lunedì 3 giugno 2013

1-PENELOPE NEL NUOVO 007 PER IL SEQUIEL DI SKYFALL. OSSERVAZIONI SU THUNDERBALL E REMAKE MAI DIRE MAI.2- UNA PENNELLATA DI BIANCO MEFISTOFELICA

PENELOPE CRUZ è stata ingaggiata come Bond Girl per il prossimo film di 007, che conferma Daniel Craig nei panni dell'Agente Segreto con Licenza di uccidere per il sequiel di Skyfall.

Fra la serie 007 ci sono anche due bellissimi FILM: Thunderball ed il Remake Mai Dire Mai con Sean Connery nella prima e seconda versione.
Di entrambi i film trascrivo alcune mie osservazioni.

DIRETTA TELEVISIVA SU THUNDERBALL
Sto guardando 007 Thunderball con la corsa in moto di Luciana Paluzzi la rossa incendiaria che si contrapponeva alla Bond girl Claudine Auger. 
Al momento del lancio del film fu proprio la Paluzzi a catalizzare l'attenzione per il seno molto abbondante, naturale perchè non c'era ancora la moda della chirurgia plastica, e poi per il temperamento alquanto estroverso. 
A Taormina, insieme a Sean Connery e a Claudine parlava sempre lei come se fosse la protagonista assoluta. Era molto bella, anzi più che bella vistosa per cui aveva messo in ombra la povera Claudine che era una bellezza molto fine, con un seno normale e poco appariscente, ma con uno sguardo molto vellutato anche se, un filino a mandorla ad effetto strabico.
Da sempre un difettuccio considerato comunque la bellezza di Venere perchè esalta un'espressione enigmatica fuori dal comune. Infatti con questo film le sono arrivate una pioggia di scritture sempre in ruoli da signora-bene alle prese con amanti e gigolo'.
In questo film lei sostiene il ruolo di Domino la cui particolarità è rappresentata dalle acconciature molto elaborate con chignon elaborati e cotonati a torre, che stanno tornando di moda.Lui, Sean Connery era all'apice perchè invecchiando era diventato ancora più virile, col petto peloso che faceva impazzire. 
In una scena di un altro film "Si vive solo due volte", c'è un accenno a questo petto villoso, esibito mentre fa il bagno con alcune ragazze giapponesi che lo massaggiano, di cui lui va molto fiero spiegando a un suo amico meravigliato di tante attenzioni, come fosse una sorta di nido in cui si vanno a posare le passerotte. Una cosa stupefacente del film sono le riprese sottomarine, con inquadrature molto nitide e luminose-

                               


  MAI DIRE MAI
Alcuni anni dopo è uscito il remake completamente stravolto per il cambio di location in paesi totalmente opposti: il primo nell'america Latina, mentre il secondo intitolato "Mai dire Mai" era ambientato anche in Medio Oriente con citazioni alle lacrime di Allah a sostituire le bombe atomiche della prima dove si girava intorno a un gioiello di immenso valore chiamato appunto “Le Lacrime di Allah”. 
Nella nostra religione invece a lacrimare sono le icone. Lacrime di sangue. Mentre in quella ebraica sono gli agnellini sgozzati per il sacrificio a Dio.Questo per dire quanto la religione musulmana sia orientata verso gemme e pietre preziose come simbologia sacra. Così come quella Indù.
La vita è comunque un fatto di sangue, non di pietre preziose che Gesù rifiutò quando era nel deserto offertegli dal diavolo.
Gli interpreti di Mai Dire Mai erano Kim Basinger nel ruolo di Domino e Klaus Maria Bandauer( strepitoso e grande attore) in quello di Largo (al posto di Adolfo Cieli), poi c'era Barbara Carrera in quello di Luciana Paluzzi.Una cosa che piace sempre molto è l'eleganza delle Bond Girls, sempre in tiro e con abiti firmati. Claudine Auger per esempio ne sta sfoggiando uno in Voile tutto rosa fucsia vaporoso e fluttuante, sempre con una acconciatura in testa molto elaborata. Nella scena precedente aveva un bikini zebrato con pareo nero e una punta di rosa nella fascia fra i capelli color corvino che lei portava con estrema eleganza senza alcun ammiccamento sexy. Ben diversa dalle ragazze di oggi che si vedono nei Reality, per esempio, sempre molto debordanti e stravaccate. Adesso c'è una scena di sesso con la Paluzzi dalla chioma rossa in cui il massimo da vedere sono le sue mani che si attaccano allo schienale del letto per esprimere quanto stia godendo. Rivestita anche lei è di un certo effetto, acconciata nei capelli rossi con lo chignon elaborato dietro la nuca, e un abito azzurro intenso con vistoso collier.
Insomma bellissima e crudele perchè cerca di uccidere Bond. Alla fine lui stravince godendosi la altera Claudine ormai cotta.Bellissima: la ricordo in costume intero color bianco nella scena finale.Bel film, forse il più bello fra quelli girati da Sean Connery.
Bello soprattutto perchè è girato con una certa calma e scorrevolezza, dovuta anche all'ambientazione dei fondali marini, a differenza degli ultimi della serie pieni di effetti speciali che si accavallano in maniera frenetica e violenta da non riuscire a seguire molto bene tutta la storia.





DI SEAN CONNERY E' STATO DETTO TANTO PER CUI CORRE L'OBBLIGO DI PARLARE DI KLAUS MARIA BANDAUER



“Che volete da me? Io sono solo un attore.”
E' Klaus Maria Bandauer in Mephisto, parabola sul teatro e sui suoi difficili rapporti col potere nazionalsocialista nella Germania anni 20 ambigui e sottilmente perversi.
Mephisto come Mefistofele, come il diavolo che fa un patto di sangue per prendere l’anima in cambio della bellezza per tutta la vita.

C’era anche una versione cinematografica  Faustus con Liz Taylor nei panni di Margherita e Richard Burton in quello di Faustus.
 Un tema riproposto anche nel ritratto di Dorian Grey.
Klaus Maria Bandauer è stato un grande attore. Poco popolare proprio perché grande provenendo dal Teatro.
Non si sente quasi più parlare di lui ma negli anni 80 era molto in auge.
Aveva interpretato una serie televisiva su Nerone  che proponeva come un grande statista, intelligente e illuminato ma anche molto crudele e violento.
Al di là comunque della caricatura che ne aveva fatto in Quo Vadis, Peter Ustinov. Per non parlare di Alberto Sordi in tutta comicità o quello satirico di Petrolini a quel tempo censurato perché dietro le sue battute c’erano attacchi al regime fascista.
Klaus aveva rivalutato questo Imperatore nel bene e nel male facendone tutto fuorché un personaggio ridicolo o pazzo furioso poiché la sua era una lucida follia perpetrata per liberare Roma della suburra,  un labirinto popolato da pezzenti come una sorta di Kasba  in cui anche i soldati restavano alla larga.
Se fosse vissuto al giorno d’oggi avrebbe dato battaglia alle tendopoli e campi nomadi facendo scoppiare anche delle micce con incendi dolosi. Così come hanno fatto anche in Germania  con i Turchi appena si erano insediati.
Brandauer ha poi completato la sua carriera con una  compartecipazione a un film di 007 Mai dire Mai con Kim Basinger e Sean Connery il quale  si apprestava a girare per la seconda volta  con un remake del film Operazione Tuono (Tunderball) con  Adolfo Celi nella parte di Largo(che poi sarà interpretato da Brandauer) Claudine Auger e  Luciana Paluzzi.
Quest'ultima attrice, di origine italiana ma inglese d’adozione, aveva  fatto furore  per la chioma fiammeggiante e il decolletè generoso che esibiva tutto naturale perché allora non era ancora diffusa la chirurgia plastica (la prima attrice  conosciuta per tale operazione fu Raquel Welch).
E’ curioso notare il confronto fra i due Largo, Celi e Brandauer per sottolineare la maestria di quest’ultimo nel delineare il personaggio del cattivo dandogli un fondo di crudeltà misto a intelligenza mefistofelica, mentre quella di Adolfo Celi sconfinava nella caricatura del solito nemico del mondo in delirio di onnipotenza di serie Bond sul filo di Goldfinger. 
Klaus Maria Bandauer ha fatto ancora coppia in altri film sia con Kim Basinger ne La Mia Africa che con Sean Connery in La Casa Russia con protagonista Michelle Pfeiffer, ma sempre come comprimario caratterista cedendo il passo alle partner dive  così come era successo con Richard Burton e Liz (lei due premi Oscar) e Lawrence Olivier insieme a Vivien Leight (anche lei premio Oscar) o con Marilyn Monroe la quale Nel Principe e la Ballerina ha segnato l’affondo delle velleità da Grande Star Hollywoodiana di Sir Lawrence.
La fine che fanno spesso gli attori di teatro perché la linea che lo divide dal cinema non è molto sottile essendoci un grosso divario fra i due settori come esiste da sempre fra il classico e tutto quel che va a seguire che tende ad emergere in superficie lasciando il primo al suo destino di tragica profondità.

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