasformava in un assatanato di inaudita violenza che esternava contro il PM in quanto donna che lui definiva una fottutissima puttana.
Questo perché era stato violentato dal Monsignore del Collegio che lo ospitava il quale lo usava per fare festini porno con una ragazzina e un altro bambino che poi lui guardava per godere in video cassetta.
Ha interpretato anche poliziotti e bleffatori ma nell’immaginario resta impressa la sua espressione diabolica che assumeva dicendo fottutissima puttana, dopo aver perso improvvisamente il difetto di balbuziente del quale era afflitto. Infatti è stato candidato all’Oscar, ma non ha vinto.
Ecco la fottutissima puttana era Laura Linney che nel ruolo di P.M. si scontrava con Richard Gere difensore indefesso del chierichetto schizofurbo.
Effettivamente in quel film il ruolo della stronza le calzava a pennello aiutata forse dal look minimal manageriale e dal capello liscio liscio un filo cotonato ai lati a renderla sexy ed arrapante come un ghiacciolo bollente giusta per far sballare i freni inibitori.
Ma il cinema non è stato generoso con Laura Linney perchè non le ha più offerto ruoli significati. Per fortuna ci ha pensato la Tv la quale nonostante siano passati anni l’ha ingaggiata per un serial che si sta rivelando molto accattivante: dolce come il miele e amaro come il cancro, quello che i medici le hanno diagnosticato. Si poteva fare un serial sul calvario di una donna, mamma e sposa separata, portando il bilancio della sua vita fallimentare come un resoconto da affondare nella melassa facendo versare fiumi di lacrime agli spettatori. Operazioni riuscite in pieno con queste tematiche che ci piacerebbe ricordare: da Love Story in testa a Voglia di Tenerezza, da Scelta d’Amore a La Mia Miglior Nemica, per passare da La Custode di Mia Sorella a La Prima Cosa Bella. Insomma tanti film melò in stadio terminale che hanno contribuito a fare storia del cinema tragi-commedia.
Quella che sta portando avanti nel serial Tv, in onda su La 7 l’attrice Laura Linney con The Big C. La tragicommedia infatti è fra le più gradevoli dei serial Tv perchè ambientato nella provincia americana dove è tutto un fiorir di giardinetti, sedie a dondolo, tavole con tovagliette all’americana,  party tra vicini che si scambiano cestini di dolcetti innaffiati con qualche sorso bevuto a garganella dalla bottiglia per tenersi su e continuare il quotidiano possibilmente col sorriso sulle labbra, cercando di godersi quel poco che è stato diagnosticato da vivere.
Curiosamente la Linney è calata nella parte perfettamente perché da P.M. glaciale si è fatta donna di famiglia con tutto un quotidiano da dipanare fra componenti fuori dalle righe, a cominciare dal marito burlone e inetto ma buon padre (Oliver Platt), un fratello vagabondo (John Benjamin Hickey), un figlio esploratore di video-porno (Gabriel Basso), una vicina anziana arzilla e indipendente (Phyllis Somerville) e una allieva (Gabourey Sibide) nella scuola dove insegna, compagna del figlio che ben presto accoglierà nella sua casa perché rimasta sola.
Piace molto la protagonista dal faccino sorridente e deciso ad attaccarsi alla vita la quale, come il buon vino, invecchiando sta dando il meglio di sé per una recitazione garbata e convincente, perché lei stessa è fermamente convinta a non farsi mancare nulla. Nemmeno un incontro sexy col nero pittore (Idris Elba) di murales ingaggiato dalla scuola che seduce facendo apri e chiudi con le gambe dopo aver depilata la cosina come usano le star.
Il bel mandingo nero, tenero e gentile, coglie il messaggio vincendo la bionda insegnante in versione bambolina e suscitando la gelosia dell’allieva nera la quale più nera non può diventare perché abbastanza già di suo.
Lei infatti è l’attrice extra-large di colore candidata all’Oscar per il film Precius con il quale aveva commosso per la caparbietà con la quale aveva saputo riscattarsi da una vita di sorprusi e violenze inaudite. Ma il serial è dolce e colorato per cui si presume che i drammi saranno superati con tanto sentimento sciolto nella razionalità.
Infatti fin dalle prime puntate piace molto e vale la pena aspettare la tarda notte della seconda serata per vederlo perché  più interessante, (da ricordare un precedente come Barnaby della prima serie, sempre su La 7 anche questo ambientato nella campagna Inglese) di tanti serial polizieschi fra autopsie e metropoli  che hanno fatto il loro tempo.


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